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Autore: Seiraluna    02/12/2014    3 recensioni
Prima regola. Mai entrare in questo ufficio senza il mio permesso. Seconda regola mai entrare nella mia stanza da letto. Terza regola mai far uscire Minato senza aver informato me o Claude. Quarta regola niente schifezza a Minato. Quinta regola se ruba qualcosa è licenziata
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Naruto Uzumaki era un ragazzo padre di 26 anni. Lavorava per una grande azienda e aveva un posto ai piani alti. Guadagnava bene e viveva in una villa fuori città. Aveva lavorato molto per raggiungere un posto di prestigio e ancora si dava da fare per non essere licenziato. In pochi anni aveva fatto guadagnare alla sua azienda milioni di dollari.
-Come sempre siete tornato tardi signore. Il signorino vi attende nella sala per la cena.
-Minato si è comportato bene oggi?
-Ha fatto disperare la governante. Ha di nuovo scritto sul muro della sala. Abbiamo già passato della vernice per coprire il pasticcio.
-Claude sei riuscito a trovare una brava babysitter?
-No, mi dispiace. Oggi io e la governante abbiamo visto tre ragazze. Purtroppo al signorino non piacevano. Le ha fatte arrabbiare e sono andate via dopo dieci minuti. Questa settimana abbiamo raggiunto un record. Abbiamo mandato via venti ragazze, tutte con ottime referenze a detta dell’agenzia a cui ci siamo rivolti.
-Cambia agenzia. Devo trovare qualcuno che si occupi di Minato. La governante non può fare il doppio lavoro.
 
Naruto andò nella sala e vide suo figlio seduto a tavola.
-Papà.
-Cosa hai combianato oggi?
-Ho fatto arrabbiare la governante. Scusa papà.
-Hai anche mandato via le ragazze che dovevano occuparsi di te.
-Erano tutte poco brave.
-Mi fido di te piccolo mio.
-Claude puoi far servire la cena.
-Certo signore.
Minato aveva solo tre anni ma era un bambino molto sveglio. Si poteva dire che aveva preso anche il carattere del padre oltre all’aspetto. Infatti, come Naruto, anche suo figlio aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri. Era un bambino vivace e difficile da gestire.
Naruto sapeva bene che il bambino sentiva la mancanza di una figura femminile al suo fianco. Però il ragazzo non si era più fidato di una donna da quanto la sua ex lo aveva mollato per un ricco produttore di Hollywood. Tutto solo per soldi. La donna aveva abbandonato fidanzato e figlio un mese dopo il parto. Non l’avrebbe mai perdonata.
 
In cucina
-Povero ragazzo. Deve lottare con i colleghi di lavoro e poi tornare a casa a occuparsi del figlio. So che adora suo figlio ma a volte torna a casa stanchissimo.
-Miss Bridget sa benissimo che quel ragazzo non si fa fermare dalla stanchezza.
-Lo so. Ogni tanto mi piacerebbe che si divertisse o che uscisse con qualche ragazza. Ancora è giovane ma sembra non volersi legare a nessuno.
-Purtroppo da quando la sua ex lo ha lasciato il suo cuore sembra non aver battuto più per nessuno.
-Quel ragazzo pensa solo agli affari e non si guarda intorno ecco perché il suo cuore non batte. Da un lato è meglio che non si guardi in giro nel suo ufficio. È pieno di donne arriviste che sono pronte a saltargli addosso solo per i suoi soldi. Però sono sicura che prima o poi alla sua porta busserà la ragazza perfetta e lui se ne accorgerà.
-Miss Bridget siete una donna romantica. Mi auguro che abbiate ragione.
 
Naruto e suo figlio mangiarono e poi passarono un po’ di tempo insieme.
-Papà domani vengono altre vecchie e altre ragazze?
-Minato non essere scortese domani. Ho domandato a Claude di cambiare agenzia. Vedrai che domani mattina troveremo la babysitter perfetta per te.
-Non è vero.
-Hai paura di qualcosa Minato?
-Tutte le ragazze strillavano ieri. Oggi non mi lasciavano giocare o guardare i cartoni.
-Minato non puoi stare solo.
-Io sono grande papà.
-Ora andiamo a letto piccolo mio. Vedrai che domani troverai la babysitter perfetta.
 
Il mattino dopo Naruto uscì alle sette.
Alle nove si presentarono alla porta della villa due signore per il posto di lavoro. Minato riuscì a cacciarle in due ore. Questa volta avevano resistito di più ma non abbastanza.
A mezzogiorno arrivarono alla villa tre ragazze che a turno si occuparono di Minato. Questa volta fu Claude a cacciarle. Le ragazze facevano al bambino troppe domande sul padre.
Verso le cinque del pomeriggio Claude e la governante avevano già visto quindici persone.
-Mi arrendo. Non troveremo mai una persona che si occupi del bambino. Fra poco torna il signore e gli dovrò dare la cattiva notizia. Non sarà contento.
Din don
-Miss Bridget apra per favore. Deve essere la ragazza delle cinque e trenta.
La governante aprì la porta e si trovò davanti una giovane ragazza. Pensò che non sarebbe durata più di trenta minuti con Minato.
-Buonasera. Mi hanno chiamato ieri dall’agenzia e mi hanno detto di venire a questo indirizzo.
-Entri signorina. Io sono la governante e questo è Claude, il maggiordomo.
-Io sono Hinata.
-Prego signorina, si accomodi in salotto. Vogliamo vedere come si comporta con il bambino.
-Certo. Posso appendere la borsa e il cappotto da qualche parte.
-Lasci pure a me signorina.
-Grazie.
Hinata entrò nella sala e si sedette per terra di fianco a Minata.
-Ciao.
-Ciao. Sei la nuova babysitter?
-Non lo so ancora. Dipende dal padrone di questa casa.
-Vuoi dire dal mio papà?
-Credo di sì.
-Come ti chiami signorina?
-Hinata.
-Che bel nome. Io mi chiamo Minato Uzumaki e sono il figlio di Naruto. Ho tre anni e mi piace tanto disegnare. Però Bridget mi strilla sempre perché disegno sui muri.
-Bridget vuole solo farti capire che non è bello scarabocchiare sui muri. Ci sono i fogli per disegnare. Non è più divertente disegnare sui fogli bianchi così il tuo capolavoro non va cancellato e puoi mostrarlo al tuo papà.
-Hai ragione signorina Hinata. Mi piace anche giocare con le macchinine e con le costruzioni. Mi aiuti a fare un castello con queste.
-Certo.
Hinata passò cinquanta minuti a giocare con Minato e il bambino si divertì moltissimo. A un certo punto il piccolo si sedette sulle gambe della ragazza e si fece raccontare una storia di pirati. Il bambino rise un sacco. Tanto che Claude e Bridget non riuscivano a credere ai loro occhi.
Alle sette e trenta Naruto tornò a casa e trovò Claude e Bridget davanti la porta della sala.
-Cosa guardate con tanto interesse? Non mi dite che Minato ha combinato un altro guaio.
-No, signore. Il bambino è calmo e sta giocando con quella ragazza.
-Dite sul serio? Fatemi vedere.
Naruto si affacciò alla porta e vide Minato che parlava con una ragazza dai lunghi capelli scuri e dagli occhi chiari.
-Non ho mai visto Minato così sereno con una sconosciuta. Voglio parlare con lei nel mio ufficio. Subito.
-Sì, signore. Ma usi un po’ di tatto con la ragazza.
 
Hinata andò nell’ufficio di Naruto e si sedette davanti alla scrivania.
-A quanto pare voi piacete a mio figlio e non è cosa da poco. Come vi chiamate?
-Hinata Hyuga.
-Quanti anni avete?
-Ho 24 anni.
-Siete giovane ma sapete come trattare i bambini. Siete assunta.
-Grazie signore- disse Hinata alzandosi in piedi e facendo un inchino con la testa.
-Da domani dormirai qui per occuparti al meglio di mio figlio.
-Va bene signore.
-Ci sono delle regole in questa casa e tu dovrai rispettarle tutte.
-Come vuole signore.
-Prima regola. Mai entrare in questo ufficio senza il mio permesso. Seconda regola mai entrare nella mia stanza da letto. Terza regola mai far uscire Minato senza aver informato me o Claude. Quarta regola niente schifezza a Minato. Quinta regola se ruba qualcosa è licenziata. Sesta regola mai far arrabbiare Minata, Claude o Bridget. Settima regola se io la sgrido non voglio vedere lacrime. Ottava regola, Minato mangia solo quello che cucina la governante. Nona regola, mai contraddirmi.  Le altre regole le imparerà con il tempo. Ora può tornare a casa.
-Arrivederci signore.
Hinata andò nella sala e salutò Minato.
-Non andare via. Voglio che mangi con me.
-Minato non fare i capricci. La signorina deve tornare a casa visto che è buio.
-Voglio che resti.
-Tornerà domani mattina.
-Davvero?
-Certo piccolo.
-Sììììììììììììììììììììììì.
Minato abbracciò forte Hinata e poi la lasciò andare.
-A domani Hinata.
-A domani Minato.
 
Naruto era rimasto stupito dal comportamento di Minato. Forse aveva trovato la babysitter perfetta dopo mesi di ricerca.
-Minato cosa ha quella ragazza di speciale?
-Si comporta bene con me. Mi piace come racconta le favole e mi ha detto che è più bello disegnare sui fogli che sui muri.
-Ti è simpatica solo per questo?
-No, lei è anche dolce.
 
Il mattino dopo Hinata portò i suoi bagagli a villa Uzumaki e sistemò tutte le sue cose nella sua nuova stanza.
-Hinata sei tornata.
-Certo piccolo. Ti piace come ho sistemato la stanza?
-Sì, è molto bella. Che carino l’orsetto sul letto.
-Ti piace. Questo è un regalo che la mia mamma mi ha fatto quando ero piccola. Mi aiuta a dormire quando sono triste. Te lo regalo.
-Grazie. Vado subito a portarlo sul mio letto così farò tanti sogni belli.
 
Hinata passò tutta la giornata a giocare con Minato. Gli insegnò anche a contare fino a venti e la tabellina del due. Il bambino era curioso e voleva apprendere molte cose.
Verso sera Naruto tornò a casa alle nove e trovò Minato che dormiva nella sua stanza. Abbracciava un orsetto e dormiva tranquillo.
-Buonasera signore.
-Buonasera signorina. Siete stata brava a mandarlo a letto presto. Di solito fa i capricci.
-Oggi si è stancato molto. Ha anche imparato a contare.
-L’orso che stringe non è suo. È un vostro regalo?
-Piaceva molto a Minato e gli ho permesso di prenderlo. Un piccolo regalo.
-Lasciate che vi ridia i soldi.
-Non l’ho comprato. Quello era un ricordo di mia madre.
-Allora perché lo avete dato a mio figlio?
-Perché era così felice quando lo ha preso in mano. Ha anche ascoltato la mia storia senza ridere. Di solito quando dico che quel giocattolo mi aiutava a non sentirmi sola la gente ride.
-Inizio a capire perché piacete tanto a Minato. Buonanotte signorina.
-Buonanotte signore.
 
   
 
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