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Autore: Evil_Regal    30/11/2014    5 recensioni
Ho deciso di fare una serie di oneshot SwanQueen,tutte indipendenti l'una dall'altra.
Saranno per la maggior parte fluff.
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il Natale era sempre stata una delle feste preferite di Regina. Probabilmente la sua preferita in assoluto.
Le piaceva l’aria fredda e famigliare che si respirava.
Le piaceva camminare per le strade innevate e sapere che nei suoi occhi si sarebbe visto il riflesso di ogni luce natalizia. Anche la più piccola  e nascosta.
Le piaceva che quelle luci le avrebbero illuminato il viso e il sorriso.

Le piaceva la condensa che si creava ogni volta che respirava.
Le piacevano i maglioni e gli sciarponi.
Le piacevano le cioccolate calde accanto al camino con Henry steso con la testa appoggiata al suo fianco mentre guardavano quei film natalizi e romantici.
Regina adorava anche quelli.

Le piaceva,quando Henry era piccolo,stare attenta a non svegliarlo. Le piaceva la mattina quando lui arrivava saltandole addosso e svegliandola dicendo che Babbo Natale aveva mangiato tutti i biscotti e non aveva lasciato nemmeno una goccia di latte.

Le piaceva vedere quella luce negli occhi di Henry quando addobbavano l’albero.
L’attesa.
La felicità.
La gioia.

Regina adorava il Natale.
“Hey”Emma  disse dolcemente tornando da lavoro.

Regina la sentì arrivare e la incontrò a metà strada per salutarla

“Hey” sorrise e un attimo dopo le labbra di Emma erano su quelle di Regina.

“Come stai?” disse Regina mentre Emma strofinava il naso dolcemente contro il suo

“Ora bene” rispose Emma stringendo Regina mentre quella le toglieva un po’ di neve dalle spalle,poi le baciò la punta del naso.

“Ho fatto i biscotti” disse la bruna rompendo l’abbraccio.

“Dio. Io ti amo” disse  Emma correndo in cucina. Regina rise e un attimo dopo la seguì.

Le sembrò assurdo che in un solo attimo potesse nascere una discussione. Non appena arrivò sulla soglia della porta vide Emma ed Henry litigare per i biscotti.

“Ragazzino non puoi mangiarli tutti tu”

“Mamma li ha fatti per me questi. I tuoi sono nell’altro piatto”

“Ma io voglio questi”

“Ma questi sono miei”

“Io ti ho messo al mondo. Dividi”

“Non usare la carta della maternità”

“Smetti di essere tua madre e dammi quei biscotti”

“NO!Mamma li ha fatti per me”

“E’ Natale e a Natale sono tutti più buoni. Quindi fai il bravo e dammi quei biscotti altrimenti niente Babbo Natale”

“Smettila.”

“Dammi i biscotti”

“Ma sono miei”

“Sono anche i miei”

“No”

“Si”

“MAMMA” “REGINA” dissero all’unisono. Allo stesso tempo,nello stesso preciso istante con lo stesso tono lagnoso.

Regina,appoggiata alla porta rise “Henry,dividi i biscotti con tua madre e fatela finita. Certe volte mi sembra di avere due figli invece che uno”

“HEY”

“Cosa?”

“Era un insulto?”

“No”

“Si lo era” disse Emma

“Non lo era.Però certe volte le vostre discussioni sono così infantili che mi sembra di avere due bambini piccoli”

E a quel punto Henry tossì

“COSA?” dissero entrambe all’unisono con la stessa espressione e stesso tono. Henry pensò “diavolo perché l’ho fatto?” ma decise di rispondere

“Bhe…..non per qualcosa ma le vostre discussioni spesso sono molto più infantili e sembra a ME di avere due figlie piccole al posto di due madri”

“AHHHHH” esclamarono insieme portandosi entrambe una mano al petto come per dire “mi hai fatto venire un colpo” ma poi scoppiarono tutti e tre a ridere.

“Okay sentite se andiamo a fare una passeggiata?” propose Emma

“Prima di cena?” chiesero Henry e Regina

“Si,prima di cena.Usciamo,poi ci fermiamo da Granny e prendiamo qualcosa.Vendiamo a casa e guardiamo un film”

Ad Henry si illuminarono gli occhi. Amava queste serate in famiglia. Le amava tanto quanto le amava Regina.

“E’ un’idea geniale Emma. Henry va’ a prendere cappotto e sciarpa. Nevica” disse e Henry corse in camera sua.

“Devo dire Sceriffo,ha avuto davvero una gran bella idea” disse Regina sorridendo.

“Bhe,cosa posso dire Signor Sindaco,frequentare persone intellettuali e intelligenti mi ha fatto diventare un genio”

“Non esageriamo. Ho detto che l’idea era geniale. Non che tu eri un genio”

“E’ lo stesso”

“No”

“Si Regina hai dett-“ ma non riuscì a finire di parlare che Regina la baciò portando le braccia al collo. Emma fu presa di sorpresa ma non ci volle nulla perché ricambiasse il bacio e stringesse Regina più vicina.

Quando riaprirono gli occhi,Regina la guardò con tutta la dolcezza e la sincerità del mondo “Andiamo” le prese la mano e presero i cappotti.

“Henry!” chiamò Regina e un attimo dopo il ragazzino stava correndo per le scale.

“Pronto!” esclamò con un gran sorriso. Regina rise e gli accarezzò i capelli avvolgendo un braccio attorno alle sue spalle,mentre Emma le cingeva la vita.

Insieme uscirono e ben presto Regina si strinse di più nella presa di Emma perché faceva freddo.

“E’ quasi Natale” disse Henry “Scommetto che la nonna sta dando già di matto per organizzare tutto”

Regina rise. Mary Margaret,insieme a lei,era quella che si occupava di questo tipo di cose. Organizzazione di feste,cene,pranzi,riunioni. Emma e David non ne erano capaci,quindi toccava a loro due. E si,Mary Margaret stava già dando di matto.

“Quest’anno abbiamo in programma una bella sorpresa” disse Regina

“Davvero?” Emma era come un bambino curioso. Voleva sempre sapere qualsiasi cosa.

Regina annuì “Mmmmm”

“Cosa?Lo spara coriandoli elettrico? La macchina che fa le bolle di sapone?Cosa Regina?Cosa cosa?”

“Se te lo dico non è più una sorpesa”

“Allor-“

“Non pensare nemmeno per un attimo di provare a chiederlo a tua madre altrimenti ti riduco in cenere,Emma Swan. E anche se glielo chiedessi,non te lo direbbe”

“Mamma non puoi sganciare una bomba del genere e poi fuggire. Devi dircelo”

“Ho detto che era una sorpresa” rise “ E rimarrà tale fino al giorno di Natale”

“Fino a che punto del giorno di Natale?” chiese Henry

“Non lo so ancora”

“MA-“

“Okay,che ne dite se andiamo a pattinare?” propose Regina per  cambiare argomento. Non avrebbe mai dovuto menzionare la sorpresa. Ma l’aveva fatto e ora toccava a lei uscirsene.

Emma voleva davvero sapere di che cosa si trattava,ma vide Regina quasi disperata. Si vedeva che dentro di sé stava pregando affinchè la smettessero di chiederle quale fosse la sorpresa,quindi decise di lasciar perdere la cosa.L’avrebbe ripresa in un altro momento. Per ora voleva solo godersi quella bella serata con la sua famiglia infatti quando Henry fece per protestare,Emma lo interruppe.

“Basta per stasera ragazzino.  L’abbiamo tartassata abbastanza. Andiamo a pattinare” non appena si rese conto di ciò che aveva detto le si sgranarono gli occhi.

“Emma,che cosa è successo?” chiese Regina preoccupata nel vedere il volto di Emma impallidito.

“Ehm,ora che ci penso Regina..pattinare non è una buona idea. Voglio dire….fa troppo freddo e poi Henry potrebbe rompersi qualcosa. E’ troppo pericoloso per lui”

“Ma’ io so pattinare. Mi ha insegnato la mamma. Non mi romperò  niente. Andiamo!”

Regina stava studiando Emma e quando vide che la bionda guardava in basso capì.

“Emma…tu non hai mai pattinato?” chiese Regina piegando la testa di lato.

Emma disse qualcosa di incomprensibile.

“Cosa?” chiese

“No non ho mai pattinato. Non mi ci hanno mai portata. Andavo alla pista e vedere come tutti pattinavano,ma non l’ho mai fatto e non so pattinare” disse imbarazzata.

Regina sorrise e si avvicinò a lei per darle un bacio sulla guancia e prenderle la mano.

“Ti insegno io. Da piccola pattinavo sempre con mio padre”

“No Regina ho paura”

“Emma” la costrinse a guardarla negli occhi “Ti fidi se ti dico che non c’è niente di cui preoccuparsi e che sarà divertente?Ti fidi di me?”

Emma sembrò un po’ dubbiosa ma alla fine annuì. Si fidava di Regina. Quindi le strinse la mano e si lasciò trasportare verso la pista dove pagarono i  loro biglietti,presero i pattini della loro misura ed entrarono in pista.

“No.Ecco.No” disse Emma rimasta bloccata all’ingresso,appena messa  lama sul ghiaccio. Regina rise e le prese entrambe le mani mentre Henry era partito a pattinare. Emma pensò che fosse veramente bravo e che molto probabilmente glielo aveva insegnato Regina. Ciò significava che Regina doveva essere davvero davvero molto brava.

“Regina,voglio uscire. Sento che sto per cadere. Voglio andare a casa” disse Emma piagnucolando

“Emma,non hai fatto nemmeno un passo. Andiamo,ci sono io” disse Regina e non appena Emma la guardò negli occhi e sentì Regina stringerle un po’ di più la mano,decise di seguire le sue istruzioni.

Strisciò il pattino sul ghiaccio e un attimo dopo era addosso a Regina che la stava sostenendo ridendo.

Emma si stabilizzò e,tenendo le mani di Regina,cominciò a pattinare a mo’ di Robot mentre Regina la guidava

“Come diavolo fai?Non vedi nemmeno dove stai andando”

“Te l’ho detto,pattino sin da quando ero piccola”

Dopo qualche minuto Emma ci aveva preso la mano.

In realtà non stava pattinando. Non alzava nemmeno un piede. Li teneva tutti e due incollati al ghiaccio e Regina la trascinava in giro.

“Sai,è divertente” disse sentendosi sicura con Regina

“Emma,se non stai nemmeno pattinando. Ti sto trascinando io in giro!”

“Appunto” rise e Regina scosse la testa

“Posso lasciarti?”

“No Regina.NO!REGINA NON LASCIARE LE MIE MANI”

“Emma andrà bene.Non ti farai nulla”

“REGINA!”

“Tre”

“NO”

“Due”

“NO NO NO!”

“Uno”

“NOOOOO” disse e non appena Regina le lasciò le mani,Emma perse l’equilibrio. Fece di tutto per rimanere in piedi. Gridando e agitando le braccia,alla fine cadde a terra.

Regina la guardò e nascondendo una risata l’aiutò ad alzarsi.

“Okay” disse Emma facendo finta che non era successo niente “Sto bene. Non mi sono fatta niente. Non mi sono ghiacciata il sedere. Non mi fa male niente” disse e Regina sorrise.

“Vuoi che ti aiuti?”

“No Regina. Ora è una questione di orgoglio. E’ una sfida”

“Emma,è la prima volta che pattini. Forse è meglio un po’ d’aiuto”

“Regina.No. Posso farcela.L’hai detto anche tu”

“Si lo so. Ma non voglio che ti fai male”

“Starò bene” disse lasciando il bordo della pista con l’intenzione di fare un passo. Non appena lo fece perse l’equilibrio e scivolò ma per fortuna riuscì ad aggrapparsi al bordo. Non cadde col sedere a terra. Era rimasta piegata e appesa alla pista e stava cercando disperatamente di rimettersi in piedi. Ma i pattini scivolavano e non appena cercava di alzare il busto riscivolava indietro. Henry le aveva raggiunte ed era piegato in due dalle risate mentre Regina cercava di aiutare Emma. Non appena sua madre lo fulminò con gli occhi le aiutò.

“Grazie” disse Emma stringendo la mano di Regina non volendo lasciarla andare. Regina sorrise e tirò Emma a sé. L’abbracciò e cominciò a pattinare lentamente per la pista. Emma,aggrappata a Regina come se la sua vita dipendesse da lei,faceva piccoli passi. Ma li faceva. E sorrideva.

Sorrideva perché qualcuno le stava insegnando a pattinare.
Sorrideva perché si stava divertendo.
Sorrideva perché era bello  avere qualcuno che ti sorreggeva per non farti cadere,e non si riferiva solo al pattinaggio.

Era semplicemente tutto perfetto e non appena sentirono un lento provenire dalle casse della pista ne approfittarono per stringersi di più una all’altra e lentamente cominciarono una danza romantica e lenta. C’erano altre coppie e ad Henry,come ad altri bambini,non andava di mettersi tra di loro,quindi si fermò e si appoggiò al bordo.

Sorrise quando vide Regina ed Emma abbracciate. Era il modo in cui teneva le fronti una contro l’altra. Era il modo in cui entrambe sorridevano. Era il modo in cui Regina teneva la vita di Emma ed Emma teneva le mani nelle tasche del cappotto di Regina. Era lo modo in cui si muovevano lentamente e dolcemente.
Era l’amore che si poteva leggere nei loro occhi. Era l’atmosfera. Era la neve. Era il freddo. Era il Natale.

Era tutto perfetto.

Ed Emma non sapeva pattinare.

Ma non importava,perché c’era Regina con lei.

Quando la musica finì Emma le diede un bacio veloce e Regina la guardò negli occhi capendo che Emma non ce la faceva più. Evidentemente le facevano male i piedi e forse aveva anche qualche dolore post caduta. Quindi le prese la mano e raggiunse Henry.

“Credo che tua madre stia per morire. Forse è meglio salvarla finchè possiamo” disse Regina ad Henry. Lui rise. Emma fece una smorfia.

“Ah-ah” finse una risata “Non prendermi in giro,donna”

“Non chiamarmi donna”

“Vuoi che ti chiami uomo?”

“Mamma,scusami,ma era davvero squallida”

“Non era una battuta”

“Allora era una frase squallida”

“Hey,non darmi della squallida”

“Davo della squallida alla tua frase,non a te”

“Frase che ha prodotto il mio cervello. Quindi se dici che la frase è squallida dici che io sono squallida”

“La smettete voi due?”

“Ha detto che sono squallida!”

“Non l’ho detto”

“L’hai detto”

“Non l’ho detto”

“L’hai detto”

“Non l’ha detto Emma. Ora basta. Ho fame. Andiamocene” disse Regina e Henry fece la linguaccia a sua madre. Emma rispose con un’altra linguaccia. Regina non potè fare a meno di ridere.

Arrivarono alla tavola calda.

“Ci sediamo o prendiamo qualcosa da portare?”

“Io sono abbastanza stanca,preferirei andare a casa. Ma se Henry vuole rimanere a cenare qui va bene lo stesso per me”

Henry sbadigliò “No,voglio andare a casa anche io”

“Da portare allora” disse Emma e stampò un bacio veloce sulla guancia di Regina prima di allontanarsi verso il bancone.Regina ed Henry rimasero all’ingresso e si sedettero ad un tavolo libero,per ammazzare il tempo e si misero a chiacchierare.

Emma si girò e vide che Regina stava ridendo a qualcosa che Henry le stava mostrando sul telefono. Non potè fare a meno di pensare al modo in cui il braccio di Regina era intrecciato a quello di Henry. Al modo in cui Regina aveva leggermente appoggiato la testa sulla spalla di Henry e il modo in cui Henry,a sua volta,aveva appoggiato la guancia sulla testa della sua madre.
Emma sorrise pensando che una volta era il contrario,ma Henry era diventato più alto di Regina. Non di lei,ma di Regina si. Era cresciuto da un giorno all’altro e non se ne erano nemmeno accorte. Aveva quindici anni adesso ed era più alto di Regina.

Dopo un po’ di tempo Ruby portò la sua ordinazione ed Emma raggiunse la sua famiglia al tavolo.

“Fatto. Possiamo andare o avete cambiato idea?”

“Possiamo andare” disse Regina alzandosi senza lasciare il braccio di Henry che mostrò ad Emma il suo cellulare.

Regina stava ridendo perché Henry aveva scattato una foto mentre Emma cercava disperatamente di alzarsi senza cadere a terra.

“Sei pessimo” disse Emma col sorriso

“Sarà il mio sfondo e la mia immagine di copertina su facebook”

“Non ti permettere o altrimenti ti faccio pentire di essere nato”

“Mi hai fatto nascere tu”

Emma sembrò confusa. Regina rise mentre si teneva appoggiata ad Henry.

“Bhe,ti faccio pentire lo stesso” concluse Emma,non più tanto sicura  della sua tesi.

Tra una chiacchiera e l’altra tornarono a casa. Regina sbadigliò e si tolse le scarpe non appena attraversò la soglia della porta.

“Che film vediamo?” chiese andando verso il salotto. Si avvicinò al divano e spiegò le coperte che erano piegate e appoggiate sullo schienale del divano. Si sedette e si coprì con una  di quelle. Lasciando le altri per Henry. Henry si sedette accanto a Regina,anzi addosso a Regina ed Emma andò a prendere i film. Dopo una luna discussione decisero di guardare il Grinch. Poi Emma li raggiunse sul divano sedendosi accanto a Regina che si mise addosso a lei.

E cenarono guardando il film in silenzio e in completa tranquillità. Ridevano alle scene simpatiche e facevano qualche commento su ciò che vedevano.

Arrivati a metà film Emma disse “Ho voglia di una cioccolata calda. Ne volete?”

Henry non esitò un attimo a dire di si e non appena Emma fece per alzarsi Regina la fermò

“Che c’è?” chiese Emma

“Non voglio che te ne vai” disse Regina  con voce bassa stanca e dolce

“Vado solo a fare la cioccolata calda”

“Lo so  ma poi ho freddo se tu ti alzi e poi sei comoda e poi voglio che stai con me” disse Regina fingendosi imbronciata. Emma rise e si alzò “Vado e torno” disse per poi baciandola. Ancora e ancora e ancora. Regina cercava di impedirle di andarsene.

“Si okay abbiamo capito che vi amate e tutto quello che volete,ma vi ricordo che ci sono anche io e non voglio rimanere traumatizzato a vita,grazie” disse Henry fingendosi a disagio. In realtà non lo era per niente,lo faceva solo perché voleva la cioccolata.

Regina si staccò immediatamente da Emma e scoppiò a ridere  quando Emma lanciò un cuscino in faccia ad Henry “Così impari moccioso” disse uscendo.

“Ora ho freddo” si lamentò Regina e Henry le tirò un braccio per farla sedere e poi per farla appoggiare a lui. Regina si sistemò e continuarono a vedere il film.

Quando Emma tornò cinque minuti dopo sorrise nel vedere Regina che dormiva appoggiata ad Henry che non si era nemmeno accorto che sua madre si era addormentata.

“Ha preso sonno” sussurrò Emma abbassando un po’ il volume della Tv. Henry abbassò lo sguardo e notò che sua madre stava davvero dormendo. Rise.

“E’ tenera quando dorme” disse Emma osservandola.

“La porto di sopra” disse pronta a prenderla in braccio ma Henry la fermò “Faccio io,non ti preoccupare”

“Guarda che ce la faccio. Non mi sono fatta poi così male e poi tua madre è leggera”

“Appunto. Sei caduta e non è il caso che porti persone in braccio,leggere o pesanti che siano” disse e si alzò lentamente,per poi prendere sua madre in braccio.

Emma lo seguì di sopra e tirò giù le coperte. Henry la appoggiò lentamente sul materasso e sussurrò “Vado a dormire anche io. Buonanotte mamma” disse dando un bacio ad Emma

“Notte ragazzino.” Disse e Emma coprì Regina con il piumone prima di scendere giù,spegnere luci e Tv e chiudere la porta. Poi risalì e si cambiò.

Non appena si mise a letto,Regina rotolò tra le sue braccia ed Emma la strinse per poi sentire un leggero bacio sul collo. Regina era sveglia.

“Grazie per avermi insegnato a pattinare” sussurrò Emma prima di darle un bacio sulla fronte

“Mmmm” annuì Regina

“Regina?” mormorò la bionda”

“Mmmm?”

“Sai che ti amo,vero?” chiese fissando il soffitto. A quel punto Regina  si obbligò ad aprire gli occhi

“Certo che lo so,Emma” disse guardandola e vide che Emma annuiva leggermente “E tu sai che anche io ti amo”

La vide annuire di nuovo.

“Emma…” disse alzando un braccio per accarezzarle la guancia “che cosa succede?”

Emma si girò per guardarla e Regina notò che aveva le lacrime agli occhi

“E’ che,nessuno mi aveva mai insegnato a pattinare. E tu l’hai fatto…e questo significa che ho una famiglia e che…che sono a casa” disse in un singhiozzo.Regina non esitò due volte ad alzarsi e mettersi a sedere per  prendere Emma tra le sue braccia e stringerla come se non ci fosse un domani.

“Oh Emma. Certo che sei a casa. E” disse prendendole il viso tra le mani “si,hai una famiglia. Siamo la tua famiglia Emma. Okay?”

Emma annuì

“Okay” ripeterono insieme. Poi Regina la abbracciò di nuovo “Ti amo Emma,non dimenticarlo mai” disse

“Ti amo anche io Regina,da impazzire”

E rimasero così a lungo.

Poi Emma disse “Non sei scomoda con questi vestiti addosso?Non vuoi cambiarti?”

“Nha,non è poi così scomodo e poi non ho proprio voglia di cambiarmi”

“E di cosa hai voglia?”

“Di stare qui,con te”

“Stai sviluppando delle manie d’ossessione Regina”

“Non è vero”

“E’ la seconda volta che non vuoi fare qualcosa solo per non avermi lontana”

“Non è colpa mia se voglio delle coccole”

Emma rise dandole un bacio sulla fronte “Hai ragione.Non è colpa tua” disse

“Emma?”

“Si?”

“Hai i piedi freddi”

“Che cosa?”

“Hai i piedi freddi”

“E quindi?”

“Hai i piedi freddi e quindi quando mi tocchi ho freddo”

“Scherzi?”

“No”

“Regina-“

“Hai mai provato a mettere dei calzini?”

“Perché dovrei dormire con i calzini?”

“Perché hai i piedi freddi che mi fanno avere freddo”

“Vuoi che vada a prendere dei calzini?”

“No”

“REGINA!”

“Se vai a prendere i calzini significa che ti devi alzare e se ti alzi ti devi allontanare e significa che poi smetti di farmi le coccole”

“Sei impossibile”

“Non è vero”

“Si è vero”

“Sono soltanto dolce

“E’ vero,sei dolce”

“Lo so”

“Regina?”

“Si?”

“Hai detto la parola dolce e ora mi sono venuti in mente i biscotti che stanno di sotto”

“No Emma”

“Ti prego”

“Emma,no!”

“Eddai non ci metto niente. Vado e torno”

“L’ultima volta che l’hai detto ho preso sonno”

“Si,e se non ti fossi svegliata ora starei mangiando tutti i biscotti di Henry”

“EMMA!”

“No okay,prendo solo i miei ma ti prego ti prego ti prego ti prego”

“Emm-“

“Eddai”

“Okay”

“YAYYY” e corse via

“MA ORA CHE TORNI PRENDIMI IL PIGIAMA….”
….
….
…..
…..
……

“E GIA’ CHE CI SEI METTITI ANCHE I CALZINI!”
  
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