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Autore: Lady_Whytwornian    27/11/2014    0 recensioni
Ambientazione e personaggi sono stati mantenuti con l'introduzione di altri di mia invenzione.
La trama è fondamentalmente basata sul quella dell'intera saga con modifiche apportate per adattarla alle mie esigenze. E' la mia versione della storia centrata sui Malfoy e il loro futuro. Su quello che potrebbe essere successo loro dal ritorno di Lord Voldemort alla sua caduta. E se poi fosse ritornato?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Si ritrovarono a casa di Harry, in Pivet Drive, ormai deserta. Avevano organizzato tutto: cosa usare per il trasporto, come ingannare gli avversari, come comportarsi in caso di attacco, dove ritrovarsi. Ma non bastò: appena partirono furono circondati dai Mangiamorte.
- Potter è mio – urlò Voldemort apparendo all’improvviso in mezzo a loro. Lo affiancò - Harry…Harry… - la sua voce risuonava nella testa di Harry – Harry…sei mio. Questa notte finirò quanto ho iniziato a Godric’s Hollow più di sedici anni fa. Questa volta non ci sarà la tua madre babbana a proteggerti.
Voldemort puntò la bacchetta di Lucius contro Harry. Ma qualcosa non funzionò: la bacchetta di Harry rispose a alla minaccia e mandò in frantumi quella che era in mano a Voldemort.
- No! Non è possibile! Doveva funzionare! Doveva funzionare! Me lo aveva giurato!
La sorpresa che seguì il fallimento creò un attimo di incertezza che diede il tempo ad Harry e agli altri di fuggire e di arrivare alla Tana.
Era il giorno del matrimonio. Harry e Ginny erano in cucina a fare colazione. – Sembra una cosa assurda: un matrimonio – disse Ginny in questi tempi.
- Forse è proprio perché siamo in questi tempi che serve un matrimonio per fare capire che si deve sempre avere speranza.
Ginny lo guardò e Harry si affrettò ad aggiungere – Me lo ha detto la Preside. Serve la speranza. Ora più che mai. Mi ha anche detto che dovevo assolutamente essere presente oggi dato che per lungo tempo potrebbe essere l’ultima cosa bella a cui avrei partecipato.
Stavano ancora discutendo che entrò il signor Wheasly accompagnato dal Ministro della Magia.
- Harry, Ron, Hermione – disse – per voi…
- Ministro – chiese Harry – cosa la porta qui?
- Non lo sapete?
I tre ragazzi scossero contemporaneamente la testa. – Il testamento di Silente – continuò il Ministro.
- Cosa? – chiesero all’unisono.
Il Ministro si sedette e aprì la sua borsa. Ne uscì una pergamena scritta con la sottile e fitta grafia di Silente.
Una voce iniziò lentamente a parlare: - queste sono le ultime volontà di Albus Percival Wulfric Brian Silente.
A Ronald Billius Weasley lascio il mio deluminatore. Possa fargli trovare la strada quando tutto sembrerà avvolto dalle tenebre.
A Hermione Jean Granger lascio la mia copia delle fiabe di Beda il Bardo. Possano essere istruttive al di là del loro significato.
A Harry James Potter lascio il boccino d’oro catturato durante la prima partita di Qudditch. Rappresenta la perseveranza e il coraggio. Di entrambe le cose avrà molto bisogno.
I tre ragazzi si guardarono stupiti.
Il Ministro riprese a parlare: - Silente ti ha lasciato un’altra cosa, Potter, la spada di Godric Grifondoro. Non era in suo potere farlo, dato che la spada appartiene…
Hermione intervenne – Appartiene ad Harry. Gli è sempre apparsa nel momento del bisogno.
- No signorina Granger, la spada appartiene alla casa di Grifondoro e ha il potere di mostrarsi a qualsiasi Grifondoro degno di tale onore. In ogni caso la spada è sparita.
Non so cosa state tramando, non so perché Silente vi abbia lasciato quegli oggetti nel suo testamento, ma qualsiasi cosa vogliate fare sappiate che è molto pericolosa. Vi state scontrando con forze che vanno ben oltre le vostre capacità.
Spero solo che abbiate il buon senso di capirlo. Spero anche di vedervi ancora…
Con queste ultime parole il Ministro si congedò.
La festa era al culmine: Bill e Fleur stavano ballando in mezzo alla sala sotto il tendone che era stato allestito per il matrimonio. Tutti sorridevano e plaudevano il lieto evento. Il male era stato racchiuso fuori. Ma per poco. Improvvisamente tutto cominciò a prendere fuoco.
- Harry! Vattene! – Urlò Remus.
- Va a Grimmauld Place. Ti raggiungerò là. Adesso va via! – gli disse Elbereth.
Era ormai quasi l’alba quando Elbereth si fermò davanti ad una fila di facciate di case tutte uguali. Nessuno aveva mai notato una discrepanza sui numeri civici, ma del resto - si disse - nessuno nota i dettagli. Tutti sono attratti dalle cose grandi ed evidenti.
Si guardò attorno. Nessuno pareva l’avesse seguita. Con un gesto della bacchetta fece apparire l’ingresso che era nascosto non solo agli occhi dei Babbani, ma anche a quelli di coloro che ne ignoravano l’esistenza.
Il suo arrivo venne accolto con apprensione da Harry: - Cosa è successo agli altri? A Ginny? Remus?
- Harry adesso devi pensare a te e soprattutto a quanto ti ha lasciato in eredità Silente. Ascoltami bene, perché non c’è più tempo. Sono già stati distrutti due horcrucx: il diario di Tom Riddle da te e l’anello della madre da Silente. Ora bisogna trovare il medaglione che è stato sostituito con la copia che avete trovato tu e Silente. Il passo successivo sarà individuare gli altri. Credo che il collegamento che esiste tra te e Lord Voldemort possa tornarci utile a questo scopo. So che ti sei esercitato a chiudere la tua mente al Signore Oscuro, ora devi imparare ad entrarci senza nefaste conseguenze.
Non è banale quello che ti sto chiedendo di fare. Ma dobbiamo assolutamente capire quanti sono e soprattutto cosa e dove si trovano. Partiremo dal medaglione: almeno sappiamo cosa cercare.
Cercherò di aiutarti per quello che mi sarà possibile e per quello che tu mi concederai di fare. Temo che tu te la dovrai vedere da solo ma, come credo, i tuoi amici non ti abbandoneranno mai. Tieniteli stretti.
Harry rimase un attimo in silenzio. Sapeva benissimo cosa voleva dire: lui aveva già deciso che sarebbe andato avanti da solo e lei lo aveva capito.
Sospirò e rispose: - Va bene.
- Ora io mi devo occupare di altri che pur sapendo di essere in grande pericolo, tuttavia ci stanno aiutando.
Il giorno dopo Harry si ritrovò da solo con Ron ed Hermione.
- Dobbiamo trovarli e distruggerli. Credo che saremo soli. Non siete obbligati a venire con me
Rimasero a guardarlo in silenzio. – No Harry, è vero, noi non siamo obbligati a te, ma tu sei obbligato a noi.
Allora cominciarono a spostarsi dalla realtà alla speranza e iniziarono il loro viaggio. Avrebbero dovuto cercarli uno ad uno e ogni volta avrebbero compiuto un passo avanti.
 
  
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