Storie originali > Introspettivo
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Autore: Raaivo    05/12/2014    4 recensioni
Pensate di essere superiori a tutti?
Oppure odiate chi lo fa?
Nel caso la risposta sia la seconda, ecco qua quel che dovreste leggere
Genere: Angst, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest, Non-con, Tematiche delicate
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"Sono tutti inferiori."

Davvero lo pensi?

Davvero pensi che tutti o quasi siano inferiori a te, che debbano solo fermarsi di fare qualsiasi cosa e mettersi a strisciare ai tuoi piedi?

Certo che lo pensi, ma per quanto riguarda me, hai inferto troppe sofferenze.

Prima hai picchiato tua madre, che vecchia com'è, ha bisogno di essere imboccata, ma tu non hai pazienza, e quando per l'ennesima volta si è rifiutata di mangiare i tuoi occhi si sono infuocati di rabbia, e le hai spezzato l'avambraccio e un paio di costole a calci, per poi portarla all'ospedale e dover pagare per i tuoi errori, sei stato fortunato; i medici hanno creduto che fosse caduta dalle scale.

Poi tratti male tua moglie, la fai sentire uno schifo, picchi anche lei, a letto sei un violento, e nonostante lei ti implori di smetterla, ne esce sempre con un occhio nero.

Hai stuprato tua figlia, così bella non la merita nessun altro, vero?

Ma tutto questo si fermerà.

Nessuno verrà più ferito dalla tua superbia.

Ti ho cercato, e ti ho trovato su un sito di chat, non ti fai schifo a tradire tua moglie?

Ah no, tu sei migliore.

Dopo averti trovato ti ho chiesto di incontrarci in un vicolo della tua città, con la scusa di essere una giovane ragazza in cerca di "esperienze", ci sei cascato subito.

E adesso sei qui, confuso, vedi di fronte a te uno sconosciuto, decisamente più debole di te, anche se più alto, ma cominci ad avvertire un forte mal di testa, porti una mano alla tempia, la massaggi ma non serve a nulla, il tuo corpo è troppo debole per stare all'altezza di un certo essere che ti trovi davanti..."demone" lo chiamerebbero alcuni, ma è sbagliato; anche la definizione "mostro" è sbagliata, è semplicemente un essere che probabilmente sta solo nella tua immaginazione.

Ma il dolore è troppo forte, e aumenta sempre di più, corrughi le sopracciglia, abbassi la testa e guardi davanti a te: quel...coso ti sta osservando, non riesci a capire la sua corporatura, indossa una vestaglia lunga, un impermeabile forse, potrebbe assomigliare al tizio del cartone che guardava tua figlia ieri...come si chiamava? "Hellsing" o qualcosa del genere, ma non hai voglia di pensarci, il dolore si fa più forte, comincia a martellare sulle tempie, stai per esplodere...e poi, buio.

 

Ti risvegli in una stanza, non la riconosci, sembra una di quelle prigioni medievali, con le torce alle pareti e la muffa negli angoli, creata dalla troppa umidità celata nella stanza...fa freddo, e per la prima volta nella tua vita hai paura.

Ti guardi attorno e noti che nella stanza c'è solo un oggetto: un coltello, da cucina, di quelli lunghi, affilati...ma questo è arrugginito, se sprofondasse nella carne farebbe molto male, e soprattutto infezione, anche solo un taglio ucciderebbe, lentamente...meglio portarselo dietro.

Prendi il coltello lentamente, sei scosso e impaurito, non sai cosa stia succedendo, finché non vedi una porta, non sai dove conduca, eppure la apri.

Al contatto con la maniglia un brivido ti percorre la schiena, è gelida; abbassi lentamente la maniglia, ed esci dalla stanza; come fai un passo fuori senti una voce rieccheggiare tra le mura del corridoio in fronte a te.

"Allora, ti piace la tua nuova casa?"

-Cosa? Nuova casa?- Pensi. Non puoi vivere qui. È uno schifo, non è adatto a te.

"Esatto, almeno per un po'"

Che? Ti ha letto nella mente?

"Non so chi tu sia, o cosa tu voglia, ma uscirò di qui, dimmi solo cosa devo fare!"

"Oooh, avverto della paura in queste parole, ma tu non eri quello superiore a tutti? Perché dovresti essere spaventato? Non sei superiore addirittura ad un essere che non conosci?"

-Che dia...?-

"Va bene, ti dico cosa devi fare: delle scelte. Devi camminare e fare delle scelte, tutto qui"

-Ok, posso farcela.-

Cominci a camminare per quel corridoio angusto, ci sono sempre torce alle pareti, ma ti da un'impressione più...opprimente.

Continui a camminare, e senti le ossa congelare.

Arrivi a un bivio; c'è un cartello che punta a destra con su scritto:"Immortalità"; e uno puntante a sinistra riportante la scritta:"Eterna giovinezza"

Sei confuso.

Devi decidere se vivere in eterno o vivere normalmente ma da immortale?

Essendo eternamente giovane hai tutto il tempo che vuoi per fare quello che vuoi, ma, usando l'immortalità, le prenderesti subito, e con la forza, come sei abituato a fare.

Scegli comunque la strada dell'eterna giovinezza, così potrai vedere i tuoi nemici morire, mentre tu continuerai a vivere tranquillamente.

Svolti a sinistra, e il corridoio si stringe, le torce diminuiscono e l'aria diventa più fredda, come se non lo fosse già abbastanza, senti anche una risata sommessa, ma non le dai importanza.

Sospiri, e una nuvola di vapore esce dalla tua bocca, continui a camminare per dei buoni venti minuti, poi arrivi ad un altro bivio.

A destra la via per il potere su tutti, a sinistra quella per una vita al pari degli altri.

Ti pare logico scegliere quella per il potere, così da insegnare a quelle bestie degli altri umani chi deve comandare, sono tutti corrotti e meritano tutti di essere sottomessi, soprattutto il tuo amico, quello che dalla prima media ti perseguita e ti supera in tutto...come? Non dovevo chiamarlo amico? Ok.

Giri a destra. Senti ancora una risata, ma questa volta un po' più forte.

Dopo altri venti minuti di camminata nello stesso corridoio angusto, arrivi ad un terzo bivio, a destra si va per la possibilità di poter far del male in qualsiasi modo a chiunque, a sinistra la possibilità è cancellata da vari graffi.

Preferisci non rischiare, e poi ti piace il fatto di poter picchiare chiunque e passarla liscia, quindi svolti ancora a destra, questa volta la strada è più luminosa, quasi a segnalare speranza, ma la risata si sente chiaramente.

Cominici ad innervosirti, e spalanchi la porta in fronte a te con una spallata, davanti a te si presenta camera tua e di tua moglie, provi ad uscire di casa per vedere cos'è successo, e noti subito il tuo errore: le scelte non le hai prese per te, ma per quel tuo "amico" che ti ha sempre superato, vive di fianco a casa tua, e sta picchiando un poliziotto, mentre un altro guarda, e nella via ci sono manifesti della sua faccia con sotto scritto "PRESIDENTE!"

Sgrani gli occhi a quella vista e cominci a sentire un forte mal di testa, porti le mani alle orecchie e urli.

Buio.

 

Chi sono io?
Solo uno che vuole giocare.

E adesso ne cercherò un altro...attento se hai sbagliato in vita tua, io ti prenderò.

Ah, un'ultima cosa, ricordi il coltello? Usalo pure.

 

   
 
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