Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: Gaia2002    03/12/2014    1 recensioni
Ciao semidei! Mi credavate morta vero? Ma non è così! Non vi libererete facilmente di me!
Dritti al sodo comunque, questa è una storia pensata in un momento di sclero totale, è un po una cavolata ma vabbè, se vi va passate!
Parla di Annabeth che va a passare un mese in casa Jackson, sarà composta da non troppi capitoli :)
E' senza ombra di dubbio una Percabeth
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Percy aveva quasi tredici anni, e come al solito puntualmente alle 12.30, uscita di scuola, era perseguitato dai bulli che lo stavano rincorrendo nel tragitto per arrivare a casa,a volte era talmente tanto snervante che una volta arrivato non mangiava, e se mangiava mangiava poco, si chiudeva in camera sua e menava fendenti con vortice a tutto quello che gli capitava da vanti.
Tutto gli dava fastidio e niente poteva calmarlo… tranne forse una cosa, beh più che altro una persona, la sua migliore amica, Annabeth, ma lei non stava a New York!
E non la sentiva da un bel po’.
 
Annabeth era stanca, di tutto e di tutti, della scuola, dei suoi fratelli e di quella brutta bisbetica della sua matrigna!
Le impediva sia di allenarsi che di mandare messaggi Iride, e sapete qual’era la coa peggiore…?! Suo padre le dava ragione!
Ma tutto questo doveva finire, oh si! E infatti finirà!
Andò in bagno e chiuse la porta a doppia mandata, aveva tredici anni ma condivideva ancora la stanza con quei piccoli terremoti.
Prese una dracma dalla tasca e creò un arcobaleno.
“Percy Jackson, New York” disse e subito vide l’immagine del suo migliore amico che se ne andava in giro con la spada menando fendenti a qualsiasi cosa gli capitasse davanti e farneticando qualcosa su quanto fossero urtanti i bulli della sua scuola e su quanto il suo patrigno puzzasse, a questa affermazione cercò di non ridere ma lui sfortunatamente la sentì e si girò di colpo, quando la vide fece un sorriso che era talmente abbagliante che Annabeth rischiò seriamente di restarci secca.
“Annabeth!” e la semidea rise.
“si Testa d’Alghe chi altri sennò?” poi si fece seria “ come stai? Ai avuto molti attacchi?”
“no neanche uno per la verità ma peno che alcuni miei compagni siano dei mostri e sto progettando di provare a disintegrali con vortice”
Lei rise.
“annabeth apri questa porta mi devo sistemare il trucco!” non erano stati loro a parlare, ma la matrigna di Annabeth.
“Oh no! Percy devo andare ti richiamo al più pres-”
Ma prima che potesse finire la frase la porta si aprì con un tonfo ed entrò la sua matrigna con suo padre.
“Annabeth! Ti avevamo detto che non potevi fare queste cose! In questa casa è severamente vietato!” urlò suo padre
“Ma papà-
“No Annabeth, niente papà o mamma ne avevamo già parlato!” disse la sua matrigna.
Annabeth tratteneva appena le lacrime.
“Tu non sei mia madre! Tu non sei nessuno per me!”
ora stava piangendo, ma non se ne vergognava, vedeva Percy in preda alla rabbia, nessuno mi poteva fare piangere o se la sarebbe vista con lui, questo mi aveva detto una volta.
La mia matrigna era tutta rossa di rabbia e sicuramente dopo mi avrebbero picchiata ma non mi interessava.
“Tu non sei mia madre! E non ti puoi nemmeno paragonare a lei!”
“Brutta piccola orfanella…! Disse prendendomi per i capelli.
“Ahia!” urlai, mi dimenai e piansi tanto e mio padre non faceva niente restava li immobile come al solito mentre lei mi picchiava.
Poi successe una cosa che non mi aspettavo proprio, davanti a me comparve mia madre, Atena e spinse via la mia matrigna.
“Annabeth vieni qui tesoro” disse sorridendomi triste.
Corsi da lei e l’abbracciai, mi tenne stretta poi dopo un po’ mi staccò e si rivolse alla mia matrigna.
“Tu! Lurida mortale! Non ti azzardare mai più a toccare mia figlia, tu non sei degna neanche di guardarla!” poi si girò verso mio padre che era rimasto incantato e in modo più pacato disse.
“ e tu invece… da te non me l’aspettavo proprio”
Parlò ancora una volta però con me sta volta.
“Annabeth figlia mia come ti hanno ridotta! Ma stai tranquilla se vuoi non dovrai più stare così, trattata come un cane, una figlia della dea della saggezza trattata così! Mah, dove siamo andati a finire.
Purtroppo al Campo non puoi tornare, Chirone dice che di questi tempi è pericoloso e con me sull’Olimpo non ti posso portare…”
“Se lei vuole può venire a stare da me fino al mese prossimo quando torneremo al campo…” fu Percy a parlare, che fin ora non aveva fiatato.
Guardai mia mamma con occhi imploranti.
“Beh… dato che Perseus ha una casa abbastanza accogliente credo che… si possa fare” disse lei ma subito  aggiunse “A una condizione però! Tu figlio del mare devi stare lontano da mia figlia intesi?”
“si divina…”
“Bene, allora adesso vieni con me all’ Empire e poi domani mattina ti porto dai Jackson”
“si!” esultai, ero al settimo cielo.
 
Percy salutò e disse che sarebbe andato ad avvisare sua madre e a dare una sistemata in giro,l’indomani sarebbe arrivata Annabeth!


ANGOLO AUTRICE CHE CREDEVATE MORTA

Ciao semidei! come va la vita? Io sono stanchissima, volevo dirvi che so benissimo che Annabeth non vive con i suoi ma al campo, però bho, a me piaceva così...
TUTTI: Va bene!
IO: Ecco bravi sorridete e annuite.
Spero che la storia vi piaccia, accetto critiche MA NON INSULTI.
Forza recensite dai su su!
Ah si scusate se ci sono errori <3
Baci, Gaia figlia di Poseidone <3
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Gaia2002