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Autore: Luce_Della_Sera    01/12/2014    3 recensioni
Viviana è una adolescente, e come tale vive tutti i problemi della sua età; per questo vorrebbe tanto essere al posto di sua sorella minore, che è ancora nello spensierato periodo dell’infanzia.
Veronica è una bambina, ma non le piace esserlo: vorrebbe essere grande e avere più libertà, proprio come sua sorella maggiore.
Entrambe, quindi, pensano che l’altra sia più fortunata … così, la notte di Natale esprimono questo desiderio: “Quanto vorrei essere lei!”.
E da quel momento, tutto cambia.
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sister story

Capitolo 1: A scuola

“Allora, Veronica, dimmi: che differenza c’è tra confini naturali e confini convenzionali?”
La bambina sobbalzò, ed evitò appositamente lo sguardo della maestra: sapeva che in questo modo l’adulta avrebbe capito tutto, ma non era capace di fingere.
“I confini naturali sono quelli veri … e quelli convenzionali sono quelli falsi!”.
L’insegnante alzò le sopracciglia.
“Sì, certo, come no … in che senso?”.
“Ehm … io veramente … non lo so!”, disse Veronica, arrossendo violentemente. Tutti i suoi compagni, comprese le sue amiche del cuore, risero.
“Ma cosa ridete? Non me lo ricordo, e allora? Cosa c’è di così divertente?”, pensò la piccola, frustrata. Stava proprio cercando una frase tagliente e ad effetto per far rimpiangere a tutti di averla presa in giro, quando la maestra la richiamò.
“Veronica, non va bene, lo capisci? Mi dispiace molto, ma devo metterti un’altra insufficienza! Come mai hai tanti problemi con la geografia? Eppure in storia sei così brava! C’è un motivo particolare? Magari, se me lo dici, posso aiutarti!”.
“Il problema è che la geografia è una materia totalmente inutile, e io non la capisco!”, avrebbe voluto rispondere l’alunna, ma non lo fece, e tacque, limitandosi soltanto a piantare i suoi occhi azzurri negli occhi marrone scuro della docente: dopo circa cinque minuti di silenzio totale, quest’ultima si arrese e, vedendo che ormai l’ora era quasi terminata, dettò i compiti per le vacanze.
“Come odio la scuola”, pensò Veronica, mentre riportava tutto sul suo diario. “A nessuno viene in mente che noi bambini durante le vacanze di Natale dobbiamo anche avere il tempo di giocare? E poi, tutte queste materie complicate … perché non mettono qualcosa che riguardi le favole per bambini o i cartoni animati? In quel caso sì che sarei brava, e mi riuscirebbe tutto più facile!
Quanto è difficile avere otto anni! Da adulti si sta decisamente molto meglio”.

  
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