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Autore: COMETIPARE    30/11/2014    2 recensioni
Il , pietoso , look di Sasuke del nuovo film di Naruto mi ha fatto venire in mente una storia con il suo personaggio un pò vagabondo .
Il titolo e il contesto provengono dal libro di Jack Kerouack "sulla strada", il tema non sarà tuttavia prevalentemente su viaggio ma bensì sul ritorno .
Dalla storia
Sasuke Uchiha finì di rollarsi una sigaretta , se la mise tra le labbra e si caricò il grosso zaino sulle spalle . Solo e accaldato in quella disabitata stazione dell’Arizona , un punto non precisato dell’Arizona , con il sole di mezzogiorno che picchiava violento sulla sua testa e sulle sue spalle , si asciugò il sudore della fronte con il palmo della mano e iniziò a camminare lasciandosi alle spalle i binari su cui era sceso qualche minuto prima , approfittando del momentaneo guasto che aveva colpito il carro merci sul quale aveva viaggiato in incognito per alcuni giorni.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Sasuke  Uchiha  finì di rollarsi una sigaretta , se la mise tra le labbra e si caricò il grosso zaino sulle spalle . Solo e accaldato in quella disabitata stazione dell’Arizona , un punto non precisato dell’Arizona , con il sole di mezzogiorno che picchiava violento sulla sua testa e sulle sue spalle , si asciugò il sudore della fronte con il palmo della mano e iniziò a camminare lasciandosi alle spalle i binari su cui era sceso qualche minuto prima ,  approfittando del momentaneo guasto che aveva colpito il carro merci sul quale aveva viaggiato in incognito per alcuni giorni.
Sasuke aveva sentito lo stridere acuto del treno che si fermava bruscamente sulle rotaie , si era appostato vigile tra i sacchi di granturco cercando di nascondersi e aveva teso l’orecchio all’esterno .
L’autista e il macchinista del treno allora erano scesi parlando concitatamente e da essi aveva captato il motivo del’ improvvisa fermata e del luogo in cui si trovava . Così aspettando che le voci dei due uomini scemassero , facendo molta attenzione che non ci fossero sguardi indiscreti intorno , era sceso velocemente dal suo vagone allontanandosi dalla stazione .
Si guardò intorno annotando i particolari del luogo che gli si palesava di fronte , l’aria era secca e rovente , respirando gli pareva di ingoiare braci ardenti e nessun’altra nota di colore oltre al rosso mattone delle rocce e il giallo spento della rada vegetazione circondava il paesaggio .
Inalò una boccata di fumo mentre si stabiliva ai cigli dell’unica , a lui visibile, strada asfaltata . Buttò lo zaino a terra che , essendo riempito fino all’orlo di vestiti , pentolame e scorte di cibo , risultata abbastanza rigido per poter fungere da sedia , così Sasuke si accomodò accettando il fatto che sarebbe passato molto tempo prima che qualche veicolo passasse . Si tolse la maglietta e la legò sulla testa al fine di proteggerla , a discapito della pelle del suo torace bianca , troppo bianca , per quel sole torrido .Si sarebbe preso una bella scottatura , constatò.
Ancora con la sigaretta tra le labbra iniziò a contemplare le rocce rosse che lo circondavano , alcune più piccole , alcune più imponenti , prendevano diverse tonalità dall’aranciato al rosso più scuro , a seconda di come la luce del sole batteva su di esse , contrastando prepotentemente con i colori senza vita della steppa. Ogni posto che aveva visitato aveva la sua particolarità , i suoi disagi e la sua bellezza , in ogni luogo che l’aveva ospitato la natura l’aveva travolto , gli aveva riempito gli occhi e il cuore non lasciandogli nemmeno una parola per descriverla.
Nella sua vita precedente c’erano stati pochi momenti di intima ammirazione verso la natura , lui , intelligente e ricco figlio dell’elitè borghese , era nato e cresciuto a New York , in un grande appartamento di un grande palazzo , la cui vista dava ad altrettanti alti palazzi .
Non che la cosa allora lo disturbasse , in realtà non avrebbe mai pensato che avrebbe apprezzato la vita libera , non era mai stato un ribelle con sentimenti di astio verso la società , desideroso di fuggire dal sistema per accogliere uno stato di pace e assenza di regole . Suo fratello piuttosto , lui sì che era un idealista .
Per quanto gli riguardava la sua vita precedente gli andava più che bene , il suo unico cruccio allora era la continua ricerca  di attenzioni da parte del  suo ammirato padre , sempre freddo e distaccato nei suoi affetti , e di suo fratello maggiore che considerava come un eroe . Ma a parte questo la sua vita poteva essere quasi descritta come perfetta , era il piccolo di casa , il più coccolato dalla sua dolce madre Mikoto  , viveva in un enorme appartamento con tutti i confort , aveva una stanza piena di giochi e libri , aveva  frequentato le migliori scuole della città  riuscendo ad essere sempre il primo della classe e almeno una volta alla settimana gustava dell’ottimo sushi proveniente dal suo paese d’origine.
Erano una famiglia senza alcun dubbio ricca , gli Uchiha erano un clan molto importante in Giappone , terra che il giovane Fugaku insieme alla sua neosposa  aveva abbandonato per potersi fare un nome nella nazione che ispirava sogni e desideri; in possesso di un buon titolo di studio e di un acuta intelligenza tipica della sua famiglia seppe farsi strada nell’economia statunitense in poco tempo , diventò un grande imprenditore , incrementando la ricchezza e la posizione sociale della sua famiglia.
Sasuke era stato un bambino felice , senza ombra di dubbio , un bambino felice in un ovattata prigione dorata .
In verità la realtà era molto meno rose e fiori di come pareva , a dispetto delle apparenze , a dispetto del loro importante nome e della ricchezza che gli circondava gli Uchiha erano rimasti fino alla fine estranei in quella caotica e grigia città , ghettizzati nei loro schemi . Sasuke allora non notava nulla di strano per il fatto che la loro casa era decorata con motivi giapponesi , dormivano nei fusama e le loro pareti erano fatte di sottile carta di riso . Non notava che Mikoto , sempre pronta a curagli le piccole ferite che si procurava nella sua iperattività infantile e ad  ascoltarlo amorevolmente , era davvero sempre con lui e raramente usciva di casa e passava del tempo con persone che non fossero la sua famiglia , così come non notava che suo padre era circondato sempre e solo da colleghi con i suoi stessi occhi a mandorla .
Fugaku e Mikoto Uchiha vennero uccisi , sparati , durante una lunga notte che avrebbe sancito la fine di un grosso affare a cui l’imprenditore lavorava da tempo e che avrebbe sancito ancor di più la sua influenza e il suo potere nella borsa newyorkese .
Itachi scappò senza dire una parola e così anche l’infanzia e la spensieratezza di Sasuke . Venne affidato alle cure di suo zio Madara e sotto la sua pressante tutela continuò i suoi studi iscrivendosi dopo il diploma alla facoltà d legge . Si estraniò dal mondo concentrando tutto se stesso sui libri , deciso a diventare un uomo che avrebbe portato un pò di giustizia in quel mondo sgangherato.
Il suo percorso di vita tuttavia venne interrotto un'altra volta , Itachi Uchiha , il suo amato fratello tornò a bussare alla sua porta in una notte di studi folli.
Itachi tornò malato e con un bagaglio pieno di scuse , Sasuke si accorse di averlo perdonato ancora prima che lui iniziasse a parlare , l’amore e l’ammirazione che provava nei suoi confronti erano rimasti invariati nonostante il rancore che aveva covato dentro per anni .
Passarono insieme due mesi intensi , Sasuke abbandonò i suoi studi e si abbandonò nuovamente all’affetto umano . Itachi gli raccontò il motivo della sua fuga e a stento Sasuke riuscì a non scoppiare a piangere come un bambino sommerso dalla commozione . Anche se Fugaku era morto l’impero degli Uchiha rimaneva in vita con i suoi due figli ancora in circolazione  , Itachi lo sapeva bene , così cercò gli assassini dei suoi genitori , scoprendo un clan della mafia newyorkese . Si unì a loro per anni , anni che gli avevano spento gli occhi e gli avevano segnato profonde rughe di sofferenza nel volto , piegandosi ad una realtà così diversa dalla sua indole solo per Sasuke , si era sacrificato per anni solo per far in modo che il suo amato fratellino rimanesse incolume e protetto .
Questa volta fu Sasuke a prendersi cura del fratello , lo assistete ogni giorno e gli si avvicinò più di quanto era riuscito a fare nella sua infanzia . Passavano gran parte del giorno a raccontarsi storie ricordando i genitori , Sasuke scoprì retroscena che non aveva mai notato , nella sua infanzia aveva avuto il costante desiderio di raggiungere Itachi , che così bravo a fare tutto , si prendeva sempre tutte le attenzioni del loro rigido padre . In realtà molte di esse erano dovute alla decisione del fratello maggiore di non proseguire i suoi studi in economia aziendale al fine in seguito di poter essere l’erede dell’impero Uchiha . Aveva sempre covato dentro di sè un odio profondo per quei grattacieli alti che gli impedivano di scorgere le sfumature del cielo , odiava il chiasso e quella caotica città , non poteva essere più indifferente verso la ricchezza e il potere , lui si sentiva uno spirito libero , quello che desiderava era godere delle piccole cose , voleva scappare da quegli schemi e da quelle etichette entro i quali tutti vivevano , voleva scappare da quelle enormi bolle che circondavano le persone , che , collidendo tra di loro , davano l’impressione di vivere con gli altri , ma che in realtà impedivano qualsiasi comprensione e accettazione per l’esterno.
In quei mesi parlarono davvero di tutto , di storia , di filosofia , di arte , delle loro idee sulla vita e delle loro più futili sensazioni. Itachi raccontò a Sasuke di un progetto , di un sogno , che aveva programmato prima che l’assassinio dei loro genitori distruggesse tutto , sarebbe diventato una viaggiatore , un girovago , avrebbe visto tutta l’America in autostop con un solo zaino in spalla.
Invece Itachi Uchiha morì , con un sorriso sulle labbra e la promessa di amore eterno verso il suo fratellino . Sasuke credette di venire rigurgitato dal mondo , da tutto , strette inerme per giorni recependo attorno a sé solo dolore e infinita tristezza , finchè non capì che non poteva più starci in quella dorata prigione ovattata , capì che suo fratello non sarebbe mai morto , perché avrebbe continuato a vivere con lui , dentro lui , e insieme a lui avrebbe compiuto il viaggia che aveva progettato tanti anni fa.
Quella sera comprò un grande zaino , caricò dentro qualche libro e un diario che un Itachi adolescente aveva lasciato nella sua vecchia camera anni prima , fece qualche scorta di cibo e prese qualche spicciolo . Lasciandosi alle spalle solo una lettera per lo zio , abbandonò il suo comodo appartamento e la grande città.
Avrebbe iniziato la sua ricerca senza scopo , il suo viaggio senza meta . Sarebbe stato un essere che avrebbe preteso di esistere e di essere libero per il solo fatto che era , senza altre pretese e dimostrazioni.
 
Finalmente dopo minuti interminabili Sasuke sentì il rumore di un motore in lontananza , all’orizzonte della strada scorse la sagoma di un grosso camion . Velocemente si alzò rimettendosi la leggera maglietta di cotono sgualcita , allungo il braccio alzando il pollice verso l’alto , sperando , pregando , tra sé , che il conducente avesse pena di lui e si fermasse.
Fortunatamente il grande autoveicolo si fermò pochi metri dopo stridendo leggermente nell’asfalto bollente .Sasuke si caricò lo zaino in spalla e si avvicinò alla portina che gli era stata leggermente aperta , all’interno del piccolo trattore stradale un uomo di mezz’età lo squadrava da testa ai piedi
-Ma dico io ! sei un pazzo suicida ragazzo? Che mi venga un colpo! C’è un caldo che si muore e tu te ne stai fuori ad aspettare la grazia divina? Dove vorresti andare sentiamo!
-Cerco un passaggio verso nord – senza farsi intimorire , Sasuke rispose allusivo , non gli importava dove andare voleva soltanto trovare un po’ di fresco – devo raggiungere la mia famiglia e non ho più uno spicciolo , neanche per pagarmi un biglietto del pullman-
L’uomo si sistemò la visiera del cappellino da baseball che aveva in testa , lo guardò intensamente , probabilmente per cercare di capire se si sarebbe dovuto fidare o meno del ragazzo . Sasuke ormai aveva  una discreta esperienza in fatto di scroccare passaggi , i girovaghi non erano ben visti , molto spesso doveva presentarsi con un'altra identità e un'altra storia e generalmente  il racconto del figliol prodigo che tornava a casa aveva funzionato.  Come in questo caso. L’uomo grugnì sonoramente e con un cenno della testa borbottò un “Sali” , senza farselo ripetere due volte , contento di abbandonare la sua torria postazione balzò sul camion accomodandosi nel sedile logoro affianco all’autista . Accettò la bottiglia d’acqua che gli venne offerta e trangugiò il fresco liquido a grosse sorsate .
-Io non vi capisco , voi giovani! Sempre a mettervi nei guai , scommetto che oltre a rischiare un insolazione avevi anche finito le scorte d’acqua!
Sasuke non lo rispose e passandogli di nuovo la bottiglia , ormai semivuota , mormorò un leggero grazie
-Grazie un cavolo ragazzo ! Non voglio sentirmi in colpa per aver lasciato  sulla strada un ragazzo ad esiccarsi come un pomodoro al sole! Sentimi bene  io devo fare una consegna  a Salt Lake City , fatelo andare bene , non andrò più avanti di così , siamo intesi?
Sasuke annuì brevemente osservando bene l’uomo , sotto lo sguardo burbero nascondeva un alone di tenerezza.
-Lo Utah andrà benissimo
Accolse l’invito di mettersi comodo  -il viaggio sarà lungo ragazzo!- si abbandonò al sedile e, perdendosi nello scorrere veloce delle rocce rosse e nell’oscillazione del rosario di legno che pendeva dallo specchietto retrovisore , senza neanche accorgersene si appisolò.
 
Ciao spero che vi piacia questa storia , on the road è il mio libro preferito e ne ho voluto prendere il contesto anche se il canto in sé non c’entra niente con la storia di Jack Kerouack , acnhe perché diciamolo non mi sarei mai permessa :’)
Sono davvero tonta e non riesco a capire come cavolo funziona  alla perfezione efp , quindi ecco abbiate pazienza se non ci sono i punti a capo nei momenti giusti e così via . Ho voluto riprendere qualche tema del manga , come Itachi che fa di tutto per proteggere Sasuke e il fatto che il clan Uchiha era escluso e ghetizzato dalla foglia ,ma forse ne ho sparato troppo grosse , ad un certo punto mi sono un po’ persa e non sapevo più dove andare a parare.
Spero che nonostante tutto gradiate la lettura e spero di ricevere qualche opinione , grazie in anticipo :)
  
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