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Autore: Kitsune 93    28/11/2014    1 recensioni
Naruto e Sakura hanno avuto una figlia e lui è diventato il sesto Hokage.
Kitsune deve partire per la sua prima missione di livello D con i suoi compagni di squadra, ma nulla andrà come era stato previsto...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Sakura stava correndo per la foresta, le lacrime le rigavano il viso stanco.
Non poteva tornare indietro, lui meritava una vita accanto una donna che lo avrebbe trattato con rispetto e amore, non con una che per tutta la vita gli aveva chiesto di rischiare la vita per portare indietro la sua cotta di quando era bambina. Di portare indietro quella stessa persona che adesso le aveva portato via la cosa più importate che aveva.
Si ricordava gli occhi di Naruto quando aveva visto per la prima volta Kitsune, erano pieni di amore, si erano illuminati come mai prima di allora.
Ora quella luce non ci sarebbe mai più stata e questa era solo colpa sua, della sua vulnerabilità e debolezza.
Lo avrebbe protetto standogli lontano, magari qualcun altra gli avrebbe curato le ferite, si sarebbe preso cura di lui. Una come Hinata.
Chi più di lei si sarebbe meritata il suo amore? Lei lo aveva sempre amato, non gli avrebbe mai chiesto di sacrificarsi per qualcun altro, anzi, lei stessa si sarebbe sacrificata per lui. Proprio come era successo durante la guerra.
“Io invece sono solo un'egoista, ecco perchè ho sposato Naruto..non sono mai stata in grado di stare da sola..”.
All'improvviso un altro forte senso di nausea la tramortì. Come la volta precedente, non riuscì a afferrare il ramo davanti a lei e precipitò a terra, però questa volta non c'era Naruto a salvarla.
Cadde con un tonfo sordo, un dolore lancinante a tutto il corpo. Il fiatò le si bloccò a causa dell'urto con il terreno. Un rivolo di sangue cominciò a colarle dalla bocca. Tossì e il suo corpo scosso le fece tremendamente male. Non aveva nemmeno il coraggio di guardare le sue condizioni.
La tentazione di abbandonarsi alla morte era tanta, il dolore che provava per la morte di sua figlia sarebbe finalmente finito. Chiuse gli occhi e il volto sorridente di Naruto le invase la mente.
“Scusa se non sono stata in grado di proteggere l'unica cosa che amavi davvero..”. Aprì gli occhi e vide una giovane ragazza tenderle la mano, quando la riconobbe altre lacrime cominciarono a rigarle il viso «Kitsune» mormorò poi il mondo diventò nero.

***

«L'avete trovata??» chiese Naruto preoccupato al team 10 quando entrarono nell'ufficio dell'Hokage.
«No» esclamò Shikamaru mentre Ino abbassava lo sguardo “Dove diavolo ti sei cacciata??” pensò con le lacrime agli occhi. Avrebbe dovuto prevedere il comportamento dell'amica, sapeva quanto si sentisse in colpa anche se non glielo aveva detto apertamente.
«Maledizione!» esclamò Naruto frantumando la scrivania del suo ufficio. Tsunade gli strinse un braccio con forza «Calmati, vedrai che la ritroveranno!».
«Lasciami andare con loro, di sicuro faremmo molto prima! Non posso stare qui a firmare stupidi documenti di cui non mi frega niente!» sbraitò lui.
Tsunade lo aveva obbligato a rimanere al villaggio a causa delle sue condizioni ancora precarie e gli stava sempre con il fiato sul collo in modo che non scappasse.
La donna alzò gli occhi per incontrare quelli di lui, sapeva che non sarebbe riuscita a trattenerlo ancora per molto perciò disse «Va bene Naruto, vai! Ma io verrò con te!».
L'Hokage non se lo fece ripetere due volte e subito si lanciò fuori dalla finestra e cominciò a correre verso la foresta.
“Perchè?” si domandò mentre saltava da un ramo all'altro “Perchè mi hai abbandonato anche tu?” una lacrima solitaria gli bagnò la guancia, ma lui se la asciugò con rabbia.

***

Sakura aprì lentamente gli occhi. Un raggio di sole l'aveva svegliata, stava facendo un bellissimo sogno.
Appena gli occhi si abituarono alla luce la ragazza cominciò a guardarsi intorno. Si trovava in una stanza d'ospedale. Aveva le gambe e il braccio destro completamente fasciati.
Provò a alzarsi a sedere, ma non ci riuscì “Che cosa strana” pensò “Mi sento i muscoli così intorpiditi”.
Poco dopo una infermiera entrò nella sua stanza, aveva lo sguardo sulla cartella.
«Salve» la salutò cordialmente Sakura.
L'altra alzò lo sguardo sorpresa, tanto che le cadde di mano la cartellina, subito dopo cominciò a urlare «Dottore!! Dottore!! Si è svegliata!».
Sakura le lanciò uno sguardo interrogativo «Perché la cosa la sorprende tanto?».
In quel momento entrò il dottore «E' rimasta in coma per un mese!» esclamò lui «Ormai avevamo perso le speranze!»
Sakura strabuzzò gli occhi «Un mese?? Come è possibile??» chiese pietrificata «Ma se solo qualche ora fa ero nella foresta ero caduta e..» stava avendo un attacco di panico, la vista le si annebbiò.
Il medico le fu subito vicino «Si calmi! Respiri profondamente! Tutto questo stress non fa bene al bambino!!».
Sakura si bloccò di colpo «Che cosa ha detto?» sussurrò.
«Ho detto che non si deve stressare!»
«Ha detto bambino?»
«Sì! Non lo sapeva?»
«Io...io sono incinta?» chiese lei per avere una conferma di aver capito bene.
«Sì! È di due mesi!» le sorrise dolcemente «Mi può dire come si chiama?»
«Sakura Haruno» mormorò lei ancora sotto shock.
«Ha qualcuno da chiamare? Di sicuro saranno tutti in pensiero per lei dato che è da un mese che non hanno sue notizie..».
Lei ignorò la domanda e chiese «Dove mi trovo? E dov'è mia figlia?».
«Siete nel villaggio della Sabbia! Sua figlia?» chiese poi guardandola stupito
«Sì, mia figlia! Bionda, occhi azzurri...E' stata lei a portarmi qui, no?».
«No, signora. Una ragazza l'ha portata qui, una del villaggio della foglia. Lunghi capelli neri e due occhi bianchissimi!»
“Ho avuto un'allucinazione? Sembra che stia parlando di Hinata” Sakura riuscì a stento a trattenere le lacrime. Un forte senso di delusione le attanagliava il petto.
«E perchè non mi ha riportata al mio villaggio? Per caso il Kazekage sa che sono qui?» chiese poi cercando di ricomporsi.
Il medico la guardò con aria interrogativa «Non lo so, glielo stavo per chiedere ma è scomparsa nel nulla. Comunque no, perchè?»
«Niente, quanto potrò uscire?».
«Dipende dal tempo che ci metteranno i suoi muscoli a rimettersi in forma!».
Lei annuì, poi chiese «Possiamo cominciare subito?».
Il periodo di riabilitazione durò un altro mese intero a causa della gravidanza, non poteva sforzarsi troppo, avrebbe messo in pericolo il bambino o la bambina.
Quando finalmente fu in grado di camminare per un lungo tragitto senza stancarsi troppo venne dimessa.
Durante le settimane passasse in ospedale non aveva mai sentito Naruto, ogni tanto prendeva in mano il telefono, ma riagganciava subito dopo.
“Sei una codarda!” sbuffò tirando un debole pugno contro il telefono. Tutti quei mesi senza allenarsi l'avevano indebolita molto.
Il bambino le tirò un calcio e lei si portò una mano sulla pancia sorridendo «Hey piccola peste, cosa c'è?».
Un forte senso di colpa la pervase “Come posso essere così felice?”.
Sconsolata si sedette su una panchina, la schiena cominciava a farle davvero male, stava pensando a cosa fare quando una voce famigliare la chiamò.
«Sakura?» chiese incredula Temari vedendola.
«Ehm.. ciao Temari!» la salutò.
«Che ci fai qui??» urlò l'altra riprendendosi dalla sorpresa e afferrandola per le spalle «Da quanto sei qua?? Sei impazzita? Naruto pensava che fossi morta! Ti rendi conto di quello che gli stai facendo passare??»
«Temari, piano..» disse lei stringendo i denti, l'amica la stava scuotendo troppo forte.
Temari la guardò meglio e notò la pancia che cominciava a vedersi da sotto la solita uniforme dell'amica «Sei incinta?» chiese poi sorpresa, mentre cominciava a rimontarle la rabbia.
Sakura annuì «Posso spiegarti tutto, davvero!».
Dopo averle raccontato tutta la storia Temari la guardò intensamente negli occhi e le chiese «Perchè non l'hai chiamato per fargli sapere che stavi bene?».
Lei abbassò lo sguardo, si sentiva terribilmente in colpa «Non lo so...» ammise.
«Andiamo da Gaara».
Sakura scosse la testa «No Temari, grazie, ma penso che tornerò a Konoha!» l'altra le sorrise raggiante.
«Brava! Vedo che cominci a ragionare! Ti accompagno!»
«Grazie Temari» disse abbracciandola forte.
Sakura sentì un forte dolore alla pancia e sobbalzò «Ahi!».
«Cosa c'è?» le chiese preoccupata l'altra.
Un'altra fitta la fece piegare in due dal dolore e subito notò del sangue che le colava lungo le gambe Temari preoccupata la portò di corsa all'ospedale, lasciandola in mano ai medici che la portarono subito in sala operatoria.

***

«Naruto-kun»
L'Hokage alzò la testa dalla montagna di fogli sulla sua scrivania, Hinata lo stava salutando sorridente.
«Ciao Hinata!»
«Come stai oggi?» gli chiese poggiando una sua mano sulla sua guancia arrossendo vistosamente.
Da quando Sakura era scomparsa Hinata gli era sempre stato vicino, soprattutto durante il funerale.
Sapeva benissimo che la ragazza provava qualcosa per lui da quando erano piccoli, ma non l'aveva mai ricambiata, per lui c'era sempre e solo stata Sakura.
«Bene grazie..» disse lui prendendo la mano posata sul suo viso e abbassandogliela.
Lei alzò un sopracciglio guardandolo interdetta «Stai ancora pensando a lei, vero?» sembrava arrabbiata «Naruto devi capire che ti ha abbandonato, possibile che tu non te ne renda conto?» i suoi occhi color perla lo fissavano furiosi, lui non disse nulla, si limitò a distogliere lo sguardo.
Hinata era diventata molto più forte caratterialmente dalla morte di Neji avvenuta durante la guerra, non si faceva più mettere i piedi in testa da nessuno.
Quando però si rese conto di quello che aveva appena detto il suo viso si raddolcì e posò nuovamente una mano sulla guancia di lui per farlo voltare verso di lei «Scusami, ma lo sai quanto ci tengo a te, e non mi va di vederti soffrire così a causa sua!».
Lui scosse la testa «Sì, lo so...ma rimane comunque mia moglie..».
Di nuovo la rabbia si impossessò di Hinata «Come puoi considerarla ancora come tale dopo quello che ha fatto??»
«Io..» Naruto non sapeva cosa dire, ma quella conversazione lo stava irritando.
Era da mesi ormai che non faceva altro che stare nel suo ufficio a firmare moduli e a leggere documenti. Mesi in cui non era ancora riuscito a mettere piede in casa. Il biglietto che aveva trovato era ancora nella tasca della sua tuta e lo stringeva convulsamente tra le dita.
«Naruto!!» Shikamaru entrò nell'ufficio spalancando la porta insieme a Ino e Choji.
«Che è successo?». Ino li squadrò dall'alto in basso e fisso in cagnesco Hinata, probabilmente sapeva qualcosa che lui ignorava.
«E' arrivata questa lettera di massima priorità da Gaara».
«Ah, ok, dammela!»
Shikamaru gliela consegnò e rimasero lì in attesa.
Naruto aprì velocemente la lettera, man mano che proseguiva nella lettura la sua espressione passò dal felice al preoccupato.
«Naruto..che succede?» gli chiese Hinata preoccupata.
Senza dire una parola l'Hokage si alzò di scatto dalla sedia e ordinò «Ino, Shikamaru e Choji partiamo subito per andare al villaggio della Sabbia. Sakura si trova lì».
A Ino brillarono gli occhi dalla felicità avevano continuato imperterriti a cercarla per tutti quei mesi. Tutto il team 10 annuì prontamente all'ordine di Naruto.
«Naruto» Hinata aveva appena finito di leggere la lettera e lo prese per un braccio «Non puoi andare! Non ti ricordi più cosa ti ha fatto?».
«Hinata chiudi quella bocca» ringhiò Ino «Ti avevo detto di stargli lontano..».
Prima che Hinata potesse dire altro, il gruppo partì.

 

  
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