Ero seduta a gambe incrociate sul letto con un cuscino sopra, le braccia piegate con i gomiti puntati su esso e con le mani sotto il mento a sorreggenti la testa. Indossavo dei semplici jeans, una maglietta bianca, una felpa grigia, i capelli castani erano sciolti. Difronte a me c' era Edward. Era bellissimo. I lineamenti ben marcati, il naso dritto, i capelli ramati soffici come la seta e indomabili, gli occhi d' orari, bellissimi, incantatori, erano, probabilmente, la parte migliore di lui dopo la sua labbra sottili ma perfette. Era seduto sulla vecchia sedia a dondolo affianco al letto. Aveva le braccia conserte sopra alla camicia bianca immacolata, le gambe fasciate dai pantaloni neri erano stese. "Allora io dovrei andare a Porta Angeles con Alice per le prove del vestito per il nostro matrimonio, non cacciati nei guai, okay? A dopo Amore" disse dandomi un bacio e sparendo dalla finestra. Non ci pensai due volte: presi delle scarpe a caso corsi giù dalle scale, presi le chiavi del pick-up uscii e mi diressi a Seattle. Volevo stare in pace per disegnare e per farlo a dovere dovevo essere da sola per concentrarmi al meglio. Molte volte mi isolavo per disegnare. Dusegnare era la mia passione.Nessuno sapeva della mia passione, era una cosa mia, mia e solo mia.  Mi ritrovato seduta sotto un' albero dalle foglie verdi e rigogliose, il cielo nuvoloso con qualche raggio di sole che filtrava dalle nubi. Presi un elastico e mi legati i capelli disornatamente, presi un foglio, una matita e una gomma e iniziai a disegnare. Passarono ore e ore e senza rendermene conto avevo disegnato Edward. Sempre lui. Da quanto lo conoscevo il soggetto era sempre lui. Lui e i suoi occhi, le sue labbra, i suoi capelli, il suo corpo. Lui, sempre lui. Per sempre.