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Autore: ___Page    27/11/2014    3 recensioni
-Come pensi che la prenderà?!-
Rufy si girò a guardare interrogativo il fratello maggiore, piegando di lato il capo su cui il suo immancabile Cappello di Paglia giaceva.
-Che intendi?!-
-Sono tredici anni che Law vive nel desiderio di vendicare la morte di qualcuno che in realtà non è morto- spiegò Sabo, sospirando e puntando gli occhi al cielo stellato -Credo che Roci sia preoccupato dell’accoglienza che potrebbe ricevere una volta che lo vedrà vivo-
*One Shot facente parte della serie "Back to life"*
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Koala, Monkey D. Rufy, Nami, Sabo
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Back to life'
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L'HO SEMPRE SAPUTO


 

Erano ormai quattro giorni che attendevano il suo risveglio.
Rufy non aveva voluto organizzare il solito festino, dimostrando un’accresciuta saggezza, di fronte all’umore nero e teso degli Heart e del comandante della seconda Armata.
Donquijote Rocinante viveva nell’infermeria della nave in cui Law era ricoverato, dormiva lì, mangiava lì quando mangiava e aspettava con infinita pazienza, insieme alla ciurma di suo figlio, accampata nel corridoio.
Perché questo era per lui Law, anche se biologicamente parlando sarebbe stato impossibile.
E non pretendeva che aprisse gli occhi da un momento all’altro solo perché lui gli era di nuovo accanto, consapevole di averlo fatto vivere nella convinzione che fosse morto per tredici lunghi anni, ed era anzi preoccupato della reazione che il ragazzo avrebbe potuto avere nel vederlo vivo dopo tanto tempo.
-Come pensi che la prenderà?!-
Sul ponte della stessa nave il vicecomandante della prima Armata e il Capitano dei Mugiwara chiacchieravano seduti sul legno, le schiene appoggiate la parapetto, nell’aria fresca e tiepida della sera.
Rufy si girò a guardare interrogativo il fratello maggiore, piegando di lato il capo su cui il suo immancabile Cappello di Paglia giaceva.
-Che intendi?!-
-Sono tredici anni che Law vive nel desiderio di vendicare la morte di qualcuno che in realtà non è morto- spiegò Sabo, sospirando e puntando gli occhi al cielo stellato -Credo che Roci sia preoccupato dell’accoglienza che potrebbe ricevere una volta che lo vedrà vivo-
Il moro portò le mani dietro la nuca, aprendosi in un sorriso e smuovendo le spalle mentre anche lui si concentrava sulla volta celeste.
-Io credo che Torao sarà così felice che schizzerà fuori dal letto!- annuì convinto, facendo concentrare Sabo su di sé.
-Rufy perdonami!- mormorò dopo un po’, con tono grave.
Il ragazzo di gomma si voltò verso il fratello ancora più perplesso.
-Per cosa?!-
-Ho lasciato che passassero dodici anni senza mai nemmeno mettermi in contatto, vivendo nell’ombra e arrivando a chiedere a Robin di tacere riguardo al fatto che ero ancora vivo! Dopo la morte di Ace ho capito che se ti fosse accaduto qualcosa prima di averti potuto incontrare di nuovo non me lo sarei mai potuto perdonare! Sono stato un pessimo fratello io…-
-Sabo!- lo interruppe Rufy, con uno sguardo così saggio negli occhi da lasciare il biondo senza fiato -Non devi scusarti di niente!-
Sabo corrugò le sopracciglia.
-Come puoi non essere arrabbiato con me?!-
-Come posso essere arrabbiato di fronte alla scoperta che mio fratello è ancora vivo?!- ribatté Rufy, cogliendo Sabo alla sprovvista.
Tornò a puntare gli occhi al cielo, un sorriso sereno a illuminargli il volto rotondo.
-E poi, in fondo, credo di averlo sempre saputo-
 

 
§
 

-Ciao!-
Nami si girò verso la persona che si avvicinava dal sottocoperta, camminando scalza sul ponte erboso della Sunny, attraccata a pochi metri dalla nave di Dragon.
-Ciao!- la salutò aprendosi in un sorriso -Non riesci a dormire?!- domandò mentre Koala si accostava a lei, addossandosi con gli avambracci alla balaustra come la navigatrice.
 La rivoluzionaria scosse la testa, cercando di calmare i nervi.
Era la prima volta che parlavano da quando si erano conosciute e, nonostante la muta comunicazione che era passata tra loro, ancora non sapeva quali sentimenti potesse effettivamente provare Nami nei suoi confronti.
Era consapevole di essere la sua nemesi.
E se la cartografa di Cappello di Paglia avesse provato rancore verso di lei non avrebbe potuto biasimarla, pur sapendo che in fondo lei non aveva alcuna colpa.
Ma il sorriso che Nami le stava rivolgendo sembrava profondamente sincero.
-Spero non sia per colpa della delicata sinfonia offerta dai miei Nakama!- le disse, facendola sorridere.
-No non è quello! Anche se, accidenti, come diavolo fate?! Sembra un concerto per tromboni! Sono come tanti Sabo tutti insieme!- esclamò facendo scoppiare a ridere entrambe.
-Abitudine!- rispose Nami, mentre riusciva a calmarsi e riportava, insieme a Koala, lo sguardo sulla distesa marina di fronte a sé.
Rimasero in silenzio per un po’, ad osservare l’oceano che si fondeva con il cielo notturno sulla linea dell’orizzonte, ascoltando lo sciabordio delle onde e il metallico e ritmico rumore dei pesi che venivano incessantemente sollevati da Zoro nella palestra.
-Deve essere davvero dura per loro- mormorò dopo un po’ la rivoluzionaria -Questa attesa. Pur sapendo che è salvo-
Nami sospirò nell’aria della sera.
-Sì, lo è di certo- confermò, con tono grave e uno sguardo malinconico negli occhi.
Koala si girò ad osservarla in silenzio.
-Quanti giorni?!- domandò, facendo voltare anche la navigatrice.
-Tre- rispose senza staccare gli occhi nocciola da quelli indaco della ragazza -A Thriller Bark-
Koala annuì e tornò a guardare il mare.
-E tu?!- chiese quasi subito, facendola voltare di nuovo, il fiato trattenuto.
La fissò qualche istante, colpita da quello strano legame che sembrava essersi creato fra loro.
Era impressionante quanto le loro vite si somigliassero, quanto in comune avessero.
Meno impressionante, dopo questa considerazione, il fatto che riuscissero a capirsi con un solo sguardo.
-Otto, una missione l’anno scorso. A un certo punto, credevo non si sarebbe svegliato più- ammise, soffrendo al solo pensiero di quell’atroce attesa.
Nami annuì, comprensiva e coinvolta.
-Natsuki diciannove giorni- mormorò dopo un po’ facendo sgranare gli occhi a Nami -Con Roci, più di dieci anni fa-
-Diciannove?!- chiese conferma con la voce ridotta a un bisbiglio, sconvolta alla sola idea di dover sopportare un’attesa tanto lunga.
Koala annuì, sorridendo un po’ malinconica.
-È la donna più forte che abbia mai conosciuto. La ammiro molto-
Guardò Nami ricambiare il sorriso poi entrambe tornarono nuovamente con lo sguardo sulla distesa d’acqua.
-È stato allora che hai capito che lui per te…- domandò la cartografa dopo un po’, osservando annuire la rivoluzionaria.
Lanciò un’occhiata verso la palestra accesa da cui i rumori dell’allenamento di Zoro continuavano a fuoriuscire incessantemente.
-Sì, anche io…- sussurrò addossandosi ancora di più al parapetto -Ma, in fondo, credo di averlo sempre saputo- 
  
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