One Piece/All'arrembaggio!, 'The Tenant' di Zomi su EFP Fanfiction

ANGOLO DELL’AUTORE:
Benvenuti al Panda Day, il giorno del delirio in cui da un’unica parola nascono Fan Fiction di ogni genere.
Perché Panda?
Perché ci serviva un modo veloce per chiamalo, perché Panda Day suona che è una meraviglia e perché i panda sono carini e coccolosi.

Il meccanismo, se qualcuno vuole partecipare, è semplice:
ogni settimana sceglieremo una parola parendo a caso il dizionario e quello sarà il Prompt per le varie Fan Fiction (tutti i generi, tutti i rating, tutti i pairing ma niente long) e basterà scrivere *Panda Day* nell’intro della storia e il Prompt della settimana in piccolo sotto al titolo, sempre tra i due asterischi.
La pubblicazione degli scritti sarà obbligatoriamente di mercoledì, e in nessun altro giorno.
E non dimenticate la foto di Pandaman in basso a destra!!!
Grazie a tutti e buona lettura…

Zomi

Prompt Prossima Settimana: Scarico

THE TENANT
*inquilino*

Sanji era un Casanova, e Violet lo sapeva.
Sapeva benissimo di quel suo demone interiore, sempre pronto a volteggiare ed emanare cuori in piena crisi ormonale per qualsiasi gonna lo sfiorasse.
Violet conosceva benissimo l’inquilino Latin Lover del suo Sanji chan.
Lo conosceva, ma non lo sopportava.
Soprattutto al mattino.
Come ogni mattina, Sanji aveva preparato la colazione per tutti i componenti della ciurma di Cappello di Paglia, a cui si era aggiunta dopo i fatti di Dressrosa, per vivere una vita lontana dal passato e vicina al suo uomo, e come ogni mattina nella cucina non era presente solamente il cuoco, ma anche il play boy.
E Violet lo vedeva.
Vedeva come quell’inquilino pervertito e donnaiolo del suo Sanji chan galleggiava nell’aria intorno a lui, impossessandosi del pirata quando il biondo si avvicinava alla tavola, posando il bicchiere colmo di spremuta alla navigatrice ramata, o servendo una tazza di caffè all’archeologa di bordo.
Vedeva come il suo Sanji, appena posato il bicchiere o la tazza, lasciava il posto al suo inquilino, emendando cuori in ogni dove, sprizzando arcobaleni dalle narici e piroettando sulle punte dei piedi, elogiando le Nakama per la loro bellezza e prosperosità.
Lo vedeva Violet, e provava avversione per quell’inquilino don Giovanni, che le dava non poche difficoltà.
Era difficile credere alle parole del cuoco, sul suo amore eterno e cieco a lei, se poi il demone di Casanova si impadroniva di lui e correva dietro a ogni donna che appariva sul suo cammino.
Era difficile non cedere alla tentazione di sbirciare nei pensieri del biondo, scoprendo se l’inquilino pensava solo a lei o anche ad altre donne.
Era difficile riuscire ad accontentare, sessualmente, quel lato perennemente eccitato di Sanji, quell’inquilino arrapato e affamato di carezze e baci, di pelle e gambe, di ansimi e gemiti.
Era difficile amare Sanji e il suo inquilino.
Era difficile soprattutto alla mattina, quando il Casanova era più arzillo che mai, ed elogiava e riempiva di complimenti e moine tutte le donne dell’equipaggio.
Tutte tranne lei.
Perché per quella breve ora, intensa e agguerrita, dove brioche e marmellata volavano sulle teste di tutti, mascelle inferocite azzannavano mani e gambe di chiunque, e tra un lancio di latte e un’annaffiata di spremuta, qualcuno aveva ancora la forza di chiedere di che colore fosse il suo intimo, Violet era come trasparente per il suo Sanji, scomparso, che lasciava emergere l’inquilino.
Il Latin Lover.
-Mia adorata Nami saaaannnn come sei bella oggi con la treccia!!!- roteava spruzzando odiosi cuori.
Roteava sulle punte, saltando da un lato all’altro del tavolo, innervosendo la giovane principessa di Dressrosa, che lo fulminava con lo sguardo desiderosa di colpirlo con uno dei suoi calci in pieno viso, mentre il biondo inquilino ancheggiava vicino a Robin.
-… i tuoi occhi limpidi come il cielo…- cinguettava, facendo sbuffare infastidita Violet, sempre più rabbiosa contro quell’individuo che coabitava nel corpo del suo Sanji chan.
Odiava il suo emanare cuori e zampilli di sangue.
Odiava il suo ignorarla bellamente, il suo fare cavalleresco con tutte, la sua caccia smodata alla gonna e gli occhi cuori forme rivolti a tutte ma non a lei.
Violet odiava l’inquilino di Sanji.
-Mie Dee siete divine oggi!!!-
Storse le labbra carnose e olivastre, mordendosi il labbro inferiore nel progettare una vendetta adeguata per quell’ignobile e demoniaco inquilino che prendeva sempre il sopravvento sul suo Sanji.
Sciopero del sesso, ecco cosa si meritava.
Un bel sciopero di due, tre setti… no di un mese.
Certo, sarebbe stato più facile se avesse potuto dividere il suo Sanji chan dall’inquilino ma…
-… ma nessuna Dea è bella quanto la Regina del mio cuore-
Un lieve bacio, quasi soffiato sulle sue labbra corrucciate, le spezzò il respiro, facendola riemergere dai suoi pensieri e fissare, scioccata, il dolce viso del cuoco sorriderle con tenero amore.
Con i suoi grandi occhi caramellosi, lo studiò con attenzione, cercando di capire se fosse il pirata o l’inquilino a parlarle, ma quando vide, dalle chiare dita del biondo, nascere una fiammeggiante rosa rossa, un enorme e smagliante sorriso le si aprì in viso, facendole arrossare le gote.
-Per la mia Violet chan- le baciò le labbra sorridenti, posando il fiore tra i ricci morbidi e scuri della principessa, dietro l’orecchio a sottolineare la bellezza della mora –L’unica proprietaria del mio cuore-
E fu allora che Violet capì chi le parlava, sorrideva, amava sempre.
Non il cuoco, non il pirata, non l’inquilino Casanova e don Giovanni, ma semplicemente il suo Sanji chan.

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