Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: hallotomlinson    03/12/2014    2 recensioni
Harry Styles impegnato in una love story fluff con il bellissimo Louis Tomlinson. M-preg AU
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Voglio dedicare questa storia ad Alessandra,
mia dolce migliore amica, che mi sopporta coi miei scleri e li condivide,
A Sandra, alla quale voglio un mondo di bene e auguro le cose migliori,
A Simone e Alessio che ringrazio per la loro fantastica amicizia,
A Sabrina che è sempre così buona con me,
e a tutti i miei bei bimbi, #bigfamily.
Inoltre vorrei ringraziare il prestito dei nomi da parte di Valentine l'intrepida e di Ian il dolce.

 







Endless Love
 
2 mesi
So baby hold on to my heart
Need you to keep me from falling apart
I’ll always hold on
‘Cause you make me strong.
 
Strong – One Direction
 
Harry non immaginava sarebbe successo così presto. Aveva già pensato a quella situazione prima d’ora, soprattutto da bambino quando sua sorella aspirava a diventare una rock-star e trovava sempre il modo di ridicolizzare la sua voglia di diventare padre.
Eppure era accaduto ed eccolo lì, al Sam’s a sorseggiare una tazza fumante di tè caldo – sempre detestato da lui- con le analisi sul tavolo, sotto ai suoi occhi.
Come poteva essere vero? Con un ragazzo venticinquenne pieno di voglia di vivere e lui a malapena ventiduenne. Non riusciva a immaginare Louis con pannolini sporchi in mano e tanta sopportazione per il pianto del bambino, proprio no. E lui se non potrà aver Louis accanto non ce la potrà mai fare. Per assurdo la mamma del suo ragazzo aveva partorito due figli il mese scorso.
E mentre la sua ipotetica suocera partoriva lui aspettava già un figlio da un mese. Harry trovava la situazione comica, anche se di comico in un bambino c’era ben poco.
 
 
Inserì la chiave nella toppa, senza preoccuparsi molto della partaccia che lo avrebbe atteso tra poco dal suo Louis. Dio, e se lo avrebbe perso? Se lo avrebbe abbandonato ritenendosi non all’altezza o non pronto? O se semplicemente non lo vorrebbe e se ne andrebbe di casa? Queste erano le preoccupazioni del riccio che, passata la soglia d’ingresso, le vide incarnate nel ragazzo dagli occhi azzurri seduto sulla poltrona ad aspettarlo.
“Dove sei stato?” Scattò in piedi Louis alla sua vista “Ti ho aspettato per ore Harry! Mi sono preoccupato da morire! Perché non rispondevi alle mie chiamate? Dopo che Niall mi ha detto che hai avuto uno svenimento sono entrato nel panico, Harry! Tu sei pazzo! Sei scappato dall’ospedale, perché?” Gridò istericamente il ragazzo.
“Lou” sussurrò Harry sedendosi sul divano “Forse è meglio se ti siedi” continuava a tenere un tono basso come se, così facendo, Louis non avrebbe capito.
“Che succede?” chiese Louis accomodandosi accanto a lui e guardandolo con occhi curiosi ma anche premurosi.
Harry sorrise, ma uno di quei sorrisi isterici, sbuffando violentemente dal naso. Distolse lo sguardo e lo lasciò vagare sulla tv spenta davanti a lui.
“Lo preferiresti maschio o femmina?” chiese sfiorandosi leggermente il ventre.
Louis non capì, aggrottò le sopracciglia e tornò a fissare Harry.
Il riccio si morse il labbro mentre pronunciava “Aspetto un bambino, Lou.” Poi si alzò, consegnò al suo amato le analisi e si diresse verso la camera. Stava giusto uscendo dalla stanza quando Louis gridò senza voce un ‘Cosa?’ che rimbombò tra le pareti e nelle orecchie di Harry, che scoppiò a piangere.
Louis rimase fermo sul divano come immobilizzato mentre Harry con le lacrime a sopprimere quel verde intenso corse nel letto e ad abbracciare il cuscino.
Sentì una porta sbattere, la porta d’ingresso. Louis se n’era andato, non lo voleva, eppure Harry non riuscì ad odiare la piccola creaturina che si stava formando nella sua pancia.
 
 
Era quasi mezzanotte quando Louis suono alla porta di casa di Zayn, confuso e spaventato, e quando il moro gli aprì, lo guardò col tipico sguardo che aveva quando erano al liceo e lui faceva una grande stronzata, così lo fece entrare, gli mise un plaid sulle spalle, disse a Perrie, la sua fidanzata, di tornare a dormire e si accomodò accanto a Louis
“Qual è il problema Lou?” chiese dopo dieci abbondati minuti che il castano era rimasto pietrificato e in assoluto silenzio. Questo sembrò risvegliarlo e le parole gli uscirono troppo velocemente dalle labbra.
“Harry aspetta un bambino”
Zayn trattenne il respiro per qualche secondo, giusto per assimilare la cosa, poi abbracciò fortemente il ragazzo impaurito al suo fianco.
“Lou ma questa è una notizia bellissima” sorrise il moro
“No, non lo è” rispose bruscamente Louis, tornando a fissare il camino spento davanti ai suoi occhi
“Louis, ma come puoi dire questo?” lo brontolò Zayn “ Un bambino è un dono bellissimo”
“No Zayn, per dei vent’enni non lo è” sbottò il ragazzo guardandolo coi suoi taglienti occhi blu.  Negli occhi di Zayn, però, lesse disprezzo.
“Louis non voglio dirti che mi fai schifo perché sei mio amico ma è così! Come puoi non renderti conto della purezza di questa cosa!”
“Questa cosa è il risultato di una notte di sesso Zayn! Ed io non ci vedo niente di puro e casto in quello che facciamo io ed Harry a letto” gridò tanto che riuscì a sentire l’eco delle sue parole tra le mura.
“Louis ma perché ti rifiuti di capire? Harry è la persona che ami, e la persona che ami ti sta per donare la cosa più bella del mondo, un figlio. Se mi dici che hai paura lo capisco ma la paura la devi affrontare con lui, pensi che Harry non ne abbia mh? Come ti ha detto che aspettava un bambino?”
Louis a quelle parole si volle sotterrare, perché -come sempre- Zayn aveva ragione e poi si sentì una merda per ciò che aveva fatto ad Harry.
“Piangeva” bisbigliò, fissando il vuoto
“Hai lasciato un Harry in lacrime? Proprio adesso che ha bisogno del tuo amore e delle tue rassicurazioni Lou… Ascolta, devi tornare da lui ok?”
“Ok”
 
 
Il mattino seguente Harry si svegliò dalla luce che filtrava dalle tende color panna e un ottimo odorino sotto al naso. Alzò la testa dal cuscino, e sul materasso vide un vassoio con una rosa rossa bellissima, un croissant alla crema di latte e un cappuccino con chicchi di cioccolata. Alzò la testa maggiormente e vide un Louis che gli sorrideva premuroso.
“Lou..” pronunciò Harry in un bisbiglio tra sé ma che Louis comprese.
“Ciao Harry, amore.” Louis sorrise e arrossì “Hai fame?”
“Louis tu sei qui” disse Harry, non era una domanda ma Louis rispose come se lo fosse.
“Si Harry sono qui e non ti lascio, scusami per ieri, sono stato un idiota, ma io ti amo e imparerò ad amare anche nostro figlio”
Harry sorrise e si sbilanciò dall’altro lato per baciarlo. Fu un bacio dolce, niente lotte tra lingue, niente morsi come erano soliti fare su quel letto, era solo un bacio: come il primo bacio tra due adolescenti, speciale.
Harry si staccò con un sorriso e con occhi sognanti, velati da un luccichio d’amore ed iniziò a mangiare la sua colazione.
 
 
5 mesi
You know I wanna be the one
 who hold you when you sleep
I just want it to be you and i forever
So come on baby be with me so happily
 
Happily – One Direction
 
 
 
Questo è uno dei giorni che Harry non dimenticherà tanto facilmente, comunque vada sarà felice, entusiasta!  Già si vede un piccolo Louis, pallone in mano e vestiti sporchi, giocare col padre mentre lui prepara la merenda, o una piccola Harry, occhi verdi e ricci castani svolazzare tra le stanze col vestitino da principessa e la coroncina.
Harry è troppo felice, così tanto che scoppia a piangere nel piccolo abitacolo che è il bagno, davanti allo specchio mentre un Louis allarmato lo raggiunge toccandogli il pancione e sussurrandogli parole dolci nell’orecchio.
 
 
Quel liquido appiccicoso ad Harry da noia, prima di tutto è gelatinoso- come se un’enorme medusa riposasse sul mio pancione- descrive a Louis, e poi è freddo e umido. Harry odia l’ecografie ma il suo odio passa velocemente quando ritrova sullo schermo bianco e nero l’immagine sfuocata di suo figlio che si sta creando, e piange perché è fatto così, perché è tutto meraviglioso e perché Louis li ama e adesso sta guardando suo figlio e anche se non lo ammetterebbe mai, ha gli occhi lucidi e gonfi e rossi, e sorride e guarda Harry piangere ed è vita, la sua meravigliosa vita.
La ginecologa li guarda, innamorata del loro amore, queste scene le vede tante volte ogni giorno, e non passerà giorno in cui smetterà di amarle.
“Volete sapere il sesso di vostro figlio?” domanda, con voce dolce.
“Per me è maschio” sorrise Louis
“Femmina” contraddice Harry
La dottoressa sorride “Ha ragione la mammina. E’ una femminuccia, congratulazioni”
E a quel punto Louis esplode, e piange con Harry e lo bacia, e bacia la sua pancia, ancora gelatinata ma non gli importa perché in quel momento realizza e  “Voglio sposarti” esce dalle sue labbra mentre Harry annuisce “Anche io”
Ed è così che la dottoressa lascia la stanza, non prima che Louis le chieda il nome e “Valentine” risponde e che Valentine sia; perché grazie a quella dottoressa Louis ha chiesto in sposo l’amore della sua vita, ha conosciuto sua figlia.
 
 
“E’ femmina” annuncia Louis con le lacrime agli occhi ai suoi amici seduti attorno al tavolo: Niall, Liam e Sophia, Zayn e Perrie.
Tutti si complimentano con Louis e Harry: Niall è esaltato dal diventare zio, Liam e Sophia prenderanno in considerazione l’idea di sposarsi anche loro, e Perrie dice a Zayn di volere un bambino, il moro gli bacia la testa e ride perché, nonostante tutto, ne è spaventato.
“Allora” grida Niall, in piedi sulla sedia “Un bel brindisi alla bambina di Louis e Harry, al nostro diventare zii, e al loro futuro matrimonio”
Alzano il bicchiere di spumante –Harry di aranciata – e festeggiano tutti insieme.
Alle undici tornano tutti a casa perché Harry è stanco e gli duole la schiena. Louis lo trascina fino in camera da letto e lo bacia. Il bacio da casto diventa folle, non sanno il perché, succede e basta – Be’ forse Louis è in astinenza da sesso da ormai tre mesi pieni e non vuole diventare un frustrato sessuale, ma semplicemente non accade niente se non un toccarsi a vicenda ed amarsi: Louis schiacciato dalla testa di Harry sui pettorali e sua figlia sul ventre. Dio, come gli ama.
 
“Lou, potresti aiutarmi a slacciare le scarpe?” grida Harry dal bagno, con l’acqua della doccia che scorre per riscaldarsi.
Louis entra, chinandosi verso il suo ragazzo per slacciargli le converse perché –finalmente – la gravidanza gli ha fatto rinunciare ai suoi stivaletti consumati.
Harry sfila il secondo piede, appoggiato sulla spalla di Louis, poi lo bacia, come a ringraziarlo quando il ragazzo si alza. Fa per sfilarsi la maglia dal collo ma si ritrova un po’ impedito nel farlo, così Louis lo sveste interamente e rimane a osservare il corpo nudo del suo ragazzo. Non che non l’abbia mai fatto ma, Harry col pancione è la cosa più bella che Louis abbia mai visto, così si spoglia, prende la mano del suo fidanzato ed entra in doccia con lui.
L’acqua si getta calda dall’altro sui loro corpi, mentre Louis intrappola tra le sue braccia il pancione di Harry, abbracciandolo da dietro, schiena contro petto; ed Harry appoggia la testa sulla sua spalla e si lascia cullare dalle dolci note che fuoriescono dalla gola di Louis.
 
 
“Harry sei tornato” sorrise Louis uscendo dalla camera degli ospiti – camera di Valentine – con la tuta sporca di rosa.
Harry alla vista sorrise, poggiando le buste della spesa sul tavolo di cucina. Louis sorrise ed entrò nella stanza con le mani sui fianchi.
“Fammi vedere che hai comprato amore” curiosò Louis
Harry sbuffò “Non è giusto” mise il broncio “Perché tu puoi guardare quello che faccio e io non posso vedere quello che fai tu”
Louis sorrise e gli si avvicinò seducentemente
“E cosa starei facendo, io?” chiese retoricamente con un ghigno.
“La stanza a nostra figlia” rispose Harry, balbettando un po’.
Louis alla sua reazione sorrise ancora di più, poi gli prese il labbro inferiore trai denti e lo tirò leggermente “Altri quattro mesi amore” lo baciò.
 
 
7 mesi
’Cause this love is only getting stronger
So I don’t wanna wait any longer
I just wanna tell the world that
 you’re mine boy, oh
 
They don’t know about us — One Direction
 
“Sono un ciccione Gemma, aiuto” piagnucola Harry a sua sorella, fasciato dal tessuto stretto della camicia bianca che evidenzia il suo pancione
“Harry non sei grasso, hai un bambino là dentro!” gli urla sua sorella in risposta dalla camera nella quale si sta preparando con le altre damigelle, Perrie, Sophia e Lottie.
“Sei bellissimo Haz” Gli mormora Liam all’orecchio, giusto per rassicurarlo un po’ “Oggi andrà alla grande” gli sorride
“Lì, non dovevi essere con Lou?” chiede curiosamente Harry.
“Si, ma giusto perché le tue lamentele arrivavano fin dall’altra parte, Louis mi ha mandato a rassicurarti” gli baciò la fronte, poi gli fece l’occhiolino e bussò alla porta delle ragazze. Ne sortì fuori Sophia con un gran sorriso e un vestito violetto aderente fino alle caviglie. I due si baciarono ed Harry tornò a guardarsi allo specchio sfiorando il suo pancione.
 
 
Louis stava aspettando all’altare il suo sposo e continuava a sorridere, anche quando Liam e Sophia attraversarono la navata, seguite da Zayn e Perrie, poi Niall con a braccetto Gemma e Lottie ed infine Harry, accompagnato da sua madre e preceduto da due piccole fagottine;Daisy e Pheobe con i cestini pieni di petali di rose da volare ovunque, in fondo avevano solo quattro anni, era divertente per loro.
Anne portò Harry sino a Louis, poi lo cedette a lui e tornò al suo posto, cogli occhi che brillavano proprio come il figlio.
 
Vuoi tu, Louis Tomlinson, prendere in marito il qui presente Harry Styles e amarlo ed onorarlo ogni giorno della tua vita?
Lo voglio.
E vuoi tu Harry Styles, prendere in marito il qui presente Louis Tomlinson e amarlo ed onorarlo ogni giorno della tua vita?
Lo voglio.
Ed io vi dichiaro, in nome della legge, sposati. Potete baciarvi.
E si baciarono, fu uno sfioramento di labbra che si trasformò in una danza melodiosa.
Tutti applaudirono, in piedi ed entusiasti, qualcuno fischiò—i loro amici sicuramente—e all’uscita tutti erano ad attenderli per tirargli il riso sul capo mentre Harry e Louis sorridevano e si baciavano.
 
 
La location del ricevimento era graziosa. Louis avrebbe preferito in un campo da calcio ma quel lago dall’acqua cristallina era decisamente romantico, molto più di un campo.
I tavoli erano sotto un tendone bianco che si estendeva per molto. Piccole luci pendevano da esso.
Il tavolo principale si trovava sotto alla  metà precisa del tendone e una lanterna vuota era riempita da lucciole. Le rose erano bianche, rosse e azzurre appoggiate attorno ad essa. Ogni posto aveva il segna nome. Nel tavolo principale, riservato solo agli sposi, inoltre si trovava un cuore di cristallo con sopra inciso
   H & L
22.04.14
 
Harry e Louis si guardarono negli occhi e rimasero strabiliati dalla bellezza di quel posto. Gemma e Niall sapevano organizzare alla perfezione un matrimonio.
Prima di sedersi a tavola gli sposi novellini fecero volare una colomba nel cielo, con un bigliettino legato alla zampa ognuna:
Ti amo Louis, la colomba di Harry
Ti amo Harry, quella di Louis.
 
L’antipasto fu ottimo: gamberetti in salsa rosa che riposavano su una foglia di lattuga.
Il primo piatto riguardava ravioli ripieni spolverati di grana.
Il secondo, invece, trattava un’anatra all’arancia squisita.
 
Prima dell’arrivo della torta Louis si alzò in piedi col bicchiere di champagne che batté con un cucchiaino.
“Posso un attimo richiedervi l’attenzione, cari ospiti?”
Tutti tacquero.
Louis sorrise e prese la mano di Harry, quella con l’anello.
“Amore mio, Harry.” Pronunciò “So che ci siamo promessi niente discorsi strappalacrime ma io non riesco a farne a meno, sarà che ti amo troppo. Ieri ho passato la notte a scrivere fogli di discorsi e Niall può confermartelo.” Louis ridacchiò, e con lui Niall seguito da tutti gli invitati. “Alla fine mi sono ripromesso di dirti ciò che mi sarebbe venuto fuori dal cuore.”
“Harry, vita mia, mia ragione del sorriso, grandissimo mio amore, so che la nostra storia non è tra le più tradizionali, eppure, il primo giorno che ti incontrai, in quella panetteria, io mi innamorai di te. E so che è folle dirlo, eppure ti avrei sposato il giorno dopo, quando trovai il tuo numero in mezzo a quella scatola di pasticcini. Quando mi hai baciato sono scappato via, ricordi? Eppure errore migliore non l’avrei potuto fare. La sera seguente diluviava, tu stavi tornando a casa, e ti riparavi sotto a quei fogli di giornale perché avevi dimenticato l’ombrello. Io ti corsi incontro. Tu mi vedesti e ti fermasti, incredulo. Poi fu tutto veloce; le tue labbra erano —sono— così morbide e saporite, e ti ho amato, come ho fatto anche quando ti portavo in discoteca o al mare, o in montagna a sciare e tu cascavi e ti prendevo in giro, o al luna park, quando avevi paura di salire sulle  montagne russe. Amore mio io ti ho amato anche la sera in cui sono scappato, la sera che mi avevi rivelato la tua gravidanza, sono stato un idiota tesoro. Le tue lacrime le potevo sentire anche da casa di Zayn, e volevo morire per quello. Perciò, amore mio, e scusa se te lo ripeto, ti ho amato anche nelle situazioni difficili, ti amo e ti amerò anche quando le nostre vite finiranno, e voglio solo essere in grado di trasmettere il mio amore per te anche a nostra figlia, ma penso che non sarà necessario, lei è il nostro amore. Ti amo Harry, e amo anche Valentine, e lo farò per sempre, mio sposo”
Poi si baciarono, Harry piangeva ma anche gli altri invitati non erano da meno; persino Niall col tovagliolo col quale si puliva la bocca si asciugò gli occhi, e iniziarono gli applausi, gli urli e i fischi d’apprezzamento, e tutti sollevarono il bicchiere con lo champagne e gridarono
Al vostro amore
 
 
I bicchieri di champagne tintinnarono tra loro e le risate di Harry e Louis riempirono quella camera da letto bellissima.
Erano in un hotel a cinque stelle, col letto a baldacchino, e stavano brindando alla giornata.
“Oh dio Lou, ma come hai fatto a sollevarmi al ballo? Peserò quasi ottanta chili” rise Harry
“Non è vero amore, voi due siete leggerissimi” Louis gli baciò la guancia.
Harry rise, era un po’ brillo.
“Comunque mia sorella si è superata con quella torta” confermò Harry con le guance un po’ rosse e il bicchiere in mano.
“Harry sei ubriaco?” domandò spaventato Louis
“No Lou, lo sono quasi però” sorrise “ Hai paura che non ricorderò più questa notte?” domandò diventando serio
“Si Harry” Louis fu deciso.
Il riccio lo scrutò a lungo, poi lanciò il bicchiere riempito nella stanza, seguito dalla bottiglia.
Si alzò e raggiunse il bagno. Quando ne sortì fuori aveva le guance di un colore sobrio e il bacio che ricevette Louis fu al sapore di menta.
“Non scorderò mai la prima volta da sposati tra me e te” Harry era serio.
Quella notte fecero l’amore. Louis si spingeva delicatamente dentro di lui e Harry ad ogni stoccata riceveva un piacere diverso dal solito, sapeva d’amore. Anche i loro baci sapevano d’amore, e i loro corpi non avevano ricevuto succhiotti o morsi, ma solo baci. E anche quando Louis venne nel preservativo urlò uno strozzato “Ti amo”
 
 
 
9 mesi
Right now
I wish you were here with me
‘Cause right now
Everything’s new to me
 
Right Now – One Direction
 
 
 
“Harry, sei sicuro di farcela?” chiese Louis, mano nella mano col riccio, mentre passeggiavano per il parco. Harry annuì
Era una giornata tranquilla, il sole filtrava leggiadro tra le nubi biancastre. L’aria era calda ma non afosa, seppur il ventun giugno.
Il parco, anche, era tranquillo. Il laghetto stagnava beato con le paperelle a sguazzarci dentro. Gli scoiattoli si arrampicavano sui tronchi degli alberi. Gli uccelli volavano liberi nel  cielo.
Harry e Louis passeggiavano coi loro rispettivi coni gelato in mano, e si sorridevano mentre si guardavano negli occhi.
Tutto era tranquillo, troppo tranquillo.
Harry stava giusto per chiedere l’ora al suo sposo quando sentì muoversi all’interno; ma un muoversi diverso dai soliti calci, poi senti un rompersi ed urlò.
Louis volse lo sguardo all’armato, notando i crampi che stavano prendendo al riccio.
Chiamò allertato l’ambulanza, e distese dolcemente Harry sul prato, sedendosi al suo fianco. Harry stava sudando freddo
“L-Louis” pronunciò con voce spezzata il riccio.
“Ecco amore, sono qui” gli prese la mano Louis, stringendola forte e baciandola sul dorso
“V-voglio morire” urlò senza voce il ragazzo.
Louis scosse velocemente il capo.
“Amore no, che dici. Tra poco avremo con noi nostra figlia” gli sorrise Louis.
“E se non sarò capace? Se lei non mi vorrà bene, perché non sarò bravo?” domandò Harry preoccupato mentre un’altra fitta gli prendeva la pancia.
Louis sorrise, e lo guardò con occhi dolci
“Harry, tu sarai un genitore fantastico,  insieme possiamo tutto. Insieme, mano nella mano, insegneremo a nostra figlia a parlare e camminare. Insieme gioieremo le sue risate e rassicureremo le sue lacrime. Insieme, guarderemo il suo primo giorno di scuola e il suo ultimo, con la laurea in mano. Insieme, affronteremo il suo primo fidanzatino e il suo vero amore, il suo matrimonio e insieme diventeremo nonni. Amore mio, ce la faremo, insieme.”
Harry si ammutolì e Louis lo baciò, col rumore di sottofondo delle sirene dell’ambulanza.
Caricarono Harry sulla barella poco dopo e lo portarono all’ospedale, con Louis che continuava a tenergli forte la mano.
“Andrà tutto bene, amore” continuava a ripetergli.
Arrivati alla struttura ospedaliera scesero, e, con molta fretta, raggiunsero la sala parto.
Louis chiamò Zayn, chiedendogli di avvertire tutti. Poco dopo amici e famiglia si ritrovarono in sala attesa mentre lui era rinchiuso col suo piccolo Harry che si contorceva dal dolore.
“Harry, amore, prova a fare come me” disse Louis mentre prendeva un respiro “inspira ed espira” buttò fuori l’aria.
Harry lo trafisse con lo sguardo. “Io so…ah…come…devo fa..ah..re, fare.”
Louis annuì velocemente con la testa, come a dargli ragione, poi, un urlo più forte e diverso dagli altri colpì le sue orecchie e la sua mano fu stritolata totalmente da quella di Harry.
“Ok, è il momento” gli disse un’infermiera “Chiamo il dottore” poi uscì dalla stanza ed Harry guardò terrorizzato Louis che gli sorrise insicuro, non meno impaurito di lui.
Dalla porta entrò un uomo sulla quarantina, poi, il resto, per Harry e Louis furono solo i rispettivi occhi, nient’altro.
Louis guardava gli occhi verdi, adesso meno doloranti per via dell’anestesia e Harry fissava quegli così azzurri di Louis, che erano vittime di troppe emozioni.
Niente fu in grado di fargli smettere di fissarsi, niente, tranne un pianto di un neonato.
Era nata, Valentine.
L’infermiera la lavò e la vestì con il pigiamino rosa, poi la posò tra le braccia di Harry che, guardò prima Louis e poi sua figlia, estasiato.
A Louis scesero delle lacrime dagli occhi mentre accarezzava la testolina neonata di sua figlia.
Il dottore e le infermiere uscirono, andando ad avvisare la famiglia.
Poco dopo entrarono Anne e Gemma in lacrime, seguite dalla gioia infinita di Johannah con le figlie più grandi, Lottie e Fizzy.
Si avvicinarono alla bambina e a turno la presero in braccio, salutandola e dandole il benvenuto al mondo.
Zayn, Liam, Niall, Perrie e Sophia non poterono entrare, non erano dei familiari anche se fin da quella stanza sentivano le urla di protesta dello zio Niall.
Harry e Louis risero, e si baciarono perché la loro vita era perfetta.
 
 
Harry e Louis sgattaiolarono in casa, abbracciandosi e sorridendosi. La bambina sarebbe uscita d’ospedale il giorno seguente
“Dai Lou” disse Harry tra un bacio e l’altro “Fammi vedere la camerina”
Louis si fermò e lo guardò, con occhi che ridevano, poi prese la sua mano e aprì, lentamente, la porta.
Harry rimase ad occhi aperti.
I muri erano di un colore lillà tendente al blu, le mensole e l’armadio erano dipinti di rosa, la culla era nel centro della stanza, col velo bianco. Il fasciatoio era verso la finestra ed aveva disegnati dei coniglietti rigorosamente rosa. Tutto era al posto giusto.
“E’ perfetto” fu quello che disse Harry con le lacrime agli occhi. Poi si fiondò tra le braccia del suo sposo e lo baciò.
“Harry, questa sarà l’ultima notte nella quale potremo dormire per un po’, non vuoi approfittare?” sorrise Louis mentre tornava a baciarlo
“Si, ma è anche l’ultima notte nella quale potremo fare l’amore per un po’, non vuoi approfittare?” sorrise Harry e lo tirò in camera da letto.
 
 
“Avanti Niall, falla tenere un po’ anche a me” protestò Perrie mentre il biondo arretrava come se avesse avanti un lupo mannaro al quale bisbigliava “io sono lo zio preferito”
In effetti il biondo da quando era arrivato alla festa di benvenuto della bambina con un bel anticipo di quattro ore, non l’aveva lasciata un attimo
“Perché non aprite i regali, ragazzi?” propose Zayn con un sorriso sulle labbra.
Harry e Louis si guardarono, mentre il più grande stringeva col braccio il fianco dell’altro, ed annuirono in imbarazzo.
“Prima il mio!” gridò Niall mentre indicava una culla con una coccarda attaccata con scotch.
Harry rise e “E’ fantastica zietto” disse, mentre Louis gli baciava la tempia.
“Adesso il nostro” propose Perrie mentre una scatola gli veniva messa sotto agli occhi.
Scartarono la carta e rimasero piacevolmente colpiti dai vestitini, piagiamini, magliettine, pantalonicini e scarpine che trovarono all’interno.
“Oh grazie mille ragazzi, non so davvero come ringraziarvi, siete fantastici” disse Harry mentre scuoteva la testa per ricacciare le lacrime, impresa alquanto invano, dato che si mise a piangere lo stesso. Louis gli rise sulle labbra.
“Ecco a voi” porse Sophia un pacco, mentre Liam ne dava un altro.
Harry aprì il primo, al quale interno trovò un album fotografico vuoto, Louis aprì il secondo rivelando una macchina fotografica a rullino e una telecamerina per le riprese.
“Wow” sorrise Louis, strabiliato
“Così potrete immortalare ogni secondo con lei” sorrise Liam mentre Harry con occhi rossi lo fissava grato.
“Be’ la prima foto deve essere il ritratto di famiglia” annunciò Zayn mentre Niall, scontento, posava la bambina tra le braccia di Harry.
Zayn avvicinò l’occhio all’obbiettivo e scattò la foto: Harry guardava con gran sorriso Valentine e Louis stringeva i suoi fianchi con le labbra appoggiate in un sorriso sulla tempia sinistra del riccio.
Tutto era perfetto, e traboccava d’amore.
 
 
5 anni dopo
There’s nothing to be afraid of
Even when the night changes
It will never chang,
me and you
 
Night Changes – One Direction
 
 
“Papà” urlò una vocina, Valentine, dal giardino mentre Louis si affrettava a raggiungerla.  
Lei era bellissima, aveva i ricci scuri che le ricadevano sulle spalle e poi le rimbalzavano sulla schiena, gli occhi verdi intensi e grandi, molto grandi. Il nasino era piccolo e armonioso come quello di Louis e le labbra carnose come quelle del suo sposo.
Louis si sedette accanto a lei mentre il sole delle tre del pomeriggio batteva  cocente su di loro. Valentine indossava un vestitino con ricamata sopra una farfalla enorme, adorava essere una principessina ma allo stesso tempo le piacevano le cose da maschio.
“Giochiamo a palla?” chiese mettendo in mostra i dentini mancanti.
Louis sorrise e si alzò, prendendo la palla di piuma d’oca e lanciandola delicatamente verso sua figlia. Lei la prese al volo rilanciandola. Ovviamente, Louis fece finta di sbagliare la presa facendola credere la più brava.
Mentre stavano giocando, uscirono in giardino anche Harry col pancione mentre teneva la manina a suo figlio di appena due anni , Ian.
Il bambino era meraviglioso; aveva gli occhi azzurri profondi come il padre, i capelli color biondo cenere e le labbra sottili di Louis, oltre al suo nasino. Era talmente bello che in tanti lo scambiavano per il viso angelico di una bambina.
Louis alla loro vista smise di giocare e corse verso di loro, seguito da Valentine.
Prese in braccio il bambino, facendo una giravolta con lui poi baciò le labbra di Harry.
“Ti piace l’asilo ?” chiese ad Harry
“Si, direi che è perfetto per lui” il riccio sorrise “Ehi principessa” si abbassò al livello di Valentine “Raccontami cosa avete fatto di bello oggi, tu e papà”
La bambina sorrise mentre Louis alle spalle di Harry faceva il segno di stare zitta, ovviamente Valentine era troppo dispettosa per farlo.
“Abbiamo saltato sul letto” il sorriso di Harry diminuì “Poi abbiamo fatto i biscotti, ma papà  ha fatto bruciare tutto, dal forno usciva un fumo grigio così” disse, mentre allargava le braccia alla massima apertura e sollevava la testa al cielo.
Il sorriso di Harry svanì all’istante. Stava giusto per girarsi quando la bambina concluse il discorso con un “E poi ho scoperto i palloncini che tenete nascosti nel comodino, ci voglio giocare anch’io” battè un piede per terra, incrociando le braccia e mettendo un broncio adorabile.
Harry si voltò a guardare Louis, con occhi fiammeggianti. Louis era imbarazzato, guardando a destra e sinistra.
“Val, tesoro, perché non giochi un po’ con tuo fratello che io e papà dobbiamo parlare un attimo”
La bambina annuì mentre Harry prendeva per l’orecchio Louis trascinandolo in salotto.
Lewis” pronunciò tra le labbra Harry mentre il ragazzo si affrettava a dire parole veloci, una dietro l’altra come ‘Haz, non dovresti arrabbiarti, non fa bene al bambino’ ‘Harry non urlare, Val e Ian potrebbero spaventarsi’ ‘Amore scusa’; alle quali però non faceva che aumentare il rossore sul volto di Harry.
“Tu” gli puntò il dito contro “Sei un coglione!” si sforzò di non gridare.
Il campanello suonò in quell’istante, giusto in tempo per aver salvato Louis.
Harry si allontanò da lui, aprì alla porta e, alla vista dei loro amici, si addolcì.
Zayn e Perrie entrarono con in braccio Elise, di quattro anni, e Lux, di appena uno. Seguiti da Sophia e Liam, il quale teneva la manina a Luke, suo figlio di soli tre anni.  Niall e Gemma entrarono per ultimi, si erano appena sposati e lei era rimasta incinta solo un mese fa, a differenza di Harry che era di cinque mesi abbondanti.
I bambini giocarono felici tra loro, mentre i ragazzi si erano seduti sul prato.
“Harry, Louis, non vi ho visti baciarvi o coccolarvi nemmeno un secondo, che succede ragazzi?” chiese Perrie con la coroncina di fiori trai capelli e sua figlia Lux che dormiva beata accanto a lei.
“Niente di che” rispose Harry “Solo Louis che ha dato fuoco alla cucina e ha lasciato che Valentine vedesse i preservativi nel cassetto, cose di tutti i giorni”
Tutti scoppiarono a ridere, continuando a lanciare sempre occhiate ai loro bambini che giocavano.
Valentine e Elise si toccavano i capelli a vicenda, quest’ultima una bellissima bambina dai capelli neri lucenti e gli occhi a mandorla come il padre.
Ian e Luke giocavano con la sabbia, rovesciandosela in capo, tipico. Tutta colpa di Ian, e Sophia fu costretta ad alzarsi a pulire gli occhietti del figlio e a rassicurarlo.
Harry osservò il tutto e pensò a quanto era cambiata la loro vita negli ultimi anni. Adesso erano tutti sposati e genitori, avevano una famiglia, eppure erano rimasti tutti amici per la pelle. E si, la loro vita era meravigliosa e quei bambini, i loro amici, erano diventati come l’aria per lui: indispensabili. E l’aria che respiravano era piena d’amore così alla domanda
“Come avete deciso di chiamare vostra figlia?” di Liam, Harry rispose
“Aria.” 



Note Autore:
Per prima cosa vorrei ringraziare chi è arrivato fino alla fine di questa storia.
Detto questo, vorrei annunciare che questa è la prima os che scrivo e so che non è venuta bene, per questo mi piacerebbe molto ricevere consigli su come migliorarmi. 
Ringrazio tutti coloro che mi aiuteranno con le loro opinioni e niente, auguro un - anche se in anticipissimo - buon natale a tutti! 

Mi trovate su twitter con il nickname @endlesslou 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: hallotomlinson