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Autore: Criminal Mind    01/12/2014    0 recensioni
«Bella serata, eh? Qui il cielo si vede bene.»
«Siamo in campagna, è per questo. Non c’è inquinamento luminoso.»
«Già. Comunque sono SeungHo.»
«ByungHee. Come mai sei qui?»
«Mi ha invitato un amico, dice che uscire di notte fa bene alla pelle.»
Tu ridi e pensi che sia la stronzata più grossa che qualcuno potesse sparare per portare fuori qualcuno.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: G.O., Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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07 .06. 2012 – From Jung ByungHee’s pieces.


 

C’è scritto in tutti i libri.

Ci sono mille film che parlano di questo argomento.

Milioni di uomini lo hanno trattato come vetro caldo da modellare, eppure tu non l’hai ancora capita la via migliore per guarire.

Hai passato ore ed ore su quel letto singolo a non fare un cazzo, ipotizzando ogni genere di soluzione pur di togliertelo dalla testa.

Ora sotto le dita puoi percepire il gelo della bevanda ghiacciata che ti hanno appena messo tra le dita e pensi di essere davvero disperato se ricorri all’alcol per sentirti meglio, per dare una botta di vita alla tua monocromatica esistenza.

Hai bisogno di aria.

Aria pulita che in quel tripudio al sudore ed al fumo secco non puoi trovare, e allora ti fai spazio tra i copri che si agitano come in preda alle convulsioni, che si strusciano contro di te in assenza di un punto in cui reggersi.

Perché SangHyun abbia avuto la brillante idea di festeggiare la sua laurea in quella dannatissima discoteca rimane un mistero irrisolto al quale nemmeno lui stesso sa trovare risposte a cui credere.

Qualcuno ti urta il gomito ed il bicchiere di birra ti scivola tra le dita e si frantuma sul pavimento in laminato, macchiando irrimediabilmente i tuoi jeans preferiti ed i tacchi allucinanti di qualche ballerina improvvisata. Imprechi ad alta voce, tanto col volume della musica nemmeno il ragazzo accanto a te riesce a sentirti.

‘Fanculo quel dannato posto, hai bisogno di aria pulita, maledizione, quindi parti di nuovo e, coraggiosamente, ti fai largo a suon di gomitate tra le folla, sgusciando finalmente verso le porte imbottite risalenti agli anni di Cristo.

Affondi i palmi nella morbidezza e qualcuno ti afferra per i fianchi e ti cattura su di un morbido divanetto, a metà tra il caos e la tanto aspirata libertà.

«Già te ne vai, hyung?»

SangHyun te lo urla direttamente nell’orecchio, ma sai che non puoi prendertela con lui perché quello è l’unico modo che ha per farsi sentire da te.

Tu annuisci semplicemente, concedendogli un’occhiata fugace prima di tornare a fissare la tua meta. Anche lui ti guarda, ti fissa e ti scruta, poi aggrotta le sopracciglia e ti chiede, con la sua solita voce un po’ acuta.

«Come stai? Ti diverti? Dovresti cercare di parlare con qualcuno, così ti distrai e non ci pensi più a EunMi.»

Sorridi ancora e menti con un alto e pacato “è tutto ok, la mia vita non potrebbe procede meglio”, anche se dentro qualcosa si spezza ancora, più del dovuto, e ti perfora la cassa toracica, la condensa che scende pesantemente su di te sembra proprio quello che ti sta accadendo in quel periodo: il tuo futuro sta andando in fumo.

La verità è che nulla va bene da quando lei ti ha lasciato.

Tutto sta crollando e perdendo di significato, ogni cosa sembra priva di spessore e nemmeno ti riconosci quando ti guardi allo specchio e ti fai la barba.

«Ho bisogno di una boccata d’aria, torno subito.»

SangHyun annuisce senza toglierti gli occhi di dosso nemmeno quando ti alzi e cammini con la fuga che trema tra i polpacci verso quella dannata porta che riesci finalmente ad aprire.

La brezza estiva ti accarezza il viso e spettina i capelli e tu respiri.

Finalmente realizzi che ricoprirti di alcol e feste non ti farà guarire da tutta la merda che ti hanno buttato addosso,  lei e quello che reputavi il tuo migliore amico.

Lei, che amavi con tutto te stesso, e lui, cui hai riposto tutta la tua fiducia.

«Sei ubriaco?»

Quella voce ti giunge allo orecchie nello stesso momento in cui la nicotina ti pizzica il naso.

Ti volti e non c’è nessuno ed istintivamente abbassi lo sguardo sulla figura seduta sulla strada polverosa di campagna, la schiena dritta contro il muro e la sigaretta penzoloni dalle labbra carnose. I suoi occhi vispi guizzano sui tuoi e tu ricordi di non aver risposto, realizzi che lo stai fissando nello stesso modo fastidioso in cui SangHyun lo faceva prima con te.

«No.»

Riesci a formulare alla fine con un’alzata di spalle.

«Meglio così.»

Piomba il silenzio e tu ti ci adagi. Non sei il tipo di persona che parla troppo, tantomeno con gli sconosciuti, soprattutto perché ti sei reso conto che nessuno ti aiuterà, tutti pensano a loro stessi ed alle loro vite, il tuo dolore non è il loro e quindi il mondo gira.

Il problema è che lo fa anche se sa che nulla sia peggio di un cuore spezzato.

«Bella serata, eh? Qui il cielo si vede bene.»

Appoggi anche tu le spalle al muro ed affondi le mani nelle tasche dei jeans.

Non vuoi pensare a quanto siano macchiati e puzzolenti di birra.

Quello sconosciuto sta cercando di avere un colloquio con te nonostante ti si legga in faccia che l’ultima cosa che vuoi sia parlare, ma pensi di poterlo sfruttare per distrarti e dimenticare ogni cosa. Pensi che quel tipo sembri tranquillo e che quella sigaretta abbia, effettivamente, l’odore di una sigaretta.

Allora rimugini su un’eventuale risposta intelligente da dare.

Puoi elencargli tutte le costellazioni o snocciolargli gli elementi che compongono una stella, ma si addormenterebbe. Lo sai perché EunMi sbadigliava sempre dopo le prime volte che gliene hai parlato.

«Siamo in campagna, è per questo. Non c’è inquinamento luminoso.»

«Già. Comunque sono SeungHo.»

«ByungHee. Come mai sei qui?»

«Mi ha invitato un amico, dice che uscire di notte fa bene alla pelle.»

Tu ridi e pensi che sia la stronzata più grossa che qualcuno potesse sparare per portare fuori qualcuno.

SeungHo spegne la cicca contro il terreno grigio e si alza; è poco più alto di te e questo ti fa sentire ancora più basso di quanto realmente tu sia.

«Hai la macchina?»

«Si.»

«Allora portami a casa.»

Impallidisci.

Non puoi vederti ma sai di averlo fatto perché ti accade ogni volta che qualcuno ti prende in contropiede e lui sorride sghembo, distendendo solo l’angolo sinistro delle labbra.

«La mia auto è di là.»

Cosa ti succede?

Non lo sai.

Perché lo stai facendo? Perché stai guidando un perfetto sconosciuto fino alla tua auto?

Eppure sai che non si deve fare.

Non puoi sapere chi sia o cosa voglia lui da te, ma vuoi rischiare.

Oh, EunMi non si sarebbe mai aspettata un tale gesto da te e se venisse a saperlo, lo sai, ti raggiungerebbe a casa trafelata e preoccupata, ti abbraccerebbe ed urlerebbe che stai facendo una cazzata e che doveva assolutamente cacciare quel tipo losco di casa.

Anche se SeungHo pare tutto meno che losco.

Ti passi una mano tra i capelli, e ti chiedi se mai ci sarà una possibilità di ricominciare, perché lei non tornerà da te.

Non dopo un tale salto di qualità.

«E’ questa.»

L’auto si apre con un leggero schiocco di luci e tu entri, titubante e con le mani che tremano mentre quel ragazzo si accomoda al tuo fianco, non hai paura ma sai o speri, nel tuo profondo, che questo gesto cambi radicalmente la tua vita.

   
 
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