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Autore: _Alien_    30/11/2014    3 recensioni
Alla festa del Presidente Miao c’erano un sacco di persone, poi siamo arrivati noi. E tu non hai notato Clary, Jace, Izzy, Simon o qualunque altra persona nella stanza. Tu hai notato me. E poi, quando ci siamo conosciuti meglio, hai deciso comunque di stare con me e di darci un’altra possibilità. Volevo solo sapere perché. Perché io?
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il citofono lo colse impreparato. Era stato completamente assorbito dalla lettura di un manuale di demonologia e si era semplicemente dimenticato di tutto il resto.
- CHI OSA DISTURBARE IL MIO RIPOSO? – tuonò con una delle sue migliori intonazioni da Sommo Stregone.
- Ehm… Magnus, sono io… aspettavi qualcun’altro?
- No! Sali, tesoro.
Magnus si guardò allo specchio, posto accanto all’ingresso. Passò una mano tra i capelli per cercare di dar loro una forma ben definita e rimosse una sbavatura di eyeliner con il dito, poi aprì la porta giusto in tempo per vedere Alec trascinarsi sulle spalle con un immenso borsone.
- Ti sei dimenticato che oggi avrei portato il resto della mia roba qui, vero? – disse lo Shadowhunter, liberandosi del borsone e lasciandolo cadere a terra con un sonoro tonfo.
- No, ma stavo leggendo e tu sai come sono fatto, quando leggo… - mormorò Magnus, facendo scivolare le braccia sulle spalle dell’altro – Adesso mi baci, per favore?
Alec sorrise e strinse a sé il corpo dello stregone.
- Come rifiutare una richiesta del Sommo Stregone di Brooklyn? – ammiccò, prima di baciarlo profondamente, insinuando la lingua tra le labbra dell’altro. Magnus mugolò e ricambiò il bacio con slancio. Le sue dita si intrufolarono sotto la maglietta di Alec e accarezzarono dolcemente la schiena, poi il petto muscoloso, fino a sollevarla e a sfilarla via.
- Credo di aver capito le tue intenzioni. – sussurrò Alec – Mi stai tentando.
- Lo faccio sempre. – ridacchiò Magnus – Mi piace vedere il rossore sulle tue guancie e ti trovo sempre bellissimo, ma nudo sei semplicemente spettacolare.
- Oh! – Alec arrossì violentemente – Io non…
- Shhh! Non dire niente, solo… amami, Alexander. Ti prego, fammi tuo.
Il rossore non aveva abbandonato le guancie del Nephilim, ma Magnus poteva chiaramente vedere quella scintilla di eccitazione che accendeva gli occhi blu dell’altro, tipica di quando stavano per fare l’amore. Alec afferrò i fianchi del fidanzato e l’altro non esitò ad allacciargli le gambe attorno alla vita. Senza dire una parola e senza smettere per un secondo di guardarsi negli occhi, Alec li portò verso la camera da letto, poi aprì la porta e se la richiuse subito alle spalle, lasciando il resto del mondo fuori.
Non sarebbe esistito più niente, almeno per quella notte. Niente più Robert, letteralmente scappato ad Idris; niente più Maryse e le sue continue preoccupazioni; niente più Isabelle e il suo senso di perdita per la scomparsa di Simon dalla sua vita; niente più Jace e Clary, niente più Conclave o Labirinto a Spirale, niente di niente. Sarebbero esistiti solo loro due, Alec e Magnus, e il loro amore.
Quando alla fine si strinsero in un abbraccio mentre riprendevano fiato, Alec chiuse gli occhi, la testa che sembrava fatta apposta per l’incavo del collo di Magnus e domandò:
- Perché?
Magnus gli sollevò il mento, in modo da poter incrociare il suo sguardo.
- Cosa?
- Alla festa del Presidente Miao c’erano un sacco di persone, poi siamo arrivati noi. E tu non hai notato Clary, Jace, Izzy, Simon o qualunque altra persona nella stanza.  Tu hai notato me. E poi, quando ci siamo conosciuti meglio, hai deciso comunque di stare con me e di darci un’altra possibilità. Volevo solo sapere perché. Perché io?
Magnus lo fissò senza dire una parola, poi chiuse gli occhi e gli baciò dolcemente la fronte, scostandogli alcune ciocche dal viso.
- Per tutta la mia vita, sono andato alla disperata ricerca di qualcosa. Non me ne ero reso conto prima, ma è così. La mia vita è cominciata in maniera burrascosa, come ben sai, i miei stessi genitori hanno cercato di uccidermi. E poi, quando sono cresciuto, ho cercato qualcuno che mi restituisse un po’ d’amore, che non avevo mai ricevuto. E ho trovato ciò che cercavo, molti me lo hanno concesso. Ho incontrato molte persone, amici e amanti che mi hanno in qualche modo dato qualcosa. Ma nessuno era mai riuscito a darmi ciò che cercavo davvero. Ero tormentato, Alec, non sapevo cosa mi mancasse. E poi sei arrivato tu. Un guerriero che mi dà pace.
- Pace? – chiese perplesso Alec – Non pensavo che uno come te amasse la pace.
- Non lo pensavo nemmeno io, finché non ti ho conosciuto. Ok, forse non proprio in quell’istante, ma l’ho capito. Tu mi dai pace, Alexander.
- Non… non credo di capire troppo bene, ma immagino di non poterlo fare. Non sono immortale. – mormorò sommessamente il Cacciatore. Magnus deglutì, stringendo a sé il ragazzo.
- Sei tutto quello di cui ho bisogno. Sei tutto quello per cui ho vissuto fin’ora. Ti amo, Alec, e questo è per sempre.
- Questo vuol dire che…?
- Non ci sarà nessun altro dopo di te.
- Ma non voglio che, dopo di me, tu rimanga solo. Se incontrerai qualcun altro… sono disposto ad accettare l’idea che un giorno ti innamorerai di nuovo. Voglio solo che tu sia felice.
Magnus prese il viso di Alec fra le mani e lo baciò con un misto di dolcezza e disperazione. Sarebbe stato tutto molto più semplice, se Alec fosse stato un vampiro o uno stregone. E invece era uno Shadowhunter, che sarebbe potuto morire in qualunque istante.
- Stupido Nephilim. – scosse la testa quando si separarono – Quando capirai che per me sei più importante di qualsiasi altra cosa?
- Magnus… - sussurrò Alec, lasciandogli un piccolo bacio sulle labbra – Ti amo.
- Ti amo anch’io.
Rimasero in silenzio per un lungo istante, poi Alec sorrise.
- Quando vogliamo, sappiamo essere davvero sdolcinati.
- Parla per te, Nephilim. Io sono stato romantico, oltre che sincero. – stette al gioco lo stregone.
- Ehi! Un mio “Ti amo” vale parecchio! – scherzò Alec – È come una promessa!
- Lo so, fiorellino. So riconoscere una rarità, quando la vedo. – ammiccò Magnus.
- Devi proprio chiamarmi così? – sbuffò Alec.
- Preferisci “amore”, “tesoro” o “bellissimo”? Scegli tu.
- Alec è tanto abominevole?
- Anche se lo fosse, su di te non lo sarebbe.
- Immagino che non riuscirò a farti cambiare idea, vero?
- No. Su nulla. Mai. È una promessa.  

Somewhere in time, we don't know where we are...
Ed eccomi qui, dall'oltretomba con furore! Questa OS è ispirata ad una frase nell'ottava cronaca di Magnus Bane, Un regalo di compleanno per Alec. E' la prima a rating arancione che scrivo, su cui mi soffermo su riferimenti espliciti, e poi, come avrete notato, è moooooolto fluff forse un po'troppo. Per cui vorrei sapere cosa ne pensate. Grazie per aver letto e... ah, no, dimenticavo! La prossima long sarà pubblicato verso gennaio, ma non escludo possibili sorprese.... so stay tuned.
A presto,
_Alien_
  
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