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Autore: alcunesere    27/11/2014    5 recensioni
SOSPESA
C'è Freda, con i capelli rosa, l'indifferenza messa come scudo e una famiglia frantumata alle spalle.
C'è Asia, un insieme di insicurezze e amore per la musica, con l'aggiunta di una cotta sproposita per Luke Hemmings.
Ci sono Paige e Gail, una con i pregiudizi della gente attaccati alla pelle e l'altra che fa un po' da collante fra tutte.
Ci sono anche Michael e Ashton, con un appartamento nuovo di zecca ed una festa al giorno.
C'è Calum alla ricerca di qualche sicurezza, 'che lui, non lo sa neancora chi è e cosa vuole fare.
Infine c'è Luke, con le ginocchia sempre sbucciate, mille sogni per la testa e una paura folle per il futuro.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Braided lives
 
 (zero)
 
 
 
L’appartamento 57A - dove Michael vive con Ashton da un mese e due giorni esatti - è immerso nel caos più totale, le bottiglie vuote di Beck’s e qualche patatina un po’ ovunque e i materassini sul pavimento, ma, in fondo, non sembra importare a nessuno. Non dopo che Freda si è presentata lì alle cinque e quarantacinque di mattina.
Se ne sta zitta da allora, affacciata al balcone con gli occhi incredibilmente gonfi e una Lucky Strike tra le dita lunghe, talmente assorta nei pensieri da non accorgersi della cenere in bilico.
Michael è ancora al suo fianco e non ne può davvero più di tutto quel silenzio, quindi stira le labbra in un sorriso tirato - forse fin troppo - e: «I capelli rosa, Fre? Davvero?»
Freda annuisce semplicemente, prima girarsi verso Michael e fissarlo con uno sguardo talmente vacuo da far paura.
«Ieri mi sono ritirata da giurisprudenza.»
 Michael sussulta, preso alla sprovvista, 'che ora sì che ha capito tutto, ma.
«Hai fatto bene, Fre. Lo desideravi da tanto, no?»
«Mamma m’ha gridato contro tutto il pomeriggio e papà... - una risata amara e un pizzico incredula le sfuggì dalle labbra - Papà non mi ha nemmeno guardata in faccia!»
«Sai che sono così.»
«No. Te ti hanno sempre appoggiato in tutto, Michael.»
E Michael lo sente, eccome se lo sente quel pugno in piena pancia, perché, probabilmente, Freda non ha mai detto cosa più vera.
Allora stritola sua sorella in un abbraccio e: «A Calum piaceranno un mondo i tuoi capelli, sai?.»
 
 
Quando Gail aveva deciso di trasferirsi dall’America a Sidney, sebbene avesse una paura folle , non si sarebbe mai immaginata ancora in perfetta salute - sia fisica che mentale, s’intende -, con un lavoro e ben quattro cretine di amiche da cui non sarebbe mai riuscita a separarsi.
Certo, magari lavorare al Vine’s, cioè il bar più insignificante e brutto di tutta Sidney, non era il massimo ma.
Calum ha la testa appoggiata al bancone da tre ore, ancora alle prese con i postumi della sbronza della sera prima.
«Gail? E se m’iscrivessi all’Università?»
Gail serra le labbra in una linea sottile e consegna il resto ad un cliente, per poi scoppiare in una risata più che liberatoria e: «Tu all’Università? Ma andiamo, Cal!»
E Calum, con la faccia più indignata del secolo, comincia a borbottare che, a lui, non dispiacerebbe studiare Psicologia, ma che nessuno lo prende mai sul serio.
«Comunque quelle ciocche bionde da dove ti sono uscite, scusa?»
Calum si passa una mano dietro la nuca, 'che sta per dire la cazzata del secolo, ma la verità mica la può dire così.
«Avevo voglia di cambiare. E poi mi stanno bene, no?»
 
 
Paige, stretta in un abito Stefanel che proprio non sopporta - ma che Gail l’ha costretta a indossare -, sta andando all’ennesimo colloquio del mese.
Un po’ perché Paige, di un lavoro, ne ha veramente bisogno, un po’ perché Asia si sta facendo il culo per poter guadagnare abbastanza per permettersi anche un buco d’appartamento per loro due. E lei, di fare la mantenuta non c’ha proprio voglia.
Quando, però, arriva a destinazione e legge la targhetta dorata fissata alle mattonelle grigiastre, lo stomaco le si attorciglia.
Sì passa freneticamente una mano tra i capelli e, tirando un urletto isterico, esplode in un “Al diavolo!”
Un’ora esatta più tardi, Ashton è davanti casa sua, un’espressione furente in viso e le bacchette della batteria nelle tasche posteriori dei jeans.
«Che cazzo, Paige! Farti avere quel cazzo di colloquio m’è costato ben due bottiglie di Vodka!»
«Cos-»
«Ti prego, non chiedere - Ashton si morde il labbro e arriccia il naso - Piuttosto, perché cazzo ti sei fatta prendere dal panico?»
E Paige scuote la testa, 'che il suo non è certo da definirsi “panico”. A farla scappare,  sono state le esperienze passate.
Non se l’era proprio sentita di entrare in quello stramaledettissimo studio dentistico e fare finta di non sapere degli sguardi colmi di inutili preconcetti che le avrebbero rivolto, perché l’aver lasciato la scuola a 17 anni non può portare ad altro.
«Non mi sentivo bene, Ash. Tutto qui.»
 
 
Asia sta cantando a squarciagola l’ultima canzone dei Coldplay - non facendosi mancare qualche stonatura spaventosa di tanto in tanto -, appuntandosi mentalmente di acquistare almeno due biglietti di un loro concerto per porre fine alle lamentele di Freda e Gail.
Lavora alla radio di un College davvero poco conosciuto da un anno e non potrebbe chiedere di meglio. Che poi, ad essere completamente onesti, è proprio qui che ha incontrato per la prima volta Luke Hemmings e, che cazzo!, non è mica poco.
Ha appena appoggiato una pila di quattro scatoloni sul pavimento, la fronte leggermente sudata e la felpa blu macchiata, quando una risata divertita risuona nella stanza.
«Asia, ti prego, non- Non cantare mai più, okay?»
Asia si gira e sa - o meglio, sente - di essere arrossita. Luke è lì, a meno di mezzo metro da lei, gli skinny neri come una seconda pelle, una maglia di almeno due taglie più grande e il solito sorriso impertinente calato in faccia.
«Senti belloccio, l’essere infinitamente intonato non ti permette di prendere per il culo tutti gli altri comuni mortali.»
Luke si passa la lingua sulle labbra, giocando per qualche secondo con il piercing.
«Nemmeno se ti ho portato la colazione e un pacchetto di sigarette?»
«Cazzo se sei stronzo.»






Ciao a tutti! :)
Sono tornata, dopo secoli e secoli, con la prima long e sto tipo morendo dall'ansia, vi giuro ahah
Spero di essere riuscita a convincervi con questo prologo, perché ci ho messo davvero tutta l'anima in queste righe.
Ah, oggi non c'avevo sbatti per mettermi a fare un banner, maaaa.
Sotto avete le foto delle ragazze. In ordine: Freda, Asia, Paige e Gail.
Prima di lasciavi, voglio ringraziare con tutto il cuore l'Ele e la Fre (e pure la Laura) per avermi spronata e supportata in quest'impresa. Grazie, davvero <3
Al prossimo aggiornamento!
Sara


 
   

   
 
  
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