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Autore: bAbYAng3L    30/01/2005    1 recensioni
si potrebbe definire un flusso di coscienza. ricordi che si mischiano ad emozioni.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anche l’odio è amore

Anche l’odio è amore.

Ogni graffio delle lame del rasoio era un “ti amo” urlato in silenzio, e le sue braccia aperte di segni rossi erano una dichiarazione d’amore e rabbia.

Ogni minuto passato a ripetere “vaffanculo, vaffanculo” era una supplica a ritornare indietro nel tempo, fermare la scena nel momento in cui le crepe sul loro mondo di cristallo si erano definitivamente lasciate cadere in un tintinnio di lacrime.

E tutte quelle lacrime soffocate nel cuscino non erano che pugni del suo dolore, strappate via dal cuore insieme ai ricordi che le vorticavano intorno.

Il suo corpo sottile, la sua pelle d’ambra e i suoi occhi nocciola e oro. Le labbra morbide aperte in un sorriso speciale.

Un piccolo affondo con il rasoio.

L’odore di buono sui suoi vestiti che scivolavano sul pavimento. La sua lingua che le raccontava una storia di brividi regalandole piccole tremiti sulla pelle accartocciata. Le sue mani che le scivolavano morbide addosso. Carezze leggere, le sue dita nella bocca, i suoi occhi accesi.

La lama ora preme più contro la pelle.

Quell’espressione che si apriva sul suo viso, gli occhi che sfuggivano un attimo e poi si intrecciavano nuovamente con i suoi. I loro respiri si annuvolavano, i loro corpi si contraevano e abbandonavano. Le sue labbra che voracemente e dolcemente la mangiavano.

Un altro po’. Lascia che il dolore diventi la tua culla. Lascia che il sangue fluisca via, con gli incubi e le paure.

I loro corpi ancora vicini. Le labbra a sfiorarsi, gli occhi affogati insieme, le mani intrecciate, la sua bocca sui seni di lei. La sua mano che si allungava a cercare il posacenere. Le nuvole di nicotina e polmoni ribelli ammassate sopra le loro teste.

I suoi occhi, ancora, occhi di nocciola e miele, occhi di amore. Occhi che la cercavano la trovavano la amavano la guarivano.

Il sangue ora gocciola caldo sulla pelle. Incantata, guarda la striscia rossa che le si apre addosso. Sbatte le palpebre, ammirata per il suo coraggio da codarda. E stringe il pugno, lentamente, meravigliandosi per la sensazione di freddo e caldo insieme.

Chiude gli occhi. E’ nero, tutto nero. Sente a malapena le piastrelle gelide sotto il suo corpo. Può immaginare il bianco del bagno inzupparsi di quel rosso finalmente puro, diverso da quello che ogni mese la sporca. E’ un rosso di amore e odio, quello che ora fluisce fuori dal suo corpo, una promessa di amore che muore sulle labbra tremanti.

 

 

 

  
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