Film > Alice nel paese delle meraviglie
Ricorda la storia  |      
Autore: _Giuls17_    26/11/2014    4 recensioni
•Sei cose impossibili, contale alice: Uno: Alice esiste una pozione che ti fa rimpicciolire.
Due: Alice esiste un dolcetto che ti fa ingrandire.
Tre: Gli animali parlano.
Quattro: Alice i gatti evaporano.
Cinque: Esiste un Paese delle Meraviglie.
Sei: Io posso uccidere il Ciciarampa!
*
Sette: Alice sei parte del Paese delle Meraviglie.

[La storia fa riferimento al film: Alice in Wonderland]
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Liddell, Cappellaio Matto
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buon Viaggio a Vederci
 
Se una volta doveva convincersi che certe cose fossero frutto della sua immaginazione, negli ultimi tre anni continuava a ripetersele per non scordarle.
Aveva paura di dimenticare tutto, soprattutto cosa l’avesse resa veramente felice.
 
Alice esiste una pozione che ti fa rimpicciolire.
 
Aveva deciso di seguire le orme di suo padre e di pensare con la propria testa, lasciando stare sua madre e le sua mente tradizionalista, voleva essere grande, voleva poter fare quello che suo padre aveva solo sognato.
E alla fine c’era riuscita, aveva esteso i suoi traffici commerciali anche con la Cina, aveva pensato in grande e non si era mai fermata.
 
Alice esiste un dolcetto che ti fa ingrandire.
 
Aveva continuato a viaggiare senza sosta, conoscendo posti nuovi e mai visti, raccogliendo i tesori di quelle popolazioni che forse non avrebbe mai più rivisto.
Andando più in là di tutti.
E per quei tre anni non era mai tornata a casa, non sarebbe riuscita a sopportarlo.
 
Gli animali parlano.
 
Nonostante sentisse sua madre regolarmente, per quanto le comunicazioni fossero ancora primitive, non era riuscita a tornare a Londra per un altro motivo, aveva paura che se fosse tornata e non l’avesse trovato sarebbe crollata.
Non riuscendo ad accettare che fosse tutto frutto della sua immaginazione, che lui fosse frutto della sua mente malata e contorta.
 
Alice i gatti evaporano.
 
Così aveva deciso che non ci sarebbe tornata, così avrebbe potuto credere ancora un po’ che quel posto fantastico non fosse frutto della sua immaginazione, ma che esistesse davvero, che il Paese delle Meraviglie la stesse aspettando, con tutti i suoi abitanti ma che ormai la reputavano troppo grande, troppo cresciuta per poterci ancora vivere, come aveva fatto sia da bambina che da adolescente.
Anche se il suo volto non aveva mai lasciato i suoi sogni, non lo aveva mai dimenticato il Cappellaio, l’unico che aveva scavato in fondo al suo cuore per restarci, non aveva mai chiesto altro e lei lo aveva abbandonato per seguire il suo sogno.
Quello era stato il suo unico rimpianto.
Era per lui che non riusciva a tornare a casa.
 
Esiste un Paese delle Meraviglie.
 
Accettarlo per lei non era stato poi cosi difficile, almeno non come lasciarlo.
Quello era stato il suo secondo rimpianto, il suo secondo dolore che il viaggio, le mete, le scoperte, non avrebbero mai potuto rimpiazzare.
Suo padre era stato il primo a crederci, forse senza averlo mai visto, eppure le aveva dato speranza, le aveva dato certezze.
 
Io posso uccidere il Ciciarampa!
 
Quella era stata l’avventura più grande di tutte, l’avventura che non era ancora riuscita a superare in nessun modo negli ultimi tre anni, tutto si era sempre rivelato troppo pigro, troppo noioso o consueto, niente era eccentrico, spassionato o matto come il Paese delle Meraviglie, il Cappellaio e la Regina Bianca.
 
***
 
-E´tardi!-
 
Alice si svegliò di soprassalto, si guardò attorno ma non notò niente di strano, contrariamente alle sue previsioni era tornata a casa da un mese, sua madre aveva espresso il desiderio di vederla e non se l’era sentita di deluderla ancora.
-Alice stai bene?-
-Sì, madre, credevo di aver sentito qualcosa.-
-Hai un brutto colorito, non mangi molto tesoro?-
-Mangio, lo sai.-
Si alzò dalla sdraio e osservò il prato verde della sua tenuta, niente era cambiato nonostante la lontananza, gli alberi erano ancora verdi, il cielo azzurro, la casa era ancora al suo posto e il Bianconiglio stava puntando la zampa sul suo orologio da taschino.
Strabuzzò gli occhi per osservarlo meglio.
 
-E´tardi!!-
 
-Alice credo che tu non stia bene, si tratta di un ragazzo, vero? Credo che tu debba essere felice, basta viaggiare, dovresti mettere su famiglia, te l’ho sempre detto.-
-Anche se ciò vorrebbe dire andare via?- chiese, distogliendo gli occhi dal panciotto rosso per osservare la madre negli occhi.
-Sì, se questo ti renderebbe felice.-
-Molto, madre, sarei molto felice.-
-Allora dovresti andare, nonostante tutto credo che sia tardi.- disse, facendole l’occhiolino.
 
Alice sorrise, la baciò sulla guancia e si voltò verso il Bianconiglio che aveva iniziato a correre verso il bosco, urlando le uniche due parole che non avrebbe mai smesso di dire, per tutta la sua vita.
-Bianconiglio!- urlò, correndo dietro di lui, rise per la prima volta dopo anni.
Improvvisamente lo vide scomparire in una tana dentro un albero, trattenne il respiro per un solo momento e poi si lasciò cadere all’interno del Paese delle Meraviglie.
 
***
 
-Alice?-
-Chi ci dice che non è l’Alice sbagliata?- sussurrò il Ghiro.
-Sono proprio io.-
-Ciao Pinco Panco, ciao Panco Pinco, dov’è il Cappellaio?-
-Al solito posto.-
-Bene.- disse, senza attendere altro si avviò verso il luogo dove aveva conosciuto il Cappellaio la prima volta, dove si era fatta rimpicciolire e cucire un vestito, percorse velocemente l’ultima parte del sentiero e si trovò davanti l’immenso tavolo.
Solo che non vi era né il Ghiro né il Leprotto Marzolino a fargli compagnia, solo la sua tazza da tè sbeccata e un servizio quasi in frantumi.
-Buon viaggio a vederci.- sussurrò, avvicinandosi piano.
Lo vide alzare gli occhi e il sorriso tornò sulla sua faccia, adesso era a casa.
-Alice!-
Non sarebbe più andata via, colmò la breve distanza e premette le labbra contro le sue, prima non avrebbe avuto il coraggio di farlo ma adesso che aveva visto il mondo si era resa conto che niente sarebbe stato più importante di lui.
 
Alice sei parte del Paese delle Meraviglie.
 
L’ultima cosa impossibile che non aveva mai avuto il coraggio di pronunciare, fino a quel momento.

 
Una storia che ho sempre pensato di scrivere, fin dal lontano 2010, 
ma in verità non sono mai riuscita a trovare le parole per esprimere la mia idea.
Così ho pensato a quelle sei cose impossibili, che Alice ripeteva prima di far colazione per non credersi pazza,
adesso per lei sono sei cose impossibili che l'aiutano a ricordare, a non dimenticare 
quello che ha vissuto.
Sei cose che la tengono in vita... Penso che la presenza del Bianconiglio sia il classico
che non svanirà mai, ma la mia svolta è stata la sua scelta: ha scelto il Cappellaio.
Spero che la mia svolta possa piacervi, mi farebbe piacere qualche piccola recensione, e grazie
a chi perderà tempo nella lettura ^^
_Giuls17_
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Alice nel paese delle meraviglie / Vai alla pagina dell'autore: _Giuls17_