Le parole che mi diceva erano diventate il mio cuore e la mia anima, era come una droga stare con lui, lui lo era. Come negarlo, certo che mi manca. Ha lasciato un vuoto incolmabile nel mio petto. Era tutto così semplice quando ero con lui, la mia vita incasinata spariva, tutto spariva e rimanevano solo noi. Noi con il nostro amore, ma troppo pieni di noi stessi per ammettere di amarci. Io lo amavo quello stronzo, lo amo tuttora e sono sicura che anche da parte sua sia così. Se ne andato così, dal nulla, la mattina mi sono svegliata e mio fratello è venuto a dirmi che se n'era andato. Non lotevo crederci. Corsi su per le scale dell'edificio fino al suo appartamento, la porta era socchiusa e io entrai. Lacrime solcarono il mio viso, non c'era più davvero, niente più libri, niente piú quadri, niente piú odore di lui. Infine nella sua camera, il letto era perfettamente intatto, la scrivania vuota, vuota come il mio cuore, sopra c'era un biglietto: "Apri l'armadio Faye." diceva. Aprii l'armadio, e mi maledii per averlo fatto. Il suo odore uscí dall'armadio come una ventata di aria fresca per me. Una scatola rossa con il mio nome sopra spiccava nel bianco dell'armadio. Era cosí che lui mi vedeva, macchiata in mezzo a tutto il bianco. Dentro c'era una delle sue bandane e la sua felpa che mettevo sempre durante l'inverno. Il suo profumo mi inebriò le narici. Non riuscivo a smettere di piangere. Sul fondo della scatola c'era una nostra foto e due biglietti. Piú precisamente un biglietto aereo e uno scritto da lui. "Spero che prima o poi mi raggiungerai. Perdonamo Faye, ti amo. Ash x" Lo sapeva che lo avrei fatto, che un giorno nella mia vita, non ce l'avrei piú fatta, che avrei usato quel dannato biglietto per Melbourne e che sarei tornara da lui. Quel giorno è oggi. Cosí, con i suoi vestiti addosso e una piccola valigia, stavo andando da lui. Mentre le luci della cittá si spengono piano, piano una ad una e la notte scende su di noi, io sto arrivando da te Ashton.