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Autore: kurostorm    29/11/2014    2 recensioni
Il mondo di Pulkan non sarà mai più lo stesso. Un esperimento andato male lo ha modificato dall'interno e adesso è costretto a subire la condanna dell'uomo. Tra i superstiti ci sono cinque ragazzi, che pian piano dovranno riprendere possesso di se stessi e di quel che li circonda.
I cambiamenti però non sono finiti: delle piccole gemme si sono sparse in tutti i pianeti abitati di tutti gli universi. Qual è la funzione di quest'ultime? Che cosa succederà se una ragazza del nostro mondo ne toccherà una?
Genere: Fantasy, Science-fiction, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Collasso spazio-temporale

Anno 2020 – Pianeta Pulkan – Universo 1VT

Silenzio. Silenzio è tutto ciò che si riesce a percepire nell’aria. Un lieve sospiro di attesa esce dalle labbra di uno dei tanti scienziati lì riuniti. Sono tutti intorno a quello strano marchingegno creato e progettato dalle loro stesse menti. Nessuno di loro sa bene per quale motivo ha deciso di prendere parte a quel progetto. Probabilmente l’unica risposta veritiera è che volevano tutti oltrepassare i limiti che il tempo aveva imposto all’umanità intera e loro si ritenevano gli unici degni e con le conoscenze adatte.

Il loro intento era quello di creare una macchina del tempo. Intento che se realizzato, avrebbe cambiato totalmente il mondo di Pulkan conosciuto fin ora. Pensate solo di poter andare indietro nel tempo quando le polis greche erano nel loro splendore e cambiare l’esito di quella singola battaglia, come sarebbe stato adesso il mondo?

Sì, è un progetto utopistico, che se realizzato sarebbe la perfetta creazione dell’uomo, ma anche la peggior arma possibile se messa nelle mani sbagliate.

Un piccolo scoppiettio rompe improvvisamente la tensione che in quei venti e più minuti si era creata. Pian piano questo stridere di metallo contro altro metallo si ampia, fino a diventare un brusio incessante di media intensità. Gli sguardi dei presenti, prima persi nelle varie rotelle e pulsanti a controllare che tutto sia nel posto giusto e che non avessero dimenticato niente, confluiscono tutti verso un unico punto: una freccia posta a lato, a cui avevano dato in precedenza la speciale funzione di segnalare l’avanzamento o il fallimento della loro creatura.

Adesso quella stessa freccia, prima colorata di un nero spento e senza significato, si è accesa prima di un verde chiaro, poi di un verde più acceso. I loro occhi iniziano a bruciare d’eccitazione. Non aspettano altro che la luce da verde, si faccia gialla, per poi infine raggiungere il tanto bramato rosso fiamma, che secondo i loro meticolosi e infallibili calcoli sarebbe stato il momento giusto per premere la leva posta al lato opposto alla freccia e far viaggiare nel tempo la maglia che avevano posto sul sedile al centro della macchina stessa.

La macchina però non è delle stesse intenzioni. Il ronzio s’interrombe bruscamente per qualche secondo, ma subito dopo inizia di nuovo più forte di prima. Una cosa, invece, è cambiata. L’intenso verde di cui si era illuminata la freccia inizia a prendere tonalità di verde sempre più chiare e opache alla velocità della luce.

Il ronzio si fa sempre più intenso. Sembra quasi che il marchingegno si voglia ribellare al silenzio che si era creato poco prima. La tranquillità e il silenzio non sono fatti per lui.

Gli studiosi se ne stanno fermi. Tutti sono della stessa opinione che a momenti quella stessa freccia che, adesso si sta lentamente spegnendo del tutto e diventando di nuovo nera, a breve riprenderà di nuovo vita.

Una scintilla rosso fuoco spezza il neutro color argentato degli ingranaggi e dalla sommità spunta una nuvoletta di fumo, che con il passare dei secondi s’ingrandisce sempre più fino a espandersi per tutto il soffitto.

Uno degli scienziati, preso dallo spavento, si fa avanti spingendo quelli davanti al suo cammino. In breve raggiunge la presa che collega il tutto alla corrente elettrica. Strappa brutalmente il filo di cavi elettrici, ma ormai è troppo tardi.

Bip bip bip

L’improvvisa mancanza di corrente non fa che peggiorare la situazione. La macchina ormai presa da vita propria inizia a vibrare, emettendo sempre più in maggior quantità fumo e scintille.

Bip bip

Non sanno più che cosa fare. L’unica cosa che si poteva fare l’hanno fatta, ma con loro dispiacere non abbia funzionato. Si guardano tra di loro, speranzosi di giungere a una soluzione, ma arrivano solo alla comune conclusione che nessuno ha troppo fegato per avvicinarsi maggior mente agli ingranaggi: ognuno ritiene la propria persona superiore a quelle delle altre messe insieme, sarebbe un sacrilegio privare il mondo del proprio cervello.

Boom

La macchina si disintegra sul posto inghiottendo tutto ciò che è intorno a lei. Un’immensa nuvola di fumo tossico, paragonabile per forma solo a un fungo atomico, si espande progressivamente per tutta la stanza e in seguito circonda tutto l’edificio in cui la stanza era contenuta. Il suo avanzamento non si arresta e va a inglobare tutto il globo di Pulkan.

Nello stesso momento al centro della stanza si forma un buco nero, che non esita un momento a inghiottire ciò che gli sta intorno, crescendo in grandezza e in oscurità.

Nel giro di un minuto tutto il mondo è divorato dalle invisibili falangi dell’oscuro buco appena nato. Gli esseri viventi che non sono morti all’istante a causa del fumo, cadono per terra asfissiati, come sacchi di patate.

Il mondo entrato nel buco non si affaccia sul nero dell’antimateria come avevano teorizzato qualche decennio fa i suoi più emergenti astronomi, bensì in un nuovo universo mai visto né concepito prima. I colori di quest’ultimo, sono lungi dal rassomigliare a quelli dell’universo precedente. Qui i colori predominati sono tutti, ma allo stesso tempo nessuno.

Delle piccole e tondeggianti nebulose di gas si avvicinano minacciosamente alla superficie e una a una inglobano il terreno sottostante. Nelle varie città la popolazione inizia a risvegliarsi dal tossico svenimento per ritrovarsi sotto un cielo di un innaturale rosa. Non sanno bene che cosa gli è successo. Tutto sembra essersi capovolto, ma allo stesso tempo rimasto uguale. Le loro domande, però, non hanno tempo di trovare delle soluzioni che subito delle onde d’urto iniziano a propagarsi per tutta la superficie. Le persone di tutto il mondo sono costrette a tapparsi le orecchie e a rannicchiarsi, come se da un momento all’altro il serial killer che ha scelto loro come bersagli avesse trovato il loro nascondiglio e fosse pronto infliggerle un atroce morte.

Le onde d’urto continuano a propagarsi a intensità diversa su tutta la terra emersa. La popolazione è di nuovo caduta in un sonno senza sogni, ignara di quello che da lì a poco sarebbe accaduto.

Nella stanza di laboratorio, o per meglio dire, in quel che rimane dell’edificio in cui era contenuta quell’utopistica macchina, il buco nero si fa sempre più piccolo, ma non ha il tempo necessario a chiudersi e cicatrizzare il buco che aveva formato nell’aria che tentacoli di vapore provenienti dall’universo precedente si fanno spazio nel nuovo universo. Attraversano tutto, lasciando apparentemente illese le persone.

Le case, gli edifici, i vestiti e tutti gli oggetti in generale attraversati dal vapore iniziano ad auto- modificarsi. In base a che parte del mondo si trovano, assumono lo stile dell’antica Grecia, dell’antica Roma, gotico. Altri invece rimangono uguali a prima, mentre altri ancora prendono delle fattezze futuristiche, che fino ad ora si erano potute solo vedere nei film.

I corpi giacenti non sono alterati dall’esterno, ma dal profondo dell’anima.

Si dice che l’anima di volta in volta si rincarni in un nuovo corpo perdendo memoria dell’esperienza passata. Adesso tutte le anime si stanno dimenticano chi sono e dove sono ora e gradualmente riacquistano memoria di quando erano in quel preciso periodo storico che adesso circonda il loro corpo.

Il vapore tocca tutti gli angoli di Pulkan per poi arrestarsi definitivamente assieme alle onde d’urto.

Il silenzio si fa di nuovo strada. Tombali minuti che sembrano secondi passano imperterriti. Uno a uno i corpi si risvegliano. Si guardano intorno spaesati e intontiti. Nella loro memoria hanno un vuoto totale, non sanno più chi sono, né per quale motivo sono lì.

Anno ???? – Pianeta Pulkan – Universo 2VT

__________

A/N

Ciao ragazzi, sono Blue_utao ! Questa è la prima fanfiction che scrivo in assoluto, quindi spero di non aver fatto tanti errori e di aver scritto in una abbastanza comprensibile.

Questo è solo un capitolo introduttivo necessario per spiegare l'universo in cui ho posizionato gli SHINee. Il capitolo dopo - che devo ancora scrivere - sarà un altro capitolo introduttivo, dove al contrario introdurrò uno a uno tutti i membri.

So che l'universo che ho creato è un po' complicato da immaginarsi sotto tutti i punti di vista, quindi se non capite qualcosa chiedetemelo pure nelle recensioni :) .


Al prossimo capitolo!

Blue_utao

  
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