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Autore: clif    26/11/2014    1 recensioni
I Cullen sono una famiglia di vampiri vegetariani. Dopo essersi stabiliti a Forks la loro vita cambierà radicalmente. L’incontro con una piccola umana li sconvolgerà e li immergerà in un mondo che, nonostante la loro natura, non immaginavano neanche lontanamente potesse esistere. Tra mostri e demoni, preparatevi ad affrontare i vostri incubi peggiori.
Genere: Avventura, Horror, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clan Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Alice/Jasper, Emmett/Rosalie
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun libro/film, Twilight
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Pov Edward
11/09/05  08:00
-Qual è invece il tuo colore preferito?- Domandò mia sorella a Bella. Erano solo tre giorni che la piccola abitava con noi, ma sembrava ormai quasi un abitudine. In poco tempo era riuscita a conquistare il cuore di tutta la famiglia. Persino di Jasper e Rosalie. In quel momento eravamo sulla mia Volvo diretti al liceo di Forks, ma prima avremmo portato Bella alla scuola elementare. Avevamo deciso di iscriverla ed oggi sarebbe stato il suo primo giorno, sinceramente mi dispiaceva separarmi da lei, tra i miei fratelli io ero quello con cui aveva legato di più e anch’io mi ero affezionato in modo incredibile a quel frugoletto, ma sapevo che dovevamo farle avere dei contatti coi coetanei dei suoi simili. -Il blu!- Rispose Bella alla domanda di mia sorella. Erano ormai giorni che la riempivano di domande di ogni tipo, dalla più insignificante alla più personale. -Invece quand’è il tuo compleanno?- Le domandò di nuovo. Bella sembrò rimanere spiazzata -Emh… veramente, non lo so- Adesso era il turno di Alice di rimanere senza parole -Non è possibile! Ti rendi conto, Edward? Non può non saperlo! Come faremo a farle una festa decente?- Mi scappò un sorriso al pensiero assurdo di mia sorella, in effetti però era strano che non sapesse quando fosse nata: di misteri ne aveva parecchi la nostra piccola amica. -Eccoci arrivati!- Esclamò all’improvviso Alice, con un urlò tremendo. Eravamo finalmente arrivati davanti la scuola elementare di Forks. Era una costruzione più piccola del liceo ma nel complesso carina, mi voltai verso i sedili posteriori per avvertire Bella ma la ritrovai assorta nei suoi pensieri (a me purtroppo preclusi), aveva uno sguardo malinconico, quasi spaventato. -Bella?- La chiamai io, sobbalzò leggermente al suono della mia voce, non si era accorta di me -Tutto bene?- Le sussurrai gentilmente -Si, tranquillo- Mi rispose sorridendo. Scendemmo tutti e tre dall’auto e ci guardammo intorno: il parcheggio non era molto affollato. Tutti quanti appena si accorsero di noi cominciarono a guardarci meravigliati, si stavano quasi tutti chiedendo cosa ci facessero lì i misteriosi Cullen: la notizia della nuova adozione della famiglia Cullen non si era ancora sparsa per tutta Forks, ero però sicuro che entro la fine della giornata lo sarebbe stata. -Ed! all’improvviso ho dei problemi di “ricezione”, non riesco più a vedere nel futuro- Mi informò Alice preoccupata, se mia sorella aveva dei buchi nelle sue visioni ci poteva essere una sola spiegazione. Mi misi a cercare meglio tra la folla e scorsi vicino ad un vecchio Pick-up rosso un Quileute della riserva indiana di La push che accompagnava il figlio. Si trattava di Billy Black (nella storia non è costretto a stare sulla sedia a rotelle nda) e di suo figlio Jacob. Anche  gli abitanti di La push, esattamente come noi, non erano dei comuni esseri umani: infatti da secoli la loro tribù possedeva il gene del mutaforma, in pratica alcuni di loro potevano diventare dei licantropi, nemici naturali di noi vampiri. Billy, non solo era uno di quelli che poteva trasformarmi, ma era anche l’Alpha del branco. In quel momento anche lui ci stava guardando, o meglio, stava fissando Bella con occhi severi. La nostra “convivenza” si reggeva grazie ad un patto di non belligeranza che consisteva in semplici e chiare regole: noi non potevamo mordere nessun umano, loro non avrebbero detto il nostro segreto a nessuno ed entrambi non potevamo entrare nel territorio dell’altro. Fortunatamente Forks era territorio neutrale. Probabilmente il pulcioso voleva essere messo al corrente insieme al suo branco del motivo per cui una bambina umana viveva con noi. Lessi infatti nella sua mente la sua decisione di venirci a parlare quel pomeriggio.-andiamo?- Domandò Alice prendendo per mano Bella ed incamminandosi con lei all’entrata della scuola. Il licantropo intanto aveva salutato il figlio, era rientrato in macchina ed era andato via.
Pov Bella
11/09/05  08:10
Salutai Edward ed Alice con la mano ed entrai dentro l’edificio. Ero stata tentata a chiedergli di accompagnarmi ma poi mi ero fatto coraggio ed avevo lasciato perdere. Proprio poco prima di scendere dalla macchina, avevo guardato nella direzione della scuola e avevo avuto dei brividi per tutto il corpo. Subito orribili ricordi ed incubi erano riaffiorati in me, insulti, libri tirati addosso per il solo gusto di farlo, e con tutta la forza che avevo in corpo li avevo ricacciati dentro, nel mio cuore, rinchiuso con catene d’acciaio. Mi misi a camminare per i corridoi, in silenzio, avevo il terrore che gli altri bambini si accorgessero della mia presenza: l’unica cosa che ricordavo delle mie esperienze passate erano derisioni e offese. Ormai ero abituata a situazioni simili. -Ciao- Una voce vicino a me attirò la mia attenzione, mi voltai e vidi accanto a me un ragazzino della mia stessa età. Era lo stesso bambino che nel parcheggio era accanto ad un grande e vecchio furgoncino rosso. Aveva i capelli e gli occhi neri ed aveva la pelle parecchio abbronzata: era carino e solare, lo si capiva a prima vista. -Ti ho vista qui fuori prima, sei nuova vero?- Mi domandò arrossendo -Si, questo è il mio primo giorno. Ciao, mi chiamo Bella- Lo salutai con un sorriso -Io invece sono Jacob- Storsi automaticamente il naso -Jacob è strano… posso chiamarti Jacob?- Mi guardò per un attimo serio ma poi scoppiò a ridere -Ok Bella… certo che sei strana, sono sicuro che diventeremo grandi amici- Rispose. Forse mi sbagliavo, forse non era così male quel posto, in fondo la giornata era cominciata piuttosto bene.
  
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