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Autore: Alsha    05/12/2014    2 recensioni
-Sono certa che a lei farebbe piacere se gliene accendessi una. – gli disse tranquilla, per poi aggiungere innocentemente - Prima ci tenevi tanto.
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Nunnally è pur sempre la sorella di Lelouch, e una maschera non può certo fermarla.
Genere: Fluff, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kururugi Suzaku, Nunnaly Lamperouge
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sketches, ritratti di ordinaria magia'
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SKETCH TWO - PRAY

Riccioli di cera le cadevano in grembo mentre incideva il nome di sua sorella sulla candela.

Nunnally si limitò a scuoterli via con un gesto distratto, per poi riprendere a scrivere sulla cera azzurrina.

Sporgendosi dalla sedia a rotella accese lo stoppino con la fiamma di un’altra candela, poi la appoggiò sul piattino e la lasciò galleggiare in mezzo a quel nugolo di luci tremolanti.

Prese un’altra candela, viola chiaro questa volta, e mentre stava per incidere, si voltò verso l’ombra silenziosa dietro di lei.

-Tu non vuoi accendere una candela per nessuno?

Zero inclinò appena la testa verso di lei, osservandola dietro il vetro scuro della maschera.

-Non ho nessuno da ricordare. – rispose con la voce distorta quello che un tempo era Suzaku Kururugi.

La neo imperatrice di Britannia sorrise mesta, abbassando lo sguardo sulla candela.

Viola, come gli occhi di suo fratello.

Con un bastoncino, incise una “L” sulla superficie lucida e si soffermò ad osservarla.

A che cosa stava pensando? Non poteva certo accendere una candela per suo fratello, non lì quantomeno.

Così trasformò quella “L” in una “E” e scrisse nuovamente il nome di Euphie. Poi porse la candela al ragazzo che la sovrastava con la sua ombra scura e sorrise.

-Sono certa che a lei farebbe piacere se gliene accendessi una. – gli disse tranquilla, per poi aggiungere innocentemente - Prima ci tenevi tanto.

Nunnally poté solo immaginare l’espressione nascosta dalla maschera di Zero. Il tono di voce, però, si mantenne impassibile.

-Non capisco.

-Oh, si che capisci. – replicò calmissima la ragazza – Guarda che so che sei tu, Suzaku.

-Nunnally … - nonostante tutto, l’ex cavaliere non poté trattenere un sussurro strozzato. Gli bastò osservare per un attimo quei grandi occhi blu per capire che fingere oramai era inutile – Sei la degna sorella di Lelouch, sai?

-Mio fratello si fidava solo di sé stesso. Se non gli fossimo somigliati nemmeno un po’ non ci avrebbe affidato tutto questo. – replicò amaramente, tornando a fissare le candele che galleggiavano placidamente – Peccato che non si sia fidato abbastanza per spiegarci quello che aveva in mente.

-Avremmo rovinato tutto quasi di sicuro. – prese un respiro profondo, prendendo tra le dita la candela di Nunnally - Sapeva che non gli avremmo permesso di morire.

Quella frase fin troppo vera fece scendere un silenzio pesante come il piombo nel salone. Si potevano sentire persino le candele cozzare piano tra loro al lento muoversi dell’acqua.

-Puoi toglierti la maschera Suzaku? Per me.

-Io … non posso rischiare che mi vedano.

-Non c’è nessuno qui. – replicò tranquilla la ragazza.

-Potrebbe sempre arrivare.

Nunnally girò la sedia a rotelle di fianco alla vasca, per poter guardare meglio il cavaliere che le stava accanto.

Lui, dietro alla maschera, sentì lo sguardo della neo imperatrice trapassare il vetro e guardargli dentro.

-Hai forse paura? – ecco, appunto. Troppo simile a Lelouch per non accorgersene.

Zero si inginocchiò vicino alla ragazza e le prese le mani tra le sue.

-Sono morto per troppe persone …

-Non per me.

-Ma non posso …

-Togliti la maschera, solo per un attimo. – gli sollevò il volto perché potesse guardarla negli occhi anche da dietro la maschera - Per favore.

Era un ordine che non poteva discutere, quello che Nunnally aveva dato a Suzaku, un comando mascherato da preghiera.

Non avrebbe potuto negarsi né per l’uno né per l’altra comunque.

Così sganciò la maschera e pian piano, un millimetro alla volta, Zero lasciò il posto a Suzaku.

Il ragazzo appoggiò la maschera sul bordo della vasca e cercò Nunnally con lo sguardo. Quando si incrociarono lei aveva gli occhi lucidi.

-Non si respira qui dentro. – azzardò con la voce strozzata cercando di sorridere per stemperare la tensione. La sua voce non più distorta dalla maschera, però, ebbe l’effetto contrario.

-È bello riaverti con me, Suzaku. – sussurrò Nunnally con le lacrime che le rigavano il viso.
Lui annuì compito, cercando con la mano guantata la maschera, quando la sua stessa mano la fece accidentalmente cadere in acqua.

La ragazza si era sporta dalla sedia a rotelle e lo aveva stretto a sé, annegando i singhiozzi nel mantello di Zero.

Si ritrovò quasi senza accorgersene a stringerla tra le braccia, accarezzandole i capelli per consolarla.

E mentre stavano lì, in silenzio, a cercare rifugio l’uno nell’abbraccio dell’altra, la maschera di Zero beccheggiava piano tra le candele, come a ricordare le tante preghiere che non sarebbero mai state dette.



WRITER'S CORNER
Seconda one-shot, dedicata a Nunnally e Suzaku. Forse, l'ultima cosa completamente malinconica della serie. FORSE.
So per certo che la prossima non sarà per nulla deprimente, anzi, e arriverà per Natale, più o meno.
Nel frattempo, ringrazio davvero di cuore Eris_Elly, Lagunablu e Amahy per le recensioni alla prima one shot, un bacione a tutti quanti.
A.

P.S. nel caso non l'aveste notato e se non è successo siete un bel po' distratti, sono sempre io, Scatty, ho solo cambiato nickname.
  
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