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Autore: Ice98    29/11/2014    1 recensioni
Si avvicina il Natale in casa Namikaze, tutto splende di mille colori, le voci risuonano allegre nell'aria e tutto, tutto, sembra perfetto... ma forse troppo perfetto...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kushina Uzumaki, Minato Namikaze
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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A single tear



Il natale è arrivato in casa Namikaze.
L’albero dai mille colori risplende al centro dell’ampio salotto, le lucine dorate si alternano qui e là seguendo il perimetro del giardinetto innevato.
In casa l’aroma di biscotti caldi e allegria si diffonde penetrando nella stanza da letto in cui, ancora dorme, il giovane Hokage.
“Amore…? Minato…?”
Sussurra Kushina baciando piano il marito mentre cerca di destarlo dal suo profondo letargo.
“Dai amore! Devi aiutarmi a sistemare la casa!!”
Dice la donna tirandolo per un braccio stando, però, sempre attenta a non far prendere qualche brutto colpo al ventre grosso e tondeggiante.
“Mh..!!”
Mugugna lui tirandola sul letto accanto a se, lei sospira baciandolo con dolcezza.
“Ma guarda tu che bambino… MINATO NAMIKAZE ALZA IL TUO DANNATISSIMO SEDERE E AIUTA TUA MOGLIE E TUO FIGLIO!”
Grida la donna accanto all’orecchio dell’ Hokage, il quale, con un sobbalzo, si mette in piedi tirando fuori il kunai.
“Ti proteggo io Kushina!”
Afferma il biondo guardandosi in giro per la stanza sospettoso mentre una presenza demoniaca s’innalza dietro di lui.
“MI-NA-TO…”
Dice il demone dagli occhi di brace, i capelli sollevati per aria a formare un’aura densa di potere e terrore, nella mano destra tiene, quasi fosse uno scettro, una padella in ceramica abbastanza dura da poter rompere la testa anche a Kyuubi.
L’Hokage si volta sbiancando, fa un sorrisetto arretrando.
“Eh-e-ehm…ciao amore mio splendente…come stai oggi? N-non dovresti arrabbiarti, non fa bene al p-piccolo Naruto…”
“NON CERCARE DI FARE IL FINTO TONTO E AIUTAMI A SISTEMARE LA CASA!”
“S-Subito amore!”
Il biondo corre verso il salotto impaurito dalla possibile furia omicida della giovane moglie, la quale, pochi attimi dopo, lo raggiunge splendente e raggiante e con un sorriso sornione in viso.
“Bravo il mio amore! Sei così gentile ad aiutarmi!!”
/Bhè mi hai costretto…./
Pensa fra sé e sé il giovane apparecchiando la tavola in vista del pranzo natalizio a cui, con largo anticipo, aveva invitato il suo ex maestro, Jiraya, il suo allievo preferito ma di cui è anche un po’ geloso per le attenzioni che Kushina gli dona, e, infine, la famiglia Uchiha con il loro primo genito, Itachi.
La donna tira fuori i biscotti con forme natalizie: ci sono alberelli, palline con la glassa rossa e bianca, omini un po’ sbilenchi e, l’immancabile, renna …anche se, in realtà, assomigliava più a un cane disegnato da un bambino di due anni mentre era strafatto di borotalco.
“Oh! Ma che buon odorino, fammi assaggiar-…AHI!”
Il giovane Hokage ritira la mano precedentemente avvicinata con l’intento di rubare un alberello glassato di verde.
“Sono per gli ospiti, tu sei un ospite?”
“Eh?! No, ma…!”
“Quindi niente biscotto “
Risponde piccata la rossa posando tutto in tavola assieme al resto della cena.
“Spero proprio che a Kakashi e ad Itachi piacciano!!!”
“Uhm! Dovresti pensare a me non a lui!”
Mugugna il ragazzo gonfiando leggermente le guance, chi avrebbe mai immaginato che il lampo giallo della foglia è un tale bambino? E, in effetti, quando si tratta del villaggio, diventa un’abile stratega e un fortissimo guerriero… quando invece si tratta di sua moglie…diventa un incontrollabile bambinone geloso della sua dolce metà!  Poi, da quando ha saputo del figlio, è diventato protettivo e, si può dire, che è un po’ maturato, cosa che rende la donna orgogliosa di lui.
“Su su amore, lo sai che io amo solo te e il nostro piccolo Naru… sai, non vedo l’ora che nasca!”
Afferma lei stringendosi sul forte e magro petto dell’amato.
“Anche io… con lui il Natale sarà ancora più bello! E gli regaleremo tante belle cose... non vedo l’ora…”
Minato bacia la sua donna con affetto, una mano posata sul rigonfiamento e l’altra avvinghiata alla sua mano piccola e delicata, all’apparenza, ma potenzialmente letale.
“Ti amo Kushina Uzumaki…”
“Anche io ti amo, Minato Namikaze…”
I due si baciano, le labbra carnose di lei si posano su quelle fini di lui scoprendosi in ogni loro piccolo tratto finchè, con uno schiocco, i due si allontanano, lo sguardo ancora intrecciato.
Una lacrima scende lieve sfiorando le gote della donna… poi un’altra e un’altra ancora…
Il ricordo si sfata in tanti piccoli pezzi mentre la realtà torna, brutale e prepotente, a farsi spazio nella vita dei due coniugi.
Kushina… la voce rotta dal pianto e dal dolore provocato dalla volpe, la schiena piccola e ossuta posata sul petto del merito, scossa dai singhiozzi, dice le ultime parole al figlioletto appena nato…
Dietro di lei Minato le cinge il corpo con le braccia, il viso posato sulla sua spalla, anche lui trapassato da Kyuubi, guarda il figlio con un sorriso in volto ascoltando le parole della donna, conscio che, di li a pochi attimi, sarebbe morto tenendo con se l’amata e lasciando solo suo figlio…
I due ora non possono far altro che lasciarsi andare, l’uno stretto a l’altro, mentre i ricordi di tutta una vita li travolgono ,trascinandoli, pian piano, nelle dolci braccia della morte e, quella morte, aveva l’aspetto della loro casa, il calore di loro figlio e la trepidazione per l’attesa degli ospiti… la loro morte si chiuse in un ricordo, un ricordo infinito che ha lasciato, sui loro volti, un dolce ed eterno sorriso.







 
  
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