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Autore: Xenix universo 16    04/12/2014    1 recensioni
Il progetto zero di Vocaloid
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Len Kagamine, Meiko Sakine, Miku Hatsune, Nuovo personaggio, Rin Kagamine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Progetto Zero
 
1-Siamo tornati più carichi che mai
 
Premesse: NON INIZIATE A TIRAR FUORI I FUCILI. Lo so, avevo iniziato un po’ di FF e sono sparito. Beh, scusate, ma mi è stato tolto il pc perché sono un idiota :///P comunque siamo tornati alla grande, porterò avanti e finirò le vecchie fanfic, comincerò il DBM2, comincio questa e a capodanno uno Speciale very very special piccoli Jimmy boy (?) Cosa? Ok, lasciamo stare la mia follia.
Comunque iniziano il progetto zero. È una fanfic sui Vocaloid, l’avevo già scritta ma poi l’ho cancellata per 3 fattori che non sto a raccontarvi. Non sarà PER NIENTE fedele alle canzoni return to zero, Len sarà il protagonista assoluto e ovviamente aggiungerò Xenix. Beh, basta, ho già rotto abbastanza, spero che dopo tutto questo tempo non vi siate scordati di me perché sono davvero carichissimo e ho un sacco di idee. VIA!
Ps. Primo capitolo abbastanza breve. Maaaa si allungheranno. Tranquilli.
 
 
Conoscete il progetto zero? È un progetto ideato qualche anno fa, prima della…come la chiamavano gli umani all’inizio? Apocalisse. Già, gli umani. Io non lo sono, ed ora vi spiego chi sono. Ma iniziamo con calma.
Dodici anni fa venne cominciato il progetto zero. Dei computer, Cyborg, programmi, totalmente umani. Con cuore, polmoni, sangue, vene, tutto, compreso un cervello, ma nati in laboratorio con un programma. Hanno una coscienza, un proprio pensiero. Si chiamano VOCALOID. Ne vennero creati parecchi tipi, e poco fa ho parlato al presente perché sono ancora tra noi. Alcuni sono stati armati, sono grandissimi guerrieri e militari. Purtroppo un virus ha contagiato i primi creati, che qualche tempo dopo si sono ribellati agli umani. Li chiamano Eviloid. Pff, grande fantasia. Beh, io non sono nessuno di questi due. Vedete, gli Eviloid distrussero tutto, uccisero umani e vocaloid, e portarono il mondo alla dittatura e alla rovina.
Gli umani si nascondono o combattono, e i Vocaloid medici o armati aiutano la ribellione. Ed eccoci arrivati a me. Mi chiamo Xenix, ero umano. ERO. Perché combattendo contro gli Eviloid venni gravemente ferito, un Vocaloid mi salvò e sostituì i danni con parti del corpo di Vocaloid mai nati, progetti, arti creati e mai usati. Anche parte della testa venne ferita. Il mio cervello è per metà Vocaloid  e per metà umano.
Oh, ho dimenticato di dire una cosa. Io sono stato “Riparato” da umano a semi-bot, ma LE Vocaloid sono umane a tutti gli effetti. E anche I Vocaloid. Possono procreare, quindi qualche anno dopo la dittatura nacquero anche dei mezzosangue, madre Vocaloid e padre umano, o viceversa. Beh, questa è la storia di quando l’ero della terra Len Kagamine e il suo gruppo di amici Vocaloid e semi Vocaloid salvarono il mondo. Anzi, una delle tante volte in cui lo fecero. Perché ve la racconto io? Perché io c’ero, e ho combattuto con Len nella battaglia finale.
 
Otto anni prima, tre anni dopo l’apocalisse.
 
“Ma che buco di merda è questo? Pff “Andate alla città di New York, è molto meglio del Giappone” Certo, meglio. È uno schifo di posto pieno di controlli Eviloid. Meno male che non mi hanno visto…”
Il ragazzo dai capelli viola, il cui nome era Xenix, camminava per New York. Li aveva sentito che cercavano Vocaloid e non per attaccare il QG degli Eviloid, e questo al ragazzo piaceva. Xenix era alto circa 1.70, muscolatura media, un occhio verde ed uno rosso a causa delle modifiche apportate al suo corpo, canotta bianca e camicia viola aperta, maniche strappate e capelli tirati su. Aveva una fodera con una Desert Eagle e un coltello, e dietro nascosta una Revolver e una calibro 9 nello stivale, in caso di emergenza.
Camminò fino al punto d’incontro, che ovviamente era una copertura per gli Eviloid, dove si nascose dietro ad un palazzo che stava cadendo. All’ora X, le 15:59 secondo l’orologio centrale (ogni quartiere aveva la sua ora, dall’apocalisse tutti gli orologi si erano sballati e non si aveva un orario perfettamente preciso, ma solo circostanziale grazie a sole e stelle), il ragazzo uscì allo scoperto iniziando a sparare. Lo stesso fecero alcuni ragazzi nascosti dietro altri palazzi, dietro al primo due vestiti di giallo e nero, un ragazzo e una ragazza biondi, dietro al secondo una vestita di rosso, una azzurra, una viola ed un samurai, dietro al terzo un ragazzo vestito di blu, una molto piccola e vestita di bianco, e un uomo alto, vestito di nero e coi capelli grigio-bianchi, ma non di vecchiaia.
Fu uno sterminio di Eviloid, almeno i quindici che c’erano.
Tutti i ragazzi uscirono e andarono al centro della piazza, buttarono nelle fogne i cadaveri e si guardarono.
“Due, quattro, sei, otto, dieci. Mpfh, con me undici. Siamo pochini, eh?”
Il biondo sentì Xenix e lo guardò. “Più che sufficienti se vogliamo far fuori quei bastardi.”
I due si guardarono per un po’, poi si avvicinarono fin quasi a toccarsi. “Molto sicuro di te per il tuo armamentario.” Il biondo tirò fuori un Magnum puntandoglielo all’addome, lo stesso fece il viola con la sua Desert. “Lo stesso potrei dire di te, violetto.” Poi la ragazza bionda che stava con lui separò i due.
“Eddai ragazzi non litighiamo. Nemmeno vi conoscete ancora, e poi i nostri nemici sono gli Eviloid, non altri Vocaloid e umani.”
La ragazza aveva un fiocco in testa e una vocina sicura di se ma delicata, era poco più bassa del suo compagno di viaggio, maglia gialla con righe nere e una gonnellina gialla. Armi evidenti erano una 10 mm e un Uzi, una piccola mitraglietta con un centinaio di proiettili.
“Hai ragione, Rin. Non ne vale la pena.” Il biondo si riavvicinò al viola. “Mi chiamo Len Kagamine, e lei è la mia sorella gemella Rin.” Gli tese la mano. Nessuno aveva sospetti che gli altri potessero essere Eviloid, perché a causa del virus essi avevano il processore audio andato, una voce metallica pesante e avevano entrambi gli occhi rossi e vestiti certo non da straccioni.
Xenix la strinse con un mezzo sorriso. “Xenix. Quella pistola è trattata davvero bene, devo ammetterlo.”
“La pulisco ogni sera. Anche la tua però è messa ottimamente.”
“Ah, grazie.” I due stavano quasi facendo amicizia, ma certo non avevano le facce sorridenti degli amiconi. Rin sorrise, poi si guardò intorno e salutò con la mano la rossa e l’azzurra, come se le conoscesse, mentre guardò la bianca e gli altri.
I ragazzi stavano per conoscersi e partire per quest’avventura mortale, ma necessaria per il bene loro e dell’umanità. Xenix aveva appena conosciuto Rin e Len, mancavano ancora otto possibili compagni, e sperava fossero all’altezza. Morire si, ma non per colpa di compagni incompetenti.
 
Fine cap. 1
 
Lo so, è corto, ma è solo il primo capitolo, dal prossimo si allungheranno parecchio. Non voglio fare come l’ultima volta, che sono partito bene e ho fatto un finale di merda. Beh, state sintonizzati per il secondo capitolo, sciau belli ;D
   
 
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