01/12/2014
2 recensioniTornata a casa da scuola il divano mi sembro' la salvezza tanto che mi ci "sdravaccai" sopra. L'occhio mi cadde sulla fotografia posta sul tavolino davanti al sofa' che ritraeva me e i miei amici di Londra.
Ero elettrizzata. Finalmente ero riuscita a realizzare il mio sogno: andare a Londra. Ero dispiaciuta per il fatto di essere partita sola, senza le mie due migliori amiche, ma l'emozione era troppo forte. Avrei passato l'estate in quella splendida citta', libera di girarla come volevo.
Uscita dall' Heathrow Airport chiamai immediatamente un taxi per farmi portare in albergo. Durante il tragitto non facevo altro che rimanere a bocca aperta dal paesaggio fuori il finestrino. I miei occhi scattavano delle fotografie per ogni centimetro e particolare di quella citta', unica e bella. Dotata di un incredibile tranquillità, nonostante la grandezza. Una volta arrivata al "Palace Hotel" raggiunsi la reception per completare la registrazione. Mi concentrai un attimo per entrare in "modalita' inglese", poi presi coraggio e mi avvicinai al bancone dove era seduta una signora sulla quarantina dall'aria simpatica che indossava una divisa verde.
-Buongiorno, sono Elizabeth Adams, ho prenotato una stanza per l'estate....-
Esordii porgendole le carte.
-Buongiorno cara, si e' gia' tutto a posto e....Queste sono le chiavi, la stanza e' la numero 112 al quinto piano, lì infondo c'e' l'ascensore, se vuoi. Buon soggiorno e per qualsiasi cosa puoi venire qui.-
-Grazie mille-
E dopo aver recuperato bagagli, documenti e chiavi mi avviai verso l'ascensore.
Arrivata al quinto piano aspettai che le porte si aprissero. Ero talmente sovrappensiero che andai a sbattere contro qualcuno, finendo rovinosamente a terra.
-Scusamiscusamiscusamiscusami!-
-Ehi, non preoccuparti!-
Mi rispose quello, aiutando ad alzarmi.
E fu in quel momento, la prima volta che lo vidi in faccia, che il mondo e il mio cuore sembrarono fermarsi.
Avra' avuto si e no un anno piu' di me. Era un ragazzo alto, mi sovrastava di almeno quindici centimetri (non che io fossi un gigante), dalla pelle ambrata. Con i capelli mori tirati su perfettamente in una sorta di cresta e gli occhi....Quegli occhi. Da perdercisi dentro. Di un irresistibile color cioccolato.
La prima volta che le mie iridi incontrarono le sue fu come se una scossa mi avesse colpito lungo tutto il corpo e lui sorrideva. A me.
-Scusami ancora, ero distratta!-
-Non c'e' problema, non sono stato attento nemmeno io! Piacere Zayn!-
Il ragazzo si presentò passandosi la lingua sulle labbra. Ok, Beth, ora ti dai una calmata, gli stringi la mano e ti presenti anche tu.
Già, peccato che quel Zayn mi avesse fatto dimenticare come mi chiamavo.
-Io sono … Mi chiamo Elizabeth, cioe’ Beth. Elizabeth, ma per gli amici Beth!-
Quando riuscii finalmente a presentarmi ci stringemmo la mano.
-Dall'accento si sente che non sei inglese, da dove vieni?-
-Te ne sei accorto subito! Vengo da una città sperduta del Nord Italia … -
Zayn rise e non potei fare a meno di notare che metteva la lingua leggermente in mezzo ai denti, rendendo il suo sorriso ancora piu' bello.
-Quanto ti fermi?-
Mi chiese poi.
-Fino alla fine di agosto....vacanza lunga. Anche tu in ferie?-
-Una sottospecie....In realta' sono qui con quattro amici, veniamo da Bradford, ma stiamo aspettando risposta per un … lavoro, quindi a settembre probabilmente ci trasferiremo qui!
-Capisco-
-Mm...Senti perche' non vieni a cena da noi stasera? Cosi' mi faccio perdonare per esserti venuta addosso.-
Sorvolai sul fatto che in realta' ero stata io a travolgerlo, ora il mio problema era un altro. Cosa dovevo fare? Insomma, per quanto Zayn mi sembrasse un bravo ragazzo non lo conoscevo e mi aveva appena detto di essere in compagnia di altri quattro.
Allora sorrisi.
-Posso fidarmi?-
-Mm...non siamo cannibali, al massimo facciamo un po' di casino ma nulla di che....-
Ridacchiai.
-Allora va bene, dai. Quando e dove?-
-Qual e' la tua stanza?-
-112-
Lui sorrise.
-Ironia della sorte, e' due piu' in la' della nostra, noi siamo nella 110! Comunque direi per le 20.00.-
-Perfetto allora!-
- A stasera quindi. Ah, se ti può far stare piu' tranquilla ci saranno anche altre due ragazze, le fidanzate di Louis e Liam.-
Risi.
-Grazie!A stasera Zayn!-
-A stasera Beth!-
Recuperai la valigia e una volta di spalle mi lasciai sfuggire un sorriso a 32 denti.
Li avevo conosciuti tutti quella sera e non pensavo che Liam, Harry, Niall, Louis, Eleanor e Danielle sarebbero diventati i miei migliori amici. Non pensavo che avrei preso una cotta per Zayn. E soprattutto, la prima volta che mi scontrai con lui non potevo sapere che il lavoro che aveva portato i ragazzi a Londra fosse un contratto con la Syco Music che li avrebbe resi la più grande boy band del momento, meglio conosciuta come One Direction. Ma nonostante il loro successo stratosferico erano rimasti dei semplici ragazzi. Che mi mancavano un sacco.
Anche se era passato solo un anno, l’estate che avevamo passato insieme sembrava lontana, ma i ricordi erano ancora indelebili nella mia mente. Temevo che la nostra amicizia, per la fama, la lontananza e gli impegni, si sarebbe sgretolata pian piano dopo il mio ritorno in Italia. Nonostante tutto, invece, cresceva e si rafforzava ogni giorno di più. Ci sentivamo con ogni mezzo possibile e l’unica con cui non avevo buoni rapporti era Chantal, la ragazza di Zayn. Tralasciando il fatto che era veramente odiosa, il problema principale era la mia gelosia. Non l’avrei mai ammesso, ma lei era una modella e soprattutto aveva Zayn. Il primo ragazzo che avevo conosciuto a Londra, quello che appena guardavo mi faceva sentire in un'altra dimensione, quello che solo con una conversazione su twitter mi faceva stare meglio, quello con una bellezza disarmante, quello che c’era sempre. Quel ragazzo che aveva letteralmente rubato il mio cuore. C’era voluto molto tempo prima di ammetterlo, ma ero innamorata di Zayn Malik.
La mia vita, dopo quell’indimenticabile estate, continuava più o meno normalmente. Frequentavo il quarto anno del Liceo scientifico della mia città e trascorrevo le giornate tra studio, nuoto e uscite con gli amici. Uno dei motivi per cui avevo deciso di partire da sola per Londra, oltre al fatto che era sempre stato il mio sogno, era perché avevo bisogno di andarmene per dimenticare una brutta storia. Quell’anno stavo insieme a David e lui mi piaceva davvero. Il disastro era avvenuto durante la festa di fine anno della scuola dove lo avevo beccato a fare cose poco decenti con Alice, la ragazza più stronza, falsa e subdola che conoscessi. Ero veramente distrutta. Io mi fidavo veramente di lui e stetti male per un lungo periodo. Fortunatamente Londra e i miei nuovi amici riuscirono a farmi dimenticare quel brutto episodio che ormai non mi interessava più.
I miei pensieri furono interrotti dalle note di “Rock me”, segno che qualcuno mi stava chiamando. Sul display lessi il nome di Liam.
-Pronto?-
-Ciao! Come sta’ la nostra italiana preferita?!-
-Ciao Liam! Beh, diciamo che sto!-
-E i preparativi per la festa?-
- Bene, almeno credo … No, non è vero: vi prego aiutatemi, sto impazzendo!-
Liam si mise a ridere.
- Dai, non preoccuparti, andrà tutto benone! Aspetta chiamo gli altri… RAGAZZI C’Ѐ BETH!!-
Allontanai il telefono dal mio orecchio per evitare di perdere l’udito. Si, le telefonate con i ragazzi erano parecchio movimentate. Sentii dei passi avvicinarsi e qualcuno afferrare il cellulare dalle mani di Liam.
-Sciao Beth!-
Scoppiai a ridere.
-Perché ridi?-
-Harry sei troppo divertente quando cerchi di parlare italiano!-
- Ah beh … Grazie … Potremmo fare un saltino in Italia per perfezionare la lingua … -
Sentii distintamente Louis commentare con un “ tanto lo sappiamo tutti che vuoi rimorchiare!”, ma feci finta di nulla ridacchiando silenziosamente.
Sentii trambusto segno che stavano litigando per il telefono. I soliti scemi!
- Ragazzi, il vivavoce è troppo complicato?!-
-Giuuustooo!!-
-Ciao a tutti!-
- Ciao Beth!-
-Allora qualche consiglio su come preparare bene la festa di fine anno?!-
- Scegli pezzi dinamici, da ballare … E, perché no, anche qualche lento, pochi però altrimenti annoiano!-
-Harry lo dici solo perché sei single!-
Scherzò Louis.
-Io sono d’accordo con Harry però!-
-Scusa Beth! -
Louis cercò di dato che era al corrente di TUTTA la mia situazione sentimentale. In realtà ne erano tutti informati, diretto interessato escluso, naturalmente.
-Certo che a volte potresti startene anche zitto!-
-No, Liam non sgridarlo, non me la sono presa! Era una battuta simpatica!-
La buttai sul ridere e ci riuscii.
-Bene ragazzi, ci sentiamo presto, vado a chiamare le ragazze … -
-Intendi Danielle ed Eleanor ?-
Chiese Zayn, prendendo parola per la prima volta.
-Si, non le sento da un po’!
-Mh … Beh allora ciao! E fatti sentire!-
-Certo … Non sapete quanto mi mancate … Vi voglio bene ragazzi! A presto … -
-Anche tu ci manchi e ti vogliamo bene! Ciao!-
Mi salutò Zayn.
-CIAOO BETH!!-
-Ciao ragazzi!-
Chiusa la telefonata con un sorriso da ebete che spuntava ogni volta che sentivo Zayn, chiamai Danielle con la sicurezza di trovare anche Eleanor con lei. Restai al telefono con loro a lungo, avevamo molto da raccontarci.
Mio padre era partito per un viaggio di lavoro e mia madre lo aveva seguito. Così per tre settimane avrei avuto casa libera dato che ormai mio fratello non abitava più con noi. Io, naturalmente ero dovuta rimanere a casa per terminare la scuola. Solo al pensiero mi saliva la rabbia. Loro a divertirsi e io a studiare.
Non ero il tipo da organizzare una festa ogni sera quando aveva casa libera, più per pigrizia che per altro. Le mie serate tipo erano per lo più composte da divano, un bel film e computer sul tavolino per controllare le ultime novità.
Quella sera mi preparai a vedere per la ventesima volta “Pearl Harbor”, il mio film preferito, che stranamente davano sul primo canale. Mentre esultavo mentalmente del fatto che avessero finalmente deciso di trasmettere un film decente alla Tv, mi spuntò un nuovo link su Facebook. E dopo quello, circa una cinquantina dietro, se non di più. Mi misi seduta sul divano e afferrai il portatile dal tavolino per metterlo sulle ginocchia. Così, mentre il porto di Pearl Harbor veniva preso d’assalto dagli aerei giapponesi anche in rete si scatenò una guerra e io sperai che non mi si intasasse il computer.
Andai a leggere uno tra i mille link e rimasi a bocca aperta dal suo contenuto: “Un altro single tra i One Direction!”.
Non diceva altro.