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Autore: geachan    05/12/2014    0 recensioni
"Volevo cambiare vita, ricominciare da capo, ecco perché decisi di fare l'Università a Boston"
La storia di due ragazzi da due passati difficili che riscopriranno la felicità e la gioia di vivere
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~ “Eccomi qui, a Boston. Qui cambierà tutto, ho già una nuova casa e spero che avrò anche dei nuovi amici. Potrò ricominciare da capo, ritornare a vivere.”

“ “Sì sempre forte, non mollare mai!” Mi diceva mia madre. Dopo tanti sacrifici ero finalmente riuscito ad entrare in un'Università e presto avrei incoronato il mio sogno.”

Una ragazza alta, magra, carnagione chiara, ma chiarissima come quella di una bambola dell'Ottocento, capelli biondi e occhi marroni posò l'ultimo scatolone sul tavolo.
-E questo era l'ultimo.- Disse.
-Devo ammetterlo Dawn cara, è stata una grande fortuna riuscire a prendere questo appartamento.- Disse una donna molto simile a lei.
Dawn si guardò intorno, l'appartamento non era male: il salotto, la cucina e l'ingresso erano in un'unica stanza abbastanza grande, l'unica cosa che li divideva era un bancone, A sinistra, c'erano due stanze il bagno e la camera da letto.
-Sì mamma, e poi non è molto distante dall'Università, potrò raggiungerla anche a piedi.- Rispose
D'un tratto sua madre si avvicinò a lei e gli mise le mani sulle spalle.
-Ricorda, questo è un gran giorno tesoro! É il giorno in cui cambi vita, in cui ricominci, devi lasciare il passato alle spalle ed andare avanti.- Le disse.
-Ci proverò.- Rispose Dawn.
-Brava, così ti voglio! Adesso dobbiamo andare altrimenti io e tuo padre perderemo l'aereo per Londra.- L'avvertì sua madre.
Detto questo le diede un bacio sulla testa, le lasciò le spalle, prese la sua valigia ed insieme al marito andarono verso la porta.
-Ciao tesoro! Buona fortuna!- La salutarono i suoi genitori.
-Ciao e buon viaggio di ritorno.- Rispose lei al saluto.
Appena chiusero la porta, la ragazza andò verso la finestra per vedere i suoi genitori prendere il taxi e allontanarsi. Una volta che la macchina prese la destra sparì dalla sua vista.
Dopo aver osservato tutta la scena, distolse il suo sguardo dalla finestra e andò a sedersi sul divano. Aveva ragione sua madre, quello sarebbe stato il giorno in cui cambiava tutto, in cui avrebbe ricominciato e forse sarebbe ritornata a vivere. Come prima cosa, però, doveva arredare casa sua. Allora si alzò dal divano ed iniziò il suo lavoro.

Davanti ai cancelli della “Rivers University”, un ragazzo molto alto, muscoloso, capelli corti castani, occhi marroni e con un po' di barbetta scese dall'autobus che era appena arrivato. Guardò per un attimo l'Università, sarebbe stato quello il posto dove avrebbe studiato, una delle università più famose d'America, ancora non poteva crederci, lui uno studente in quel posto. Suo padre doveva essere veramente fiero di lui, aveva pensato che dopo l'avrebbe contattato. Il ragazzo decise d'incamminarsi, appena solcati i cancelli si ritrovò una marea di ragazzi che dovevano avere tra i diciannove e i venticinque anni. Alcune ragazze lo guardavano come dei cani guardano una bistecca e quindi decise di farle l'occhiolino. Appena lo fece, quelle ridacchiarono tra di loro, si vedeva che anche all'università aveva il suo fascino. Dopo aver camminato un po' , arrivò davanti all'entrata del grande edificio ed entrò. Bene! Il primo passo da fare era farsi la tessera, così si diresse verso la stanza dove si scattavano le fotografie. Una volta fatto, andò in segreteria a prendere le chiavi della sua stanza.
-Nome, prego.- Chiese la signorina.
-Christian Anthony Thomas.-Rispose
-Ah sì la camera 144 del dormitorio, il tuo compagno di stanza è già arrivato, studia ingegneria anche lui.-
-Ah, bene, allora arrivederci e grazie.- La salutò Chris.
-Buona giornata.- Lo salutò lei.
Il ragazzo andò verso il dormitorio fino ad arrivare alla stanza numero 144, appena l'aprì dentro c'era un ragazzo alto quanto lui, magro, carnagione scura, capelli corti scuri e occhi neri, indossava una camicia a scacchi blu e verde, jeans e scarpe da ginnastica.
-Ehilà! Tu devi essere Christian Thomas! Il mio compagno di stanza.- Gli disse lui.
-Sì, sono proprio io.- Rispose.
-Piacere, io sono Steve Phillips, studio ingegneria come te.- Gli disse dandogli la mano.
-Molto piacere Steve.- Rispose dandogli la sua.
-Spero che diventeremo grandi amici, mio zio insegna in uno di questi corsi, quindi so un po' di cose di qui.-
-Sì lo spero anch'io.- Rispose.
Chris era felice, si era appena fatto un nuovo amico ma non sapeva che presto avrebbe incontrato una persona che gli avrebbe cambiato radicalmente la vita.

  
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