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Autore: lagunablu    03/12/2014    9 recensioni
Sai bene che a te, marionetta, verranno tagliati i fili.
Quando sarai diventato inutile, quando avrai fatto il tuo corso, quando avrai versato fino all'ultima goccia di sudore, allora la tua vita sarà giunta alla fine.
Perché la tua esistenza l'hai consacrata a loro e senza loro cessa di avere significato.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Marionetta

Sono urla quelle che senti, gente disperata che ti sta supplicando.
Perché lo stai facendo?
Questa è la domanda che ti martella in testa da una vita, questa è la domanda che la notte ti tiene sveglio, che a volte ti toglie il respiro. E probabilmente a questa domanda non riuscirai mai a rispondere.
Tu sei una recluta.
La storia finisce lì, senza se e senza ma.
Tu lo hai scelto, nessuno ti ha costretto eppure il motivo della tua decisione ancora non te lo riesci a spiegare.
Forse eri in un momento buio, forse in quel tunnel non vedevi la luce. Probabilmente urlavi, il dolore ti sovrastava ma nessuno ti sentiva, nessuno ti aiutava.
Meglio aiutarsi da soli.
E sono arrivati loro. Come angeli senza ali ti hanno offerto una prospettiva vantaggiosa, una via d’uscita.
Ti hanno promesso gloria e ricchezza, potere e forza, ma solo ora ti accorgi che quel futuro migliore concesso con così tanta generosità è fittizio.
Fasullo
Ingannevole.
Tu che ti nutrivi di illusioni, hai visto in pochi secondi il tuo castello di carte crollare con un soffio di vento, il velo sopra i tuoi occhi cadere e le tue vesti candide diventare vermiglie.
A ben pensarci però lo hai sempre saputo, sin da quando ti sei arruolato. Tu ne eri conscio, ma loro hanno sfruttato la tua debolezza.
Lentamente ti hanno trasformato in una marionetta, ubbidiente, indifferente e vuota. Muovono i tuoi fili con facilità, tu non opponi resistenza, ormai non ne sei più capace. Non conosci più il significato delle parole: volontà, ideali, speranza.
Eppure non sei stupido.
Sai bene che a te, marionetta, verranno tagliati i fili.
Quando sarai diventato inutile, quando avrai fatto il tuo corso, quando avrai versato fino all’ultima goccia di sudore allora la tua vita sarà giunta alla fine.
Perché la tua esistenza l’hai consacrata a loro e senza loro cessa di avere significato.
Le altre reclute sono diverse.
Sì, loro sono consapevoli, loro vogliono arrivare in alto, loro pensano con un cervello comune.
Tu sei diverso.
I vertici se ne sono accorti sin da subito e perciò ti hanno addomesticato fino a renderti insensibile, ormai sei nelle loro mani e ti lasci cullare da quella realtà di cartapesta.
Ed ecco la resa dei conti.
Ora sei qui, in mezzo alla folla che fugge terrorizzata e al caos provocato dal vostro attacco.
Li vedi quei Pokémon catturati, strappati alle loro famiglie.
Li vedi quei bambini piangenti e quegli sguardi di odio e dolore che ti vengono rivolti.
Vedi tutto ciò per cui stai, anzi ti stanno facendo lottare.
È come un fermo immagine, puoi anche ripercorrere la tua vita se vuoi, tanto ne hai tutto il tempo. E decidi anche di averne il diritto.
Riesci anche a vederti bambino, ma poi ti accorgi che è la realtà ciò che stai osservando.
Biondo, occhi scuri  è lì che ti guarda con determinazione, pugni serrati e volontà da vendere. Avrà poco più di una decina d’anni
Lui sa per cosa combattere.
E per qualche secondo lo invidi e daresti tutto per prendere il suo posto.
«Recluta, attacca!»
Una voce, un ordine lo senti da lontano. Vorresti dire di no, ma a che servirebbe?
Il tuo corpo è una macchina ormai.
Un’occhiata fugace al tuo Houndoom, ma anche lui ti guarda smarrito. Siete entrambi persi, quale sarà ora la via da scegliere?
Non farlo.
«Attacca ti ho detto!»
Un gesto meccanico e il tuo Pokémon si prepara.
Non farlo.
Anche tu come quel bambino avevi una famiglia, ma ora l’idea ti sembra solo un sogno dimenticato.
Il ringhio di Houndoom ti riporta alla fredda realtà, perché tu non vuoi attaccare, non verresti nemmeno essere lì.
Non farlo.
Come se qualcosa si fosse impossessato del tuo corpo ordini al tuo compagno un banale Rogodenti, ma la voce non sembra nemmeno la tua. È alienata dal tuo corpo, anche lei ormai ti ha abbandonato.
L’hai fatto.
C’è odore di carne bruciata nell’aria e la testa ti gira vorticosamente. Ancora ti chiedi il perché di tutto questo mentre ti accasci a terra quasi privo di sensi.
Vieni soccorso, evidentemente i tuoi fili non sono ancora stati tagliati e ciò ti fa sentire ancora peggio.
Forse preferiresti la morte a tutto questo.
Perché tu non sei un robot, essi agiscono da soli e non presentano debolezze umane. Non sei nemmeno umano però, perché il cuore a te serve solo per battere. Sarebbe più dignitoso esserlo, ma non è così.
Tu sei solo una marionetta, debole e priva di sentimenti ed è questa la cosa umiliante.

 

 

Nascosta nell’ombra…
Oh cavoli, spiegatemi che diamine ho appena scritto perché non ne ho la più pallida idea!
Sul serio, questo è il risultato di un pomeriggio passato sui libri perciò ora abbiamo la prova scientifica che il latino fa molto male.
No davvero non so che roba è sta qui, ma l’ho scritta tutta di getto perciò potrebbe essere davvero brutta.
La pubblico in seguito ad un consiglio datomi da una persona che ringrazio molto e… nulla, spero solo vi sia piaciuta.
Un saluto!

  
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