29/11/2014
4 recensioniTrust the coffee
Derek entrò con passo fermo ma cauto nella stanza in cui il ragazzino lo stava portando. Teneva gli occhi fissi sulla nuca di Stiles, lasciata nuda dai capelli cortissimi, pronto a saltargli addosso al primo segno di inganno.
"Che fai, entri?"
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Derek annusò l'aria in cerca di qualche odore sospetto, sicuro che quel furbetto dell'amico di Scott gli avesse teso una trappola. Troppe volte l'aveva sentito dichiarare di volerlo morto.
"Da questa parte, vieni."
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Derek alzò con eccessiva forza le coperte del letto di Stiles, esaminando attentamente le lenzuola azzurre sgualcite in cerca di qualche scherzo architettato dal ragazzo.
"Giuro che non ti salto addosso nel sonno. Dormo in salotto."
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La tazza scivola sul bancone fino ad incontrare la sua mano, scaldando rapidamente il suo palmo. Il giornale dice che altri ragazzi sono stati aggrediti da "cani di grossa taglia" nel bosco; il sapore forte del caffè gli risveglia i sensi e gli evita di imprecare a vuoto sulle sciocchezze che sta leggendo. Sente lo sguardo fisso di Stiles al di là del bancone ed alza gli occhi ad incontrare i suoi.
"Cosa?" chiede innervosito. Di mattina è intrattabile.
"Niente" sorride l'altro sorseggiando il suo caffè.
E allora Derek capisce. Non ha ispezionato la sua tazza questa mattina, non l'ha annusata né l'ha sorseggiata cauto, ha fatto un gran sorso non appena le dita si sono chiuse su di essa. Non ha chiesto cosa ci avesse messo per avvelenarlo. Si è fidato di lui.
"Hai messo troppo zucchero" mente.
"Starò più attento domani."
"Sarai ancora qui, domani?"
"Tu non sei capace di preparare il caffè."