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Autore: Vale_Chan    28/11/2014    2 recensioni
Tutti siamo passati -o abbiamo sentito parlare- di un momento dell'infanzia in cui ci si immagina qualcosa capace di farci perdere completamente la razionalità, il coraggio, il senno. Il banale "mostro dell'armadio" per intenderci. Ma siamo proprio sicuri che, questo mostro, sia solo frutto della nostra immaginazione? Siamo proprio sicuri che quel qualcosa , oltre a farci perdere le caratteristiche descritte qua sopra, possa farci perdere la vita?
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Toc    Toc    Toc

 

Toc    Toc    Toc

 

 

Come ogni notte il rumore sordo e netto inonda il silenzio e l'oscurità della mia stanza, mentre l'unica cosa che posso fare è nascondermi sotto le ruvide e pesanti coperte del letto, che creano una falsa speranza di protezione in questo spazio così ristretto ma così pericoloso.

 

Toc    Toc    Toc

 

Continuo a ripetermi che andrà tutto bene, mentre conto quanti secondi mancano.

Vi chiederete: mancano a cosa?

 

Silenzio

 

Vorrei saperlo, ma l'unica cosa che mi è permessa fare per restare sano e non sprofondare nella follia e nell'ansia è contare, l'unica cosa con un filo logico in tutta questa follia.

 

Silenzio

 

Con le mani tremanti e le guance che scottano tiro fuori la testa nera e scompigliata da sotto il piumone.

Trattengo il respiro per risultare morto, perché in fondo preferirei mille volte esserlo piuttosto che vivere in questo terrore ogni notte.

Con una lentezza quasi disumana mi giro nel letto, per ispezionare la mia stanza, ovviamente senza guardare quello.

 

Silenzio

 

La luce della abat-jour in un istante si accende, facendomi emettere un grido acuto per la paura.

Mi porto velocemente le mani sulla bocca, che inizia a sanguinare per la stretta morsa delle mie stesse unghie che mi dilaniano, un po' per punizione e un po' per l'ansia.

 

TOC   TOC    TOC

 

I colpi aumentano di intensità, facendomi perdere un battito del cuore.

Mai era stato così arrabbiato.

La fiebile luce dell' abat-jour ora descriveva sulle pareti ombre in movimento e mutevoli.

Provo a rimettermi sotto il piumone, ma un'improvviso stridio accompagnato dai rumori netti mi impedì ogni movimento.

 

TOC   TOC    

 

Un cigolio rimpiazza il terzo battito.

Deglutisco piano, mentre i battiti accelerano e delle goccioline di sudore iniziano scendermi dalle tempie non appena vedo l'anta dell'armadio aprirsi, in mezzo al silenzio irreale tipico di un mondo apparente sicuro.

I miei occhi iniziano a seccarsi e la vista a sfumarsi.

 

Silenzio

 

Con un colpo improvviso l'anta si richiude sbattendo violentemente.

Nello stesso istante l' abat-jour si spegne all'improvviso.

Non sto più contando da minuti ormai: la mia vita è troppo vicina alla morte per avere tempo per contare.

La luce lampeggia vibrando per qualche secondo.

Inizio a fissare il muro, sperando che possa essere l'unica cosa immutabile in quel continuo divenire tra orrore e irreale.

 

Silenzio

 

Un ombra slanciata appare proiettata sul muro ed ogni volta che si riaccende la luce sembra che pian piano stia avanzando verso di me.

 

In preda al terrore e all'irrazionalità mi butto giù dal letto, sperando che qualcosa possa cambiare.

In effetti, la luce si stabilizza e l'ombra scompare.

Che povero illuso.

 

TOC   TOC    TOC

 

Il cuore ricomincia a battere come un forsennato, mentre il gelido pavimento cerca di trascinarmi nella realtà invano.

 

Con l'adrenalina in circolo mi avvicino piano all'armadio, mentre ad ogni passo l'ansia e i sospiri aumentano.

 

Con le mani tremanti e rosse per il freddo sfioro il legno ruvido e scuro.

 

TOC   TOC    TOC

 

Una vibrazione mi fa perdere un battito.

Faccio un grande sospiro.

Con uno scatto apro le ante contemporaneamente.

Niente.

Una sensazione di sconforto e confusione mi porta a chiudere le ante e a ritentare il gesto innumerevoli volte.

 

Improvvisamente, un tocco leggero sulla spalla mi immobilizza e mi fa venire un brivido all'intera colonna vertebrale.

 

Lentamente mi volto, ormai con la paura e il cuore in gola.

 

Una bocca tirata in un sorriso diabolico, occhi a palla e neri che mi scrutavano profondamente.

La statura possente e gobba, i capelli spettinati e crespi che uscivano leggermente dal cilindro nero abbinato alla lunga veste color pece.

Il tutto in contrapposizione con il viso tondo e bianco, di un bianco così chiaro che nemmeno un morto sfoggiava.

 

 

Sento le orecchie fischiarmi e i battiti del cuore distante

 

"BU"

 

Con tutta la voce che possiedo urlo, fino ad assordarmi le orecchie e a farmi sanguinare le tonsille e le corde vocali.

 

Un rumore improvviso e sento circondarmi la vita da due braccia esili, che mi trasportano nel letto.

Mi guardo spaesato in giro, ma con sorpresa e terrore il mostro non c'è più.

 

<< Dormi. >> Dice mia madre, dandomi un bacio, spegnendo la luce e chiudendo la porta dietro di sé.

 

Sprofondo sotto le coperte.

 

Toc    Toc    Toc

 

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E' la prima volta che provo a scrivere una storia di questo genere, spero che vi sia piaciuta!

 

Vale_Chan

 

 

 

   
 
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