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Autore: darkrin    03/11/2008    1 recensioni
- È proprio per questo che dovrebbe trovare una moglie. - celiò una voce alle loro spalle; - Il matrimonio è la miglior arma contro la solitudine e l’omicidio è l’arma migliore contro il matrimonio. -
- Lady Miriam. - salutò Lord Cornelius con un sorriso la nuova arrivata. - Dove siete stata fino ad ora? -
- A pelare patate. È davvero molto rilassante e… quante volte te lo devo dire Cornelius? Niente Lady. - rispose la ragazza.
[ Perché i punti oscuri sono terribilmente affascinanti. :3 ][INCOMPLETA E ABBANDONATA]
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caspian
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The Call
 ... A volte bisogna saper dire addio.
 
Prologo
In cui c’è un ballo, un principe silenzioso e tanti, tanti nobili
 
 
Caspian Decimo non era una persona malinconica né facile al cattivo umore, c’erano però, certe circostanze che finivano immancabilmente per fargli, o, saltare i regali nervi, o finire il buon umore in una tomba.
Quella era, precisamente una di quelle circostanze.
Il palazzo reale era stato riempito a forza da centinaia e centinaia di nobili o di abitanti di Telmar arricchiti in chissà quale illegale modo. Gli abitanti di Narnia invece erano pochi.
Nessuno aveva preso in considerazione l’idea che lui potesse volere accoppiarsi con un centauro o con una lontra parlante. Chissà come mai.
Il salone principale del palazzo era pieno di luci e di sfarzo, uomini e donne in abiti eleganti chiacchieravano chiedendosi con ansia su chi sarebbe ricaduta la scelta del principe.
Il principe in questione era, invece, alle prese con un altro cruciale dilemma: buttarsi dal terrazzo o tagliarsi le vene?
<< Sua altezza? >>
Caspian si voltò, verso l’uomo che lo aveva raggiunto sul terrazzo, il Dottor Cornelius era, oltre che un suo caro amico e uno dei suoi consiglieri, anche il suo vecchio insegnante.
<< Non state qui tutto solo. Sono tutti qui per voi. >> affermò.
<< No. Sono qui per mia moglie. >> ribatté Caspian seccato.
Il vecchio medico sorrise bonario; si tolse le lenti dagli occhi e le pulì sulla toga azzurra che indossava.
<< Capisco che la cosa possa seccarvi, ma sono passati cinque anni da quando siete salito al trono, è normale che i nobili vogliano un erede. Non vogliono che la vecchia storia dei Telmarini riprenda il suo corso sanguinoso. >> spiegò con calma l’anziano.
<< E se io volessi sposarmi con un centauro? >> chiese infine Caspian, esponendo al suo consigliere un dubbio che lo assillava da diverso tempo.
Cornelius rimase per un lungo attimo in silenzio, pulendo le lenti e meditando.
<< Penso che sarebbe ottimo per l’alleanza con il popolo di Narnia ma devi unirti con qualcuno che sai possa darti un erede sano e forte. >> rispose infine.
Caspian annuì, riprendendo a meditare sui suoi piani di suicidio.
<< La Regina Susan non tornerà, Caspian. Devi accettarlo. >> concluse il vecchio, incamminandosi di nuovo dentro al palazzo, dove c’era la festa.
Il re s’irrigidì a quell’affermazione e strinse le mani sul parapetto di pietra grigia del balcone. Oh, lo sapeva. Lo sapeva bene. Non c’era nessuno a saperlo bene quanto lui. Sapeva bene, anche, che avrebbe dovuto sbrigarsi a trovare una sposa ma negli occhi aveva ancora il ricordo di quel vecchio amore con cui nessuna delle donne che aveva incontrato in quei quattro anni era riuscita a competere.
Per un attimo gli parve di vedere un ombra che sgusciava silenziosa oltre il muro del palazzo ma era impossibile e quindi non diede retta ai suoi occhi. D’altronde era anche molto impegnato, lui. Per tagliarsi le vene era meglio un coltello o una spada?
 
 
Tartufello si avvicinò a Lord Cornelius appena lo vide rientrare nella sala.
<< Allora? Allora, come sta Sua Altezza? >> chiese.
<< Non bene. >> rispose l’uomo preoccupato.
L’animale lanciò un’occhiata al sovrano che se ne stava da solo lontano dalla festa organizzata in suo onore.
<< È ancora per lei? >> domandò.
<< Non credo. No. È infelice ma non è più per lei. Non solo almeno. >>
<< Perché è così triste, allora? >>
<< È molto solo. >> notò l’anziano.
<< È proprio per questo che dovrebbe trovare una moglie. >> celiò una voce alle loro spalle; << Il matrimonio è la miglior arma contro la solitudine e l’omicidio è l’arma migliore contro il matrimonio. >>.
<< Lady Miriam. >> salutò Lord Cornelius con un sorriso la nuova arrivata. << Dove siete stata fino ad ora? >>
<< A pelare patate. È davvero molto rilassante e… quante volte te lo devo dire Cornelius? Niente Lady. >> rispose la ragazza.
Indossava un abito grigio per nulla elegante rispetto a quelli variopinti che riempivano la sala. I capelli castani erano raccolti in una coda alta e intorno al collo aveva un semplice ciondolo nascosto sotto al vestito.
<< Miriam, perché non vai a parlare con il Re? >> le domandò Tartufello.
La ragazza schioccò la lingua seccata.
<< Piuttosto torno a pelare patate. Sono decisamente più simpatiche di lui. >>
Lord Cornelius e Tartufello si scambiarono un’occhiata d’intesa che sfuggì a Miriam, troppo intenta a lamentarsi del principe e dei nobili.
Miriam non era nobile e non era neanche tanto bella da poter interessare uno dei Telmarini arricchiti che riempivano il salone e non aveva neanche l’indole buona o dolce che le Lady tanto apprezzavano nei meno abbienti.
Che cosa Miriam facesse in quella sala era un mistero per i più. Se Caspian Decimo non fosse stato tanto intento a meditare il suo suicidio probabilmente avrebbe riso con lei degli sguardi sconvolti che le lanciavano i nobili.
<< Che cos’ha sua altezza? >> domandò una donna sulla quarantina, con indosso un vistoso vestito rosa.
<< Lady Canfora. >> la salutò Lord Cornelius. << Il principe è solo un po’ stanco. >>
<< Oh, è davvero un peccato. >> mormorò, affranta, curvando le labbra rosse verso il basso. << Davvero un peccato. >>
<< Già. Sono sicura che molte delle fanciulle presenti la penseranno come lei. >> affermò Miriam.
<< Molte sono venute qui dalle parti più lontane del regno solo per essere scelte da lui come consorti e lui non le degna neanche di uno sguardo. Oserei dire, se non suonasse come un affronto nei confronti del nostro Sovrano, che preferirebbe sposare un centauro. >> proseguì Lady Canfora.
Lord Cornelius tossì, arrossendo imbarazzato. Lady Canfora non sapeva quanto era andata vicino alla realtà delle cose.
<< No. Non credo. Al massimo potrebbe preferire una lontra. >> ribatté Miriam, scuotendo il capo.
Lady Canfora la guardò basita.
<< E lei che ne sa? >> chiese la donna.
Miriam sbuffò e si allontanò seccata e molto più pragmatica di Caspian decise di andare ad annegare nell’alcol, piuttosto che finire col commettere un omicidio di massa.
Chissà, magari l’alcol avrebbe anche cancellato il sapore che ancora persisteva sulle sue labbra e pensare che era passata una settimana da quella sera.
Quella maledettissima sera.
Dirigendosi al rinfresco non si degnò neanche di lanciare un’occhiata al balcone dove si era rifugiato Caspian, era un codardo, decise; ed era anche incapace di prendersi le sue responsabilità!
Era un re, lui!
Non poteva permettersi di dare tanta importanza ad uno stupido capriccio.
Chissà se c’erano ancora delle patate da pelare, si chiese Miriam, mentre il primo sorso di alcol le bruciava la gola, lasciando però le labbra intatte.
 
Lord Cornelius sorrise a Lady Canfora, mentre ascoltava pazientemente le sue lamentele e le sue recriminazioni sui giovani plebei.
Lui non la pensava così.
Non poteva.
Non dopo gli avvenimenti dell’ultimo anno.
Sì. Era cominciato tutto solo un anno prima.
    
    
   
  
~oOo~
  
  
Alla fine mi sono decisa a pubblicare questa storia. E' da tanto che non mi cimento in una long e le latre beh, non hanno fatto una bella fine. Però, però penso che questa farà una fine diversa, anche se, probabilmente aggiornerò una volta ogni morte di Papa.
La storia sarà farcita di personaggi nuovi che, pian piano introdurrò; è ambientata cinque anni dopo che i fratelli Pevencie hanno lasciato Narnia. Ovviamente i commenti, i criticismi e quant'altro sono ben accetti. La storia sarà sempre molto lineare, ma, per qualsiasi dubbio io sono qui.
Ringrazion Gaietta per essersi sorbita i primi capitoli in anticipo. Luv ya (L).
E questo è tutto, per stavolta.
 
Ja ne
 
 - darkrin

   
 
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