-Ci sono anch'io-
Io
di risposte non ne ho
mai avute mai ne avrò
di domande ne ho quante ne vuoi
"Jim perchè le rose non simboleggiano morte? Le rose rosse intendo..." chiese la rossa mentre se ne stava sdraiata sul divano con gli occhi chiusi tanto che James a sentire il suono della sua voce a sobbalzò
"Credevo dormissi..." rispose lui interdetto
"Non essere ridicolo! Io non dormo quando lavoro... Lo sai! Stavo... Pensando!" gli disse lei tirandosi su di scatto "Perchè le rose non simboleggiano morte Jim?" chiese poi ancora, come in trans
"Sei fatta?!" esclamò lui arrabiato
"Non essere stupido! Rispondi alla mia domanda..."
"Oh santo cielo perché mai dovrei pensare alla morte guardando una rosa!"
"Perché è rossa... Come il sangue..." gli spiegò lei calma, come una maestra che tenta di spiegare ai babini la lezione del giorno. In tutta risposta lui la fissò interdetto.
"Si... Forse hai ragione..." gli rispose fingendosi annoiato
"Pensavo, anche che potrebbero essere il nostro nuovo simbolo"
"Carly ma che cos' hai oggi? Mi fai perfino le avance adesso?!" gli chiese lui spazientito
"Ma la pianti di pensare sempre male?! Io sto parlando di lavoro!!"
"Lavoro?! E cosa centrano le rose con il lavoro?"
"A te che piacciono i giochi, tutte le volte che porto a termine un incarico ti manderò una rosa, non ti piace come idea?!"
"Geniale!!!!!" disse lui visibilmente euforico "Come farei senza di te!" aggiunse mentre saltellava per la stanza.
"Penso moriresti di noia!" commentò scoppiando in una sonora risata.
E tu
neanche tu mi fermerai
neanche tu ci riuscirai
io non sono
quel tipo di uomo e non lo sarò mai
"Perchè è così difficile per te ammetterlo!!!" urlò lei rabbiosa "Guardami Jim! Guardami e dimmi che non provi niente per me... Che per te solo un passatempo!! Perchè è questo che sono un passatempo... Ricordi Jim? Niente complicazioni solo rapporti professionali! Be da quando andare a letto col tuo capo è professionale?"
"Non mi pare che ti dispiacesse molto mentre urlavi il mio nome l' altra sera..." sibilo lui sorridendo malizioso e in tutta risposta la rossa gli tirò uno schiaffo
"Vaffancuolo!! Sei un gran bastardo!!" urlò di nuovo prima di uscire come una furia dall' appartamento sotto la pioggia lasciando che si confondesse con le lacrime
Non so
se la rotta è giusta o se
mi sono perduto ed è
troppo tardi
per tornare indietro così
meglio che io vada via
non pensarci, è colpa mia
questo mondo
non sarà mio
Si sdraiò e chiuse gli occhi, cercò di focalizzarsi su di lei; il suono della sua voce, il suo viso. Le sue lacrime e il suono dei singhiozzi. A come dovesse sentirsi senza di lui. Se sentisse la sua mancanza. Era solo questione di tempo presto Holmes sarebbe partito per distruggere il suo impero... O almeno quella piccola parte che delineava il suo contorno... Così sarebbe potuto tornare a casa, dalla donna che amava. Sì ormai l' aveva ammesso a se stesso; quando aveva sentito pronunciare quelle parole da lei sulla sua tomba, alla fine si era arreso e anche lui si era abbandonato a quel sentimento. Tanto nuovo quanto inaspettato. "Ti amo anch'io Carly..." sussurrò nel buio della stanza.
Non so
se è soltanto fantasia
o se è solo una follia
quella stella lontana laggiù
Però
io la seguo e anche se so
che non la raggiungerò
potrò dire
ci sono anch'io
Sentì delle mani forti e protettive avvolgerla da dietro e malgrado tutto sorrise "Sai che questo è l' ultima notte che passiamo insieme vero?!" chiese lui alle sue spalle
"Jim... Non rovinare tutto..." rispose lei voltandosi intenta a fargli un bel discorso ma non ci riuscì. Dannazione era ancora più bello dopo aver appena fatto l' amore... Sì l' amore perché nonostante nessuno dei due volesse ammetterlo loro due si amavano
"Non lo sto rovinando... Solo io..." nessuno dei due quella sera sembrava trovare le parole
"Jim... Io... Io non ho nessun altro se non te... Se tu mi abbandoni io non so cosa fare se i miei problemi dovessero tornare e tu..."
"Non dire così! Carly guardami!" disse lui sollevandole il mento e facendo combaciare i loro sguardi "Questo non è un arrivederci" gli disse prima di stringerla forte fra le sue braccia.
Non è
stato facile perchè
nessun' altro a parte me
ha creduto
però ora so
" Io ti amo!! Questo non conta per te?" chiese la rossa avvicinandosi
"Carly... Sai che non posso... Io non so amare!" le rispose lui accarezzandogli amorevolmente la guancia
"Piantala di dire idiozie!! Per quanto malata e contorta sia la tua mente non potrà mai comandare il tuo cuore, tu sai amare hai solo paura delle conseguenze che ti potrà portare!!!"
Che tu
vedi quel che vedo io
il tuo mondo è come il mio
e hai guardato
nell'uomo che sono e sarò
Si sdraiò e chiuse gli occhi cercò di focalizzarsi su di lei; il suono della sua voce, il suo viso. Le sue lacrime e il suono dei singhiozzi. A come dovesse sentirsi senza di lui. Se sentisse la sua mancanza. Era solo questione di tempo presto Holmes sarebbe partito per distruggere il suo impero... O almeno quella piccola parte che delineava il suo contorno... Così sarebbe potuto tornare a casa, dalla donna che amava. Sì ormai l' aveva ammesso a se stesso; quando aveva sentito pronunciare quelle parole da lei sulla sua tomba, alla fine si era arreso e anche lui si era abbandonato a quel sentimento. Tanto nuovo quanto inaspettato. "Ti amo anch'io Carly..." sussurrò nel buio della stanza.
Ti potranno dire che
non può esistere
niente che non si tocca o si conta o si compra perchè
chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te
Era su tutte le copertine dei giornali Richard Brook il cantastorie suicidatosi dopo che il consulente detective Sherlock Holmes gli aveva rovinato la vita chiedendogli di impersonare James Moriarty.
Avrebbe voluto crederci anche lei, magari sarebbe stato più facile superarlo dando comunque tutto la colpa ha quel detective! Ma si può incolpare una persona solo per la sua intelligenza? No... Non poteva. Era stato Jim a premere quel grilletto, era stato Jim a mettere la parola fine a quella storia. "Poveretto... Tutta colpa di quel folle e pensare che abbiamo pensato di rivolgerci a lui una volta" disse una signora seduta accanto a lei
"Già... Era una brava persona..." rispose con un filo di voce
"Lo conosceva..." chiese interessata la vecchia
"Si... È stato la cosa migliore che mi sia capitata..." aggiunse la rossa prima di alzarsi e scomparire
E so
che non è una fantasia
Non è stata una follia
quella stella
la vedi anche tu
Perciò
io la seguo ed adesso so
che io la raggiungerò
perchè al mondo
ci sono anch'io
Era ormai passata quasi mezzora e ormai James aveva quasi raggiunto la meta... Quella mattina come tutte le altre si era svegliato presto e aveva cominciato a pedinare Holmes e l' aveva seguito fino all' aeroporto di Heathrow e da lì non era più uscito così dopo aver dedotto della sua partenza si era subito catapultato a fare le valige e a prendere il primo taxi per tornare in città, il quale in quel preciso momento lo stava lasciando proprio davanti all' ingresso del condominio; diede distrattamente una banconota da 100 £ al tassista invitò a tenere il resto, poi si precipitò di corsa all' interno dell' edificio e poi su per le scale, incurante dell' occhiata della vecchia del secondo piano; arrivò davanti alla porta e ancora prima di riprendere fiato suonò con foga il campanello... Rimase in silenzio ascoltando il rumore dei passi che si avvicinavano e la serratura scattare. Quando Carly aprì la porta per poco non svenne; lui era lì davanti a lei nel suo completo di Armani che lo fasciavano, facendo intravedere il fisico.
Ancora prima che riuscisse a dire qualcosa James si trovò le sue braccia al collo mentre lei scoppiava in lacrime "Sei tornato..." sussurrò fra i singhiozzi
"Te lo avevo promesso... E poi mi ero dimenticato si dirti una cosa..."
"Cosa?!" chiese lei sorridendo tra le lacrime
"Ti amo anch'io..." gli rispose prima di impossessarsi avidamente delle sue labbra e in quel momento le venne in mente quella frase che le aveva detto solo qualche settimana prima... Questo non è un addio è un arrivederci.
di risposte non ne ho
mai avute mai ne avrò
di domande ne ho quante ne vuoi
"Jim perchè le rose non simboleggiano morte? Le rose rosse intendo..." chiese la rossa mentre se ne stava sdraiata sul divano con gli occhi chiusi tanto che James a sentire il suono della sua voce a sobbalzò
"Credevo dormissi..." rispose lui interdetto
"Non essere ridicolo! Io non dormo quando lavoro... Lo sai! Stavo... Pensando!" gli disse lei tirandosi su di scatto "Perchè le rose non simboleggiano morte Jim?" chiese poi ancora, come in trans
"Sei fatta?!" esclamò lui arrabiato
"Non essere stupido! Rispondi alla mia domanda..."
"Oh santo cielo perché mai dovrei pensare alla morte guardando una rosa!"
"Perché è rossa... Come il sangue..." gli spiegò lei calma, come una maestra che tenta di spiegare ai babini la lezione del giorno. In tutta risposta lui la fissò interdetto.
"Si... Forse hai ragione..." gli rispose fingendosi annoiato
"Pensavo, anche che potrebbero essere il nostro nuovo simbolo"
"Carly ma che cos' hai oggi? Mi fai perfino le avance adesso?!" gli chiese lui spazientito
"Ma la pianti di pensare sempre male?! Io sto parlando di lavoro!!"
"Lavoro?! E cosa centrano le rose con il lavoro?"
"A te che piacciono i giochi, tutte le volte che porto a termine un incarico ti manderò una rosa, non ti piace come idea?!"
"Geniale!!!!!" disse lui visibilmente euforico "Come farei senza di te!" aggiunse mentre saltellava per la stanza.
"Penso moriresti di noia!" commentò scoppiando in una sonora risata.
E tu
neanche tu mi fermerai
neanche tu ci riuscirai
io non sono
quel tipo di uomo e non lo sarò mai
"Perchè è così difficile per te ammetterlo!!!" urlò lei rabbiosa "Guardami Jim! Guardami e dimmi che non provi niente per me... Che per te solo un passatempo!! Perchè è questo che sono un passatempo... Ricordi Jim? Niente complicazioni solo rapporti professionali! Be da quando andare a letto col tuo capo è professionale?"
"Non mi pare che ti dispiacesse molto mentre urlavi il mio nome l' altra sera..." sibilo lui sorridendo malizioso e in tutta risposta la rossa gli tirò uno schiaffo
"Vaffancuolo!! Sei un gran bastardo!!" urlò di nuovo prima di uscire come una furia dall' appartamento sotto la pioggia lasciando che si confondesse con le lacrime
Non so
se la rotta è giusta o se
mi sono perduto ed è
troppo tardi
per tornare indietro così
meglio che io vada via
non pensarci, è colpa mia
questo mondo
non sarà mio
Si sdraiò e chiuse gli occhi, cercò di focalizzarsi su di lei; il suono della sua voce, il suo viso. Le sue lacrime e il suono dei singhiozzi. A come dovesse sentirsi senza di lui. Se sentisse la sua mancanza. Era solo questione di tempo presto Holmes sarebbe partito per distruggere il suo impero... O almeno quella piccola parte che delineava il suo contorno... Così sarebbe potuto tornare a casa, dalla donna che amava. Sì ormai l' aveva ammesso a se stesso; quando aveva sentito pronunciare quelle parole da lei sulla sua tomba, alla fine si era arreso e anche lui si era abbandonato a quel sentimento. Tanto nuovo quanto inaspettato. "Ti amo anch'io Carly..." sussurrò nel buio della stanza.
Non so
se è soltanto fantasia
o se è solo una follia
quella stella lontana laggiù
Però
io la seguo e anche se so
che non la raggiungerò
potrò dire
ci sono anch'io
Sentì delle mani forti e protettive avvolgerla da dietro e malgrado tutto sorrise "Sai che questo è l' ultima notte che passiamo insieme vero?!" chiese lui alle sue spalle
"Jim... Non rovinare tutto..." rispose lei voltandosi intenta a fargli un bel discorso ma non ci riuscì. Dannazione era ancora più bello dopo aver appena fatto l' amore... Sì l' amore perché nonostante nessuno dei due volesse ammetterlo loro due si amavano
"Non lo sto rovinando... Solo io..." nessuno dei due quella sera sembrava trovare le parole
"Jim... Io... Io non ho nessun altro se non te... Se tu mi abbandoni io non so cosa fare se i miei problemi dovessero tornare e tu..."
"Non dire così! Carly guardami!" disse lui sollevandole il mento e facendo combaciare i loro sguardi "Questo non è un arrivederci" gli disse prima di stringerla forte fra le sue braccia.
Non è
stato facile perchè
nessun' altro a parte me
ha creduto
però ora so
" Io ti amo!! Questo non conta per te?" chiese la rossa avvicinandosi
"Carly... Sai che non posso... Io non so amare!" le rispose lui accarezzandogli amorevolmente la guancia
"Piantala di dire idiozie!! Per quanto malata e contorta sia la tua mente non potrà mai comandare il tuo cuore, tu sai amare hai solo paura delle conseguenze che ti potrà portare!!!"
Che tu
vedi quel che vedo io
il tuo mondo è come il mio
e hai guardato
nell'uomo che sono e sarò
Si sdraiò e chiuse gli occhi cercò di focalizzarsi su di lei; il suono della sua voce, il suo viso. Le sue lacrime e il suono dei singhiozzi. A come dovesse sentirsi senza di lui. Se sentisse la sua mancanza. Era solo questione di tempo presto Holmes sarebbe partito per distruggere il suo impero... O almeno quella piccola parte che delineava il suo contorno... Così sarebbe potuto tornare a casa, dalla donna che amava. Sì ormai l' aveva ammesso a se stesso; quando aveva sentito pronunciare quelle parole da lei sulla sua tomba, alla fine si era arreso e anche lui si era abbandonato a quel sentimento. Tanto nuovo quanto inaspettato. "Ti amo anch'io Carly..." sussurrò nel buio della stanza.
Ti potranno dire che
non può esistere
niente che non si tocca o si conta o si compra perchè
chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te
Era su tutte le copertine dei giornali Richard Brook il cantastorie suicidatosi dopo che il consulente detective Sherlock Holmes gli aveva rovinato la vita chiedendogli di impersonare James Moriarty.
Avrebbe voluto crederci anche lei, magari sarebbe stato più facile superarlo dando comunque tutto la colpa ha quel detective! Ma si può incolpare una persona solo per la sua intelligenza? No... Non poteva. Era stato Jim a premere quel grilletto, era stato Jim a mettere la parola fine a quella storia. "Poveretto... Tutta colpa di quel folle e pensare che abbiamo pensato di rivolgerci a lui una volta" disse una signora seduta accanto a lei
"Già... Era una brava persona..." rispose con un filo di voce
"Lo conosceva..." chiese interessata la vecchia
"Si... È stato la cosa migliore che mi sia capitata..." aggiunse la rossa prima di alzarsi e scomparire
E so
che non è una fantasia
Non è stata una follia
quella stella
la vedi anche tu
Perciò
io la seguo ed adesso so
che io la raggiungerò
perchè al mondo
ci sono anch'io
Era ormai passata quasi mezzora e ormai James aveva quasi raggiunto la meta... Quella mattina come tutte le altre si era svegliato presto e aveva cominciato a pedinare Holmes e l' aveva seguito fino all' aeroporto di Heathrow e da lì non era più uscito così dopo aver dedotto della sua partenza si era subito catapultato a fare le valige e a prendere il primo taxi per tornare in città, il quale in quel preciso momento lo stava lasciando proprio davanti all' ingresso del condominio; diede distrattamente una banconota da 100 £ al tassista invitò a tenere il resto, poi si precipitò di corsa all' interno dell' edificio e poi su per le scale, incurante dell' occhiata della vecchia del secondo piano; arrivò davanti alla porta e ancora prima di riprendere fiato suonò con foga il campanello... Rimase in silenzio ascoltando il rumore dei passi che si avvicinavano e la serratura scattare. Quando Carly aprì la porta per poco non svenne; lui era lì davanti a lei nel suo completo di Armani che lo fasciavano, facendo intravedere il fisico.
Ancora prima che riuscisse a dire qualcosa James si trovò le sue braccia al collo mentre lei scoppiava in lacrime "Sei tornato..." sussurrò fra i singhiozzi
"Te lo avevo promesso... E poi mi ero dimenticato si dirti una cosa..."
"Cosa?!" chiese lei sorridendo tra le lacrime
"Ti amo anch'io..." gli rispose prima di impossessarsi avidamente delle sue labbra e in quel momento le venne in mente quella frase che le aveva detto solo qualche settimana prima... Questo non è un addio è un arrivederci.