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Autore: SAA89    27/11/2014    1 recensioni
Fin dall'alba dei tempi, anche prima di qualsiasi storia scritta su di loro, i Sayan hanno tramandato di generazione in generazione il racconto di un guerriero assolutamente invincibile. Un essere incontrastato nell'intero universo, che compare una sola volta ogni mille anni. Questo leggendario guerriero sarebbe stato l'incarnazione stessa del potere, un essere spinto dalla rabbia più feroce, ma capace di combattere con il cuore sereno.
Fu proprio questa leggenda a portare i sayan sull'orlo dell'estinzione. Ma in ogni leggenda c'è un fondo di verità... questa è la storia di coloro che furono risparmiati dal cataclisma che si abbattè sulla loro specie, e di colui tra di loro che si sarebbe innalzato al livello supremo: Vegeta, il principe dei sayan, l'ultimo dei Super Sayan della Leggenda.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 17, Freezer, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

La riunione era finita da pochi minuti, eppure tutto era già calmo e silenzioso al palazzo reale. I corridoi, illuminati a giorno, avevano un aspetto più tetro del normale, e molte meno persone del solito si aggiravano ancora nell’edificio.

Zorn, il primo consigliere del re, aveva un aspetto preoccupato, mentre camminava senza una meta precisa per il palazzo: c’erano molte cose di cui il sovrano doveva occuparsi in quei giorni. Quella disgrazia era capitata nel momento meno opportuno.

Lord Freezer aveva richiesto la bellezza di due intere divisioni per la conquista del pianeta Zeeon.

All’inizio era sembrata un’esagerazione. Molti temevano che Freezer stesse cercando di disperdere il loro esercito per tentare qualche tiro mancino, ma i loro sospetti si erano rivelati infondati: gli zeeoniani erano incredibilmente forti, tanto che il re era stato tentato di inviare una terza armata su quel pianeta. Fortunatamente alla fine tutto si era risolto per il meglio: grazie alla luna piena, i sayan erano finalmente riusciti ad avere ragione dei loro avversari. O quasi.

Se quasi tutti i soldati della prima divisione erano usciti indenni da quella guerra, la seconda divisione aveva subito perdite pesanti: tra morti e feriti, quasi metà di quell’ armata era fuori combattimento.
Proprio questo era stato l’ordine del giorno alla riunione che si era appena conclusa: Zeeon era ufficialmente caduto, ma svariati focolai di resistenza erano ancora presenti su tutto il pianeta. Alla fine, il re aveva preso una decisione:

< Fate rientrare la seconda divisione. La prima rimarrà su Zeeon ad occuparsi della forze nemiche rimaste > aveva detto con fare stanco e distaccato, prima di alzarsi dal trono e avviarsi verso l’uscita: < Signori, la riunione è aggiornata > aveva aggiunto semplicemente, prima di scomparire dietro all’uscio della sala reale.

Non era da lui. Era questo che Zorn pensava: normalmente, Re Vegeta sarebbe partito alla testa di tutto il suo esercito per vendicare i suoi uomini caduti in battaglia, e punire coloro che avevano avuto l’audacia di sfidare i sayan. Lo avrebbe fatto prima di tutto per dimostrare alla famiglia Cold di che cosa era capace il suo popolo, e poi per il semplice gusto di andare a schiacciare qualche cranio a mani nude. Era fatto così: anche dopo essere succeduto a suo padre sul trono di re di tutti i sayan, non aveva mai rinunciato ad uno scontro in prima linea.

Ma adesso era stanco, immotivato... qualcosa in lui si era rotto due giorni prima, quando sua moglie, la regina, era tragicamente spirata dando alla luce la loro terzogenita.

< Quella mocciosetta... > mormorò.

Lo sapevano. Le analisi parlavano chiaro. Sapevano che si trattava di una coda rossa. Sapevano che la regina non sarebbe sopravvissuta al parto. Lei stessa lo sapeva, e nonostante tutto aveva insistito. Aveva detto chiaro e tondo che non avrebbe interrotto la gravidanza per nessun motivo. Non aveva voluto sentire ragioni.

E così, adesso, lei era morta, lasciando una bambina dalla coda rossa con la quale il padre non sapeva come comportarsi.

Tutti pensavano che il re si comportasse in quel modo strano per via dello stress dovuto alla perdita della sua consorte, ma Zorn lo conosceva troppo bene: Vegeta era troppo coriaceo per farsi mettere alle corde dalla morte di sua moglie. No, il suo problema era un altro: la neonata principessa Yasira.

Sapeva che il re detestava quella mocciosa con tutto se stesso: lei era la ragione per cui la sua compagna non c’era più.

Una stupida coda rossa.

Zorn era vagamente disgustato: dopo quell’inutile buono a nulla del secondogenito principe Tarble, che era nato con un livello di combattimento di appena 11, re Vegeta non si meritava un’altra disgrazia come quella.

Probabilmente , in circostanze normali, il re avrebbe eliminato quell’abominio all’istante. Ma non lo aveva fatto. In parte, perché lo aveva promesso alla sua defunta moglie, ma soprattutto...

< Ehi, Zorn! >

Il consigliere del re perse il filo dei suoi pensieri sentendosi chiamare. Riconobbe il nuovo arrivato dalla voce, prima ancora di voltarsi < Napa... > disse.

Napa era un sodato d’élite. Aveva iniziato a farsi un nome anni prima, nella guerra contro gli tsufuru, dove era diventato famoso per la sua brutalità e la ferocia in battaglia.

Era un arrivista, assetato di potere, e così non l’aveva presa molto bene quando, anziché affidargli il comando di una squadra d’attacco, lo avevano assegnato alla protezione del primogenito del re, il principe Vegeta.

Si era lamentato più volte che un elemento valido come lui fosse relegato al ruolo di babysitter. Ma avrebbe avuto modo di pentirsene: ormai, a quattro anni, il principe Vegeta non aveva più alcun bisogno di una guardia del corpo.

Quel ragazzino era un portento: la sua potenza superava già quella di Napa, che era ormai diventato più una specie di servitore che una guardia personale.

< Che diavolo vuoi? Perché non sei venuto alla riunione, oggi? >

< Tsk, abbassa la cresta, Zorn. Non rispondo a te, ricordatelo... >

< No, infatti. Tu rispondi ad un marmocchio di quattro anni... >

Napa non si lasciò sfuggire il velato insulto, ma preferì sorvolare. Non era venuto per discutere dei suoi incarichi: < Allora? Cosa ha deciso il re? > chiese.

< La seconda divisione sta rientrando. La prima resterà lì a sedare le rivolte > rispose Zorn con fare distaccato.

Napa era leggermente sorpreso, ma in fondo si aspettava una decisione simile da parte del suo sovrano: < A quanto pare il nostro re è ancora scombussolato... > disse, parlando più con se stesso che con Zorn.

< Tu non lo saresti? > gli rispose quest’ultimo.

< Beh, ti dico una cosa: se dipendesse da me, quella mocciosa sarebbe già all’altro mondo. È un insulto per la famiglia reale, avere una discendente con la coda rossa... >

Zorn fece un sorriso sbilenco: < Quindi ancora non lo sai... >

< Cosa non so? Che il re ha promesso alla regina di non sbarazzarsi della piccoletta? Lo so eccome, ma io l’avrei eliminata comunque... >

< Non mi riferivo a quello... c’è un’altra ragione per cui la mocciosa respira ancora... >

< Come dici? >

Zorn si voltò a guardarlo. Napa era stupito: che cosa gli era sfuggito? Eppure, lui era molto vicino alla famiglia reale...

< Ricordi qual era il livello di combattimento del principe Vegeta alla sua nascita? > chiese Zorn.

< Come faccio a dimenticarmi un neonato con un livello di combattimento di 659? Quel ragazzino è incredibile! Appena nato era già più potente di alcuni sayan adulti! Non... >

< E sai qual è il livello di combattimento della principessina? >

Napa rimase di stucco: non sapeva nemmeno che qualcuno si fosse preso la briga di misurare il livello di combattimento di quella inutile coda rossa:

< Oh, non saprei – disse, alzando le mani al cielo – vediamo... quell’incapace di Tarble aveva fatto segnare 11, se non ricordo male, giusto? Beh, in questo caso stiamo parlando di una coda rossa, e per di più è una
femmina... fammi indovinare: 12, forse? O magari 13? >

Zorn assunse un’espressione incredibilmente seria, guardando il suo interlocutore dritto negli occhi:

< seicentoquarantasette... > disse soltanto.

Napa era sbigottito: < che... che cosa? C-come sarebbe... come può... >

< Già, ho avuto la stessa reazione... > ammise Zorn.

< Ma è assurdo! Il livello del principe Vegeta era già qualcosa di incredibile! È semplicemente impossibile che una femmina con la coda rossa abbia un livello di combattimento simile! >

< Non so che dirti – concluse Zorn – ma è proprio per questo che il re ha deciso di risparmiarla: quella bambina è fuori dal comune... >

*

La stanza in cui si stava dirigendo si trovava in un’ala secondaria del palazzo, in cui solo pochi potevano entrare. Ma di certo, lui non aveva bisogno di alcun nullaosta di sicurezza. Il simbolo rosso della famiglia reale sulla sua armatura era più che sufficiente perché le guardie lo lasciassero passare senza battere ciglio.

Il principe Vegeta aveva solo quattro anni, eppure era già un combattente di prima grandezza nell’esercito sayan. Quel ragazzino era piccolo, ma proiettava un’ombra enorme. E ciò non era dovuto soltanto alla sua forza combattiva, ma anche al suo cervello: più di una volta aveva tirato fuori dai guai se stesso e la sua squadra usando l'intelligenza invece dei muscoli. I generali lo guardavano con grande rispetto; i soldati provavano nei suoi confronti un certo timore reverenziale. E le due guardie che piantonavano la porta della  stanza che era la sua destinazione, non osarono nemmeno aprire bocca quando lo videro arrivare. Scattarono sull'attenti, inchinandosi leggermente nel momento in cui il giovane principe li superò senza degnarli di uno sguardo e varcando l'uscio della stanza.

In notevole contrasto con lo sfarzo delle altre stanze del palazzo, questo luogo era spoglio e asettico: la monotonia delle pareti bianche era interrotta solo da un piccolo armadio, anch'esso bianco, sistemato in un angolo. L'unico altro mobile in tutta la stanza era un piccolo lettino da ospedale, al centro, proprio sotto una lampada al neon molto potente che garantiva l'illuminazione.

Vegeta si avvicinò a passi lenti e ben distesi. Il motivo per cui era venuto stava dormendo beatamente proprio su quel lettino.

Era confuso. Per la prima volta in vita sua, non sapeva cosa avrebbe dovuto fare. E la cosa non gli piaceva.

Quando finalmente fu arrivato accanto al lettino, poté finalmente vederla: una bambina di appena due giorni di vita, che era riuscita a portare a palazzo più confusione di un uragano. La sua sorellina minore. La principessa Yasira.

Vegeta se ne stava fermo con le braccia conserte ad osservarla mentre dormiva. Era più confuso che mai.

Gli era stato insegnato che avrebbe sempre dovuto mostrare lealtà e rispetto verso la sua famiglia. Era per questo che si era sempre messo d'impegno per sopportare la presenza di quel fastidioso buono a nulla di Tarble. Lo stesso Tarble che adesso piangeva a dirotto nella sua stanza, perché aveva appena perso sua madre.

Quindi avrebbe dovuto essere leale e rispettoso anche con lei?

In quel momento, la piccola si spostò leggermente, e dalle lenzuola che la coprivano fece capolino la punta di una codina rosso sangue.

Lo sguardo di Vegeta di indurì. Improvvisamente gli tornarono in mente le parole pronunciate dal re appena due giorni prima:

< Quella creatura infernale ha ucciso tua madre... >

Aveva detto proprio così, senza guardarlo in faccia, prima di uscire dalla stanza in cui si trovavano, lasciandolo da solo ad elaborare quella terribile informazione.

Creatura infernale.

Aveva ucciso sua madre. La LORO madre. Dov'erano la sua lealtà e il suo rispetto?

Solo a quel punto si accorse che nel frattempo lei si era svegliata. Lo stava fissando con due grandi occhi neri proprio come i suoi. Persino l'espressione di quel faccino tondo era del tutto simile alla sua.

Agitò di nuovo la punta della coda, finché Vegeta non la afferrò con una mano, sollevandola.

< Tsk. Allora è vero che non ti fa male se ti stringo la coda... > mormorò il principe, notando che la sorellina non protestava. Ma la piccola Yasira era evidentemente di un altro parere: anche se la sua coda rossa era
atrofizzata, stare appesa a testa in giù tenuta proprio per la punta della coda era alquanto scomodo. E infatti, trascorsero solo pochi secondi prima che la piccola mocciosetta iniziasse ad agitarsi, scalciando e dimenandosi.

Vegeta se la stava ridendo, ma alla fine la piccoletta riuscì a reagire. Il rilevatore di Vegeta si accese all'improvviso, e un attimo dopo l'incredulo principe si beccò un ki-blast dritto in faccia.

Vegeta più sbalordito che ferito, lasciò la presa, e la principessina cadde a testa in giù sul suo giaciglio. Ancora sorpreso, e anche leggermente contrariato per quell'attacco a tradimento, Vegeta si rimise in piedi, agguantando nuovamente la sorellina per le ascelle.

Yasira gli aveva messo il broncio: se ne stava in braccio a Vegeta con le braccine incrociate, due grossi lacrimoni ai lati degli occhi, e una faccia che sembrava arrabbiata. Vegeta si sarebbe messo a ridere, se non fosse stato per la lettura del suo rilevatore:

< 647... Allora era proprio vero! Lo sai, sei piuttosto forte... sorellina... > disse, sorridendo.

La bambina sembrò calmarsi, sorridendogli a sua volta. I due reali ancora non lo sapevano, ma le loro vite, da quel momento in poi, sarebbero state legate per sempre a doppio filo.





Primo capitolo di una storia che... beh, se state seguendo Red Tail, non c'e niente che io debba spiegarvi. Se invece siete nuovi di queste parti, spero che possiate godervi la storia comunque. Cercherò di approfondire alcuni momenti non raccontati della vita dei nostri sayan preferiti e non solo. Ci sarà da ridere e da piangere. Un po' come in Dragon Ball Z.
Spero di vervi incuriosito! Al prossimo capitolo!
  
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