05/12/2014
3 recensioniNon volevo farle del male.
Sono queste le uniche parole che riesci a dire, Tom?
Le uniche parole che dici mentre la guardi lì, distesa su quel pavimento freddo?
Sta morendo.
E sarà colpa tua.
Ma non è ancora morta.
Il suo cuore batte ancora. Lei respira ancora.
Lo sarà presto.
Presto il suo cuore cesserà di battere ed i suoi polmoni saranno solamente un involucro vuoto.
Non si muoverà più.
E sarà colpa tua.
Non volevo farle del male.
Scaccio i miei pensieri.
È vero, sta morendo. Ma per una giusta causa: lei muore ed io torno i vita. Più forte di prima.
Gli ultimi mesi li ho passati con le sue lagne nelle orecchie; ma sapevo di dovermi trattenere, di attendere.
Giorno dopo giorno il nostro legame si è fatto più grande. Io sono diventato sempre più forte, lei sempre più debole.
Ma in fondo la sua vita non aveva valore, confrontata con le grandi cose che avrei potuto fare una volta tornato.
Intorno a me c’è solo il debole rumore dell’acqua. Nessuno sta venendo a salvarla, nessuno impedirà di farmi rinascere.
Ma in fondo tu speri che qualcuno arrivi.
Che qualcuno fermi questo tuo folle piano.
No, non è quello che voglio.
Il mio destino è quello di vivere. Per sempre.
Lei non ha nessun valore, nessuna importanza.
Ce l’aveva, però, quando hai sentito il bisogno di sfogarti.
Un bisogno trattenuto per cinquanta lunghi anni.
Sto sbagliando tutto, vero?
Si, stai sbagliando. Perché non è quello che vuoi.
Ma io voglio tornare, voglio governare questo mondo.
Solo con il suo sacrificio posso riuscirci.
Ma non volevo neanche farle del male.
È troppo tardi.
Sarà colpa tua.