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Autore: danyazzurra    30/11/2014    16 recensioni
Lily non sa più chi è...Lily non sa più niente della sua vita precedente... Lily crede di essere una semplice Babbana con una vita normalissima... ma scoprirà che non è così semplice, anzi, niente è semplice nella sua vita e con la sua riscoperta arriverà anche una vecchia minaccia a bussare alla sua porta e a quella di chi le vuole bene!! è una Lily / Scorpius che mi è balzata in testa...spero che leggerete e recensirete !!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Ferma davanti alla finestra, Alice non aveva ancora osato voltarsi.
Non vedeva i colori estivi dipingere il cielo e non notava il verde acceso del prato davanti a lei, in quel momento aveva gli occhi troppo velati di lacrime ed era troppo impegnata a non piangere.
Ma non poteva lasciarsi andare, non adesso, non ora che Albus stava per sfondare il pavimento per l’ agitazione. Facendo avanti e indietro nei pochi metri davanti al divano.
Lei avrebbe dovuto calmarlo, prenderlo per mano, sorridergli sollevata e sussurrargli che sarebbe andato tutto bene, il problema era che non ne era convinta neanche lei.
Si voltò all’ ennesimo fruscìo delle suole delle scarpe di Albus sul pavimento. Suo padre, Neville, era seduto sul divano, le mani giunte e il viso piuttosto allarmato.
Sicuramente si era aspettato le loro reazioni, ma altrettanto sicuramente aveva sperato che fossero diverse.
“ E ora?” chiese piano, ma entrambi si voltarono verso di lei come se avesse urlato istericamente.
“Non possiamo andare da lei e dirle che ha una famiglia…”
“ Forse…”
“Albus, sono passati undici anni e se davvero lei non si ricorda di noi…” non concluse la frase; in realtà non sapeva come concluderla.
Se lei non si ricorda di noi…cosa? Cosa potevano fare?
Non esistevano incantesimi per rendere la memoria, e, avrebbero potuto sentire Draco o Rose, ma dubitava che esistessero pozioni che avrebbero potuto farlo.
Sentì Albus sospirare e lo guardò nei suoi occhi verdi e brillanti di lacrime non versate.
“ Dobbiamo pensare” disse Alice, stava cercando di restare lucida.
Fosse stata per lei, sarebbe corsa da Lily e si sarebbe gettata tra le sue braccia, ma se davvero Lily non ricordava chi era, sarebbe stato traumatico per lei e per sé.
“ Neville, tu sei sicuro?” chiese Albus e Neville annuì cercando di trattenere un sospiro,  era circa la trentesima volta che Albus glielo chiedeva, ma d’ altronde non poteva neanche biasimarlo.
Dirgli che Lily era viva era stato davvero difficile per lui e quindi, non poteva incolparlo se per Albus era quasi impossibile da credere.
Si passò per l’ennesima volta la mano tra i capelli e Alice non resistette più. Gli prese la mano tra le sue e lo guardò, lasciando che lui fissasse i suoi occhi e si calmasse.
La mano di Albus era quasi gelata, ma quella di Alice era uguale, era come se il gelo li stesse invadendo.
La paura che li paralizzava era che, pur avendo ritrovato Lily, non avrebbero potuto averla con loro e niente sarebbe stato uguale.
Certo, saperla viva era un sollievo. Avevano sofferto così tanto che adesso gli sembrava quasi di sognare, ma allo stesso tempo sapere di averla così vicina e contemporaneamente così lontana li uccideva.
“ Ha un figlio?” gli chiese e Neville sorrise annuendo di nuovo. Anche quella era stata una domanda ricorrente.
“ Somiglia molto a Scorpius Malfoy…credo di non sbilanciarmi troppo nel dire che è suo figlio” affermò e con sua sorpresa Alice annuì.
“ Sì, era incinta quando scomparve” asserì Alice e sentì Albus trattenere il respiro “ non me lo avevi detto” la rimproverò e Alice scosse la testa “ a che pro?” gli chiese “ per farti stare ancora più male?” chiese ancora retoricamente.
Albus abbassò la testa e si liberò le mani per agitarsi nervosamente i capelli.
Non ce la faceva. Gli sembrava che la testa potesse scoppiargli in qualsiasi momento.
“ Scorpius lo sa?” chiese Albus e Alice lo guardò “ sapeva che Lily era incinta, ma…”
Si fermò di nuovo. Per Scorpius sarebbe stato ancora più traumatico che per loro. Lily era viva e lui aveva un bambino.
Un bambino di undici anni che non aveva mai conosciuto.
“ Devo dirglielo” disse Albus “ non ancora” si oppose Alice “ è il mio migliore amico” ribatté Albus prontamente e Alice mosse le labbra da un lato all’ altro, come faceva sempre quando stava per dire qualcosa che non le piaceva.
“ Appunto” disse soltanto “ e James? Teddy? Rose?” chiese Albus, si affidava ad Alice, sapeva che in quel momento era quella più lucida dei due.
Non perché non fosse sconvolta, glielo poteva leggere in viso: tutta la sua paura e la sua angoscia, ma nonostante tutto riusciva a tenere comunque i piedi per terra.
“ Andiamo da lei prima e cerchiamo di spiegarle la situazione…se lo dici agli altri, vorranno venire tutti e per Lily sarebbe uno shock… già non sarà semplice così”
“ Portiamo anche Harry?” le chiese Albus e Alice annuì “ magari aiuterà il piccolo…”
S’ interruppe guardando suo padre, era la prima volta che si rendeva conto che non sapeva neanche il nome del bambino di Lily.
Non avrebbe mai creduto neanche in un mondo parallelo di arrivare a non sapere più niente della vita di Lily.
Erano troppo unite, troppo amiche, troppo…
La verità l’ assalì in un attimo. Lily non l’ avrebbe riconosciuta, Lily non l’ avrebbe abbracciata, Lily non avrebbe mai saputo quanto le era mancata.
Una lacrima cadde sul suo volto e poi una seconda e una terza.
Alla fine non ce l’ aveva fatta più.
Tutto il suo farsi coraggio. Tutto l’ impegno per Albus.
Si lasciò scivolare sul divano e si prese immediatamente il viso tra le mani.
Albus la guardò crollare e si sedette accanto a lei. Era prevedibile, era solo strano che non fosse successo prima.
Il camino si accese di fiamme verdi e tutti guardarono il piccolo Harry rotolare fuori.
“ Scusa, mamma. Sammy non mi lasciava più…”
S’ interruppe vedendo il volto di sua madre pieno di lacrime. S’ irrigidì immediatamente e spostò lo sguardo prima sul nonno e poi sul padre.
Studiò il suo volto pallido e gli occhi verdi uguali ai suoi che sembravano gonfi e stanchi.
“ Che succede?” chiese sospettoso.
“ Niente” rispose Alice, asciugandosi le lacrime, poi si alzò e lo raggiunse “ che ne dici di andare a conoscere qualcuno stasera?” gli propose “ potremo approfittarne per restare a mangiare fuori…magari in uno di quei posti Babbani che ti piacciono tanto” aggiunse con un sorriso.
Harry si allontanò dalla madre continuando a guardarla con sospetto “ ho dodici anni e non puoi prendermi in giro…dimmi perché piangevi” gli disse e Alice inarcò le sopracciglia.
Suo figlio era proprio testone come l’ uomo da cui prendeva il nome.
“ Harry, vieni qua” gli disse suo nonno “ andiamo a prendere un succo di zucca che ti racconto tutto” gli propose ed Harry annuì dirigendosi verso il nonno, ma non risparmiando la madre e il padre di occhiate arrabbiate.
Alice raggiunse di nuovo Albus che aveva osservato la scena in silenzio.
Era ancora sotto shock per quello che aveva saputo.
Gli prese il braccio e se lo passò intorno alle spalle, poi si rannicchiò contro di lui.
“ Piano piano capirà” disse sicura, anche se non ne era davvero del tutto certa.
Se era rimasto qualcosa della vecchia Lily sapeva che non sarebbe stato facile farle credere tutta questa storia, ma se contemporaneamente se era rimasto qualcosa della vecchia lei, sarebbe stata curiosa di sapere cos’ era successo e chi le aveva fatto questo e quanto era vero che lei era una Grifondoro l’ avrebbe aiutata e avrebbe scoperto chi le aveva portato via la sua migliore amica.
***
Quando suonarono il campanello, Lily sentì uno strano disagio dentro di sé, era stata tutto il giorno pensierosa.
Quella visita della mattina aveva esaltato Bailey tanto quando aveva messo in ansia lei.
Appena Bailey gli aveva fatto vedere la lettera, Lily era impallidita: calderoni, pozioni, toga da mago, libri su storia della magia. Bacchette magiche!
Le sembrava di vivere in un mondo irreale.
Non esisteva la magia e Bailey non era un mago. Santo cielo, era il suo bambino se fosse stato un mago se ne sarebbe almeno accorta.
“ Ehy, Sean, entra” disse Bailey allegro “ devo dirti una cosa” disse tutto felice.
Lily si alzò dal divano di corsa. Non poteva dirglielo. Sean era loro amico da sempre, ma li avrebbe sicuramente presi per pazzi.
“ Sono un mago” gli confessò e Lily arrivò precisa nel corridoio per vedere la faccia incredula di Sean.
“ Hai seguito un corso da illusionista?” gli chiese scompigliandogli i capelli e Bailey scosse la testa “ sono un mago vero” asserì.
Sean alzò un sopracciglio e guardò verso Lily.
Lei alzò le spalle e scosse la testa avvicinandosi “ ti racconto a cena…perché ti fermi, vero?” gli chiese e Sean sorrise “ perché no” rispose.
Bailey sorrise e poi corse in camera a prendere la lettera per mostrargliela.
“ Bè? Che gli è preso? Un mago?”
Lily si sedette mentre Sean prendeva dal frigo un analcolico per entrambi.
“ Non lo so, Sean” confessò Lily “ è così strano. Stamani è venuto un uomo, ha detto di essere il preside di…Hogwarts, mi pare. E ha detto che Bailey è un mago e che può fare cose straordinarie e adesso lui è tutto eccitato” gli spiegò.
Sean che era rimasto fermo accanto al frigo con gli aperitivi in mano, si sedette accanto a lei.
“ Non gli crederai, spero” disse “ non lo so” ammise Lily e Sean sospirò “ Lily, ti ricordi come ci siamo conosciuti, vero?” le chiese e Lily aggrottò le sopracciglia e in pochi secondi la rabbia le riempì le vene.
“ Non vedo cosa c’ entri questo” si arrabbiò “ Forse niente o forse tutto…ma le persone non vanno a casa di donne sole facendo loro strani discorsi sulla magia” le disse e per consolarla mise una mano sopra la sua.
Lily la tolse sentendosi a disagio. Aveva sempre considerato Sean un grande amico e anche se sapeva che per lui c’ era qualcosa di più lei non si era mai sentita di allontanarlo del tutto.
Un po’ per lei e un po’ per Bailey che gli era molto affezionato e che vedeva in lui la figura paterna che non aveva mai avuto.
Lesse la tristezza nei suoi occhi e sospirò. Non riusciva a fare altrimenti. Per un periodo aveva anche provato a frequentarlo non come amico, ma come uomo.
Era un bell’ uomo fondamentalmente, ma alla fine si era dovuta arrendere all’ evidenza che lo stava facendo solo per riconoscenza.
Glielo aveva detto, non si era sentita di prenderlo in giro, non dopo quello che lui aveva sempre fatto per lei e Bailey, ma lui aveva continuato a starle vicino e lei ne era stata felice.
Quando sentì di nuovo il campanello, s’ irrigidì ancora e si alzò di scatto.
“ Mamma” chiamò Bailey e Lily uscì dalla cucina. Quando arrivò davanti alla porta si fermò di scatto.
Quel volto. Quel volto le sembrava familiare, ma forse era perché aveva dei tratti in comune con Sean.
Sulla porta c’ erano un uomo, una donna e un ragazzino che sembrava avere più o meno la stessa età di Bailey.
L’ uomo e la donna la stavano guardando, ma la cosa che fece aggrottare le sopracciglia a Lily fu che avevano le lacrime agli occhi.
“ Possiamo entrare?” chiese l’ uomo, parlava con un filo di voce, quasi come se per lui fosse difficile farlo.
“ Non so neanche chi siete” rispose Lily e Albus cercò di sorridere pur sentendo le lacrime premergli sugli occhi per quello che Lily aveva appena detto.
Non so neanche chi siete. In quel momento, aveva sentito il suo cuore divenire duro come pietra e cadere nel suo stomaco.
“ Sono Albus Potter” si presentò tendendo la mano. Lily guardò il suo braccio tremante e per la seconda volta in un giorno si chiese se avrebbe dovuto avere paura.
Bailey stava osservando quella famiglia con gli occhi che aveva sempre quando studiava qualcuno: diffidenti e attenti al minimo gesto.
“ Per favore, Lily” la pregò la donna accanto all’ uomo dagli occhi verdi.
Quando sentì quell’ estranea usare il suo nome, Bailey si avvicinò protettivamente alla madre.
“ Il nome Albus Potter dovrebbe dirmi qualcosa?” chiese Lily e Albus ringraziò di aver ascoltato Alice.
Per Scorpius sarebbe stato un dolore così forte da stordirlo.
Albus valutò se dirle subito che era suo fratello, forse in quel modo si sarebbe fidata di lui, ma l’ arrivo di un uomo lo fece desistere.
Lily sentì una presenza accanto a sé e si accorse che Sean era arrivato, ma per un attimo si sentì a disagio con lui accanto.
C’ era qualcosa che glielo faceva sembrare fuori posto.
“ Cosa desiderate?” chiese educatamente Sean e Albus aprì le labbra: Lily aveva un compagno.
Non sapeva perché se ne stupiva così. Erano passati undici anni, era anche una cosa piuttosto normale.
 “ Sono Albus Potter e questa è la mia famiglia, se poteste farmi entrare e…”
“ E’ quasi ora di cena” li liquidò Sean “ ed io e la mia famiglia stavamo proprio per sederci a tavola” disse e il modo in cui sottolineò famiglia fece voltare Lily di scatto.
Le veniva voglia di chiedergli chi si credeva di essere.
Vedendo il suo volto così infastidito e sicuro di quello che stava facendo le venne voglia di contraddirlo.
“ Entrate” disse soltanto “ ma vi prego siate veloci” aggiunse.
Sean la prese per un braccio facendola voltare “ che ti prende?” le chiese in un sussurro “ sono una famiglia” disse Lily scuotendo il braccio per liberarsi “ che male vuoi che facciano” concluse, prima di voltarsi e prestare attenzione ai tre.
Bailey si appoggiò al muro guardando il ragazzino che sembrava osservarlo come se cercasse di capire qualcosa.
Strinse gli occhi. Odiava venir studiato.
“Quindi?” chiese Lily sedendosi sulla poltrona di fronte al divano dove li aveva fatti accomodare.
“Quindi…noi siamo qua a parlarti della visita di stamani” disse l’ uomo che si era presentato come Albus Potter e lo vide guardare Sean a disagio.
“ Lo sa” li informò “ sa che Bailey è un mago” continuò e Albus annuì. Era chiaro che il compagno di Lily lo sapesse.
“ Lui dovrebbe frequentare Hogwarts…”
“Lui non va da nessuna parte…la magia non esiste” commentò Sean e Lily sentì per la seconda volta in pochi minuti il fastidio crescere in lei.
Ma da quando in qua gli aveva detto che poteva decidere in vece sua?
Lei era sempre stata indipendente. Erano sempre stati lei e Bailey, Sean era un in più.
“ La magia esiste” disse la donna e guardò Lily con un sorriso così dolce che Lily sorrise in risposta.
“ Posso?” chiese tirando fuori un bastoncino di legno e Lily capì che doveva essere la bacchetta magica.
Le venne da sorridere. Solo un misero bastoncino di legno? niente stellina in cima e tante stelle filanti come coda?
Annuì curiosa suo malgrado e la donna la puntò contro la sedia dove Sean aveva appoggiato la giacca.
Questa si sollevò e si andò a depositare sulle spalle di una sorpresa Lily.
“ Wow” L’ espressione di Bailey era estasiata “ lo farò anche io?” chiese pieno di speranza.
“ Certo che lo farai anche te” rispose Albus sorridendo al nipote e Bailey guardò la madre con un’ espressione degna del miglior te l’ avevo detto.
“ La cosa più bella è che sa farlo anche tua madre” .
Albus parlava con Bailey, ma guardava lei e Lily scosse la testa “ io non so fare un bel niente” si oppose decisa.
“ So che non lo ricordi, ma tu puoi farlo” asserì Albus “ e il motivo per cui puoi farlo è che sei una strega, Lily”.
Albus decise che era arrivato il momento di sganciare entrambe le bombe infatti aggiunse: “ e sei anche mia sorella”.
Lily lo guardò cercando in lui segni di menzogna, ma non li vide.
Era diventata piuttosto brava ad inquadrare le persone, aveva dovuto imparare a farlo, in quanto medico doveva pesare ciò che dicevano le persone.
Sean rise “ non le assomigli neppure” ribatté e Albus storse la bocca. Non era esattamente il massimo della simpatia questo cognato, ma forse era la sua amicizia con Scorpius che gli impediva di trovarlo piacevole.
Merlino. Scorpius. Non osava immaginare la sua reazione.
“Ammetto che somiglia di più a mio fratello James…avete gli stessi occhi” aggiunse a beneficio di Lily “ ma insomma, guarda la mia bocca e anche il naso è simile al tuo” le disse e Lily che era ancora a bocca aperta si concentrò su di lui.
Sì, forse le labbra e la forma del viso, ma non ne era sicura.
“ Quindi io mi chiamerei Lily Potter?” chiese incredula “ Lily Luna Potter” la corresse la donna dall’ aspetto gentile.
“ Vuoi vedere i nostri ricordi?” le chiese “ ti aiuterebbero” aggiunse e Lily spalancò i suoi grandi occhi nocciola.
“ Si può fare?” chiese e Alice sorrise di nuovo “ certo che si può” affermò.
“ Ti stanno prendendo in giro” disse Sean guardandola “ vedere i ricordi, far volare le giacche…tutta roba da prestigiatori” continuò arrabbiato.
Lily si voltò verso di lui. Adesso era davvero arrabbiata con lui.
Lei non si faceva mai prendere in giro da nessuno “ anche il fatto che sappiano che io non ho ricordi della mia vita prima di Bailey è un trucco?” chiese e Sean alzò gli occhi al cielo.
Bailey osservò il ragazzino spostare di nuovo gli occhi su di lui.
“ Sei davvero uguale allo zio Scorp” si lasciò sfuggire e Bailey inarcò le sopracciglia bionde “ lo zio Scorp?” chiese stupito.
“ Sì, tuo padre” affermò e d’ un tratto l’ aria parve risucchiata dalla stanza.
Bailey impallidì e spostò lo sguardo sulla madre, quasi come se volesse essere rassicurato che non era vero o forse che era vero, e che non era più orfano di padre.
Lily guardò l’ uomo che asseriva di essere suo fratello e allungò un braccio per attirare protettivamente Bailey a sé.
Sean invece la stava guardando come se avesse paura che gli potesse scivolare dalle dita.
 “ Mi dispiace…Harry doveva aspettare, ma credo che la pazienza non sia una sua virtù” si giustificò Albus e Lily vide che la sua gamba ballava nervosamente.
Alice si alzò in piedi “ so che sono tante cose insieme da digerire…” le disse e Lily annuì, le sembrava che quella ragazza la conoscesse così bene.
Le parlava con le parole ed il tono che sembravano più adatte per lei.
“ Se ci dai modo di parlarti e mostrarti i ricordi…” Lily annuì di nuovo e Alice sorrise “ domani potremmo venire a prendere te e Bailey e se vorrai potrai vedere la casa dove sei cresciuta, conoscere l’ altro tuo fratello e Teddy e Vicky e…Scorpius”.
Quella era la prova del nove, se Lily avesse sobbalzato al suo nome o fatto un qualsiasi gesto, ma invece rimase ferma.
“ E i miei genitori immagino” disse Lily.
Alice impallidì e guardò Albus. Lui abbassò gli occhi fissandosi le mani.
Gli sembrava così strano dover spiegare a sua sorella che i loro genitori erano morti. Era strano perché Lily, la vecchia Lily aveva assistito all’ omicidio.
 
“ Lily”
Lei alzò gli occhi sul fratello, ma sembrava non vederlo davvero. I suoi occhi castani sembravano quasi assenti.
Le braccia erano distese lungo il busto e nonostante fosse sollevata a sedere, il suo viso era talmente bianco da sembrare mimetizzato con il cuscino.
“ Lily, sono Albus. Tieni mangia un pochino” disse e le avvicinò un cucchiaio di zuppa alle labbra, ma Lily non le aprì.
Teneva la bocca serrata. Erano passati due giorni dal suo risveglio e Lily non aveva detto una parola, non aveva pianto, non aveva mangiato niente.
“ Morirai, Lily” le disse con voce talmente angosciata da sembrare quella di un bambino piccolo “ i dottori dicono che ti porteranno ad una clinica dove ti cureranno per lo shock…ma io non voglio che mi lasci anche tu”.
Le lacrime rigavano il volto di Albus “ ho solo dodici anni, ho già perso la mia mamma e il mio papà”.
Lily ancora non lo guardò. Prese il piatto della zuppa e con rabbia lo lanciò contro il muro.
Il rumore attirò Teddy e Victoire che entrarono e mentre lei si occupava di Lily, Teddy portò fuori un Albus piangente e disperato.
 
“ Morti” ripeté Lily e Albus annuì riscuotendosi dai ricordi. Avrebbe aspettato a dirle che erano stati uccisi, per quella sera ne aveva sentite anche troppe.
“ Perché non mi avete cercato?” chiese improvvisamente e Albus sentì un nodo alla gola?
Già. Perché?
Pensare che era anche a Londra. Come avevano potuto accontentarsi del crederla morta?
Ma d’ altronde come potevano anche solo immaginare una situazione del genere?
“ Noi…” non sapeva cosa dire, all’ improvviso gli sembrava di non aver fatto abbastanza per lei. Fortunatamente Alice intervenne “ Noi ti abbiamo cercata… ma nel nostro mondo” si giustificò “ e quando non ti abbiamo trovato… abbiamo pensato che…forse tu…” non riusciva a dirle che pensavano che fosse morta.
Già farle questo riassunto, non rendeva minimante l’ idea di quello che avevano passato undici anni prima.
“Sì, insomma…abbiamo trovato le tue scarpe…il tuo camice strappato… segni di battaglia…”
Le scarpe. Ricordava di essere scalza il giorno che Sean l’ aveva trovata.
“ Adesso noi andiamo” disse Alice vedendo il suo volto sconvolto.
“ Io vorrei…” abbracciarti concluse dentro di sé, ma capì che non era ancora il momento, quando la vide alzarsi ancora rigida e composta.
“ Noi siamo amiche?” chiese Lily all’ improvviso.
Gli occhi di quella donna erano così caldi che le facevano pensare che provasse molto affetto per lei.
“ Molto più di quanto immagini” rispose Alice e non riuscì a trattenere una lacrima che asciugò prontamente.
“Mi chiamo Alice e ho trentun’ anni come te…”
“Ho trentun’ anni?” chiese facendo spalancare gli occhi ad Albus e Alice. Non si erano resi conto che essendo la sua vita cominciata da quando era scomparsa, lei non sapeva neanche quando era il suo compleanno, né tantomeno, quanti anni avesse.
Alice annuì “ ti farò vedere tutti i nostri ricordi…tutta la nostra amicizia” disse con voce chiusa per cercare di non piangere.
“ Vorrei davvero che domani venissi da noi” disse Albus “ può venire anche il tuo compagno” aggiunse e Lily sorrise “ è un amico” si giustificò, poi si diede della stupida da sola. Perché si giustificava?
Oddio le sembrava di impazzire di paura.
Era tanto, troppo da assimilare.
Avrebbe conosciuto un sacco di gente il giorno dopo, non ricordava già più i loro nomi, eppure, erano fratelli e cugini.
Solo un nome le era rimasto in mente: Scorpius e a quanto pareva era il padre di Bailey.
“ Sai che la loro storia non regge neanche un po’, vero, Lily?” domandò Sean dopo aver chiuso la porta alle spalle di quella famiglia.
“ Santo cielo, Sean” imprecò Lily “ mi sembrano sinceri, va bene?” continuò esasperata.
Non aveva voglia d’ intraprendere una discussione adesso. Aveva già troppe cose a cui pensare “ e poi perché non dovrei avere una famiglia…un passato. Cielo, non sono nata quando ti ho conosciuto” gli spiegò, cercando così di liquidare la questione, ma Sean rise sarcastico.
“ Dio. Sei così ingenua, Lily” disse esasperato “ delle persone arrivano qua, ti dicono di essere tuo fratello e una tua amica e tu…tu li segui?” la guardò con rabbia “ il tuo passato non ti ha insegnato niente?”
Lily s’ irrigidì di nuovo. Lui sapeva quanto odiava sentir parlare di quello, ma nonostante tutto, era la seconda volta che lo metteva in mezzo.
“ Quando mi hai conosciuto, eri appena stata aggredita. Eri incinta e ferita…e se fossero stati loro? Ricordi quello che ti hanno detto i medici? Forse la tua perdita di memoria era stata una rimozione dovuta allo shock…non pensi che forse non eri incinta per tua volontà? E che magari loro sono compl…”
Sean s’ interruppe quando sentì la porta della camera di Bailey sbattere e si portò le mani ai capelli “ Oddio” disse soltanto. Nella rabbia e nella foga si era dimenticato che lui era lì.
Sapeva di aver fatto un casino. Aveva appena instillato un dubbio nella mente di un ragazzino di undici anni.
Bailey sapeva qualcosa del passato di Lily, purtroppo negli anni, con vari aggiornamenti delle indagini e colloqui con la polizia, lo aveva imparato, ma adesso, Sean, aveva fatto sembrare che lui fosse frutto di un’ aggressione.
“ Fuori” disse Lily decisa guardandolo negli occhi “ mi dispiace…io non volevo ferire Bailey” si giustificò.
“ Vai via” disse Lily gelida e gli diede le spalle per andare in camera del figlio “ Lily, io gli voglio bene…non volevo…”
Lily non si voltò. Era troppo arrabbiata ed avrebbe rischiato di perdere la testa.
Gli credeva. Sapeva che voleva molto bene a Bailey e che non aveva voluto ferirlo, ma adesso era troppo furiosa per parlare.
Nessuno, neanche per sbaglio, poteva far soffrire il suo bambino.
Appoggiò la mano sulla maniglia e sentì la porta di casa chiudersi.
Chiuse gli occhi. Erano tante cose da assimilare, da credere e da capire, ma non erano tante solo per lei, lo erano anche per Bailey e lui, aveva solo undici anni e aveva appena saputo di avere un padre.
Aprì la porta e lo vide con la testa sommersa sotto il cuscino.
Il suo bambino con quegli occhi di quel colore così gelido, ma con quell’ espressione così accattivante che riusciva sempre a scampare le punizioni.
Quegli occhi che non erano i suoi, ma quelli del padre che lei non ricordava.
Ripensò alle parole di Sean, ma le parvero assurde. Era vero non ricordava l’ uomo con il quale aveva concepito Bailey, ma non credeva che fosse uno stupratore o un aggressore.
C’ era qualcosa che gli diceva che Bailey era frutto dell’ amore.
Si sedette accanto a lui e spostò delicatamente il cuscino dalla sua testa, ma Bailey continuò a non guardarla.
“Non devi dar retta a Sean, sai che quando si arrabbia dice un sacco di cavolate”.
“Invece potrebbe essere” si oppose Bailey con la voce rotta dal pianto, anche se non una sola lacrima scendeva nel suo volto “ e tu potresti odiarmi” confessò.
Lily gli accarezzò la schiena dolcemente facendo dei piccoli cerchi con le mani “ primo, non potrei odiarti neanche se fossi figlio di…” pensò a qualcosa che poteva capire e le venne in mente il cattivo di un telefilm che guardava insieme a Bailey “ neanche se fossi figlio del professor Moriarty in persona” affermò e Bailey sorrise suo malgrado.
Lily sorrise a sua volta. “E poi, hai visto quel bambino, lo chiamava zio Scorp e lo faceva con affetto. Se fosse una cattiva persona non l’ avrebbe fatto” gli disse e Bailey si voltò a guardarla, ma non pareva vederla davvero, sembrava valutare la teoria della madre.
Storse le labbra più volte e Lily sorrise, era lo stesso gesto che faceva lei quando pensava a qualcosa di cui non era del tutto convinta.
“ Non credi a tua madre?” lo rimproverò scherzosa “ io e te siamo la coppia indissolubile, ricordi?” gli chiese piegando l’ indice della mano destra a forma di uncino, Bailey sorrise e assunse la stessa posizione, afferrandolo nel gesto che facevano sempre per dimostrare che erano uniti.
Lily gli passò la mano in mezzo ai capelli ribelli “ questo cespuglio andrebbe pettinato” gli disse, sapendo quanto ne era infastidito “ mamma” si lamentò infatti lui e Lily gli pungolò i fianchi facendogli un po’ di solletico “ sì, sì” affermò guardandolo furba “ devono essere decisamente pettinati”.
Bailey rise e Lily lo attirò tra le braccia stringendolo a sé.
Lui avrebbe voluto dirle che non era un bambino, ma la verità era che in quel momento tra le braccia di sua madre stava proprio bene.
“ Sai che ti proteggerò sempre, vero?” gli sussurrò all’ orecchio e Bailey si scostò leggermente, guardandola con i suoi occhi bellissimi e determinati “ io ti proteggerò, mamma” le disse “ da chiunque voglia farti del male” aggiunse e Lily sorrise, anche se aveva tanto l’ impressione che Bailey sottintendesse che l’ avrebbe fatto anche se avesse dovuto mettersi contro il padre che non aveva mai avuto e che aveva sempre agognato.
“ Bailey, davvero…io non credo…”
“ Non importa” la interruppe e Lily capì che si stava nascondendo dietro la solita maschera che usava per non soffrire “ andiamo a mangiare adesso” le disse così dolcemente che Lily sentì il cuore sciogliersi per l’ unico uomo della sua vita.
***
Albus guardò le fiamme illuminarsi e Scorpius venire fuori dal camino. Neanche il tempo di salutare il suo amico che le fiamme s’ illuminarono di nuovo e James uscì fuori, poi di nuovo e di nuovo, fino a quando il suo salotto fu pieno di gente.
Guardò Alice che teneva le mani sopra le spalle di Harry e cercò di attingere forza da lei.
“ Che è successo?” chiese James preoccupato “ quando hai chiamato sembravi sconvolto” aggiunse Scorpius. “ Stai bene?” domandò Victoire osservandolo preoccupata.
Albus cercò di sorridere a tutte le persone che lo amavano così tanto da preoccuparsi in quel modo per lui, ma non vi riuscì.
Era ancora troppo scioccato e sconvolto per sorridere, per cui scelse la via diretta.
Niente giri di parole. Nessun fronzolo per addolcire la pillola. Solo tre semplici vocaboli.
“ Lily è viva” disse puntando gli occhi dritti in quelli del suo migliore amico.
 
COMMENTO: ECCOMI CON IL PRIMO CAPITOLO!! SCRITTO SUBITO SUBITO PERCHE’ HO ADORATO OGNUNA DELLE VOSTRE RECENSIONI INCORAGGIANTI E VI VOLEVO RINGRAZIARE : )) SPERO VI SIANO PIACIUTE LE PRIME REAZIONI, COME DICO SEMPRE NON è SEMPLICE RENDERE SU CARTA EMOZIONI TANTO COMPLESSE E SPERO DI ESSERCI RIUSCITA ALMENO UN PO’… SEAN HA FATTO UN BEL CASINO CON BAILEY…ADESSO SI’ CHE IL RAGAZZINO CORRERA’ TRA LE BRACCIA DEL PADRE, NON TROVATE? FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE E RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE MI HANNO INCORAGGIATO OVVERO: ICEPRINCESS / LUISA21 / ALWAYS89 / ARYELLE /  SHIORI LILY CHIARA / ROXY HP / EFFE95 / SINISA / CROOKSHANKSROSY / MIKYMUSIC /  LILITH LILIAN MALFOY e ZONAMI84!! GRAZIE DI CUORE !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!
   
 
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