“Hey Kate   Ciao. Ti starai chiedendo perché io scriva questa lettera. Non mi sembra vero che siano già passati tre mesi da quel maledetto giorno, il giorno in cui ti hanno sparato. Tutti abbiamo sofferto per la tua scomparsa, e c’è chi sta soffrendo ancora, perché hai lasciato un vuoto incolmabile.

McGee cerca ogni tanto (inutilmente) di spezzare il silenzio che si crea quando siamo alle nostre postazioni a scrivere rapporti o ad aspettare che il telefono squilli per avvisarci di un nuovo caso.
Gibbs è diventato più taciturno. Ogni tanto lo vedo fissare malinconico la tua scrivania ancora vuota, non vuole che nessuno vi si avvicini, ogni settimana scarta i curriculum dei nuovi agenti che il direttore gli propone. Per lui eri, anzi sei come una figlia, Kate. Penso che s’incolpi ancora per la tua scomparsa, perché ora non ci da più gli scappellotti sulla nuca, e le poche volte che parla lo fa con gentilezza. Ammetto che questo “nuovo” Gibbs non mi dispiace, anche se però mi manca quello “vecchio”.
Fin da subito Gibbs e noi ci siamo fatti in quattro per prendere quel bastardo, e finalmente ieri lo abbiamo preso, o meglio è stato ucciso da Ziva David, un’agente del Mossad che ha collaborato con noi per la cattura di Ari. Ziva, uccidendo Ari, si è conquistata la fiducia della squadra e soprattutto la fiducia del capo, infatti da domani lavorerà con noi come agente di collegamento. Prednerà la tua scrivania, ma non ti preoccupare, perché non potrà mai prendere il tuo posto.
Abby conserva una tua foto sulla scrivania. Ognuno ha il proprio modo per esprimere il dolore, Abby fino a qualche mese fa non aveva più la forza di farsi i suoi soliti codini che la rendono particolare, non usava più il suo rossetto nero, niente più musica strana e forte ad alto volume, Devo ammettere di essermi preoccupato per lei. Fortunatamente da qualche settimana sembra essersi ripresa, anche se ancora quando sente aprirsi l’ascensore si volta con la speranza che sia tu a varcare la soglia del suo laboratorio, ma sappiano tutti che purtroppo questo non accadrà.
Io invece penso di non essermi ancora ripreso. Mi manca la tua risata, mi mancano i nostri bisticci e discussioni, mi manchi tu Kate. E’ proprio vero che ti accorgi del vero valore di una persona solo dopo averla persa.  Avrei dovuto proteggerti, ma non ci sono riuscito, e ora che ti ho persa ho il rimpianto e il rimorso di non averti rivelato prima i miei sentimenti.

Addio Kate.

Tony”