Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Ms_Arj    29/11/2014    3 recensioni
Ecco un altra piccola OS. Ero molto dubbiosa (come sempre) ma alla fine la mia Beta mi ha convinta. Eccola a voi dunque.
"Il primo passo del piano geniale di Albus Severus Potter stava per avere compimento ma i protagonisti ne erano assolutamente all'oscuro." ... "Rose si era trovata a mettere il naso in tutti i calderoni ma quel profumo maledetto non l'abbandonava mai... Guardava Scorpius e pensava che suo cugino Al forse aveva ragione.... in fondo.... molto in fondo."
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angoletto iniziale -
Allora. Premetto che è la prima volta che scrivo qualcosa sulla New Generation quindi non so bene come muovermi.
La mia Beta (a cui è dedicata la storia) dice che mi faccio troppi problemi... che ci posso fare? Sono paranoica... OK la smetto... 
Ecco leggete e fatemi sapre.
 

Rose si era sempre chiesta come mai un ragazzo coraggioso e altruista come suo cugino Albus fosse finito tra i Serpeverde. Per come lo conosceva lei, e lei lo conosceva meglio di chiunque altro, era un ragazzo gentile, affabile, indubbiamente coraggioso e incredibilmente leale.
 
Beh perché lei era di famiglia! Era praticamente sua sorella! Ovvio che fosse così, con lei…
Con il resto del mondo Albus Severus Potter utilizzava le sue abilità di grande osservatore, l’innato senso di conservazione e l’astuzia, marchio Ginny Weasley, per volgere ogni situazione a suo favore anche quando tutti i pronostici gli erano contro.

Fu così che non si accorse di niente. Ma proprio nulla, nemmeno il minimo sentore del piano perfetto architettato da quella serpe di Al.
 
Il giovedì era il giorno che più odiava di tutta la settimana. Era vicino al fine settimana, ma non proprio; a colazione non facevano mai la Victoria’s Cake, che adorava, ma c’era sempre la torta alla melassa, che odiava con tutta se stessa! E, come se non bastasse, quel giorno avevano Pozioni doppie; il che voleva dire passare il pomeriggio nei sotterranei, sola ragazza di Corvonero del sesto anno a frequentare quel corso e, dulcis in fundo, allo stesso tavolo con Scorpius Malfoy. Il giorno peggiore della settimana sotto tutti gli aspetti!!

Se non fosse per Al sarebbe davvero un giorno da buttare si ripeteva sempre, prima di entrare nell’aula di Pozioni, subito dopo pranzo, tutti i giovedì.
 
Il tavolo davanti alla cattedra era occupato sempre da quei tre, primi della classe e sempre in competizione. Blanda competizione diceva Albus. Anche se per Rose e Scorpius non era così, non lo era per niente! Non lo era stato per niente sin dal primo giorno di scuola.
- Oggi vi attende un compito arduo – disse la professoressa Richardson entrando in aula – preparerete una pozione molto singolare e, a mio avviso, difficile. – sventolò la bacchetta in direzione della lavagna e le parole presero ad apparire una dopo l’altra mentre i ragazzi l’ascoltavano attenti. - Fa parte – continuò – della così detta “triade estortiva”, chi sa dirmi…? Si signorina Weasley? – Rose aveva già alzato la mano alla parola “triade” e attendeva di poter rispondere sotto lo sguardo furente di Scorpius.
- La “triade estortiva” è un gruppo di tre pozioni molto potenti e difficili da preparare, a meno di non essere un buon pozionista, e viene definita così perché “estorce”, per così dire, qualcosa a qualcuno. - - E chi sa dirmi..? Si signor Malfoy? – era stato Scorpius ad alzare la mano sotto lo sguardo interdetto di Rose.
- La prima e più difficile da produrre è il Veritaserum che, lo si capisce già dal nome, estorce la verità a colui che lo assume. Poi c’è la Felix Felicis, o fortuna liquida, che se assunta in grandi quantità può portare a eccessi di egocentrismo e sicura in se stessi. Essa estorce, per così dire, il libero arbitrio a colui che la assume poiché non gli permette di fare scelte consapevoli e in piena coscienza. L’ultima… - tentennò quel tanto che permise a Rose di alzare la mano e lasciare il tempo alla professoressa di dire – Si Weasley l’ultima? –
- L’ultima è la pozione più pericolosa. L’Amortentia, la pozione d’amore più potente e ingannatrice che ci sia. Essa non produce davvero l’amore ma un surrogato di esso ed è per questo che viene definita una pozione “estortiva”, non si può creare l’amore dal nulla, l’amore è la magia più potente di tutte. – Scorpius storse il naso a quest’ultima frase della rossa e poi si rivolse alla docente che stava parlando. - Esattamente, bravissimi vi meritate entrambi 10 punti. Ora è proprio l’Amortentia la pozione che voglio che voi prepariate. Per farlo vi dividerete a coppie, il che vuol dire che qualcuno di voi dovrà retrocedere di una fila e cambiare partner per una volta. – sentenziò la Richardson prima di sedersi alla cattedra.
Rose si stava già alzando per raggiungere Alice, seduta nella fila dietro di lei quando Al la fermò per dirle: - Posso rubarti Alice per una volta? Magari è l’occasione giusta per farmi avanti – strizzandole l’occhio non le lasciò il tempo di ribattere, mentre andava a prendere posizione al banco della bionda.
 
Rose e Scorpius avevano la stessa faccia stupefatta. Quella piccola serpe ingrata li aveva lasciati soli. – Dobbiamo collaborare quindi tu prendi gli ingredienti e io inizio a preparare ciò che occorre. – disse Rose con fare sicuro. Scorpius l’assecondò senza fare domande o aggiungere altro.
Dopo pochi minuti tornò con in mano ciò che serviva: acqua di Luna, uova di Ashwinder, una rosa rossa e del peperoncino in polvere. Iniziarono a lavorare in silenzio, ogni tanto si guardavano e si passavano gli ingredienti senza dire una parola. Prima l’acqua di Luna, due giri in senso orario, poi Scorpius bucò le uova di Ashwinder e aggiunse un piccolo frammento di guscio prima che Rose mescolasse una volta in senso antiorario. La pozione passò da viola intenso a un colore meno carico iniziando a formare il tipico fumo dalla forma a spirali. Dopo aver atteso alcuni minuti, Scorpius aggiunse il peperoncino, tre pizzichi, e poi girò in senso orario fino a che la pozione non assunse un color rosa antico. Rose intanto osservava la rosa rossa che il giovane le aveva portato. Era bella. Molto bella. Aveva un colore particolare.

Perché non ha preso solo i petali che ci servivano ma tutta la rosa? si chiese quando il biondo attirò la sua attenzione. – I petali di rosa? – disse voltandosi verso di lei, che arrossì appena sulle orecchie. – Si scusa – disse Rose mettendo i quattro petali dentro la pozione. Lui continuò a girare: tre volte in senso antiorario, due in senso orario fino a che la pozione non assunse il colore giusto.
 
La professoressa li aveva osservati per tutta la lezione quindi non si stupirono quando si avvicinò loro dicendo: - Bravissimi! Direi che la vostra Amortentia è perfetta: luminosità madreperlacea, colore cangiante, vapore che si innalza formando spirali. Nessuno è riuscito così bene. 20 punti ad entrambi… se funziona, s’intende. Forza ditemi cosa sentite. –
Entrambi si avvicinarono ma fu Scorpius a parlare per primo: - Libri antichi, lucido per la scopa e… basta – sembrava però che avesse sentito qualcosa d’altro poiché arrossì impercettibilmente. Rose respirò profondamente poi disse:  - Torta ai lamponi, pergamena nuova e… - si guardò le mani, aveva ancora quella rosa rossa stretta tra le dita. – Professoressa, mi scusi, è sicura che funzioni? – disse pensierosa.- Si certo, perché cara? – la guardò perplessa – No niente, pensavo… niente, scusi – si affettò a dire Rose.
La campanella suonò in quel momento e la docente riprese: - Bene come premio per aver fatto la pozione migliore Weasley e Malfoy ripuliranno tutto al posto vostro, andate miei cari. –
Scorpius la guardò in cagnesco, Rose sembrava ancora più in collera. Albus li osservava, sogghignando con fare sospetto, mentre usciva dall’aula con una Alice molto contenta.
 
Rose si trovò a mettere il naso anche nelle altre pozioni ma quel profumo di rosa non l’abbandonava mai, in alcune era più accentuato, in altre più flebile ma era sempre lì. Aveva riconosciuto la Victoria’s Cake e la pergamena nuova come i suoi odori preferiti, la prima le ricordava le estati da nonna Molly e i suoi compleanni in famiglia, la seconda sua madre e la sua passione per l’apprendimento ma non capiva da dove venisse la rosa. All’inizio pensava fosse il riflesso di quella che aveva in mano ma poi l’aveva ritrovato in tutti i calderoni.
Scorpius, inconsapevolmente, fece lo stesso chiedendosi cosa c’entrasse la biblioteca della nonna, la sua passione per i Quidditch con quell’incantevole, sublime… no aspetta! Cosa stai pensando Scorp! Il terzo profumo che aveva sentito non aveva nulla che fare ne con l’incantevole, ne con il sublime. Al massimo poteva essere scontroso, so tutto io, testardo, dolce, bellissimo… no no aspetta! Scorpius guardò la sua compagna di sventure mentre puliva l’ultimo calderone. Ora mancava solo il loro da svuotare e rimettere al suo posto.
- Bella fregatura è? – disse in direzione della rossa. – Già – fece lei senza alzare gli occhi da ciò che stava facendo. – Dato che siamo soli posso sbilanciarmi: sei davvero molto brava sai. Come pozionista intendo. Nessuno in questa classe è bravo come me, faccio pozioni da quando avevo 7 anni quindi, ma tu ci vai molto molto vicino. – disse lui mentre arrossiva leggermente.
Quelle parole colpirono Rose come un bolide in faccia.
 
Scorpius Malfoy mi ha davvero fatto un complimento?No aspetta… Forse ho sentito male…
 
- Mmm… grazie anche tu sei molto bravo in Antiche Rune, anche se non quanto me – cercò di ribattere la rossa. – Vero vero… - si sentì rispondere.
 
Non ci credo! Due complimenti in una volta sola? È impazzito per caso? Pensò Rose attonita.
 
- Dato che siamo in vena di confidenze: cosa hai sentito nell’Amortentia? – la rossa non sapeva da dove le erano uscite quelle parole ma ormai le aveva dette e non poteva più tornare indietro. Scorpius la guardò di traverso per un attimo, erano davanti al loro calderone e il profumo di biblioteca e di lucido lo circondavano. – Hai sentito no? Libri vecchi, come quelli che ci sono nella biblioteca di mia nonna. Da piccolo mi ci rifugiavo sempre dopo essere stato sgridato, prendevo un libro e immaginavo di battere Capitan Uncino con Peter Pan o di viaggiare attraverso lo specchio con Alice. E poi il lucido per la scopa da buon Cacciatore. Non c’è molto da dire… - disse sicuro.
- Ma hai sentito qualcosa d’altro, non è vero? Ti si leggeva in faccia! – ancora Rose si trovò spiazzata della parole che le uscivano dalla bocca senza che lei se ne accorgesse.
- Potrei fari la stessa domanda! – affermò lui impertinente – ti sei fermata prima di finire. Cos’è hai sentito il profumo di qualche insulso Tassorosso o di qualche malcapitato Grifondoro qui dentro? – continuò indicando il calderone.
 
Ecco tornato il solito Malfoy, grazie al cielo… mi stavo quasi abituando a tutta quella gentilezza!
 
Lei arrossì – No… veramente non so… insomma non so cosa sia… - balbettava, brutto segno.
Scorpius la guardò mentre si imbarazzava e si sentì in colpa per essere il colpevole di tale sentimento. – No scusa non volevo… - disse – anche io non so bene perché ho sentito ciò che ho sentito… -
 
Si è scusato! No cioè, si è scusato, ha ammesso di essere in difficoltà ed è arrossito tutto in una frase?? Il modo sta andando a rotoli, per Morgana!
 
Rose era estremamente perplessa: cosa stava succedendo a Scorpius Hyperion Malfoy? Non era lo stesso che era entrato da quella porta con lei più di due ore prima, non c’erano dubbi su ciò.
- Ormai siamo in vena di confidenze, e confido che ciò che viene detto qui, qui rimanga – disse lei
 mentre lo fissava negli occhi.
 
Azzurri? No, mai azzurri. Grigi, si grigi! Oh ma che belli… Rose! Concentrati!!
 
Lui annuì – Perché mi hai portato una rosa? – disse lei con un leggero sorriso sulle labbra e prendendo tra le mani la suddetta rosa dal tavolo da lavoro. – E perché ne hai presa una rossa? – continuò. Lui era sempre più rosso in viso, così in contrasto con la pelle chiara e quasi diafana che solitamente lo accompagnava.
- Non lo so. Era la più bella e poi… ha lo stesso colore dei tuoi capelli – ammise, infine, il rampollo Malfoy.
 
Rose lo guardò stupefatta, allora non sono impazzita! Cioè si sono impazzita ma non sono la sola!
 
– Ah. – disse lei chinando il capo pensierosa – capisco. Sai perché adoro la torta al lampone? – Tanto vale confessarglielo, pensò. Lui fece segno di no con la testa e lei ammise - Quando avevo nove anni mia madre, un giorno, mi portò al lavoro con lei, al ministero, e nella pausa pranzo mi disse che potevo scegliere dove andare a mangiare. Io volli andare da Fortebraccio in Diagon Alley e pranzare con torta e cioccolata calda. Entrata notai che c’era una signora anziana con un bambino biondo che mangiavano una torta al lampone tremendamente invitante, così chiesi alla cameriera di portarmene una fetta ma lei mi disse che l’ultima l’aveva ordinata quel ragazzino e che averi dovuto aspettare. Presi un'altra cosa e ce ne andammo. La sera papà arrivò con un pacco sotto braccio: dentro c’era la famigerata torta al lampone, ne mangiai talmente tanta che mi venne il mal di stomaco ma era talmente buona che ne valse la pena. Da allora chiedo sempre la torta al lampone, ad ogni festa, compleanno o ricorrenza. Quel ragazzino biondo mi ha messo il tarlo e non lo ringrazierò mai abbastanza. Quindi grazie! Grazie davvero. –
Lui parve non capire inizialmente, poi i suoi occhi si illuminarono. Ricordava quel giorno, la nonna lo aveva portato fuori a pranzo per spiegargli che non doveva ascoltare “le fandonie che racconta tuo nonno! Sono tutte baggianate senza senso” gli aveva detto Narcissa.
 
Fece un breve inchino e disse – Un vero piacere signorina. – poi continuò – Sai forse Al non ha tutti i torti: non sei così insopportabile e saccente come sembra! – La ragazza lo guardò storto poi disse: - Anche tu non sei stronzo e menefreghista come ti dipingono tutti, Al aveva ragione -.
Silenzio. Lo stesso silenzio che c’era sempre tra loro.
Finirono di ripulire, sistemarono tutto e uscirono dall’aula non senza rimanere con un tarlo nel cervello. Un enorme tarlo che aveva il profumo di rosa.
 
Si stavano per dividere, lui sarebbe tornato in Sala Comune e lei sarebbe andata in Biblioteca, quando Scorpius avvertì un intenso profumo di rosa. - Weasley, per caso usi un profumo alla rosa? – chiese quasi incerto. Rose lo guardò sconcertata, arricciò il naso e disse: - In verità uso un balsamo alla rosa. Perché? –
 
Cavolo! Cavolo, cavolo!!Rose, e lei è Rosie… No non può essere… lei!!
 
Scorpius stava andando nel panico! Era il profumo della ragazza quello che sentiva nell’Amortentia. Ora ne era sicuro. Un profumo leggero, di rosa canina, lo stesso che sentiva quando lei gli passava accanto.
- No solo per sapere, prima l’ho sentito, in aula. – Rose non capiva. Cioè capiva ma non voleva capire davvero! Il profumo misterioso che il ragazzo aveva accuratamente evitato di riferirle poteva forse… essere il suo?
 
No impossibile! Rosie riprenditi!! Eppure…
 
- Malfoy tu invece? Non è che sei tu a mettere un profumo alla rosa? – non seppe mai da dove arrivò il coraggio per chiederglielo.
- In realtà è un dopobarba che mi ha regalato mia madre. Dice che mi dona. – Scorpius arrossì leggermente sulle orecchie. Rose lo osservava.
 
Oddio! Oddio no!! Oddio è lui… e adesso che faccio?? Si ripeteva continuamente la rossa.
 
Il profumo era lo stesso, non vi erano dubbi. Forte e pungente come le rose di serra.
- Rosie io… credo di… - Scorpius tentennava mentre si avvicinava sempre di più a Rose. – Scorp forse… penso che… - anche lei non sapeva che dire. Ormai erano a poca distanza, troppo poca l’uno dall’altra. Scorpius stava per aggiungere qualcosa.
 
Devo dirglielo… Mi affatturerà ma devo dirglielo…
 
Una porta si aprì e la professoressa Richardson uscì dal suo ufficio. – Ragazzi cosa fate ancora qui? È ora di cena! – i due si divisero all’istante, riacquistando una distanza accettabile.
- Scusi. – dissero all’unisono. – Ci stavamo salutando – disse Rose. La professoressa li guardò stupita. Quei due si odiavano e lei lo sapeva. Molto strano pensò. – Si, ci stavamo salutando. Io vado a mettere i libri in camera e poi vado a cena. Ci vediamo Rosie. – disse il ragazzo prima di sparire dentro un muro.
 
Rose sembrava in trance. Non capiva cosa fosse appena successo. Stava per dire qualcosa prima che la professoressa li interrompesse. Poi l’aveva chiamata Rosie.
- Allora Weasley andiamo? – disse la Richardson risvegliandola dai suoi pensieri. – Si professoressa eccomi. – disse Rose diretta verso le scale.
 
Proprio in quel momento si sentì qualcuno sogghignare. Eppure non c’era, apparentemente, nessuno
nel corridoio dei sotterranei. – Molto bene! Bravo me! – si sentì affermare sotto voce. Pochi secondi dopo il muro che dava accesso a Serpeverde si aprì e un fruscio indicò che qualcuno era entrato.
 
Il piano geniale di Albus Severus Potter era appena iniziato, i due protagonisti ne erano totalmente all’oscuro ma una nuova consapevolezza permeava entrambi: le rose erano nell’aria, come la torta al lampone e i libri antichi, e ci sarebbero rimasti ancora per molto.


- Angolodemenzialefinale
Ecco potete trucidarmi ora... Scrivendo questa storia ho capito una cosa fondamentale: ho un problema ENORME con i particolari! Quando immagino una storia, me ne vengono in mente così tanti che poi perdo il segno e, per partorire qualcosa di davvero soddisfacente, ci metto una vita. Che dite è solo un mio problema? Bah... io credo di essere un po' matta.... E per quanto riguarda il "Piano geniale di Al Potter" non so se avrà un futuro, mi spiace. Mi è venuto in mente solo il primo passo... vedremo se la mia mente malata avrà un'altro insight e mi porterà a scrivere qualcosa d'altro... Nel mentre.... se mi dite cosa ne pensate fa sempre piacere! 
Arj =) 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ms_Arj