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Autore: sheeranshobbit    30/11/2014    0 recensioni
Non rividi mai più Kate, ma in una qualche maniera a me sconosciuta, lei riusciva a farmi arrivare delle lettere.
Lettere da lontano.
Lettere da nessun posto.
E fu così che tutto iniziò.
Su tutte le lettere una formula fissa. Un saluto che indicava il per sempre in cui Kate era intrappolata, legandolo a me, al passato:
For Emma, forever ago.
Esiste il vero amore?
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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For Emma, forever ago.

(Letters from nowhere)

 
 
Kate se ne stava sdraiata sulla sua amaca, dondolando lentamente. Osservava gli occhi del ragazzo nella nuova foto a colori che aveva appena finito di attaccare alla parete, mentre si lasciava scivolare distrattamente qualche ciocca di capelli biondi tra le dita.
Anche Ben la osservava di rimando, catturato e immobile in quel quadratino di pixel e inchiostro. Le erano sempre piaciuti i suoi occhi, ma purtroppo non si erano trovati. Nel senso puramente metaforico, si intende. Ben e Kate erano due rette parallele, vicini ma mai insieme.
In fin dei conti sapeva che sarebbe accaduto in fretta, senza lasciarle nemmeno il tempo di capire se era quello giusto. E così, in una soleggiata mattina di Aprile, Ben era scomparso, questa volta nel senso letterale. Ben era entrato in quel tunnel di ragazzi non-adatti-a-Kate. Quella serie infinita di questioni irrisolte che fluttuavano nella mente della ragazza. Non era una gran perdita, non aveva neanche avuto il tempo di conoscerlo a fondo. Lui occupava il secondo posto nella classifica di tempo trascorso insieme, esattamente dopo Howard, che deteneva il record. Due settimane e il fato aveva già capito tutto ciò che a Kate ancora sfuggiva. Ben era sparito.
Peccato, quegli occhi meritavano di essere guardati dal vivo sotto la luce del sole, non in un riquadro stampato.
 
27 Ottobre 1927, 20.45
New York
 
Nelle sale cinematografiche stava per iniziare la proiezione del primo film sonoro in assoluto: Il cantante di jazz.
Per sonoro si intendeva un minuto e venticinque di dialogo, accompagnato da buona parte del copione in didascalia sul fondo dello schermo. Sul finale nove canzoni jazz completamente musicate, accompagnavano il pubblico in quella che si potrebbe definire una "prima esperienza".
Le sale erano piene, la folla in delirio. Tutti volevano sentirsi partecipi di una prima esperienza per crogiolarsi nella sensazione dell'esclusività che quel momento gli avrebbe portato. "Io c'ero" si sarebbero vantati, sorseggiando il loro scotch annacquato, mentre i presenti annuivano accondiscendenti.
 
Ma le prime volte non ci preservano dall'oblio.
 
Sullo sgabello del Parton's, Kate giocherellava con il bicchiere vuoto del suo ultimo drink, lasciandolo scivolare sul bancone in legno.
"Chi rompe paga" brontolava il proprietario. Kate alzò gli occhi celesti e si mise ad osservarlo. Sulla quarantina, calvo, la voce era particolarmente bassa. Un fumatore accanito, non c'era dubbio. Una moglie, uno.. no, due figli. Infedele.
"Starò attenta" rispose farfugliando Kate. Una spinta col piede e lo sgabello su cui era seduta ruotò, rivelando la natura instabile della ragazza, che cercò di aggrapparsi al bancone per non finire stesa in terra.
"Forse ne ho preso uno di troppo" ammise, ridacchiando sommessamente.
"Non è mai troppo" sussurrai.
Kate mi guardava confusa, socchiudendo gli occhi per mettermi a fuoco. Un sorriso le si stampò sulla faccia mentre alzava in aria il bicchiere vuoto.
"Ai drink!"
"Ai drink"
I nostri bicchieri si scontrarono, forse un po' troppo violentemente, e il suo si frantumò in mille pezzi. Osservammo le schegge di vetro mentre si sparpagliavano disordinate sul pavimento. Kate scoppiò in una fragorosa risata che mi contagiò immediatamente.
"Ehi voi due!" strillava il proprietario da dietro il bancone. "Dovete pag-"
"Scappa!" urlò la bionda continuando a ridere, mentre mi afferrava per un braccio e mi trascinava fuori dal locale in una pazza corsa vero l'ignoto. Attraversammo in fretta tutta la piazza, passando a fatica attraverso la fila di persone in attesa davanti al teatro. I lampioni ci sfilavano di fianco, mentre la nostra risata continuava a risuonare contro le pareti degli edifici. Ogni tanto mi voltavo per guardare indietro: nessuno ci rincorreva, ma non per questo dovevamo fermarci.
L'odore di sigarette ci investiva mentre passavamo in mezzo ai gruppi di uomini vestiti di tutto punto.
Una stradina dopo l'altra.
Un vicolo.
Una scorciatoia.
Una pozzanghera.
"Basta, basta" si affannava Kate, combattendo contro il suo respiro veloce per mettere insieme le parole. Il sorrisetto complice non era ancora sparito dalla sua faccia mentre si piegava in avanti, le mani sulle ginocchia, e cercava di riprendere fiato. Feci lo stesso, appoggiandomi alla superficie fredda del muro.
"Emma Marlon" le tesi la mano.
"Piacere, Kate.. Kate e basta"
"Ok, Kate-e-basta" annuii. "Come mai non sei alla prima del film?"
"Niente che io non abbia già visto"
La guardai stupita.
"Il jazz. Mi ha stancato, sempre uguale, sempre allegro, sempre.." si portò le mani a coppa davanti alla bocca e mimò il suono di un sassofono.
"Sempre così sassofono ubriaco" ironizzai, e scoppiammo a ridere.
"Non sono ubriaca"
"No.. Infatti.."
"Forse solo.. un pochino.." ammise, avvicinando il pollice e l'indice della mano sinistra.
"Anche io" esplosi, e ridemmo ancora.
 
Eravamo appollaiate su un alto muretto, i piedi a penzoloni verso il precipizio sotto di noi.
"Allora, cosa ci facevi al Parton's, Kate?"
"Non lo so esattamente.. Immagino che stessi cercando qualcuno.."
"Mh, cercavi qualcuno in un posto come il Parton's? Davvero?"
"Tu?" mi chiese, ignorando la mia domanda.
"Io ci lavoro.. Ci lavoravo"
Mi guardò, come per capire se ero dispiaciuta o altro, ma scoppiammo a ridere di nuovo.
"Non hai l'aspetto di una cameriera"
"Mi offenderei se pensassi il contrario" le sorrisi.
"Quindi cosa sei?"
"Una cantante"
"Jazz?"
"Anche. Improvvisiamo la maggior parte delle volte. Il mio Jefferson sta al piano, Robin suona la tromba. Sono i migliori in circolazione, a mio parere. Niente a che vedere con quegli attori là, che passeranno alla storia sul grande schermo. Qui si parla di musica, musica con la M maiuscola. Noi suoniamo l'arte"
"Verrò a sentirti una di queste volte"
"Sempre che io abbia ancora il posto" ridemmo.
"Non ti ho mai vista da queste parti, Kate. Sei di passaggio?"
Mi guardò e si morse un labbro.
"Non sono di qua. Vengo da abbastanza lontano, in effetti"
"Europa?"
"Non esattamente" mi sorrise. "Sono qui perché sto cercando un ragazzo"
"Oh, questioni di cuore allora! Forse posso aiutarti, dimmi come si chiama"
Lei scosse la testa.
"Non lo conosco ancora" e scoppiò a ridere di fronte alla mia espressione stupita.
"Come fai a cercare una persona che non conosci?"
Smise di ridere e tornò a guardare davanti a sé.
"Non capiresti"
"Potrei provare"
"Sei una ragazza estremamente ficcanaso"
"Lo so"
Kate fece un respiro profondo, si sistemò il cerchietto di piume bianche che portava tra i capelli e iniziò a parlare.
"Io non appartengo a nessuna epoca, a nessun paese. Non appartengo a nulla, in realtà. Non ti sei mai chiesta quale sia il tuo scopo nella vita?"
Annuii lentamente.
"Be', il mio l'ho scoperto. Ora devo solo raggiungerlo"
Si girò a guardarmi.
"Io devo trovare l'amore vero, Emma. Viaggio di epoca in epoca e conosco nuovi ragazzi ogni volta. Se non è quello giusto, qualche forza sconosciuta mi scaraventa nell'epoca successiva.. o precedente, non importa. Lì ricomincio a cercare, in attesa di trovare il ragazzo giusto per me. E' come una dimostrazione: io devo dimostrare che l'amore vero esiste. L'unica cosa che mi rimane di questi ragazzi è una foto. Ho questa specie di.. camera, dove tengo tutte le foto appese alle pareti, ed è lì che mi ritrovo mentre cambio epoca, con una nuova foto tra le mani e un senso di smarrimento orribile"
Mi guardò. Io rimasi a bocca aperta, non si sentono spesso storie del genere.
"Ti prego, non mi prendere per matta, non l'ho mai detto a nessuno"
"Kate-e-basta, ho deciso in questo momento che ti crederò" dissi, dopo qualche secondo di silenzio.
Un sorriso le si allargò sulla faccia.
"Quindi, con quanti ragazzi hai provato a trovare il vero amore?"
Si schiarì la voce.
"Settecentosettantatre"
"Credo che avrò bisogno di più alcol per sopportare tutto questo" dissi, tirando fuori una fiaschetta dalla borsa.
"Io sono sempre stata con il mio Jeff, il pianista di cui ti parlavo prima.. Wow, è un gran numero. Wow.."
Annuì.
"E in quanto tempo riuscivi a capire che non facevano per te?"
"Con alcuni ci ho messo interi anni, con altri solo un paio di settimane, addirittura giorni. Non era indispensabile che ci mettessimo insieme, bastava conoscerli per capirlo"
"E sei tu a capirlo?"
"Delle volte si, altre è inaspettato. Ormai ci sono abituata. Ho sviluppato una certa attenzione che mi permette di scannerizzare un uomo senza nemmeno conoscerlo"
"Scannerizzare?"
"Si, sai.. Fare un'analisi completa, età, carattere e tutto il resto"
"In che senso?"
Kate sembrò pensarci un po' su.
"Il proprietario del Parton's.."
"Jimmy?"
"Immagino di si. Non lo conosco, mai visto prima. Eppure so che ha all'incirca una quarantina d'anni. Fuma, tantissimo. Ha una moglie e due figli, ma la tradisce"
"Come hai..? Oddio" mi porto le mani davanti alla bocca. Sono senza parole. Kate scoppia a ridere.
"Calma, calma. Ora ti spiego. Che è sulla quarantina si capisce, comincia ad avere le prime rughe, niente di che comunque. Avrà al massimo quarantatre anni"
"Quarantadue"
Annuì.
"Ora, la voce roca è tipica dei fumatori accaniti.
Aveva la fede al dito, ma al tempo stesso un'impronta di rossetto sul colletto della camicia, che era bagnato. Quindi aveva cercato di cancellare la macchia con l'acqua, ma perché avrebbe dovuto farlo se non per nasconderla a sua moglie? E per i figli, be', c'era un disegno di una famiglia alle sue spalle. Rappresentava quattro persone: lui e Janelle, sua moglie, con altri due piccoletti sorridenti alla loro sinistra. I nomi erano scritti sopra le loro teste"
"Sei un genio"
"Sono un'osservatrice" si mise a ridere. "A volte vorrei solo stabilirmi in un posto e rimanerci" disse sospirando.
"Da quanto va avanti questa cosa?"
"Parecchio tempo"
"Quindi tu sei una specie divinità immortale che viaggia nel tempo o cosa.."
Kate scoppiò a ridere.
"Non sono una divinità, Emma. Sono una ragazza normalissima, come te. E' solo la mia vita a non essere nella norma"
"Quindi hai visto il futuro?"
"Si, ma non ricordo nulla. Ricordo solo le persone con cui avevo legato di più"
Fu in quel momento che mi accorsi che Kate soffriva, perché Kate era sola al mondo, senza una casa, una famiglia. Senza un qualsiasi punto di appoggio. Tutti quelli a cui voleva bene se ne andavano in una frazione di secondo, quando il fato decideva che era il momento di cambiare le carte in tavola.
Non so perché decisi di fidarmi di quella ragazza mezza matta su quel muretto, quella sera. Forse la quantità di alcol che scorreva nelle mie vene, forse l'adrenalina. Forse anche io soffrivo di una passione innata per le prime esperienze.
 
Non rividi mai più Kate-e-basta, mi salutò con la consapevolezza che il giorno dopo avrebbe potuto trovarsi tra i castelli medioevali o tra le lunghe gonne inglesi dell'1800. Nessuno sapeva, nemmeno lei, ma procedeva sulla sua strada, collezionando foto e ricordi.
Non rividi mai più Kate, ma in una qualche maniera a me sconosciuta, lei riusciva a farmi arrivare delle lettere.
Lettere da lontano.
Lettere da nessun posto.
E fu così che tutto iniziò.
Su tutte le lettere una formula fissa. Un saluto che indicava il per sempre in cui Kate era intrappolata, legandolo a me, al passato:

 
For Emma, forever ago.

Salve bella gente! 
Allooora, inizio con il dire che il titolo di questa storia è preso dal meraviglioso Bon Iver (per chi non lo conoscesse, andatelo ad ascoltare e vi migliorerà la vita). Quest'uomo non smette mai di ispirarmi!
Bene, ci tengo anche a dire che è un esperimento, quindi ci terrei molto ad un vostro parere, più che altro per decidere se continuare o no, dato che ho già un'altra ff in corso e la scuola non mi lascia molto tempo libero :(
Detto questo, spero che vi piaccia, è una trama insolita, non aspettatevi le solite scene d'amore con la A maiuscola ecc, cercherò di renderla il meno banale possibile, promesso.
Un bacio, Annie :)
  
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