03/12/2014
3 recensioniMad word
“all around me are familiar faces
worn out places,
worn out faces”
mi guardo intorno, e noto che davanti a me ci sono molti corpi ormai privati della loro anima, questo luogo era la loro casa, era anche la mia.
“bring and early for their daily races
going nowhere
going nowhere”
corro ma non so dove andare, sto scappando da un destino che ormai fu scritto nel momento in cui mi fu applicato questo marchio sulla pelle. Lo stesso marchio che da piccolo volevo tanto ricevere mi ha rovinato l’esistenza.
“their tears are filing up their glasses
no expression
no expression”
li ho ho visti soffrire, li ho visti mentre li torturavano e li ho visti quando la loro luce li abbandonava, e io codardo non ho fatto nulla per aiutarli, ho fatto quello che mi riusciva meglio per allontanare almeno un po’ dalla mia mente quello che stava accadendo. Mi mostravo indifferente, nessuna emozione traspariva dal mio volto
“hide my head i want to drown my sorrow
no tomorrow
no tomorrow”
mi nascondo dietro un muro e spero che la morte mi accolga presto tra le sue braccia, perché non riesco più a sopportare tutta questa sofferenza che provo nel mio animo
“and i find it kind of funny
I find I kind a sad
the dreams in which I’m dying
are the best I’ve ever had
I find hard to tell you
I find it hard to take
When people run in circles
It’s a very, very
Mad word
Mad word”
Chiudo gli occhi un istante e penso agli ultimi sogni che ho fatto e trovo un po’ buffo e trovo allo stesso tempo un po’ triste che in ciascuno di essi io morivo in questa guerra. Ma la cosa più strana è che questi sogni sono tra i più belli che io abbia mai fatto.
“children waiting for the day they feel good
happy birthday
happy birthday”
mi piacerebbe tornare quel bambino che non pensava altro che a quando fosse il giorno del proprio compleanno, solo perché era uno dei pochi giorni in cui anche mio padre mi mostrava il suo lato umano e non più la statua di ghiaccio che era sempre.
“made to feel the way that every child should
sit down listen
sit down listen”
era quello il modo in cui un ragazzo doveva sentirsi, gioioso e non come se fosse la parte marcia di una mela. Mi sembra strano che da piccolo aspettavo con impazienza il giorno in cui compivo gli anni e invece adesso non vedo l’ora che arrivi il giorno in cui finalmente troverò la pace tanto attesa che solo nella morte si può trovare
“when to school and i’m very nervous
no one knew me
no one knew me”
mi viene in mente il mio primo giorno di scuola qui ad hogwarts, ero molto nervoso, ma non lo facevo trasparire. Il mio sguardo era sicuro, carico di disprezzo verso i mezzosangue, perché è questo che mi era sempre stato insegnato, disprezzare quelli diversi da me. Nessuno mi conosceva in quel periodo e mi andava bene era quello che volevo, restare nell’ombra almeno all’inizio.
“hello teacher tell me what’s my lesson
look right through me
look right through me”
quando arrivai nella sala comune di serpeverde ci consegnarono l’orario delle lezioni, andai dal nostro capocasa, il professor Piton e gli posi qualche domanda. Credo che mi ascoltasse solo perché ero il figlio di Lucius Malfoy. Si sedette e mi lasciò porre alcune domande. Ero curioso ma trattenni la maggior parte delle domande perché sapevo che il professore aveva un livello di controllo della pazienza veramente molto limitato. Mi viene da ridere a ripensarci.
“and I find it kind of funny
I find it kind of sad
The dreams when I’m dying
Are the best I’ve ever had
I find it hard to tell you
I find it hard to take
When people run in circles
It’s very very
Mad word
Enlarged in your word
Mad word”
Mi alzo e vago un po’ per quel castello che per anni è stato la mia seconda casa. Vago per i corridoi ormai distrutti fino a quando non arrivo nel cortile. Li si sta svolgendo la vera battaglia. Guardo attorno a me e vedo di nuovo quei corpi distesi a terra inermi. Mi volto e guardo davanti a me, scorgo lo sguardo preoccupato di mia madre che appena mi vede si rilassa un po’ e ricomincia a lanciare incantesimi. Accade tutto in pochi secondi. Un lampo di luce verde mi colpisce in pieno petto e tutto inizia a farsi sfocato sono consapevole di quello che mi sta accadendo. Sto morendo. Finalmente il mio sogno si sta avverando. Sento tutto ovattato ma l’ultime parole che sento sono di mia madre preoccupata che grida invano il mio nome. Come se quel gesto potesse riportarmi indietro in quel mondo folle.
note
parto dal presupposto che non mi fa impazzire come storia ma avevo bisogno di sfogarmi un po e in quel momento avevo l'ispirazione. le mie mani hanno praticamente fatto tutto loro quindi se vi fa cagare ditemelo pure senza problemi. non mi offendo.