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Autore: scabe99    27/11/2014    1 recensioni
"Non hai mai capito, mio povero William, che nel mondo nulla è mai completamente bianco o completamente nero, ma piuttosto in sfumature di grigio."
Omicidi a Londra, un detective indaga per cercare di portare a galla il mistero, e scoprire il killer, ma ecco l'indippo. Certe volte l'implicato potrebbe essere chi meno ci aspettiamo.
è la prima storia che pubblico, spero vi piaccia!
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~IL RITUALE


16 Agosto 1994, Londra, il detective di Scotland yard William Dobtilt, mentre sorseggiava la sua solita tazza di caffè mattutina leggeva la prima pagina del London Times.
Sul giornale, a caratteri cubitali v'era scritto: "IL FANTASMA COLPISCE ANCORA, LA 3° VITTIMA NELL'ARCO DI UN MESE. N°16 DI BARNABY STREET". Se lo aspettava. "Il fantasma" era un serial killer che da poco stava terrorizzando Londra , la polizia lo aveva identificato come un uomo sulla quarantina, non troppo alto e nemmeno muscoloso, ma dotato di una grande forza. Gli omicidi di quest'uomo erano tutti caratterizzati da un orrendo "rituale": l'uomo si introduceva nel cuore della notte nell'abitazione della vittima designata, poi narcotizzava eventuali  familiari o persone presenti e tramortiva la vittima stessa. In seguito trascinava il corpo  fino ad un tavolo, sul quale legava la vittima e le bloccava le labbra con un nastro adesivo, la scuoiava lentamente e le asportava i reni per poi sparire senza lasciare traccia. A questo fatto era infatti dovuto il suo soprannome.
Dopo essersi destato e sistemato si diresse all'indirizzo indicato sul giornale. Appena arrivato il detective trovò già una squadra al lavoro, dedita alle prime e principali analisi sulla scena del crimine.
<< è come gli altri? >> chiese William.
<< Si si, stesso caso, stesso modus operandi. Però stavolta ha commesso un errore... >> disse mostrandogli un paio di occhiali << Ha lasciato qua i suoi occhiali. >>
<< Siamo sicuri che siano dell'assassino e non della vittima? >>
<< Abbiamo già fatto il giro del vicinato, aspettavamo solo lei per consegnarglieli. >>
<< Grazie mille, li porterò subito al laboratorio, dato che devo ancora passare in sede. >>.
Prese la busta con al suo interno gli occhiali e si diresse a Scotland Yard.

<< Abbiamo qualche novità? >> chiese Henry Poolberg, medico legale e analista, non che suo grandissimo amico.
<< Ha perso i suoi occhiali, eccoli qui. >>. William gli mostrò gli occhiali.
Henry si sbiancò tutto d'un tratto, e il suo viso si incupì.
<<  Stai bene, Henry? >>.
<<  Non mi sento molto bene oggi... prima di iniziare però andiamo a prenderci un caffè alla mensa >>
Henry cedette il passo a William; stavano scendendo le scale quando Henry afferrò la testa di William e la sbattè contro la parete, il detective perse i sensi all'urto.
Quando William si svegliò era nudo e legato ad un letto, in quello che sembrava un seminterrato.
<< Dove sono? C'è qualcuno? >>
<<  Ho sempre fatto tutto alla regola, in modo pulito ed elegante. Non ho mai sbagliato, MAI. Ho sempre saputo mascherare e manipolare le prove a mio vantaggio. E poi tu, detective da quattro soldi, devi impicciarti e scombinarmi i piani. Ma tranquillo, ora nessuno riuscirà mai a sapere queste novità sul caso. >>
<< Henry? Ma sei tu...? >>
<< Si che sono io idiota. >>
<< Perciò, perciò... >>
<<  Si, sono io il "fantasma" >>
<<  No, non è possibile. Perchè Henry? >>
<<  Semplice William, molto semplice. Un motivo in realtà non c'è. >>
<< Perciò tu hai ucciso quelle persone invano?!Lurido bastardo! >>
<< Intanto colui che ha il coltello dalla parte del manico sono io.Non hai mai capito, mio povero William, che nel mondo nulla è mai completamente bianco o completamente nero, ma piuttosto in sfumature di grigio. >>
<< Che vuoi fare ora? >>
<< Proverai sulla tua pelle ciò che ho fatto alle mie vittime >>
<< Vuoi..Vuoi uccidermi Henry? Io, il tuo più grande amico? >>
<< L'amicizia è solo un punto di vista. >> Prese un bisturi e si avvicinò al letto.
Fece una grossa incisione nella zona addominale inferiore. William straziante dal dolore, urlava a squarciagola. Henry gli tappò la bocca infilandoci un panno.
Gli aprì lo stomaco e gli asportò il fegato, sezionandolo in diverse parti. Poi asportò una parte dell'intestino tenue. Sadico, impassibile, Henry proseguiva il suo gioco perverso, mentre William si straziava per l'allucinante dolore.
<< Sai quanto può resistere una persona senza il proprio fegato? Non credo tu lo sappia, comunque sia, per cinque ore, abbiamo ancora molto tempo>>
Il campanello dell'abitazione suonò. Henry era terrorizzato, non potevano scoprirlo.
Salì ad aprire.
<< Ciao Henry >>
<< Che ci fai qui Peter? >> a suonare era stato infatti Peter Strallahan, suo assistente.
<< Non ti ho visto al lavoro perciò volevo vedere se fosse tutto apposto.>>
<< Tranquillo Peter, tra poco arriverò, grazie di essere passato. >>
<< Offrimi almeno un caffè, non ho fatto in tempo a prendermene uno. >>.
<< Va bene, entra.>>.
<< Accomodati pure in salotto, io vado a preparare il caffè.>>.
Mentre Henry era in cucina, Peter curiosò per il salotto.
Sentì dei rumori provenire da dietro una porta, così senza farsi sentire la aprì: conduceva al seminterrato.
Vide William, irriconoscibile, legato al letto, con il ventre squarciato.
<< Ma che cosa sta succedendo qui?! William, oddio!>>
<< Non saresti dovuto scendere qui Peter>> disse una voce proveniente dalle spalle dell'uomo.
<< Henry, che stai facendo?>>disse voltandosi.
<< Non volevo metterti in mezzo Pete, ma hai visto troppo ormai.>> rispose Henry premendo il grilletto di una calibro 20.
<< Brutto bastardo, ne pagherai le conseguenze!>> imprecò William.
<< Parla quanto vuoi, tra poco non potrai più farlo.>>. Anche William stesso era consapevole che non sarebbe durato molto.
<< Sei solo un codardo, un lurido codardo. La pagherai bastardo, stanne sicuro.>>
<< Basta!Basta!>> urlò Henry.
Quest'ultimo velocemente prese il bisturi che aveva deposto poco prima, e pugnalò per molte e molte volte William, fino alla morte.
Per un breve momento tornò in sé, vide ciò che aveva fatto. Si disperò, pianse, imprecò contro sé stesso. Sarebbe finito, la sua vita sarebbe finita, se fosse stato scoperto. In fretta pulì i resti dei suoi due omicidi, sparse della benzina per la casa, in modo da formare una scia continua. Lasciò i cadaveri là, nel seminterrato, e diede fuoco alla casa.
La polizia, per via di una segnalazione anonima, scoprì i due corpi nei resti dell'incendio, e si diedero alla caccia spietata di Henry Poolberg, ma di lui non vi fu più nessuna traccia.

 

   
 
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