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Autore: fleacartasi    30/01/2005    2 recensioni
Mi sento debole.....Così debole che ogni giorno rischio di cedere. Rischio di impazzire, rischio di essere soggiogato completamente dall'influenza dei dissennatori, rischio di essere privato di quei pochi ricordi felici che hanno caratterizzato la mia vita, rischio di diventare come tutti gli altri qui dentro. Eppure io non posso cedere, non voglio che il mio animo venga divorato senza pietà dai quei mostri. Non voglio morire.....Darei solamente una soddisfazione in più a Peter.
Genere: Dark, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una one

Una one-shot molto corta, basata su "Did my time" dei Korn, canzone che mi piace tantissimo…il protagonista è Sirius, ancora prigioniero ad Azkaban, che medita vendetta contro Peter Minus. Qui ho riportato semplicemente i suoi pensieri, non è niente di speciale ^^ Spero che vi piaccia e se ne avete voglia lasciate una recensione, anche negativa…grazie^.^

 

***

*I am the one who chose my path
I am the one who couldn't last
I feel the life pulled from me
I feel the anger changing me...*


Sono 13 anni ormai. 13 anni fa la mia vita è finita. Sono vivo, ma ormai non sono nient'altro che un corpo senz'anima. La mia esistenza è qualcosa di agghiacciante, forse non riuscirei ad augurare niente di simile nemmeno al mio peggior nemico. No, questo non è vero.
*Sei sempre riuscito a mentire agli altri quando ne avevi bisogno, ma non sei mai riuscito ad ingannare te stesso....*
C'è una persona che merita di soffrire così come sto soffrendo io, così come ho sofferto per questi interminabili anni, dove un minuto sembra un giorno, dove un giorno sembra un mese, dove una settimana sembra un periodo di tempo così lungo che quasi la mente non arriva a concepirlo.
C'è una persona che forse merita di soffrire ancora di più, che merita di bruciare tra le fiamme ardenti dell'inferno, se mai ne esiste uno. E' la persona che ha commesso il delitto per il quale sono stato condannato io.
Voglio che paghi per quello che ha fatto. Voglio che muoia lentamente, perdendo una goccia di sangue alla volta. E voglio che per ogni goccia si moltiplichi il suo dolore, fino a devastargli l'animo. Voglio che il suo corpo diventi una scrigno che contiene solamente dolore, anche se non sarà mai abbastanza, anche se mai potrà riportare in vita quelle persone che mi ha strappato, quelle persone che hanno dato un senso alla mia esistenza, che l'hanno fatta sembrare un po' meno insignificante, un po' meno priva di senso, più simile a una vita che ad un'accozzaglia di odio e dolore. Odio per la mia famiglia, che non è mai stata tale per me, ma allo stesso tempo dolore, sempre per quella famiglia che mi ha sempre considerato come una macchia da eliminare, anzi, per quale avrei fatto meglio a non venire nemmeno al mondo. Perchè non mi hanno amato? Perchè non sono stati capaci di donarmi almeno una briciola di affetto?......Perchè?
*Hai sofferto molto quando hai abbandonato la tua casa, anche se con gli altri hai sempre sostenuto il contrario. Non sei mai riuscito ad ingannare te stesso....*

*I am the one who chose my path
I am the one who couldn't last
I feel the life pulled from me
I feel the anger changing me...*


Mi mancano, James e Lily. James era il mio migliore amico. Non l'avrei mai tradito, mai. Avrei preferito dare la mia vita piuttosto che vederlo morire. In ogni caso la mia non si può più chiamare "vita".
Lui mi ha fatto sentire a casa quando non ne avevo una, lui è diventato mio amico prima di chiunque altro, prima di tutti quelli che sembravano così leali ma che in realtà ci frequentavano solamente perchè eravamo "popolari"......Mi fa sorridere questa parola. "Popolare".....Forse è il sogno di quasi tutti gli studenti diventarlo, essere l'idolo della scuola, essere conosciuto da tutti.
Ma quando esci da quella stessa scuola, ti rendi improvvisamente conto che la popolarità non conta, che non importa se sei stato il ragazzo più famoso oppure quello sconosciuto. Ti rendi conto che il mondo è grande, che non si limita a quelle quattro aule, ti rendi conto che il mondo ha fretta, non si ferma ad aspettarti, ti rendi conto che non c'è sempre qualcuno pronto ad aiutarti, qualcuno che risolva i problemi al posto tuo. Ti rendi conto che la vita può anche riservarti momenti difficili, ti rendi conto che anche se ne possiedi una sola, a volte vorresti non essere più in vita, solamente per smettere di soffrire, solamente per stare in pace.
Ormai la mia esistenza è segnata dalla collera. Collera verso chi non ha pagato per quello che ha fatto. Non sono furioso perchè io devo stare qua dentro a marcire al posto suo, no......Sono furioso perchè lui ha distrutto le vite dei miei due più cari amici. Sono furioso perchè è per colpa sua che Harry è orfano, che Harry non ha potuto conoscere i suoi genitori, rendersi conto che erano due persone speciali.
Harry. Chissà cosa gli è stato raccontato su di me. Sicuramente mi odierà....sicuramente si vergogna di me. Ma non posso fare a meno di pensare a quanto sarebbe bello potergli parlare, avere la possibilità di spiegargli ogni cosa, di dirgli la verità. Lui ha il diritto di sapere.
Magari non mi crederebbe, ma dovrei tentare. Anche solo per vederlo, anche solo per tornare a vedere James attraverso di lui, anche solo per un istante.
Ma non so come fare. Azkaban logora la volontà umana, anche la più forte. Sento la mia anima consumarsi lenatamente, corrosa dalla ruggine della sofferenza.
Mi sento debole.....Così debole che ogni giorno rischio di cedere. Rischio di impazzire, rischio di essere soggiogato completamente dall'influenza dei dissennatori, rischio di essere privato di quei pochi ricordi felici che hanno caratterizzato la mia vita, rischio di diventare come tutti gli altri qui dentro. Eppure io non posso cedere, non voglio che il mio animo venga divorato senza pietà dai quei mostri. Non voglio morire.....Darei solamente una soddisfazione in più a Peter. Come ho fatto ad essere suo amico per così tanto tempo? Non avrà il piacere di vedermi soccombere così facilmente, almeno questo non glielo voglio concedere.
Preferisco rimanere qui a marcire per altri 13 anni, preferisco rimanere qui a vedere tanti altri dannati che arrivano alla città dell'inferno per non farne probabilmente mai più ritorno. E poi c'è sempre lui, Harry.....Io devo fargli sapere, devo resistere, devo trovare il modo di uscire da qui, devo farlo per lui, glielo devo. Non permetterò che mi impediscano di parlargli, devo trovare la forza per non cadere in questo oscuro baratro di disperazione, devo riappropriarmi della mia vita, del mio corpo, della mia anima. Devo farlo per lui, devo....
Questa potrebbe anche essere l'ultima battaglia che combatterò, non mi importa. Ma la devo vincere. Non sono ancora sconfitto, ho ancora frecce al mio arco. Adesso giochiamo.

*I did my time.....I did my time.....*

  
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