LEZIONI DI BALLO



"No, non così! Cerca di essere più sciolto".
"Più di così?".
"Come sarebbe a dire più di così?! Sembri un manico di scopa! E poi dovresti essere tu il conducente, non io. Sono gli uomini che lo fanno".
"Vuoi dire che non sono un uomo?".
"Beh, sì, ma solo in quanto ad età biologica. Per quanto riguarda questo... no!".
"Senti Gabby, te l'avevo detto che era impossibile insegnarmi a ballare".
"Riusciresti a segnare un canestro da tre punti ad occhi chiusi, ma non riesci ad imparare un semplice valzer? Mi deludi Wildcat".
"E' inutile che provi a stuzzicarmi con queste cose. Se non ci riesco, non ci riesco".
"Da quando in qua ti arrendi così facilmente?".
"Da quando mi hai incastrato in questa cosa. Perchè per te è così importante che io impari? Non devi mica fare un debutto in società".
"Ah! Quante storie! Io di certo non mi do per vinta! Tu ballerai Bolton, stanne certo".
"Se lo dici tu".
"Sì, lo dico io. Vieni, conosco qualcuno che può aiutarci".
Gabriella prese per mano il ragazzo e si diresse fuori dall'aula dell'East High School che quel pomeriggio era stata trasformata dai due in una sala di prove improvvisata.
Lo trascinò per i corridoi della scuola fino a ritrovarsi davanti alla porta d'ingresso del teatro.
"Non dirmi che adesso vuoi tirare in ballo anche la Darbus in questa pazzia. Ah! Tirare in ballo, sono anche simpatico!".
"Sì, certo, credici. Entra".
All'interno del 'tempio dell'arte', non trovarono la professoressa di teatro, ma una delle loro migliori amiche: Kelsi.
La ragazza era seduta al pianoforte e la dolce melodia che ne scaturiva riempiva ogni angolo della stanza.
"Wow, diventi ogni giorno più brava", la interruppe Gabriella salendo sul palco tenendo sempre Troy per mano.
"Hey, ragazzi, non vi ho sentiti entrare. Che ci fate qui a quest'ora?".
"La signorina Montez ha scoperto una grande vocazione per il ballo, e adesso cerca a tutti i costi di insegnarmi qualcosa".
"Ma naturalmente, il signor Bolton, non vuole saperne", intervenne Gabriella ruotando gli occhi.
Kelsi sorrise. "Posso immaginarmi".
"Hey! Ti ci metti anche tu, adesso?", protestò Troy fingendosi offeso.
"Sono venuta qui pensando di trovarci Ryan, sai dov'è?".
Kelsi abbassò lo sguardo fissando i tasti neri e bianchi del pianoforte. "C-chi? Ah, no, non è ancora arrivato, ma dovrebbe essere qui tra poco".
Infatti, pochi secondi dopo, un ragazzo biondo e col sorriso sulle labbra, fece capolino in teatro.
"Salve a tutti!", salutò.
"Ciao Ryan. Posso chiederti un favore?".
"Certo Gabby, dì pure".
Gabriella spiegò il suo problema.
"A quanto pare dovrei aiutarti a far ballare Troy. Certo, lo farò. Mi sono sempre piaciute le missioni impossibili".
"Ma che cos'è oggi? Il 'Trattiamo Male Troy Day?!' ", protestò il capitano dei Wildacts.
"Poverino! Dai che sei fai il bravo, poi ti porto a prendere un gelato", gli disse Gabriella avvicinandosi e stringendogli un braccio.
"Promesso?".
"Promesso".
I due su scambiarono un tenero bacio.
Ryan e Kelsi erano un po' imbarazzati.
"Meglio cominciare subito, c'è molto lavoro da fare", disse il biondino per sbloccare quella situazione.
"Sì, hai ragione. Questa è la base". Gabriella consegnò a Ryan un cd.
"Allora, mettetevi in posizione. Bene. Prima cosa fondamentale: è l'uomo che deve condurre".
"Te l'avevo detto", sussurrò sarcastica Gabriella al suo cavaliere.
"Non fare la saputella", replicò lui fancedole il solletico.
"Ragazzi".
"Scusa Ryan", dissero in coro i due ridendo.
"Okay, partiamo". Accese il lettore cd e una dolcissima melodia si diffuse ovunque.
Troy e Gabriella cominciarono a ballare, ma furono quasi immediatamente fermati da Ryan, il quale, una volta fermata la musica, si mise a fissare i due fidanzatini con sguardo critico.
"Non guardarci così. Dimmi che c'è anche solo una piccola speranza".
"Mi spiace Gabby, ma Troy sta al ballo come io sto al basket, non c'è proprio compatibilità".
"Grazie amico. Forse adesso lo capirà", disse Troy allungando una pacca su una spalla a Ryan.
Gabriella sbuffò. "Proviamo ancora un po', se non migliora, ci rinuncio".
"D'accordo. Allora, Troy, devi cercare di essere più sciolto, e poi lei non è un pallone che puoi maneggiare a tuo piacimento, la devi condurre dolcemente, seguendo la musica".
"Facile a dirlo! Perchè non mi fai vedere tu come si fa? Io ti imito".
"Sì, si può fare. Ma mi manca la dama".
"Ti sbagli, c'è Kelsi".
A quelle parole, la pianista si ridestò dai suoi pensieri.
...la devi condurre dolcemente seguendo la musica...
Quelle parole usate da Ryan le risuonavano in testa.
"C-cosa? No, no. Io non so ballare, poi adesso devo finire di scrivere una canzone, e poi...".
"Dai, basta con tutte queste scuse, vieni e balla. Se lo faccio io, puoi farlo anche tu", le disse Troy afferrandola per un braccio e trascinandola verso gli altri due.
Il Wildcat tornò a stringere Gabriella pronto per cominciare. Non vedeva l'ora di porre fine a quella tortura.
Ryan e Kelsi erano tesi e cercavano in tutti i modi di non guardarsi negli occhi.
Piano, piano, si avvicinarono e presero posizione.
Gabriella corse a premere il tasto play e la musica ripartì.
"Come prima cosa devi fare un passo avanti e uno indietro, sempre facendoti seguire dalla tua lei. Non dimenticare mai di guidarla precisamente in ogni movimento, è molto importante".
Ormai il biondino parlava più che altro a se stesso, continuando a tenere lo sguardo fisso davanti a lui.
Sentiva il contatto del corpicino della ragazza contro il suo e si sentiva imbarazzato, ma allo stesso tempo, anche molto felice.
Finalmente la stringeva a se. Poteva sentire il profumo dei suoi capelli.
Era da tanto tempo che sognava quel momento, ma non poteva di certo sapere che in quel preciso istante, Kelsi, pensava esattamente alle stesse cose.
Troy seguiva i suoi movimenti.
"Ahi! Stai attento! Mi pesti i piedi", si lamentava Gabriella.
"Scusa. Senti amico, mi sono perso nei passi, ricominciamo?", disse rivolto a Ryan.
Nè lui nè Kelsi accennavano a smettere. Sembravano sordi a qualsiasi altro suono che non fosse la musica sulla quale ballavano leggeri.
Gabriella fece cenno a Troy e lo prese per mano. Lui, capendo il suo intento, la seguì fuori dal teatro.
"Ma che è preso a quei due?", chiese il ragazzo.
"Secondo te? Si piacciono, ovvio".
"Tu lo sapevi?".
"Solo un cieco non se ne sarebbe accorto. Ma a voi maschietti bisogna sempre spiegare tutto, eh?".
"Ti ho già detto di non fare la saputella con me", scherzò Troy prendendola per i fianchi e baciandola.
"Okay, tregua".
"Adesso che abbiamo perso Ryan, non dovrò più imparare quello stupido ballo, vero?".
"Chi te l'ha detto? Io non mi arrendo, prima o poi te lo farò imparare, non illuderti".
"Va bene", sbuffò Troy rassegnato. "Comunque, sbaglio o mi avevi promesso un gelato?".
"Sì, andiamo".
I due si presero per mano e si avviarono verso l'uscita della scuola.

Intanto, in teatro, la musica era già finita da un po', ma Ryan e Kelsi continuavano a ballare stretti l'uno all'altra sulle note di una melodia che solo loro potevano sentire...

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Lo so che questa shot non è un granchè, è scritta di getto. Mi è venuta l'idea, e ho voluto provare a pubblicarla lo stesso.
Ho voluto scrivere qualcosa sulla coppia Ryan/Kelsi, senza dimenticare la mia preferita: Troy/Gabriella.
Ryan e Kelsi mi piacciono tantissimo assieme, sono dolcissimi, e spero che in HSM3 succeda davvero qualcosa tra loro!!^^
Spero che mi lasciate qualche commentino anche se so che non è bellissima... Grazie in anticipo.


Angel_R