Serie TV > Supernatural
Ricorda la storia  |      
Autore: Elissa_Bane    28/11/2014    2 recensioni
Sussurrò il suo nome, quelle poche sillabe, radunandoci tutta la potenza, l'amore e il dolore e la terra vibrò in risposta a quel nome, piangendo con lui la sua caduta. L'acqua urlava e il vento correva come impazzito, cercando colui che solcava l'aria con le ali possenti, il fuoco ruggiva il suo tormento. Ma l'alba giunse ugualmente, illuminando i cadaveri dei loro fratelli, piangendo essa stessa quel figlio perduto.
E dopo quell'alba ve ne fu un'altra. E poi una terza, una quarta, una quinta, una millesima. Ma il cuore di Michael rimaneva rivolto alla terra, sanguinante.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lucifero, Michael
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Noticine piccole piccole: Hey there! Okay, potete fucilarmi. Lo so che dovrei andare avanti con Cercatevi una stanza e You keep me right, ma ieri sera ho letto quello che dovrebbe essere il nome di Lucifer in enochiano e me ne sono innamorata. Quindi ne è uscita questa cosa, che è la storia di Michael e Lucifer (se volete intenderli come coppia fate pure, altrimenti l'amore di cui si parla può anche benissimo essere quello tra due fratelli) a grandi linee. Ho immaginato cosa deve provare Michael, le sue reazioni al tradimento di Lucifer e tutto il resto. Spero davvero che vi piaccia, perchè io ho amato scriverla. 
Infine date un bacio a seeyouthen *le seppellisce di baci e cuoricini* perchè si sorbisce i miei scleri durante fisica. E matematica. E latino. Insomma, si sorbisce me e questo basta. Amatela.
xxx
-Dan




I will wait for you to come home.

 

Michael non era un ribelle.
Non lo era mai stato e non voleva diventarlo, al contrario di suo fratello.
Eppure, nel suo cuore, disubbidiva a suo Padre. Perché Michael non voleva dimenticarlo, non voleva dimenticare quel nome, il nome che urlava il suo animo lacerato dal dolore. Il nome di suo fratello. Il nome dell'Arcangelo. Il nome del compagno.

Erano stati creati quasi insieme: uno prima del sole e l'altro subito dopo, nella luce immensa della prima alba. Lui era bellissimo, bello quanto l'intero Creato, più bello di ogni altra cosa, persino di Michael. Era stato creato per essere amato, e Michael lo amò. Forse fin troppo, ma era stato destinato ad amarlo, con quelle dodici, il doppio delle sue!, lucentissime ali del colore della neve al mattino, che scintillavano luminose ferendogli l'anima di un dolore dolcissimo, come poteva non amare quegli occhi che promettevano gioia e pace?
Era il figlio dell'Aurora, ed era proprio al sorgere del sole che Michael si scopriva ad osservarlo, arrivando quasi a singhiozzare, nonostante un angelo non fosse capace a piangere, perché Padre, è così perfetto. Aveva quella bellezza capace di scioglierti il cuore, di farti rinunciare alla tua stessa anima pur di vederlo sorridere, di farti ritenere ogni cosa scialba e insignificante al confronto col suo volto, o il gesto con cui muoveva la mano per impugnare la spada, o il modo in cui spalancava le ali, avvolgendo Michael.

Anche i loro fratelli lo amavano, sebbene non quanto lui. Nessuno poteva amarlo quanto lui. E quando si ribellò, Padre, perché mi hai costretto a fare questo?, Michael guidò i suoi fratelli contro i Ribelli. E li fecero cadere.
Ma non cadde solo il figlio dell'Aurora, quel giorno, nella Gabbia, precipitò anche l'amore di Michael, l'unica cosa che rimase al fratello ribelle nella sua prigionia. Per la prima volta, un angelo pianse.
Le lacrime sgorgarono da quegli occhi stanchi e s'infransero nel cielo. Le stelle scintillarono gelide, lacrime versate per l'amore perduto. E Michael sussurrò quel nome, non osando urlarlo, per non dimenticare, sussurrò quel nome, il volto e il cuore rivolti alla nuda terra che li separava, sapendo che lui avrebbe udito.

Sussurrò il suo nome, quelle poche sillabe, radunandoci tutta la potenza, l'amore e il dolore e la terra vibrò in risposta a quel nome, piangendo con lui la sua caduta. L'acqua urlava e il vento correva come impazzito, cercando colui che solcava l'aria con le ali possenti, il fuoco ruggiva il suo tormento. Ma l'alba giunse ugualmente, illuminando i cadaveri dei loro fratelli, piangendo essa stessa quel figlio perduto.
E dopo quell'alba ve ne fu un'altra. E poi una terza, una quarta, una quinta, una millesima. Ma il cuore di Michael rimaneva rivolto alla terra, sanguinante.

È rimasto così per millenni, ad osservare ogni alba apparire straziandogli l'anima. E una mattina, piume bianche gli sfioreranno il volto, asciugandolo dalle lacrime versate. Michael lo sa, e attende. Tornerà a casa suo fratello, perché avrà capito e avrà chiesto perdono per la sua superbia. Camminerà nella luce, finalmente, e Michael lo vedrà avanzare e sentirà la sua anima riempirsi di gioia. La terra, l'aria, l'acqua e il fuoco gioiranno con lui cantando vittoria.
Sarà compito suo riaccoglierlo a casa, e Michael lo stringerà a sé, per non permettergli di abbandonarlo di nuovo. E lo amerà ancora, perché è fatto per quello, perché erano destinati a quello.

Aspetterà quel momento vivendo in ogni istante un'agonia eterna, ma quando lo rivedrà e lo stringerà fra le braccia, allora Michael potrà di nuovo chiamarlo per nome.

Helel.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Elissa_Bane