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Autore: Afrodite23    30/11/2014    1 recensioni
"era li, seduta, le ore continuavano a passare, lei aspettava arrivasse quel momento, quel momento in cui la morte l'avrebbe abbracciata"
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, FemSlash
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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Era li, chiusa in quella lurida camera, il silenzio la circondava, e la solitudine, quella si che logorava il suo animo. Desiderava il mare, la spiaggia,il freddo della sera, il rumore delle onde, la paura dell’incontrare dei nasi rossi su dei furgoni bianchi, desiderava una carezza, dei baci, desiderava attenzioni. Da tanto tempo cercava un abbraccio, cercava l’abbraccio della donna che l’aveva sostenuta nel suo grembo 18 anni fa.
Sembravano tutti distratti, nessuno le prestava attenzioni, aveva tante cose da dire, o da far capire, un’ adolescente che pensava ad essere una ragazza normale, forse lo era. Suo padre la odiava, ma ancora lui non lo sapeva, lui omofobo convinto “ non è GIUSTO che due persone dello stesso sesso si sposino”  disse,
lei:” fosse stata tua nipote cosa avresti fatto?”
Lui:” non gli avrei più parlato perché non è giusto”.
Lei si alzò e si chiuse in camera, voleva intervenire dirgli che in                 quel caso non avrebbe dovuto aspettare la nipote che poteva già iniziare a non rivolgere la parola a sua figlia. Ma non ci riuscì. Preferì andare via, stare sola, annegare tra i messaggi di chiarimento tra lei e la sua ragazza, lei si che le stava vicino, sbagliava come ogni ragazza, ma la amava come non ha mai amato nessuno, anche se a volte non se ne accorgeva.
Continuava  ad annegare,  nella solitudine più complessa. Desiderava un’amica, ma lei non ha mai avuto delle amiche vere, tutte andavano via, forse era lei ad essere troppo complessa, a far scappare via le persone o forse l’amicizia non esisteva.
Aveva tanti desideri, come diventare una grande ballerina, laurearsi, avere una grande famiglia con la sua fidanzata e dei figli, tanti figli, magari 5, così loro non sarebbero mai rimaste completamente sole.
Chiamatela egoista perché per lei desiderava il meglio, ma per ora non aveva nulla, solo la solitudine,la provava ogni qual volta la sua ragazza non c’era, lei era l’unica che riusciva a farla sentire viva…le ore di quella domenica continuavano a passare, ma per lei il tempo si era fermato, era come se fosse morta, sdraiata sul suo letto, completamente sola. Continuava a guardarsi in torno, era come se la vita fosse pianificata alla perfezione, Sofia, il suo nome era Sofia, una semplice ragazza, con gli occhi cupi e un sorriso smagliante davanti alla gente ma iniziava a splendere guardando ale, si, la sua ragazza, litigavano sempre. Si conossero per caso, uno sguardo nel bel mezzo di una festa in una semplice festa di compleanno in una cominitiva di "amiche", da quel giorno tutto correva velocemente, si amavano ogni giorno di più. Ma quella domenica, Sofia era più triste del solito, già tardi si mise a letto, aspettava, continuava ad aspettare che qualcosa quella sera cambiasse, prende una scatola di compresse, si sedette sul letto con le gambe incrociate e iniziò a mandare giù una alla volta...finito si sdraiò di nuovo, lei non aveva paura...finalmente scopriva cosa c'era dopo la morte, piangeva, piangeva perchè sapeva di lasciare ale, sapeva che lei sarebbe stata male...ma decise di aspettare ancora...di far ancora passare delle ore..
   
 
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