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Autore: Aitch    05/12/2014    2 recensioni
"Lo si può apprezzare o disprezzare.
E non cambierà mai, per nessuno."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lui è un ragazzo che si perde nel fumo dei suoi ricordi. E nel fumo dei suoi pensieri.
Ha gli occhi scuri come la notte ma pronti a schiarirsi al comando del baluginare dei suoi sguardi. Sono sguardi carichi di domande, di proteste, di richieste. I suoi occhi parlano più di quanto non lo faccia lui, ma nessuno riuscirà mai a capire fino in fondo cosa pensa. I suoi occhi scrutano le persone, scrutano il mondo. Colgono dettagli che alla maggior parte della gente, sfuggono. Le sue iridi saranno anche scure, ma la maggior parte delle volte trasportano messaggi chiari e immediati, capaci di restare comunque velati da un alone di puro e palpabile mistero. I suoi occhi non hanno paura di niente, non si fanno scrupoli, non chiedono il permesso. Ed è anche per questo che i suoi sguardi possono intimidire chiunque.
Chiunque tranne una persona. 

I suoi gesti sono semplici e spontanei. Il suo corpo si muove ad un ritmo lento, scandito dai battiti del suo cuore e dal suo respiro rilassato. 
Le sue parole sono come una eco che arriva all'improvviso, quando meno te l'aspetti. Sono poche, è vero, ma lo sono perché non sono mai parole pronunciate casualmente. Sa esattamente come fare a fregarti con un paio di risposte, sa come costringerti a fare marcia indietro e a farti sentire persino un idiota, alle volte. Le sue parole disarmano in pochi secondi e sono pronte a graffiare, se necessario. Ma sono altrettanto placide e calcolatamente gentili, quando la situazione lo richiede. 
Alle volte, l'alcool gli permette di sciogliere tanti nodi stretti in gola. Nodi che scioglie solo in presenza di persone da lui stesso ritenute giuste. Dice di non avere problemi a dire le cose quando è ubriaco. Ed è così, ma anche in quel caso, è in grado di mantenere inalterato un filtro che lo bloccherà sempre nel momento in cui riterrà necessario aggirare certe questioni spinose. 
I suoi ragionamenti, sono acuti. Più di quanto lui stesso non creda. Il suo modo di pensare è complesso, nonostante possa apparire semplice e scontato. Appare semplice perché lui sa esattamente quello che vuole, come lo vuole e quando lo vuole. Ed è bravo, bravissimo a soddisfare i suoi desideri più banali, superficiali ed ininfluenti. È perfettamente capace di prendersi quello che desidera. Ma nonostante ciò, sa anche che non potrà fare quello che la voce nella sua testa gli griderà di fare per ottenere quello che veramente vuole. Il suo agire è limitato dalla sua stessa ambigua personalità. 

Lui si ostina a mostrare un solo lato di sé. Un lato che gli appartiene, ma solo in parte. Sembra che tutto gli scivoli addosso, senza che niente sia importante, senza che niente valga la pena di essere trattenuto. Ma non è così. E tutto quello che cerca di lasciarsi scivolare alle spalle, in realtà lo colpisce, in pieno viso. Può sembrare invincibile, e non lo è. Ma lui non lo mostrerà mai a nessuno. Non mostrerà mai a nessuno il lato più complicato che nasconde dietro quei suoi occhi così scuri e così impenetrabili. Non rivelerà mai ad anima viva i segreti della sua anima. Non lascerà entrare mai nessuno nel vicolo di incertezze e paure che in realtà si annidano dentro di lui. Chiuderà tutto all'esterno, sempre, come ha sempre fatto. 

Ogni tanto si perde. Si perde tenendo tra le mani una sigaretta e amandola profondamente. I gesti con i quali estrae la prima sigaretta dal pacchetto, se la porta alla bocca, la accende, aspira ed espira, sono sconvolgenti. E sconvolgono perché non sono solo gesti. Sono parte di lui. E come i gesti sono parte di lui, lo è anche il fumo della sua marca di sigarette preferite. Ed è lui, l'unico che effettivamente ha il privilegio, o l'obbligo, di entrargli dentro per scoprire tutto quello che tiene nascosto e di arrivare dove il semplice occhio nudo non potrà mai: il fumo. Ah, il fumo. Suo fratello, suo amico, suo confidente. Di lui sa di potersi fidare, con lui sa di potersi lasciare andare. E succede in un momento, dopo aver inspirato profondamente, lasciato andare uno sbuffo di fumo e averlo recuperato prontamente con le narici, che lo scambio avviene. Il fumo entra, scopre i suoi segreti, li accarezza e li analizza, e quando pensa di poterli comprendere meglio, è già tempo che esca in una nuvola pronta a dissolversi nell'aria senza aver avuto il tempo di gridare al mondo nemmeno la più misera descrizione di quello che ha potuto osservare. 
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, è bello guardarlo fumare. È bello vedere come con devozione si conceda le sue sigarette, anche più di una dopo l'altra, e senza vergogna o sarcasmo si auto rimproveri o si giustifichi dicendo che "d'estate tutti fumano di più". Se è seduto, dopo essersi acceso la sigaretta, l'accendino verrà lanciato su un tavolo antistante senza troppa attenzione. Se invece non è a casa seduto al tavolo della sua terrazza sul mare, l'accendino se lo è sicuramente dimenticato in qualche altro paio di pantaloni. Chiederlo a qualcuno non è certo un problema, e una volta accesa, aspira dal filtro di quella sigaretta con immediata semplicità, socchiudendo leggermente gli occhi. Quel fumo lo raggiunge fino nel profondo, lo macchia e poi lo lascia, come al solito. Ed è strano come riesca a calamitare lo sguardo sul suo modo di fare, sul suo modo di sbuffare fumo e sul suo modo di giocarci. Quel suo fumo si piega al suo volere. Alla sua esperienza da fumatore. E lui lo sa che mi piace guardare i cerchi perfetti che riesce a creare con le labbra, come se fosse un giochetto da ragazzini. Ciambelle evanescenti che mantengono la loro forma perfetta per più di quanto ti potresti aspettare. Si modellano piano, nell'aria, nel vento. O si rompono all'improvviso, quando con le dita le raggiungo e le spezzo, cercando di afferrarle, inutilmente. Quasi come cercassi di afferrare un pezzo di lui, irraggiungibile. Mi illudo di poter prendere quel fumo come solo nelle favole potrei riuscirci, così come mi illudo di poter prendere una parte di lui per metterla al sicuro. 
Sfuggente come il suo fumo, allucinogeno come il suo fumo. 

Si spaccia per cattivo ragazzo, quando in realtà, non è altro che un animo umile, buono e gentile. Ma questo lo sanno in pochi, e lo sanno solo coloro che non hanno motivo di avere paura di lui. Tutti gli altri, si mostrano costantemente diffidenti. 
So per certo che chi non lo conosce, lo evita. E lo evita a causa del suo aspetto così vago e distratto, così pericoloso. Pericoloso per il suo modo di vestire, che può apparire piuttosto casuale, ma che è frutto di una selezione per nulla scontata. Pericoloso per il suo modo di camminare, di comportarsi, di parlare. Pericoloso persino nel suo modo di sorridere. Chi potrebbe dire di sentirsi a suo agio davanti ad un sorriso furbo, scaltro e vagamente saccente come il suo? Un sorriso che mette chiunque sulla difensiva, ma che non potrà mai distrarre me dalla sua vera natura. 

"Finché si frequenta certa gente..."
"Cos'è tutta quella confidenza?"
"Siete così amici?"
"Ma, è un tipo a posto?"
"Non mi piace..."
"Sembra pericoloso..."
Frasi campate in aria da gente che non sa. Da gente che teme la forza della sua misteriosa presenza. Da gente che non lo conosce come lo conosco io. 

Oltre al fumo, il pericolo è sicuramente un'altra delle cose con cui crede di poter giocare senza mai farci i conti. E la sua risata distesa e pacata è un chiaro segno della sua calma, della sua serenità nel fare qualcosa che qualcuno sicuramente gli ha sconsigliato di fare. Un'alzata di spalle, una boccata di altro fumo e niente può fermarlo.
Io lo so, pensa di poter fare quello che vuole. Ma so anche che è abbastanza intelligente da capire quando un muro è impossibile da scavalcare o da aggirare. Se fosse per lui, lo raderebbe al suolo, ma uno spiraglio di buon senso lo ferma ogni volta che altrimenti rischierebbe di esagerare. Ed è strano pensare come questa sua caratteristica mi faccia sentire assurdamente al sicuro, quando sono in sua presenza. Assurdamente tranquilla, come se tutto potesse accadere, e come se niente potesse mai farmi del male. Perché lui non lo permetterebbe. 

È un ragazzo dalla pelle color del mogano, dal profilo delineato e dal timbro profondo. È un ragazzo leale e giusto, che non lascerebbe mai un amico in difficoltà. È una persona scaltra, ma prudente. È una persona terribilmente sveglia e attenta. Non ha paura di niente e di nessuno, non ha paura del dolore e non ha paura delle regole. Sa quanto e come prendersi gioco anche con loro, uscendone quasi sempre illeso. 
Ma solo quasi sempre, perché più volte è stato ferito. Più volte si è curato le ferite da solo. E ora, quelle cicatrici le nasconderà al mondo intero, senza pensare che invece, parlarne con qualcuno potrebbe essere una valida possibilità. Ma no, lui uscirà in terrazza, si fumerà un'altra sigaretta e guarderà il cielo, stringendosi nelle spalle e percependo un brivido di freddo strano e fastidioso.

Lo si può apprezzare o disprezzare. 
E non cambierà mai, per nessuno.

Lui, è fatto così. 


 



Spazio Autrice:
Boh.
No, okay, dunque.
Questa cosa nasce un po' per gioco, un po' per sbaglio un po' nemmeno io so per cosa, fatto sta che descrive il carattere di un mio caro amico. 
L'ho scritta molto di getto e principalmente a causa di una sua provocazione. Sì, gli piace pure provocare la gente, che strano eh? 
Quindi niente, ho colto al volo l'occasione per scrivere sta cosa molto boh e postarla perchè boh.
Ho le idee estremamente chiare, eh? :P
E ci sarebbero pure un altro triliardo di cose da scrivere su di lui perchè è veramente molto particolare come persona, ma -almeno per ora- mi limiterò a questa cosetta qui.
Chiaramente lui non leggerà mai quello che ho scritto, muahahaha, nemmeno per idea u.u e quindi, ecco qui.

A voi.
Un bacio, Fe. 
  
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