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Autore: Legacyofjiraiya    27/11/2014    1 recensioni
Stralci di vita a Konoha. | Accenni Jiraiya x Tsunade |
Estratto: "«Ehi!» tuonò squillante l'apprendista «Se tu non me le insegni le cose cosa pretendi?! Dai, dai, Ero-Sennin! Invece di far bizzeffe insegnami una tecnica segreta!»
«Non ci sperare. Ho bisogno di un po' di tranquillità, e per mia e tua somma sfortuna, devo andare a far rapporto all'Hokage in merito al mio ultimo soggiorno ai confini del villaggio.»
«Ah ... »
Naruto lo guardava con una dose di tristezza ben percepibile nei suoi occhi.
"Non ci sarà mica rimasto male, adesso?" pensò il suo maestro.
«Beh, allora vengo con te!» decise il ragazzo, riprendendosi in un nanosecondo dall'attimo di smarrimento.
Prese a correre e Jiraiya non ebbe il tempo nemmeno di obiettare. Ma non ce ne sarebbe stato comunque bisogno: gli avrebbe chiesto, tanto per farsi perdonare, di accompagnarlo."
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jiraya, Naruto Uzumaki, Tsunade | Coppie: Jiraya/Tsunade
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Era una bellissima giornata di primavera. 
Il sole del mezzodì rendeva l'aria così calda che sembrava quasi di essere in piena estate. Il clima piacevole finiva per deliziare ancor di più gli animi degli shinobi che risiedevano nel paese del Fuoco grazie ad un rinfrescante venticello, attraverso cui le foglie degli imponenti alberi di Konoha si lasciavano trasportare.
Il loro lento dondolio finiva per spezzare la luce, creando zone d'ombra che facevano da scudo per i bambini alla forte temperatura. 
Era sempre così, lì alla Foglia: persino la primavera era bollente.
In una giornata armoniosa come quella, sarebbe stato davvero un peccato non concedersi ad una piacevole passeggiata.
Questo era quello che pensava Jiraiya, mentre chiudeva l'agendina su cui appuntava la sua dose quotidiana d'ispirazione.
Frattanto s'era già dileguato dalle terme, ma non per la paura di essere scoperto nel suo più grande fra gli hobby: chi non sapeva che il Sannin spiava?
Tutti erano in guardia, persino le ragazze si osservavano alle spalle più volte ... ma Jiraiya non si faceva beccare.
Purtroppo ad ampliare in modo spropositato le dicerie sul suo conto c'era qualcuno che l'uomo dalla folta chioma albina conosceva bene.
Un mocciosetto di appena dodici anni, che di guai ne faceva più di lui! Ah, il figlio di Yondaime! Se Minato avesse visto le sue birbanterie sicuramente l'avrebbe sistemato. 
Si ritrovò a sbadigliare, fermandosi appena un attimo per dare uno sguardo all'ospedale del villaggio. Un po' indeciso, finì per superare il primo varco e si ritrovò all'ingresso principale. Guardò di soppiatto, tentando di trovare la persona che gli interessava.
"Magari non è qui", pensò l'eremita del Myobokuzan, osservando a destra e a manca, quasi fosse stato in missione in un paese a lui poco conosciuto.
Non aveva voglia di entrare e magari recare disturbo, quindi con un ampio scatto salì sul tetto. Scendendo pian piano, fece per affacciarsi a tutte le finestre, osservando con attenzione ogni angolo del luogo in cui feriti e malati venivano aiutati. Accidenti, aveva fatto una fatica per niente! La persona che cercava non era lì.
Fra uno sbuffo e l'altro, scese piano per piano dall'esterno, cercando di fare meno rumore possibile. Poi d'un tratto udì una voce nelle vicinanze, proprio quella che avrebbe preferito non ascoltare:
«Ero-Sennin?!» ruggì prepotentemente la voce immatura del più pestifero degli allievi.
«Non trovi il tempo per allenarmi, eh?! Eppure vedo che di tempo da perdere ne hai parecchio!» 
Di tutta risposta, il maestro lo fulminò con lo sguardo e, con un impercettibile salto gli si parò innanzi.
«Naruto, quante volte devo dirti di non urlarmi contro? E poi mi chiamo Jiraiya! Sette lettere. Jiraiya.» scandì con poca calma il ninja.
«Allora, Ero-Sennin ... » sbottò strozzando una risata l'Uzumaki, evitando le smorfie intimidatorie che gli lanciava il maestro «che cosa stavi combinando appeso alle finestre dell'ospedale?»
«Non sono affari che ti riguardano! Controllavo solo ... se fosse tutto apposto, ecco. »
«Eh, hanno bisogno di lei per accertarsi che tutti i pazienti stiano bene!»
Naruto rise di gusto, prendendosi gioco di Jiraiya.
E per poco quest'ultimo non impazziva. Si stava trattenendo solo perché erano innanzi ad un luogo dove vigeva il silenzio.
«Che diamine vorresti saperne tu, che di intelligenza ne hai poca. Non sei in grado nemmeno di concentrarti per bene ... »
«Ehi!» tuonò squillante l'apprendista «Se tu non me le insegni le cose, cosa pretendi?! Dai, dai, Ero-Sennin! Invece di far bizzeffe insegnami una tecnica segreta!»
«Non ci sperare. Ho bisogno di un po' di tranquillità, e per mia e tua somma sfortuna, devo andare a far rapporto all'Hokage in merito al mio ultimo soggiorno ai confini del villaggio.»
«Ah ... » 
Naruto lo guardava con una dose di tristezza ben percepibile nei suoi occhi. 
"Non ci sarà mica rimasto male, adesso?" pensò il suo maestro.
«Beh, allora vengo con te!» decise il ragazzo, riprendendosi in un nanosecondo dall'attimo di smarrimento.
Prese a correre e Jiraiya non ebbe il tempo nemmeno di obiettare. Ma non ce ne sarebbe stato comunque bisogno: gli avrebbe chiesto, tanto per farsi perdonare, di accompagnarlo.
Raggiunse a passo svelto Naruto, che trovandosi fianco a fianco con il sensei placò la sua fretta.
Finirono così per parlare del più del meno e prendersi gioco l'uno dell'altro ... e in un battibaleno, allora, si trovarono alla magione dell'Hokage.
Percorsero insieme le scale, salutando con educazione tutti gli shinobi che incontravano.
Jiraiya aveva insegnato all'allievo di concedere il saluto a tutti i suoi superiori, e quando quest'ultimo non vi prestava attenzione era in grado di ignorarlo per mesi.
Il Sannin era così: un tipo difficile, che pretendeva poco ma fatto per bene.
Non voleva che poi le azioni di Naruto si trasformassero in malelingue nei confronti di entrambi. 
Quasi senza cercarsele, entrambi ne avevano già abbastanza alle spalle. Ma se Jiraiya si vestiva di un titolo immenso essendo uno dei membri della Triade Leggendaria, Naruto per il momento era solo Naruto, quindi le cattiverie si addossavano meglio nei confronti del ragazzino.
Questi aprì la porta, lasciando a Jiraiya l'opera di biascicare un "buongiorno".
La donna, che era di spalle, si girò, riconoscendo la voce del vecchio compagno di squadra.
«Jiraiya!» fece lei, «Sei tornato in fretta, stavolta!» 
Sul volto dell'Hokage si fece vivo un piccolo sorriso e, accomodandosi sulla poltroncina su cui passava gran parte del suo tempo, invitò i due ad avvicinarsi maggiormente.
«Allora, cos'hai scoperto?» chiese Tsunade, cominciando la serie di domande che spettavano a tutti coloro che per un lungo o breve periodo dovevano allontanarsi dal villaggio.
«Ehm ... veramente ... Naruto ... non so se potremmo parlarne in sua presenza ... »
«Dobbiamo cacciarlo?» si fece seria l'Hokage, senza riuscire ad offuscare l'espressione divertita con cui guardava il broncio che aveva messo il piccolo Uzumaki.
«No. Non è urgente.» prese la palla al balzo Jiraiya «In realtà, prima ti stavo cercando in ospedale.»
«Ah sì? Cosa volevi dirmi?»
«Eh, te lo spiego in un ambiente più intimo ... »
«Più intimo di questo ... » 
La risata cristallina dell'Hokage glaciò le buone intenzioni dell'uomo.
«Ascoltami: se ti do noia dimmelo subito ... » biascicò Jiraiya.
Tsunade lo guardava interrogativa, ruotando gli occhi velocemente verso Naruto che tentava di attirare l'attenzione.
«... perché in quel caso, mi convinco definitivamente a romperti le scatole a vita. Insomma, Tsunade, guardati! Fai la parte dell'Hokage modello solo quando c'è Jiraiya che viene a chiederti la missione ... »
Dopo quelle parole alla kunoichi già erano saltati tutti i neuroni.
«Mi stai dicendo che non sono in grado di eseguire al meglio il mio lavoro? Bene, Jiraiya. Sono qui solo da tre mesi, il posto inizialmente era tuo ... accomodati!» 
Detto ciò, Tsunade si spostò velocemente dalla scrivania e, a braccia conserte, finì per l'osservare in segno di sfida l'uomo che l'aveva riportata al villaggio.
Jiraiya sbuffò, poi le si avvicinò maggiormente. 
«Ma se non fai altro che concederti pause su pause per dileguarti e darti al gioco e all'alcol!» disse Jiraiya, che sapeva di toccare un tasto dolente, ma vi era costretto per lasciarla cedere.
L'Hokage si ammutolì, mentre una tempia pulsava sempre più intensamente. Se non ci fosse stato Naruto a placare le acque, Jiraiya sarebbe sicuramente morto.
Il ragazzino intimò entrambi a gesti di fare silenzio e di comportarsi da adulti, chiudendo la porta alle loro spalle. Alla fine, li aveva lasciati soli.
Aspettarono quel poco giusto per vederlo scorrazzare all'esterno.
Poi Tsunade sorrise e si affacciò al balcone del suo ufficio, stringendosi alla fredda ringhiera. Jiraiya capì e, euforico, le chiese:
«Ti ricorda tanto Nawaki, vero?»
L'Hokage si voltò, un lieve disappunto s'intravedeva nel suo sguardo. Poi tornò a sorridere.
«Dai, non si può dire che non gli somigli. Con quel ciondolo che brilla alla luce del sole è ancora più suggestiva la sensazione che provo.»
L'intensa risata del compagno soffiò alle sue spalle. Lo avvertiva sempre più vicino. Quando finì per sfiorarle la spalla col suo petto un lieve rossore si fece limpido sulle sue gote e tentò di scansarlo il più velocemente possibile.
Jiraiya la guardò lievemente deluso. Lei invece era un po' arrabbiata. Era davvero uno sfacciato, provarci in un momento delicato come quello!
Come se avesse interpretato esattamente i pensieri della donna, Jiraiya parlò:
«Ah ... sei tu che pensi sempre male, Hime! Non arrabbiarti, mi sono semplicemente avvicinato troppo. Mica mi ricordo sempre della differenza di altezza che c'è ... »
«Ma io non sono bassa!» urlò esasperata Tsunade «Sei tu che sei altissimo! E quei geta che indossi ti fanno ancora più immenso!»
«Era un complimento, comunque: mi piacciono le donne piccole.»
«Ah ... »
«Ma comunque non sei il mio tipo. Alla fine sei una vecchia ... »
A quel punto l'Hokage non fu più in grado di controllarsi.
Concentrando una buona dose di chakra nel suo pugno, finì per sferrarsi contro Jiraiya con l'estrema volontà di demolirlo.
L'uomo a malapena si spaventò, poi le afferrò di scatto il pugno.
«Mi spiace, ma proprio adesso non posso farmi riempire di botte.» rivelò, tenendola bloccata per i polsi. «Sarò veloce, ti avevo chiesto un luogo più intimo ...  le mie spie mi hanno rivelato che potrebbe esserci il pericolo che l'Akatsuki possa far presto ritorno al villaggio.»
Tsunade spalancò gli occhi per la sorpresa. Il villaggio quindi era in pericolo! 
«Ho paura che stavolta, l'obiettivo principale possa essere tu: il nuovo Hokage, non ancora entrato benissimo nell'ottica del capo, è un ottima preda. Toglierlo di mezzo, significherebbe creare ulteriore smarrimento ai confini di un villaggio già segnato da una perdita immensa. In quel modo, con tutti gli Shinobi preparati ed occupati a fermare il pericolo, chi si occuperebbe di Naruto? Ne sono sicuro, Tsunade. E' questa la loro mossa!»
Persa nelle sue elucubrazioni e intenta a studiare di già un veloce piano di emergenza, non si accorse che l'uomo le aveva alzato una ciocca di capelli ed aveva avvicinato la bocca al suo orecchio.
« ... ma non preoccuparti, hime. Se servirà, a proteggervi ci sarò io ... » 
L'Hokage avvertì un brivido lungo la schiena.
Jiraiya mollò la presa, aspettando un po' giusto per far riprendere Tsunade dalla repentina scoperta.
D'un tratto lei sorrise, afferrando la manica della veste del suo subordinato preferito.
«Senti, Jiraiya ... è proprio ora di pausa ... beviamoci su, ti va?»
E Jiraiya annuì, assecondandola. Ne avrebbero sicuramente discusso con maggiore attenzione successivamente.
Dopotutto, ad un sorso di saké con la donna amata non avrebbe rinunciato mai.


 
***
 
Salve! Innanzitutto un caloroso ringraziamento a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di leggere questa one-shot. Ho appena finito di scriverla, è stato un flash di ispirazione ma ho lasciato solo scivolare le dita sulla tastiera, non avevo preparato chissà cosa. Alla fine, è uscita "Routine" ... l'unico titolo che sembrava plausibile per questa storia. Ho tentato di renderla allegra, perché ogni volta che scrivo con Jiraiya e Tsunade e Naruto come protagonisti finisco nell'angst. 
Spero apprezziate. In ogni caso, grazie lo stesso.
Se avete spunti, critiche e consigli, lasciatemi un messaggio, anche personale: sarei davvero felice di imparare a scrivere meglio.

A presto! 
  
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