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Autore: itsrigel    01/12/2014    3 recensioni
Ebbe appena il tempo di accorgersi di quello che stava succedendo e rivolgere i suoi ultimi pensieri alle persone che più aveva amato.
Non agli dei, non alla moglie o al figlio legittimo. Ma alla schiava di cui era innamorato e alla figlia che non sarebbe mai dovuta nascere.
Tu sei il mio soldatino, la ragione per cui ho vissuto. Non ti scordar di me, io veglierò su di te.
Genere: Fluff, Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie '“Perché dividere un amore come il nostro?„'
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Non sono mai stato troppo bravo con le parole. Forse è proprio per questo che sei venuta al mondo, Cal. Tua madre era piuttosto brava a salvarsi dalle situazioni più spiacevoli parlando, mi ha salvato più volte dal finire nei guai quando eravamo solo due ragazzi.
Aveva degli occhi semplicemente stupendi, così chiari che ti gelavano sul posto quando incrociavi lo sguardo con il suo. Erano così magnetici, pieni di vita.
I capelli erano di un verde cupo, come quello del sottobosco. Gli occhi risaltavano in un modo che ti lasciava senza fiato.
Dei, era così bella. E il suo carattere... mi faceva impazzire. Aveva un'indole così libera, chiusa però nel corpo di una comune schiava. Era questo il suo peggior difetto: era nata Femtita. Oh, se fosse stata una Talarita, forse le cose sarebbero andate diversamente. Forse saresti potuta crescere in una vera famiglia, senza macchie, senza cortine dietro le quali nascondersi.
Ma, purtroppo, non sempre la vita è così giusta.
Mi dispiace che tu sia cresciuta così. Non riesco ad immaginare quanto tu abbia dovuto soffrire.
Eri solo una neonata quando ti ho allontanata da me. Non sono mai riuscito a perdonarmelo... ma cos' altro avrei potuto fare? Far crescere una bambina senza che capisse l'importanza della benda che nascondeva le sue origini Femtite? Per quanto mi piaccia immaginare che tu sia stata una bambina prodigio con un'intelligenza superiore alla media, questa non è la verità. Ti saresti tradita, prima o poi. E vederti servire un padrone presuntuoso non rientrava a far parte dei miei desideri.
Probabilmente non ricordi tua madre, eri ancora molto piccola quando morì. Eravate così simili. Ti ha voluto bene, eri la sua vita.
Sono sicuro che invece rammenti il nostro primo incontro, quando venisti a vivere con me. Avevi dieci anni. Sembra passata una vita da quel giorno... invece sono solo pochi anni.
Io personalmente ricordo tutto alla perfezione. Eri sembrata così scioccata dalle differenze tra il Regno dell'Autunno al quale eri abituata al nostro Regno della Primavera. Non avevi smesso un solo istante di tenere gli occhi alzati verso gli alberi in fiore, verso le voglie verdi dei Talareth che permettono la nostra vita.
Mi veniva quasi da piangere, se devo essere sincero. Assomigliavi così tanto a tua madre. Avevi un vestitino sbracciato, come quelli che Lei portava spesso, e i capelli rossi raccolti dietro la nuca. Qualche ricciolo ribelle che era sfuggito alla crocchia ti cadeva davanti alle orecchie. Portavi un paio di orecchini corti, ma hai perso quell'abitudine quasi subito.
La cosa che più mi colpì furono le tue lentiggini. Nonostante l'incarnato scuro tipico dei Talariti, quella tua caratteristica si notava parecchio. Anche tua madre aveva delle lentiggini, molte di più delle tue.
Tuo fratello è stato geloso sin da subito. Non avevo mai riservato a lui tutte le attenzio i che avevo per te, e lui non l'ha mai saputo accettare. Non voglio, però, che tu ti senta colpevole del nostro allontanamento: lui ha sempre avuto un carattere troppo ambizioso, troppo presuntuoso, troppo e basta.
Non nego di averti trascurato spesso, ma la mia posizione sociale non mi permetteva di stare sempre al tuo fianco. Mi scuso profondamente per questo, spero che proverai a capirmi.
Cal, sei sempre stata perfetta ai miei occhi, nonostante tutto.
Ora che sto morendo mi accorgo che vorrei essere stato più presente nella tua vita. Quattro anni non sono stati abbastanza, secondo me. No, decisamente non sono bastati. Non sono stato il padre perfetto, ma ti ho amata così tanto. Sono sicuro che tu questo l'abbia capito.
Ti voglio bene, bambina mia. Sappi che qualsiasi cosa accada sarò sempre al tuo fianco.
Tu sei il mio soldatino, la ragione per cui ho vissuto. Non ti scordar di me, io veglierò su di te.



 
.:: Angolo dell'autrice ::
Date la colpa alla mia prof di matematica e alle sue interrogazioni noiose se ho scritto questa one shot.
Era da tanto tempo che non scrivevo nulla su Cal :' mi è mancata <3
Bacioni~
PietraGhiaccio0608
   
 
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