Storie originali > Nonsense
Ricorda la storia  |      
Autore: Anonimadelirante    01/12/2014    2 recensioni
«Ancora un istante e avrebbe raggiunto la Perfezione.
Il Pubblico tirò un sospiro di sollievo.
La Perfezione avrebbe ucciso tutti,
nessuno escluso – Spettatori e Commedianti – e nessuno sarebbe tornato in Vita.
Sarebbe stata la Fine Senza Nuovo-»

Si può prendere come un'omaggio alla Perfezione, un insulto ad essa, ma la realtà è che ho bisogno di un dottore - uno bravo - e che sono stanca di non essere abbastanza.
Nulla di nuovo, in fondo. Va presa per quello che è e basta, nella speranza che non lasci del tutto il tempo che trova.
[Pubblicata in occasione del mio 2° efpanniversario]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Kanpeki – ARABESQUE DE LA PERFECTION

 

(Atto Unico)

 

-Fuggiva la Povera Fata, fuggiva.

La Perfezione era in agguato.-

 

 

 

 

Non sono più lei.

L'immagine che lo specchio rimanda – non sono quella.

Non più oramai.

Ho inseguito per anni la Perfezione1, tentando di ingannarla inutilmente con un gioco di luce riflessa.

 

Non si può ingannare la Perfezione, non si può trovare.”

 

Sono rimasta ingarbugliata nel filo di Speranza che si tendeva da una colonna corinzia all'altra, nell'attesa che Perfezione arrivasse – e cadesse.

Non è successo ed, è stato stupido da parte mia, lo so, ho provato io stessa a puntare la canna e sparare.

 

-Dev'essere stato un incidente, sfortuna o Fato.-

 

Era il grilletto che s'era inceppato – è bastata un pressione leggermente più forte; nulla di grave, in fondo.

Ho scoperto con la mia pelle – finalmente – cosa vuol dire avere un solco già pronto – la nicchia di incuneamento della pallottola che è partita.

Non è stato un colpo così forte in fin dei conti – era già prestabilito.

Il pavimento di marmo bianco ha ben accolto le ginocchia – lo scricchiolare delle ossa, il fruscio della veste, il tonfo dell'Arma del Delitto che cade, nel Teatro della Perfezione – e ancora una volta la Perfezione si è sporcata.

Non c'era più bianco immacolato, ma tempestato di rosso vermiglio, insensato e doloroso per gli occhi di chi Cerca.

Non so che lingua abbia leccato via, che straccio di quale composta cameriera abbia lavato, che labbra abbiano accolto il mio sangue – non ricordo; ma la Corsa è ricominciata e via, e far fortuna su altri pavimenti di altri Teatri.

Il Mondo dell'Autunno Senza Fine che mi ha accolto mi somigliava troppo per essere casa mia, era metafisico e irreale – la rugiada cadeva in Lacrime di una Fata ferita a morte dal suo Cavaliere2.

Sono scappata prima che l'Atto del mio Sogno finisse e arrivasse il ballerino d'oppio3 a carpare le ali alla sua Silfide.

 

Ho fuggito la Perfezione, senza che quella si rendesse conto che in realtà la inseguivo.”

 

Nel Cimitero dei Cigni abbattuti dalle Balestre dei Primi Attori4 c'era una lapide bianca con il mio nome inciso sopra.

È successo mentre sfioravo le labbra – di marmo bianco – dell'Angelo Vendicatore sulla mia Tomba e me ne sono accorta troppo tardi.

Pennuti morti lontani dal loro Lago si sono ridestati ad accogliermi.

La Perfezione –disturbata, dalla mia presenza, si capisce – ha preferito eliminarmi piuttosto che guardarmi mentre miseramente fallivo.

Sono scivolata nel fango e nella neve calpestata e tramutata in ghiaccio da una Perfezione Crudele.

Le piume un tempo anche loro bianche – continua assenza di difetti – mi hanno sommerso nella loro Tumefazione e l'Atto della Morte è terminato in uno stridio di violino elettrico5, mentre la pioggia lavava via la traccia di rosso lasciato dalle mie labbra su quelle della Statua.

 

-In una sorta di Tributo a una Vita Passata.-

 

Nel Deserto della Solitudine, la Perfezione era più facile da trovare, mi dissero.

Mi dissero anche che credere in una sola opinione sarebbe stato deleterio, ma io non ascoltavo già più.

Non avevo bisogno di acqua, nell'Atto, per motivi di Copione.

Vagavo con una meta troppo precisa nel Mondo dell'Approssimazione.

Scoprii l'Oasi del Silenzio e venni a turbare la Quiete della Perfezione coi miei passi.

Mi cibai dei frutti velenosi delle palme e dei datteri dell'assuefazione. Mi persi in una Nuova Visione6 ancora più Nuova di quella di Ginsberg, Keruac e Carr in cui mi avvicinavo ad altri Bambini e parlavo con loro della Fine del Mondo.

 

Abbiamo evocato l'Apocalisse7

 

Mentre una Statua di Angelo Vendicatore – che mi ricordava qualcosa, ma non ero sicura (l'Ombra di una Vita Passata8) – si animava brandendo la sua spada d'oro massiccio e un Leone della Chiesa di San Lorenzo si stiracchiava mollemente ringhiando ai gargouille di Notre Dame , l'Acqua inondava il Palcoscenico e io cercavo di imparare a nuotare.

Fu una Notte Senza Inizio – quindi anche senza fine – a cogliermi impreparata, quella volta, e non capii che lottavo per la Fazione Sbagliata.

 

-La Perfezione si fece ammirare per un attimo e sparì.-

 

Mi disturbò lo stridio di un gabbiano e mi ritrovai nell'Atto successivo, nella Ricerca Continua della Perfezione Introvabile.

Il gabbiano inseguiva nel Vento Contrario una nave mercantile carica di schiavi e io sbottai in una risata seccata dalla salsedine.

Persi di vista l'Obbiettivo, mentre imprecavo contro il gabbiano che mi aveva svegliato e prendevo in giro le False Speranze degli Schiavi e dei Marinai che lasciavano il Nuovo Mondo per cercare la Fine in quello Vecchio e già Decomposto.

 

Capii tardi che quella era la Perdita dei Compagni di Viaggio9

 

Li lasciai inseguire la Libertà, mentre mi concentravo sulla Perfezione.

Nel Mondo della Primavera Troppo Breve è pieno di boschi in un continuo rigurgito di verde e fiori.

Trovai una ninfa che ballava e rimasi incantata. Volteggiava con un sorriso etereo che aleggiava sul volto come un taglio obliquo e ambiguo, avvolta da una veste di seta che le scivolava sulla pelle d'alabastro.

Mi invitò a ballare.

 

-Si scoprì che era un Folletto Dispettoso travestito da Ninfa dei Boschi.-

-E poi cosa successe?

-Ballarono fino alla Morte di lei.-

-E il Folletto?-

-Il Folletto continuò a danzare mentre la Terra si apriva in una voragine e la inghiottiva.

La Perfezione ritornò a regnare e lei non seppe mai di averla sfiorata per una Vita intera.-10

 

Al Centro della Terra la Perfezione regnava indisturbata.

Si era conservata intatta, non intaccata dal salvifico granello dell'uomo11.

La Volta di Diamanti che capeggiava la Perfezione si sfondò e io caddi dentro la culla ormai dissacrata di Madame la Perfection12.

Morii per l'impatto e rinacqui perché la Volte di Diamanti era in realtà fatta dai Sogni Infranti della gente in Superficie.

Mi parve di scorgere un Gigante13, ma forse fu solo la Fervida Immaginazione dello Sceneggiatore.

Mi abbeverai di succo di mela e kiwi14 che sgorgava direttamente dalle rocce – come lacrime dei Sogni Infranti – e accarezzai le piante a strisce bianche e azzurrognole.

Sfiorai un fiore dai petali zigrinati e bellissimi come solo le cose deleteree sanno essere. Si chiuse su se stesso ed ebbe lo spasmo di un cuore.

Fu il segnale che delineò la Fine.

I Sogni che avevo guardato si spensero uno a uno, le piante appassirono, il succo e la frutta marcirono.

Mi consumai su me stessa, come la Fiaccola di Prometeo a Fine Spettacolo.

 

La Perfezione è così soffocante15.”

 

Liberté, Égalité, Fraternité16.

I tre Fratelli Maggiori di Madame la Perfection.

Ritrovai alcuni Compagni di Viaggio durante la Presa della Bastiglia; morii accanto al Gabbiano che era diventato una Scimmia.

 

-Pochi istanti per ucciderli, secoli per ricrearli17.-

 

Mi ero persa nel Bosco delle Favole. Ero la Biancaneve che scappava dal Cacciatore e rincorreva l'Inafferrabile.

Osservai il Bosco in tutta la sua Maestosa Perfezione, mentre cadevo nella Trappola della Regina Cattiva e, legata a un albero, bruciavo nella Pira del Tramonto delle Streghe.

 

Non c'è nessun 'e vissero felici e contenti' per chi cerca la Perfezione”

 

Passé, toumbé, plié18.

Giro. Échapé.

Volteggiavo sul Palco di un Paesino Qualunque, mentre piangevo lacrime di vernice nera sognando di essere all'Operà di Parigi o almeno alla Scala; il Pubblico mi adorava.

Passé, toumbé, plié.

Giro. Échapé.

Caddi, mentre un'asse di legno dispettosa si sollevava.

 

-Ancora un istante e avrebbe raggiunto la Perfezione.

Il Pubblico tirò un sospiro di sollievo.
La Perfezione avrebbe ucciso tutti,

nessuno escluso – Spettatori e Commedianti – e nessuno sarebbe tornato in Vita.
Sarebbe stata la Fine Senza Nuovo Inizio.-

 

Révérence19.

Mi innamorai della Perfezione dell'Amore e mi legarono a un letto di spine perché il mio Principe si sarebbe sposato con la sua Principessa – e non ero io.

 

Non furono i primi a dirmi che ero pazza e che la Perfezione non si può trovare20"
 

Mi accucciai nel Sottobosco e rimasi in silenzio: contemplavo la Perfezione senza avvelenarla con la mia Presenza.
Lo sparo del Cacciatore si incuneò nel mio cuore.

 

-'Trovata morta ragazza nascosta nel bosco. Da chi si nascondeva?' apparve sul Time.
Nessuno pensò che forse era Qualcosa che si nascondeva da lei.-

 

Mi trovai nella Stanza Vuota del Fallimento e lì rimasi, stesa ad ascoltare il lamento del pavimento.
Lì sono ancora, accucciata sul Palcoscenico dell'Angoscia e mi guardo intorno, frenetica come un Animale Braccato.
È pieno di specchi, qui, unico arredo.
Davanti a me c'è una ragazza.
Mi somiglia, ma non sono io.
Alzo un braccio e lei mi imita.
Allungo la mano.
No, no. Impossibile.
Allunga le dita verso di m...
La superficie dello Specchio della Verità è lucida e fredda – e questa volta il Copione c'entra solo in parte.
La Perfezione non esiste, nella Stanza. Nè io la cerco più.
Siamo solo io e il mio Riflesso.
Due Immagini Fittizie, in fin dei conti.
Lo Specchio si è inclinato.

 

Non sono io, non sono io.”
 

Presi un libro fra i tanti dell'enorme biblioteca.

Era il Libro perfetto.

Mi tagliai con la carta e la Perfezione fu macchiata.
 

-Le sue pagine, mi riferirono, erano bianche.

Lei le sporcò e la Perfezione sparì in un Gioco di Prestigio-
 

L'uomo che suonava il piano si interrompe.
Passi affrettati. Ansima, geme: mi ha visto.
Sento qualcuno afferrarmi, tenermi in alto il viso in modo che riesca a respirare, in tutto questo rosso vischioso.
Incontro gli occhi dell'uomo e la Incontro.
La Perfezione immortalata nella Disperazione; incisa nell'onice delle sue iridi, nel sangue della mie vene scavate da una scheggia di Specchio.
Era tutta lì. La Perfezione.

 

Mi innamorai ancora una volta della Perfezione, prima di morire.”
 

Baciai l'Angelo Vendicatore per lavare via il rosso e risparmiar lavoro alla pioggia.
Sorrisi.

 

-Non si può ingannare, la Perfezione.
Fugge chi la cerca.-

 

 

1La maiuscole indicano la personificazione (ex: la Perfezione) di una cosa o di un elemento teatrale.

2La Silfide, Adolfe Nourrit

3La Bayadère, di Ludwing Minkus. Atto secondo, Solor

4Il lago dei cigni, Tchaikoskij

5L'intera OS è stata stesa in un pomeriggio, ascoltando a ripetizione Lindsey Stirling. Cattive influenze, si ringrazia Voglioungufo per la nuova ossessione

6Beat Genertion. Altre cattive influenze.

7Ancora Beat Generation. Liberamente ispirata da una citazione di Keruac (“Eravamo bambine all'angolo di una strada che parlavano della fine del mondo”)

8Riferimento al paragrafetto di sopra.

9Sorta di carte di Propp del teatro.

10 Leggenda dallo strano retrogusto macabro (possibile da ricollegare anche alla fiaba delle scarpette rosse): se una creatura dei boschi ti invita a ballare, ballerai fino alla morte – a volte si parla anche di Cerchi magici e cibi fatati, ma non andiamo nel complicato, che è già abbastanza astruso di suo.

11 Liberamente tratto dal prologo di Oceanomare, Alessandro Baricco. Grande soliloquio sulla perfezione; altre brutte influenze.

12 Signora Perfezione, in francese.

13 Riferimento al GGG, libro per l'infanzia di Rohal Dall, in cui il Grande Gigante Gentile era un Collezionatore di Sogni o roba del genere.

14 Adoro il succo di mela e kiwi :3

15 Rivisitazione di una citazione di Lavoiser

16Libertà, Uguaglianza e Fraternità in francese

17Liberamente ispirato da una citazione di Lagrange, a proposito di Lavoiser

18Passi di danza.

19Insieme di passi di danza, svolti solitamente a fine balletto.

20Una versione moderna di Giselle,libretto di Adolphe-Charles Adam, la protagonista viene portatat al manicomio quando il principe di cui è innamorata sopa un'altra.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Nonsense / Vai alla pagina dell'autore: Anonimadelirante