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Autore: Tatsuki    03/11/2008    3 recensioni
Ilaria è una ragazza timida e dolce. Per colpa di un ritardo a scuola è costretta a sedersi in banco con il ragazzo più bello della scuola. Lui è il contrario di lei, forte e determinato. Cosa succederà fra i due?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ilaria correva a perdifiato in mezzo alla strada, era in ritardo di nuovo

Ilaria correva a perdifiato in mezzo alla strada, era in ritardo di nuovo! Ma stavolta era tutto diverso, era il primo giorno di scuola alle superiori, non poteva arrivare in ritardo!

Arrivò che la campanella stava suonando: -Accidenti, spero che Erika mi tenga il posto!-. Erika era l’unica ragazza che Ilaria conosceva della sua nuova classe, le altre amiche avevano scelto scuole diverse o erano state messe in altre sezioni.

Ilaria corse a perdifiato su per le scale fino a sbattere, quasi, contro la porta della 1°D. Visto che era proprio la sua classe si fece coraggio ed entrò. Notò subito che i posti migliori erano tutti occupati e che Erika, quella traditrice, si era messa in banco con una sconosciuta. Allo sguardo furibondo di Ilaria alzò le spalle: -mi dispiace dovevi arrivare prima, Ila ormai non c’erano più posti liberi tranne questo e quello lì davanti-. Ed era vero. Suo malgrado Ilaria dovette sedersi davanti. Da sola.

 

Perché la nuvola aspetta. Aspetta il vento che la porterà via con sé.

 

Il prof entrò e iniziò subito a fare l’appello. All’improvviso si sentì un trambusto fuori, Ilaria non fece neanche in tempo a voltarsi che era entrato un ragazzo in fretta e furia. -La lezione è già iniziata sa? E poi non si dovrebbe bussare prima di entrare!?- disse il professore. Il ragazzo alzò le spalle ma comunque disse -Mi scusi prof-. -Va bene, per questa volta, visto che siete in prima e siete nuovi lascio stare ma sappiate che io non tollero ritardi io! Si sieda in quel banco vuoto-.

Il destino è un filo invisibile  che unisce e separa le persone con una logica a lui solo nota; e fu così che Lui si sedette vicino ad Ilaria. Il ragazzo era un tipo niente male e tutte le ragazze della classe gli misero gli occhi addosso, Ilaria compresa, anche se era sicura che fosse un tipo troppo borioso e sicuro di sé. I tipi da evitare, quelli che non sarebbero mai usciti con una come lei.

Ilaria infatti si autoetichettava come “brutta”; in realtà era una bella ragazza, bionda, tendente al rosso con gli occhi grigi. Avrebbe potuto fare perdere la testa ad un sacco di ragazzi se solo non fosse così ingenua e dolce. Il suo carattere era ciò che più detestava di sé, odiava essere troppo timida ma non poteva fare a meno di esserlo in fondo. Invidiava le ragazze facili e disinvolte.

Guardò il suo nuovo vicino di banco: era altissimo, molto più di lei, con i capelli marroni e gli occhi verdi, era davvero molto bello. Un tipo inavvicinabile per una come lei. Il professore iniziò a fare l’appello e fu così che lei apprese il suo nome: MATTEO.

 

Il vento non ha nome, arriva quando meno te lo aspetti e ti sconvolge.

 

Il professore, finita la prima ora di lezione lasciò agli studenti alcuni minuti di pausa; Ilaria non sapeva cosa fare, tutti parlavano con i suoi vicini di banco, lei non sapeva assolutamente cosa dire. Lo guardò per un attimo: aveva decisamente dei bei lineamenti e i capelli neri erano in perfetto ordine. Sentendosi osservato Matteo si voltò e sfoderò un sorriso disarmante alla povera Ilaria. -e adesso cosa faccio?! Cosa gli dico?- lei non sapeva proprio cosa fare, si sentiva persa a guardare quegli occhi scuri che le sorridevano. All’improvviso le venne un’idea: poteva girarsi e far finta di voler conoscere le nuove ragazze del banco dietro al suo così almeno Matteo avrebbe smesso di continuare a guardarla. Tutta imbarazzata si voltò indietro e cominciò un dialogo con Erika, la quale le presentò la sua compagna di banco Nicole.

-Piacere Ilaria-

-Piacere Nicole, puoi chiamarmi Nichi-

Nichi era abbastanza carina, aveva i capelli lunghissimi e drittissimi color nero e gli occhi azzurri.

Ila e Nichi scoprirono di avere moltissime cose in comune e alla fine della giornata erano già buone amiche. Purtroppo Ila non era riuscita a parlare con Matteo, un po’ perché non voleva e un po’ perché non sapeva che dire. Al suono della campanella lui salutò con un ciao in generale, ma sicuramente indirizzato a lei, e sparì immediatamente fuori dalla porta.

Fuori da scuola Ilaria notò che stava parlando con i suoi amici mentre si infilava il casco, probabilmente quella doveva essere la sua moto…

 -Ma mi stai ascoltando?! Ila!!!- era Nichi che continuava a parlare mentre la sua amica era intenta a pensare ad “altro”.

-Si scusa Nichi, ripeti-

 -Ho detto, non è mica carino quello seduto a fianco a te? Com’è che si chiama? Matteo?-

-Boh forse… non mi ricordo, non è che mi interessi particolarmente…- rispose Ila evasiva. Non voleva che Nichi parlasse di lui! Uffa!

 

Perché il vento ti travolge all’improvviso. Forse non lo sai ma lui è già li.

 

I giorni passarono e fra loro c’era sempre lo stesso rapporto freddo, anche se iniziavano a parlarsi, all’inizio solo di scuola poi anche di altri argomenti. Ila aveva sbagliato sul suo conto, in fondo non era così male di carattere. Era molto fiero, determinato e combattivo. Rideva e scherzava, a volte esagerava anche, tanto che era già stato etichettato come il “monello” della classe, come dicevano tutti i prof. Lui si divertiva a girarsi e spaccare le matite e le penne di Erika e Nichi che però non si arrabbiavano mai, forse perché anche loro due erano innamorate di lui. Ila ne era certa, si vedeva lontano un miglio che a Nichi piaceva tantissimo, in classe lo sapevano tutti, lui compreso anche se faceva finta di non accorgersene. Ma in fondo chi non si sarebbe innamorata di lui????? Ilaria però provava solo amicizia per lui. O almeno così credeva. O si convinceva di crederci.

Lei li avrebbe visti bene insieme, Matteo e Nichi. In fondo si assomigliavano un po’ caratterialmente.

A quel tempo Ilaria doveva ancora capire cosa provava per lui.

 

La nuvola non sa del passaggio del vento ma lo desidera. Aspetta… aspetta da sola colui che forse non verrà.

 

Ormai Illy, come la chiamava lui, si era aperta completamente e lei e Matteo continuavano a ridere e scherzare durante le lezioni, spesso con Nichi, che lo guardava con aria sognante. Matteo dal canto suo però scherzava e rideva con tutte le ragazze della classe per cui nessuno sapeva bene cosa provasse veramente…

Un giorno stavano facendo D’Annunzio: si parlava del suo romanzo in cui c’era una donna timida e pura. Matteo ad un certo punto disse a Illy: - a me non piacciono quelle che stanno sempre zitte!

Illy non rispose.

-         No a dire la verità mi piacciono invece, disse in un sussurro, tanto anche.

Ilaria gli sorrise. Era riferito a lei?

 

 

 

 

Questa fic è ispirata a una storia realmente successa ad una mia cara amica. È la mia prima fic per cui siate clementi!

  
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