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Autore: eringad    02/11/2008    2 recensioni
NaruHina ambientata nel periodo natalizio. Hinata e Naruto, dopo una giornata passata a comprare i regali di natale, si incontrano alla stessa fermata per aspettare due pullman diversi, nel paesaggio distorto dalla neve bianca è possibile che accada qualcosa tra i due sconosciuti...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Rating: Verde
Avvertimenti: One-shot, AU
Genere: Romantico
Note: NaruHina ambientata nel periodo natalizio, scritta dopo un pomeriggio passato a girare per il centro alla ricerca di un’armeria per un regalo, con la neve e con la giacca passata al cugino malato quindi in maniche corte.

*~*~*~*~*~*



Una ragazza camminava sola per il grande centro commerciale.
Era Natale e doveva comprare i regali per le sue amiche, per la sua famiglia.
Si strinse meglio nel lungo cappotto bianco fugando gli sguardi e tenendo il suo piantato al terreno. La folla la spaventava un po’, non era abituata a stare tra tante persone.
Mise una mano in tasca stringendo il cellulare e con l’altra strinse la busta con dentro i regali. Lo sguardo perennemente basso ed ascoltava le persone intorno a lei, era abituata ad ascoltare ed in effetti non parlava molto.
Pensava che forse le parole non la esprimessero completamente, per questo parlava attraverso il suono della musica su cui ballava. Certo non era una ballerina professionista, anzi al contrario non prendeva lezioni, si sarebbe vergognata troppo.
Ancora persa nei suoi pensieri e tenendo lo sguardo basso sbatté contro qualcuno cadendo all’indietro.
-Ehi scusa…tutto bene bella?- vide una mano tesa di fronte al viso. Alzò timidamente lo sguardo incrociando un paio di occhi azzurri come il cielo che la guardavano vivaci e divertiti. I lineamenti duri segnati appena da tre cicatrici simmetriche sulle guancie. I capelli scompigliati biondi gli ricadevano sulla fronte grande. Un sorriso dolce e furbo sul volto che a lei sembrava meraviglioso.
-S si…scu scusa…io non…non…i regali!- disse arrossendo e spostando lo sguardo per poi sussultare alla vista dei pacchetti in terra.
-Ah si scusa…ti aiuto a raccoglierli…eh eh colpa mia che non guardavo dove andavo!- disse lui piegandosi ed aiutandola gentile a raccoglierli da terra. Glieli porse sorridendole gentile. Lei prese timidamente le buste dalla sua mano sussurrando appena delle parole di scusa. Lui gli sorrise felice e arrossì appena sentendo la sua piccola mano sfiorare la sua molto più grande.
-A arigato…scu scusa è colpa mia…ne neache io stavo guardando do dove andavo…- abbassò lo sguardo impacciata facendo un piccolo inchino e scappando via.
Il ragazzo la guardò per un secondo scorgendo la figura minuta sparire tra la folla.
Sbuffò portando le mani dietro la testa e ricominciò a camminare attraverso la gente.
Lui era un ragazzo per niente timido, per niente educato, testardo e iperattivo ma aveva un sacco di amici. A volte nemmeno lui capiva come potessero sopportarlo, parlava sempre troppo e non aveva peli sulla lingua.
Aveva un sogno, il sogno che la maggior parte della parte delle persone definivano impossibile. Voleva diventare un cantante, ma non un cantante qualsiasi, il cantante più famoso del mondo!
Si stava annoiando a morte per questo aveva deciso di uscire. Ma niente, non trovava nulla di interessante. Uscì dal supermercato sbuffando ancora e raggiunse la fermata dell’autobus.
Lì in mezzo al freddo scorse una figura. Era seduta sulla panchina stendendo le gambe sotto il legno, il cappotto bianco in cui si stringeva cercando di sfuggire al freddo e guardò meravigliato i capelli corvini che le ricadevano setati sulle spalle minute.
Osservò ancora i suoi occhi candidi, quasi bianchi che vagavano sulla strada in cerca del mezzo.
Si avvicinò imbambolato con il cuore che gli rimbombava nelle orecchie, per la prima volta nella sua vita. Lei si voltò guardandolo con gli occhi spalancati per la sorpresa, soffocò una risata. Era buffa, aveva un’espressione incredula dipinta sul viso, ma infondo era carina, molto carina.
-Sei carina! Ah ah ah!- disse ridendo mentre quella arrossiva totalmente. Era noto tra i suoi amici che non aveva filtro tra cervello e bocca.
-I io…gra grazie…- disse timidamente riportando lo sguardo a terra.
Lui si avvicinò sicuro sedendosi vicino a lei. La ragazza si allontanò di poco intimidita.
-Non è ancora passato il trentotto?- il ragazzo guardò la strada sporgendosi.
-N no…- abbassò ancora di più lo sguardo imbarazzata.
-Tu cosa prendi?- la guardò insicuro e leggermente teso.
-I il qua quarantadue…- lo guardò imbarazzata.
-Ah…allora aspettiamo…come ti chiami piccola?-
-Hi Hinata Hyuuga…t tu?-
-Naruto Uzumaki! Piacere!-
-P piacere mio…-
-Ne sta arrivando uno! Guarda! È il tuo!- indicò un punto nella strada mentre si sporgeva verso di lei per compiere il gesto.
Lei non rispose guardandolo rossissima, chiuse gli occhi sporgendosi verso di lui e lasciandogli un bacio sulla guancia, si tirò indietro per poi scappare appena l’autobus si fermò.
Lui la guardò stupito tenendosi la sua guancia. Si lasciò andare sulla panchina sospirando. Infondo non era stata una giornata da buttare, sarebbe tornato ancora lì.
Guardò il cielo sospirando assente mentre la neve cominciava a cadere lenta.
Non era proprio stata una giornata da buttare.

NaruxHina

  
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