Anime & Manga > Fairy Tail
Ricorda la storia  |       
Autore: TonyCocchi    26/11/2014    4 recensioni
Tutti alla gilda conoscono la passione di Gazille per la chitarra, anche se non proprio tutti ne apprezzano le doti canore... Riuscirà il nostro dragon slayer a scrivere una canzone d'amore come si deve, e a dedicarla alla sua bella senza venir trascinato a forza giù dal palco?
Leggete e “sentite” Gazille cantare con la voce di uno dei nostri più conosciuti cantautori! XD
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Lucy Heartphilia, Mirajane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
FT - Gazille Alex Britti

Ehilà a tutti! Quanto mi piace dirlo! ^__^ Significa che ho una nuova storia pronta per i lettori, e infatti così è ed eccomi qui per presentarvela!

Vengo da un periodo un bel po' nero per quanto riguarda l'ispirazione (non scrivevo qualcosa da mesi...), e ne voglio uscire fuori con questa, un'idea che mi ronzava in testa da un po' e che, nel decidermi finalmente a realizzarla, mi ha ridato ancora una volta il gusto per la scrittura dopo tanto tempo! ^__^

Chi di voi non è rimasto “senza parole” dinanzi agli intermezzi canori di Gazille (il titolo è una citazione del capitolo 104, quando canta per la prima volta XD)? E chi di voi non se lo è mai immaginato cantare una canzone vera di un cantante vero? Io perlomeno l'ho fatto XD

Quindi, senza indugi, musica maestro! XD E buona lettura a tutti ^__°




In una gilda come Fairy Tail, perennemente in movimento, tra novità e avventure un giorno si e un altro ancora, l'interruzione è di casa.

Può accadere che la tua ricerca di un incarico sulla bacheca sia interrotta bruscamente da un tuo compagno particolarmente infiammabile, che arriva di corsa, ti rovescia a terra, strappa il foglio che avevi appena adocchiato, e corre via urlando eccitato per la nuova missione da compiere.

Può accadere che la giornata perfetta di un master venga interrotta da un'ingiunzione di risarcimento danni provocati dai suoi ragazzi, con conseguente suo attaccarsi alla bottiglia in una valle di lacrime.

Può accadere che il tuo pasto sia interrotto dal tuo spirito stellare più galante quanto importuno che si è auto-evocato da te offrendosi per imboccarti.

Può accadere che il tuo tentativo (ennesimo...) di dichiararti al ragazzo che tanto ammiri e adori...

“G-Gray-sama...”

“Uh?”

“Juvia... V-vede... Gray-sama... Juvia... JUVIA VI...”


SHOOBY DA-BOOO!”


Sia interrotto dall'improvviso vocalizzo di un tuo vecchio amico, così che “Gray-sama” si giri, facendo andare a vuoto il bacio per tentare il quale hai dovuto radunare tutte le tue forze...


“SIGH!” -per la disperazione la povera Juvia si liquefò e andò a smaltire la delusione in un bicchiere- “Perché Gazille? Perché? Anche oggi!”


Shu-du-du-dà! Sono ancora qua...”


“Purtroppo!”
“Piantala!”
“Di nuovo?!”

Gazille Redfox, il dragon slayer dai mille talenti... L'uomo che con le sue esibizioni aveva fatto venire i brividi a tutta la gilda... Non necessariamente in senso positivo...

“Sbaglio o ultimamente sale più spesso su quel palco?” -domandò Lucy.

“Praticamente tutti i giorni...” -le rispose Levi, seduta al suo stesso tavolo.

Nel suo immancabile completo bianco, con gli occhi profondi da cantautore navigato nascosti dietro i classici occhiali scuri, e con la solita, improponibile, chitarra verniciata blu, rosso e acciaio, il tipaccio dai tanti piercing eseguiva il suo nuovo brano con trasporto e passione, malgrado i continui improperi e oggetti volenti provenienti dal pubblico.


Gamberetto blu, du du du
Senza borchie non camminare più

Shu-du-du-daaa...”


“I gamberi non sono mai stati blu!” -gli urlò qualcuno.

“Ma li scrivi da ubriaco i testi?”

“Di certo non lo rifornisco io...” -intercalò la gran bevitrice Cana Alberona, che finì di infilarsi due tappi di sughero nelle orecchie, e, già che c'era, finì pure le due bottiglie a cui appartenevano.


Shubi-du-ba!

Così il bullone con la vite fa...”


“I bulloni te li tirerei appresso!”

“In mancanza d'altro...” -ecco partire un fitto tiro di boccali, posate e piatti. Una forchetta gli si conficcò nel cappello facendoglielo volare via, ma lui continuò imperterrito.


“Shu-bi-buuu!”


“E BASTA CON QUESTI VERSI IDIOTI!”

“BUUUU!”

Lucy sospirò: quando le luci calavano all'improvviso, seguite dall'accendersi dei riflettori del palco, ecco ogni volta comparire Gazille con un nuovo delirante brano dei suoi. Da qualche tempo lo aveva praticamente monopolizzato.

Malgrado l'accoglienza ogni volta peggiore, e il limite della pazienza dei compagni di gilda più volte sfiorato, sembrava proprio non essere intenzionato a mollare. In realtà non suonava affatto male, il problema erano quei testi forse troppo “artistici” per essere compresi da quel pubblico, o forse semplicemente troppo strambi; uniti poi a quel vocione profondo che si ritrovava, facevano davvero accapponare la pelle!

Si rivolse così alla sua migliore amica accanto a lei: “Un po' mi spiace per lui ma... Non si stanca di tutto questo? Perché secondo te insiste così tanto?”

Inaspettatamente vide Levi sorridere all'indirizzo del palco: “Oh, mi sono fatta un'idea...”

La ragazza dai capelli turchesi non era certo una sciocca; anzi, lì era l'unica, in mezzo a quel pubblico inclemente e inferocito, a saper leggere nella follia di quei testi, e nel suo continuo provare e riprovare...

Gazille intanto scansava agilmente con la testa una bottiglia, cui seguirono una palla di fuoco e un proiettile di ghiaccio, e pur bruciacchiato, infreddolito e con una corda in meno, continuò a cantare!

Si alzò allora il grido disperato di molti: “Master, la prego, faccia qualcosa!”

Il vecchio Makarov annuì e con poco entusiasmo si alzò e saltò giù dal bancone dove era solito sedere: “Va bene...”

Quale attimo dopo, una mano gigante compariva da dietro le quinte e tirava via velocemente e comicamente lo sciagurato cantante per la collottola della giacca.
“EHI! Che diavolo succede?! Mancano ancora tre strofe! EHIIIIII!”

L'applauso finale che ne seguì non era rivolto certo a lui!

“Dicevi Levi? Cosa pensi abbia in mente?”
“Ecco... Scusa, Lucy, poi te lo spiego.” -disse alzandosi- “Lo raggiungo un attimo, dopo l'ennesimo insuccesso penso abbia bisogno di un po' di... supporto morale, sai com'è! Ih ih!”

“Eh? Beh... ok.. Come vuoi...”

Non aveva potuto che mormorare monosillabi a quell'inaspettato comportamento dell'amica. Ma era davvero inaspettato in fondo? Al di là dei trascorsi che tutti conoscevano tra la maghetta-lettrice e il temibile dragon slayer di metallo, Lucy aveva notato come, di lì a un po' di tempo, Gazille avesse preso a comparire più spesso nei discorsi tra lei e l'amica, e come, a poco a poco, fosse cambiato il modo in cui lei aveva a che fare con lui. Più aperto, più complice... Anzi, nessun altro lì alla gilda sembrava riuscisse a scalfire l'abituale impenetrabilità del dragone quanto lei...

Nemmeno Juvia, che pure era sua amica di lunga data eppure al momento avrebbe voluto affogarlo per aver reso il suo quarantacinquesimo tentativo di conquistare il bel Gray... un buco nell'acqua!

“Juvia ce la farà! Non la fermeranno né i concerti molesti né la sua terribile rivale in amore!”

Lucy, la presunta “rivale” (solo nella sua testa però), fece finta di non averla sentita...

Tornò piuttosto ad osservare la porta laterale che dava sul cortile della gilda, da cui, al trotto, la sua amica era uscita per raggiungere l'incompreso chitarrista, mandato dal master Makarov a rinfrescarsi le idee.

<< Chissà, forse quei due... >>


“Bah! Maledetti cretini!”

Tra un borbottio e l'altro, Gazille stava sciacquandosi la faccia in una delle fontane, alla penombra di un albero; la fida chitarra poggiata su un muretto a due passi.

“Cosa pensano, che sia facile?” -incrociò le braccia stizzito, ripensando ai suoi sforzi di rendere i suoi testi un po' più comprensibili...- “E dire che c'è gente che paga per andare ai concerti: io gli faccio ascoltare le mie note cool gratis e nemmeno sono contenti!”

Certo, l'obbiettivo finale del suo impegno musicale non erano esattamente loro... Ma poteva considerarli una sorta di metro: quei dannati ignoranti dicevano che le sue non erano canzoni vere, quindi, se davvero stavolta aveva deciso di scrivere una “canzone vera” (o qualcosa che almeno lo sembrasse) per potergliela dedicare, doveva necessariamente passare dal giudizio di quel difficilissimo pubblico. Per lui era importante riuscirci.

Quanto a lei, se non altro non l'aveva mai vista tirargli alcunché, già era qualcosa...

“Tsk, aspetta e vedrai...”

“Gazille!”
Si girò di botto: “Levi?”

La maghetta si fermò davanti a lui e gli sorrise: “Ciao! È andata malino anche stavolta, eh?”
“Bah! Che vuoi che ne capiscano di musica quelli là? Un artista del mio calibro che cerca di adattarsi al loro gusto e gli tirano pesci in faccia!”

“Ih ih ih!”

Al suono di quella risata, Gazille si passò le mani umide tra i lunghi capelli neri, come a volersi rinfrescare un po', e forse anche calmarsi...

“Non te la prendere, magari qualcuno che riesce a capire qualcosina delle tue canzoni c'è...”
“Boh... Forse...” -nicchiò lui.

“Senti Gazille...”
“Che vuoi, Gamberetto?”

Stavolta fu lei a passarsi una mano tra le ciocche: “Io... penso che tu ti stia impegnando molto con la musica ultimamente... E quando qualcuno vuole esprimersi, secondo me, non importa come lo faccia, ha qualcosa dentro che vuole tirare fuori, quindi bisogna sempre incoraggiarlo.”

“Magari! Quelli mi tirano fuori solo una rabbia!”

Almeno tirassero un po' più di posate: quelle erano commestibili per lui! Uno spuntino al volo faceva sempre piacere...

“Gazille, ecco... Volevo dirti che... Beh, se hai questo desiderio di... esprimerti... di dire qualcosa... Ecco...”

Radunò il coraggio e sorrise: “Magari puoi parlarne direttamente con me! Che ne dici?”

Gazille diede un colpo di tosse, come se qualcosa gli fosse andata di traverso. La guardò, ma non si rese conto di quanto il rossore su quelle guance lo rispecchiasse...

“Bah! Parlare... E di che cosa?! Voglio solo esibirmi e ricevere il giusto merito, nient'altro!”

“Ehm, giusto... Però, se c'è qualcosa che senti e vuoi dire non c'è bisogno per forza di...”
“Ancora? Dire che cosa?! E comunque... c'è bisogno eccome se permetti!”
“Ma...”
“Tsk! Ma guarda un po'...”
Levi gonfiò le guance: “Uff! Sei sempre il solito...”

“Esatto! Sono sempre il solito Gazille che vuole salire quel palco e continuerà a farlo, qualsiasi cosa mi tireranno o qualsiasi tappetta verrà a dirmi di esprimermi e roba del genere!”
“Ehi! Che razza di maniere! E io che ero venuta qui apposta per... incoraggiarti!”

“Tu fatti gli affari tuoi! Ancora un po' e la mia musica vi lascerà tutti di stucco, con o senza i tuoi incoraggiamenti! Oh, se lo vedrai!”
“MOLTO BENE!” -gridò con una vocina tanto piccola quanto forte da sembrare potergli strappare i piercing di faccia!- “Continuate pure, te e la tua adorata musica allora! A me non importa più nulla se ti tirano uno sgabello, un tavolo, una cannonata o un meteorite!”

I due restarono a fissarsi torvi per un attimo.

“Sei uno scemo, Gazille! SCEMO!”

Una frase che non le sentiva dire per la prima volta.

Solo però quando si fu allontanata di corsa Gazille la sentì sbattergli addosso, con tutto il suo peso.

Si passò le mani sulla faccia. Gran bella mossa, genio. Ti sei impegnato tanto, ma alla fine resti il solito “scemo” che la fa scappare via infuriata.

Nulla da recriminare però: si era innervosito per nulla e se l'era meritato. Qual'era il punto di scansare sedie, coltelli, boccali e palle di fuoco, solo per dimostrarle di essere qualcosa di più del solito bestione forzuto e sbruffone, se alla fine sbraitava davanti a lei in quel modo? Va bene che bisognerebbe accettarsi così come si è, ma quando uno è fatto in un certo modo è proprio dura mostrare che sai essere anche in un altro.

Aveva sperato nella chitarra, ma ora la guardava amareggiato, chiedendosi se non avesse ragione lei in fondo...

Un bruto metallizzato come lui non poteva fare qualcosa come scrivere una bella canzone d'amore.

<< Frush... >>

“Uh?”

Stava raccogliendo la chitarra quando, preannunciata da un rumore di foglie, comparve dai cespugli l'adorabile Mirajane in tutto il suo candore da “Cupido” patentato!

“Ciao, Gazille!”

“Ma che diavolo?!”

“Penso di aver capito un po' qual'è la situazione, e ti voglio dare un mano!” -fece lei senza preoccuparsi di nascondere l'entusiasmo.

“Tsk! Che diamine! Perché qui in giro c'è così tanta gente che pensa di aver capito tutto? E sentiamo cos'è che avresti capito?”

Mira saltellò fino al suo orecchio e bisbigliò qualcosa...

“...... Ehm...” -qualcosa che fece deglutire e arrossire il dragon slayer in un lampo!

“Ih ih ih!”

Era così evidente? Certo, anche Levi aveva finito con l'accorgersene... Vista la situazione, non era più il caso di preoccuparsene.

Piuttosto, l'albina sembrava intenzionata ad aiutarlo, e si chiese se non fosse il caso di accettare: quando era Mirajane ad apparire sotto i riflettori del palco, l'intera gilda le tributava un coro di ovazioni ed esultanze... Le credenziali per esserle d'aiuto le aveva tutte!

Mira si sedette sul muretto e fece “pat-pat” su di esso invitandolo a sedersi, ma lui preferì restare in piedi.

“Come mai non glielo hai detto direttamente?”
“Affari miei!”

“D'accordo, d'accordo...” -alzò le mani Mira, non volendo entrare troppo nel merito: evidentemente la cosa aveva un significato particolare per lui- “Immagino tu non voglia che anche tutti gli altri capiscano, per questo i tuoi testi erano così... ehm... misteriosi...”
“Si...” -roteò gli occhi Gazille, che sapeva che quello era il reale standard dei suoi testi!- “Sto cercando di migliorare ma è difficile...”

“Forse dovresti, come dire... Meno “Shubi-du-ba” e più parole vere...” -le fece notare con un gocciolone dietro la testa.

Gliene spuntò uno uguale: “Ci stavo giusto pensando!”
“Gazille, so che è difficile, ma in fondo è anche facile: devi lasciar parlare il cuore, lasciarti andare del tutto, solo così ce la farai.”
Annuì con un grugnito e chinando il capo, come la serietà di quella missione facesse sentire tutto il suo peso.

“Per il testo dovrai pensarci tu, è la tua canzone per lei dopotutto... Però per tutto il resto, se sei disposto ad ascoltarmi, posso darti altri suggerimenti che ti saranno utili!” -ridacchiò facendo l'occhiolino.

“Va bene... Tipo?”
“Tipo... Andiamo in un posto!”
“Uh?”

“Ti fidi?”


“NO! NON MI FIDO!”
Mirajane non si scompose e lo afferrò per la sua solita giacca nera, che era tornato a indossare, prima che uscisse dal banco dei pegni di Magnolia: in quanto gentile donzella, ed ex-diavolessa, riusciva a trattenerlo come nulla fosse!
“Su, Gazille, non è che non la rivedrai più.”
“Ma è la mia Great Greta! È con lei che ho iniziato!”
“Le hai dato un nome? Che carino!”

“Urgh! Diavolessa...” -strinse i denti il drago, al pensiero di essere lì a cedere in pegno la sua amatissima quanto grezzissima chitarra!

“Non si preoccupi, signore.” -intervenne la signora dietro il banco- “Tratterremo la sua chitarra per almeno sette giorni prima di metterla in vendita, avrà tutto il tempo di tornare a riprendersela.”

Sbuffò: “E tu sei sicura che andrà meglio con questa?”

“Senza dubbio! Questa è molto più adatta!” -fece Mira, intonando un breve motivetto con la chitarra acustica appena scambiata, prima di passargliela.

“Sigh, ma è così...”
“Classica! Semplice e con un suono dolcissimo, perfetto per l'occasione! Mi raccomando con la canzone, “semplice” anche lei, ci siamo capiti? Non importa se non è un gran poema, se le dirai ciò che realmente pensi di lei verrà bellissima, garantito!”

“Si si, da stasera inizierò a lavorarci...”
“Perfetto!” -batté le mani la maga- “In quanto al palco, lascia che ci pensi io, d'accordo?”


Quella sera, Gazille rincasò: al pensiero di non avere più, anche se per poco, la sua compagna di tanti fiaschi si sentiva desolatamente leggero! Ma non c'era tempo per pensarci! Prese un pezzo di carta... e la sua fonte d'ispirazione.

Un foulard. Di un blu intenso, a pois dorati.

Era stata Levi a “regalarglielo”, durante una missione insieme: non aveva esitato a toglierselo dalla fronte ed usarlo per fasciargli la ferita che si era procurato contro quella viverna.

<< Tienilo >> gli disse allora, << Sarà un ricordo di questa avventura! >>: come aveva brillato il suo sorriso allora, e come aveva brillato tante altre volte.

Lui invece, finora le aveva mostrato solo zanne appuntite...

Ma in quella bocca c'era dell'altro: una voce che, se la sua testaccia avesse lavorato come si deve, era pronta ad offrirgli ciò che non ti aspetteresti uno che è “sempre il solito”.

“Ok... Ci sarà il tempo per lo Shubi-du-ba, ma non stavolta!”




Bello deciso non credete?

Lasciamolo in pace a comporre, cari lettori, per il momento!
Inizialmente avevo pensato a questa come a una one-shot, ma essendomi dilungato un pochino, per evitare che a qualche lettore più pigrotto diventasse pesante, ho deciso di dividerla a metà! Così avete il tempo di sgranchirvi (XD) e magari pensare con che canzone se ne uscirà Gazille (magari se commentate potete scrivermi la canzone che vi immaginereste cantata da lui: sono curioso di sentire cosa ne pensate! ^__°)

La seconda parte è già pronta, la posterò domani sera! Non perdetevela!

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: TonyCocchi