Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: H e r a    27/11/2014    0 recensioni
-Peeta...
Abbasso gli occhi, incredulo. E' la prima volta, da quando ci conosciamo, che mi chiama con il mio vero nome.
-Moriremo.
Non è una domanda,e nemmeno una constatazione. È una parola, che non appena viene pronunciata rimane ferma nell'aria davanti a noi. Gli occhi verdi di Annie, adesso sembrano quasi neri. Nel suo cuore, qualcosa è cambiato. Annie non vive più nel suo mondo, Annie ha capito cosa sta succedendo. Capitol City è riuscita a distruggerla.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Due manette mi serrano i polsi, e stringono talmente tanto da farmi male. Ho le braccia indolenzite, e le gambe faticano a tenermi in piedi. Quando le guardie capitoline mi risbattono dentro la cella devo sorreggermi al muro per non cadere. Mi appoggio alla parete di cemento, cercando di mettermi seduto il più delicatamente possibile. Ogni movimento richiede un enorme sforzo fisico e mentale, ogni sospiro mi brucia in gola come un ferro rovente. Sono passate tre settimane da quando Capitol City ci ha presi, per portarci nelle segrete sotto il Centro d'Addestramento. Oggi mi hanno fatto registrare uno di quegli stupidi spot contro i Ribelli. Incomincio a credere che rimarremo a marcire qui per sempre, sotto il controllo di Snow. Sento un rumore secco, e istintivamente alzo la testa. La porta di metallo si apre un'altra volta, e Annie viene buttata con malagrazia ai miei piedi.

 

-Ehi!- La mia voce è bassa e debole, eppure anche solo pronunciare quel lieve monosillabo ha prosciugato le mie energie. I soldati capitolini mi guardano in faccia, e ridono. Ridono sguaiatamente, sapendo che io, uno dei Vincitori degli Hunger Games, adesso mi trovo più in basso di loro. Si allontanano a grandi passi, facendo piano piano affievolire il suono malefico della loro ilarità. Annie se ne sta raggomitolata sul pavimento, tremando. I capelli scuri sono sparsi a ventaglio a nascondergli il viso, e il morbido vestito bianco, ormai ridotto a poco più che uno straccio, le incornicia l'esile corpo.

-Annie... Dai tirati su.- Mi avvicino, strisciando, e mi accoccolo vicino a lei.- Il pavimento è troppo sporco, non puoi rimanere così.

Piano piano, la aiuto ad alzarsi, a le faccio appoggiare la schiena contro il muro freddo. Si porta le mani al viso, con aria terrorizzata. Il suo sguardo è vuoto, segno che sta vedendo cose che in realtà non ci sono.

-Annie...

Provo ad avvicinarmi, e scostarle le mani sudice dal volto. Gliele metto in grembo, con delicatezza, cercando di capire come mai sia così scioccata. Lei afferra con violenza la manica della mia camicia, e punta i suoi enormi occhi direttamente nei miei.

-Finnick...

-Si, sono qui.

Va avanti fin da quando ci hanno catturato. All'inizio, ho cercato di farle capire che non ero Finnick, ma lei non sembra mai riuscire ad ascoltarmi, così mi sono rassegnato, assecondandola.

-Dobbiamo... Dobbiamo pulire. Non possiamo abitare in una casa così sporca.

Lentamente, cerca di alzarsi, ma è tutto inutile. Le gambe cedono dopo qualche secondo, e lei crolla di nuovo a terra.

-Annie, noi non siamo a casa. Siamo a Capitol City. Ricordi?

Mi guarda, completamente persa. Allungo la mia mano, e la stringo attorno alla sua. Sento un incredibile senso di protezione verso quella ragazza. Lei è così pura, incontaminata da tutta la sporcizia del mondo. Lei non è come Katniss, sempre tesa e dall'animo ribelle. Annie è una presenza calma, incredibilmente riflessiva e straordinariamente profonda. Il suo cuore pulsa di luce, che lei riesce a trasmettere agli altri grazie ai suoi occhi, lo specchio dei suoi sentimenti.

Ad un tratto, un urlo squarcia l'aria, come una coltello che fende una tela. Le grida di Joanna risuonano fra le mura della cella, che sembra quasi tremare per la loro potenza. Annie inizia a singhiozzare, e si butta fra le mie braccia. Io la stringo a me, più forte che posso, accarezzandole debolmente i capelli. Chiudo gli occhi, e non riesco a fermare una lacrima, che scivola placida sulla mia guancia, lasciando un gelido solco salato. Annie ormai è un fiume in piena: le sue lacrime stanno inzuppando la mia camicia e le sue mani cercando convulsamente la stoffa per avere qualcosa da stringere.

-Peeta...

Abbasso gli occhi, incredulo. E' la prima volta, da quando ci conosciamo, che mi chiama con il mio vero nome.

-Moriremo.

Non è una domanda,e nemmeno una constatazione. È una parola, che non appena viene pronunciata rimane ferma nell'aria davanti a noi. Gli occhi verdi di Annie, adesso sembrano quasi neri. Nel suo cuore, qualcosa è cambiato. Annie non vive più nel suo mondo, Annie ha capito cosa sta succedendo. Capitol City è riuscita a distruggerla. Con impeto, le afferro le spalle e la strattono, forse con troppa foga, tanto che lei ricomincia a piangere di nuovo.

-Annie, io non lo so se moriremo o no. So solo che se dovesse succedere, noi non saremo soli.

-Siamo già soli...

Le palpebre le si chiudono pesantemente, come se non siano in grado di sorreggere il peso che le è improvvisamente piombato addosso. Piano piano, la luce della sua anima sembra spegnersi. Non posso permetterlo.

-Annie, io sono qui. Tu sei sei qui. Io e te, siamo insieme. Non moriremo da soli.

Annie, a quel punto, afferra la base del mio collo con entrambi le mani, e mi attira a se. Le nostre labbra si incontrano, così come le nostre due anime. Sento crescere dentro di me un senso si speranza, che pensavo essere ormai perduto per sempre. Porto le mie mani alla sua nuca, e la avvicino di più a me, quasi con disperazione, terrorizzato che nuova sensazione possa sparire. Dopo qualche secondo, lei si stacca di qualche centimetro per prendere fiato.

-Promettimelo.

-Promesso.

Mi allungo di nuovo verso di lei, e le sfioro dolcemente le labbra. Poi più niente.

 

Vengo strappato via dal corpo di Annie con una forza sovrumana. Percepisco chiaramente le due braccia che di nuovo mi stringono i polsi, ma la mia testa e il mio cuore, sono ancora legati a quelli di Annie. Urlo, mi dimeno, ma sento tutto estraneo, come se fossi solo un semplice spettatore. Senza rendermi conto di come ho fatto, sono seduto e legato su una sedia. Davanti a me c'è uno schermo enorme, e riesco a distinguere scene dei miei primi Giochi. Una guardia capitolina entra nella stanza, con una piccola scatola trasparente in mano. Sento delle grida, ma mi rendo subito conto che provengono dallo schermo: Katniss ha appena tagliato il nido di aghi inseguitori sui Favoriti. Poi, dolore. La vista si annebbia, non capisco più dove mi trovo. Mi porto una mano al collo, e sento una protuberanza, quasi come una puntura di insetto. Non mi ricordo più come mi chiamo, quale sia la mia età. Ci sono un sacco di bolle arancioni nell'aria, è come in un sogno. Poi tante urla. Davanti a me, una ragazza con una lunga treccia ha appena trafitto un altro ragazzo con una freccia. Sono spaventato: non si chi sia, ma un essere umano capace di compiere un gesto tanto brutale, non merita di vivere. Poi, il buio.

 

Quando mi risveglio, non mi ricordo assolutamente cosa è successo. Sono dentro una cella, con una ragazza che mi guarda, impaurita. “Cosa vuole da me?”

-Che hai da guardare?- Le chiedo, scontroso.

La ragazza comincia a piangere sommessamente, senza guardarmi. Un'immagine affiora nella mia mente: due lucidi occhi verdi che mi guardano con aspettativa. La visione dura così poco da farmi domandare se ci sia mai stata davvero. La ragazza si porta le ginocchi al petto, e le stringe delicatamente.

-L'avevi promesso, Peeta...

Chiude gli occhi, e una lacrima le scivola sulla guancia.

-Tu me l'avevi promesso.



Briciola Elisa's corner.
Prima che pensiate che io sono pazza premetto una cosa: io sono una Everlarck e una Fannie convinta. Finnick e Annie e Peet e Katniss sono OTP, ma questa ff nasce dalla mia partecipazione ad un contesto di diveso tempo fa, dove dovevo scirvere uan one shot su due personaggi accoppiati random, che per me riuslatrono essere appunto Peeta e Annie. E' ovviamente collocata nel loro periodo di reclusione a Capitol City poco prima che Peeta venga depistato. Spero vi piaccia :)
Enjoy♥

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: H e r a